Capitolo 7

Nora stava andando all'Università, e mentre camminava ripensava a quello che era successo la settimana prima. Non poteva credere di essersi innamorata di Blake quel giorno, e nemmeno per i due giorni a seguire, eppure ora erano fidanzati, e questo lo sapevano tutti. Molte ragazze spettegolavano sup fatto, compresa Amy, che però fingeva solo per riferire quello che si diceva a Nora. Ripensò anche a quello che era successo tre giorni prima.

-Ti amerò per sempre.- disse Blake.

-Anche io. Però il mio "per sempre" non vale come il tuo. Insomma, io sono mortale, tu no.- gli rispose lei.

-Il tuo per sempre vale come il mio, perché quando tu morirai, il mio cuore smetterà nuovamente di battere.-

-In che senso?-

-Il cuore dei vampiri batte solo quando amano qualcuno. Il mio ha iniziato a battere quando ti ho conosciuto.-

-Oh... allora vorrei non morire mai.-

-È possibile solo in un modo questo.-

-Come?- chiese Nora, prima che Blake le sussurrasse qualcosa all'orecchio, facendola arrossire.

Arrivò in quel momento all'Università. Entrò e trovò Blake che la stava aspettando. Quando la vide, le sorrise e la salutò con un bacio.

-Ci hai pensato?- le chiese.

-Si, ma non ne sono ancora sicura. Scusami.- rispose lei, mortificata.

-Non devi scusarti. Ti ho già detto che hai tutto il tempo che vuoi. Decidi con calma.-

-Va bene, ma ora andiamo, altrimenti non faremo mai in tempo a lezione.-

Quando arrivò a casa erano le quattro. Si era dilungata un po' troppo con Blake. Dovevano solo andare a pranzo insieme, ma poi erano anche andati a fare un giro in centro. Appena rientrata, si sedette sul letto con le ginocchia al petto e iniziò a pensare alla proposta che le aveva fatto Blake. Lei voleva assecondarlo, ma si sentiva totalmente incapace. Alla fine chiamò Amy e gliene parlò.

-Di cosa ti preoccupi? Di sicuro è lo stesso anche per lui, quindi non dovresti preoccuparti. Assecondalo e basta!- le disse la sua amica. Decise allora di assecondare il suo ormai fidanzato.



Il giorno dopo, all'uscita dell'Università, Blake le pose la stessa domanda del giorno prima.

-Si, facciamolo.- gli rispose lei.

-Bene, ora bisogna solo trovare il luogo giusto...- disse il moro, inarcando la bocca verso l'alto e portando una mano a scompigliarsi i capelli.

-A casa mia?- propose Nora.

-No, non mi sembra il caso. Nemmeno a casa mia. Resta solo un luogo a questo punto...-

-Dove?-

-La mia cattedrale, quella di questa città.-

-Sei serio?-

-Si, sono serio.-

-Allora....va bene.-

Un'ora dopo si incontrarono alla cattedrale e Blake la aprì, per poi portare Nora sul piano rialzato e nascosto sotto al tetto della cattedrale. I due andarono in una stanza adibita a camera da letto, con grandi finestroni dai quali entrava la luce del sole attraverso delle tende. Blake fece il primo passo, spogliandosi e rimanendo in mutande, poi disse a Nora:

-Tocca a te, n...non ti spogli?-

-S...si!- esclamò la ragazza, spogliandosi e rimanendo anche lei solo in intimo, per poi sedersi sul letto. Dopo poco Blake le si sedette accanto e la baciò sulla bocca. Lei si abbandonò a quel bacio, mentre Valle portava le mani dietro alla schiena della ragazza e le slacciava il reggiseno. Poi iniziò a scendere con i baci, passando dal labbro inferiore alla mandibola al collo e infine all'addome, mentre anche Nora passava le mani sulla schiena di lui, in estasi. In breve si ritrovarono nudi, con Blake su Nora, entrambi con il fiatone.



Nora si risvegliò nuda, accanto a Blake che la stava abbracciando, sul letto della camera nella cattedrale. Si alzò, spostando le braccia di Blake, e rimettendosi le mutande e il reggiseno, per poi andare a prendere qualcosa dall'armadio sul fondo della stanza, alle spalle di Blake, che dormiva. Trovò solo un maglione nero, che mise. Le stava un po' lungo, infatti le arrivava fino a metà coscia e le maniche le coprivano quasi del tutto le mani, lasciando spuntare solo quattro dita. Si girò quando sentì Blake. che si muoveva nel letto. Lo guardò. Era dolcissimo da addormentato, non che non lo fosse normalmente. Aveva una ciocca di capelli sul viso, perciò gli si avvicinò, si chino e gliela spostò. Il moro si svegliò, aprendo lentamente gli occhi.

"Sembra un cucciolo che si sta svegliando. È dolcissimo." pensò Nora, incantandosi a guardare l'eclissi di sole che erano i suoi occhi.

-Ecco la mia luce che viene a svegliarmi...- disse Blake con voce assonnata sorridendo dolcemente.

-E tu invece sei la mia ombra dagli occhi di eclissi.- rispose la bionda sorridendo dolcemente a sua volta.

Lo abbracciò, sentendo dei graffi sulla pelle. Allora si ricordò del giorno prima, quando si era aggrappata a lui e aveva graffiato involontariamente la schiena del ragazzo.

-Non provare a scusarti.- le disse.

-Non riesco a capire come tu faccia a sapere sempre quello che penso.-

-Potere della stirpe reale dei vampiri: vedere tutto nella mente di una persona e poterla controllare.-

-C...cosa?!-

-Tranquilla, non vorrò mai controllare la tua mente.- le sussurrò, per poi baciarla.

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