10 Tradimento
Il pallore della luce solare filtrò attraverso il vetro della finestra, illuminando così la camera; c'erano sul pavimento scarpe e abiti, gettati alla bell'e meglio. Newt stava dormendo accoccolato a Thomas quando la luce solare si posò sul suo volto, svegliandolo; completamente sveglio, scosse leggermente la spalla dell'altro ragazzo, svegliando anche lui.
"Buongiorno" salutò Newt "dormito bene?".
"Bene?" rispose Thomas "io direi benissimo. Tu?".
"Mai dormito così bene in tutta la mia vita".
Sorrisero all'unisono e si scambiarono un tenero bacio sulle labbra, poi si alzarono e sistemarono la camera, vestendosi solo dopo. Quando uscirono, Newt dovette tornare a casa, quindi lasciò Thomas fuori dalla casa e si diresse all'abitazione, rientrando a Berlino; anche se era stato via solo una notte, gli sembrava completamente diversa da come l'aveva lasciata. C'erano più soldati nelle strade, gli striscioni dedicati a Hitler erano più numerosi e così via. Newt non ci diede peso e proseguì sul suo percorso, dirigendosi alla villa Salomon; appena entrò, non fece in tempo a salire le scale che una voce lo richiamò dal salotto.
"Newton", disse.
A quanto pare suo padre si era accorto della sua assenza.
Strano
Sbuffo'.
"Cosa c'è?".
"Vieni subito qui".
Newt appese la giacca all'appendiabiti ed andò in salotto, dove ad aspettarlo c'erano i suoi genitori, seduti su delle poltrone di fronte a un tavolino di legno; il ragazzo si prese un'altra poltrona e si sedette davanti ai suoi.
"Come hai potuto farlo...", mormorò la madre con lo sguardo basso.
"Di cosa stai parlando madre?", chiese il figlio.
"Non fare il finto tonto!" urlò Ernst "Teresa ci ha detto tutto!".
"Tutto riguardo a cosa?".
"All'ebreo! A quanto sei affezionato a lui, a quanto lo ami! Già non sopporto che ti sia innamorato di un maschio, e poi sapere che lui stesso è un ebreo mi manda in bestia!".
Newt rimase zitto per non peggiorare la situazione.
"Non mi sarei mai aspettato una cosa da te. Vergognati! Ti sei innamorato di un maschio!".
Il figlio non poté stare zitto ancora per molto, quindi sbraito' alzandosi in piedi:
"Sì! Sono gay e innamorato di un ebreo! Qual'è il problema? Cos'hanno fatto gli ebrei per essere sterminati?".
"Taci!".
La voce autoritaria del capofamiglia bloccò quella del figlio, zittendolo.
"Gli ebrei sono esseri spregevoli e maligni, ma non temere; ho già chiamato le autorità. In questo momento lo staranno fucilando".
No...
No...Newt non ci credeva, non voleva credere a suo padre.
"Perché...?", chiese a fil di voce Newt.
"Quella feccia vivente dovrà pagare per i suoi crimini, ma anche tu subirai una punizione".
Ernst si alzò in piedi e si sfilò la cintura dai pantaloni, arrotolandola su sé stessa come fosse una frusta.
"Cosa vuoi fare caro?", chiese preoccupata la moglie.
"Dare a nostro figlio la punizione che merita", le rispose guardando Newt.
Il biondino sapeva fin troppo bene cosa gli sarebbe capitato...
Grazie a Dio quella mattina c'era la banda sennò Thomas si sarebbe annoiato; la pista da corsa non era più ricoperta di neve, tuttavia non era il posto migliore per giocare a calcio, vista che era bagnata e scivolosa. Alby stava per segnare in una specie di porta casalinga quando dal cancello fecero irruzione dei militari, tutti armati di grossi fucili; si concentrarono su Thomas, quasi come se gli altri tre ragazzi non ci fossero. I soldati iniziarono a picchiarlo con i calci dei fucili, facendolo poi alzare in piedi con le braccia bloccate.
"Che caspio sta succedendo?", urlò Minho.
"La vostra amica Teresa ha denunciato un rapporto non consensuale tra quest'ebreo e un ragazzo tedesco", rispose il capitano.
Sembrava il più anziano del gruppo, vestito con una divisa militare color verde scuro; non aveva niente di particolare, se non una stella sul petto e una targhetta cucita sulla divisa con scritto:
Janson von Arnim
L'asiatico e il moro si voltarono a guardare la ragazza, del tutto sconvolti.
"Perché?!" le urlò Thomas " tu eri mia amica!".
"Tu e Newt stavate degenerando" le rispose lei "ho fatto il mio dovere da cittadina tedesca".
"Il tuo dovere?!" insorse Alby "sei fortunata che ci siano questi soldati a pararti il culo sennò saresti già morta!".
"È inutile piangere sul latte versato" disse Janson "porteremo il vostro amato ebreo dove meglio starà".
"Ovvero?", domandò Minho.
"Auschwitz".
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