Capitolo 6
Nora seguì Blake lungo vari corridoi, fino ad una porta chiusa a chiave. Il vampiro posò una mano sulla serratura e la mano emanò per un attimo una tenue luce violacea, prima di essere respinta.
-Dannazione!- esclamò il moro infilandosi una mano in tasca. Ne trasse un piccolo grimaldello che infilò nella serratura, iniziando poi a tentare di scassinare la serratura. Dopo cinque minuti ci fu uno scatto più forte degli altri, e Blake estrasse il grimaldello rimettendolo in tasca per poi abbassare la maniglia della porta, ora aperta. Una volta attraversatala, scesero una lunga scala a chiocciola, alla base della quale era un altro corridoio.
-Cosa stai facendo qui, Blake? Sai bene che questa zona ti è proibita.- disse una voce nell'ombra, prima che una creatura con tre artigli al posto delle dita, pelle verde, occhi gialli, lineamenti duri e due ali da pipistrello spuntasse dal nulla davanti a loro.
-Nonno, perché devi continuare a dirmelo? Lo so che mi è proibita questa zona, ma se ho voglia di vedere il mio bisnonno lo vado a trovare, no?- rispose il moro.
-Janos non ti sopporta.-
-T...tu sei Vorador?- chiese Nora, timorosa.
-Si, sono Vorador, uno dei primi Vampiri Antichi per vampirizzazione, e tu sei una ragazzina che non dovrebbe essere qui.- rispose il Vampiro Antico.
-Ehi, lasciala stare.- intervenne Blake.
-Di sicuro non vi farò passare di qui.-
Blake rimase per un po' silenzioso, poi sussurrò a Nora:
-Tieni forte la mia mano.-
-Cosa?- chiese la ragazza, prima che Blake la prendesse per mano e iniziasse a tirarla lungo il corridoio correndo.
Vorador li raggiunse senza il minimo sforzo, ma Blake corse ancora più veloce, per poi aprire una porta con una spallata ed entrarvi con Nora, chiudendosi poi la stessa porta alle spalle. Qualcuno dal fondo della stanza applaudì, e un altro Vampiro Antico, ma con lunghi capelli bianchi e occhi più tendenti al verde, si fece avanti.
-Bravi, avete fregato Vorador.-
-E mia madre ha fregato te, Reaver... O dovrei dire Nathaniel?-
-Non pronunciare il mio vero nome mai più!- tuonò il Vampiro Antico dai capelli bianchi.
-Ssh, fate silenzio! Non sopporto che ci sia tutto questo baccano.- disse un'altra voce, mentre un essere alto con pelle azzurra, occhi dorati, lineamenti eleganti, capelli corti e neri, un fisico allenato, tre dita al posto delle solite cinque e un paio di ali da angelo nere si faceva avanti.
-Bisnonno!- esclamò Blake con un sorriso.
-Pronipote indecente!- replicò l'essere con la pelle azzurra duramente.
-T...tu sei Janos Audron, il leggendario vampiro?- chiese Nora.
-Si, Nora. Io sono Janos Audron, ultimo Vampiro Antico per nascita bistrattato dalla maggior parte degli esseri umani.- fu la risposta.
-N...non tenterai di bere il mio sangue, vero?-
-Non bevo sangue da decine di anni. Non ne ho più bisogno praticamente.-
-Quindi non mi farai nulla?-
-Non senza la tua esplicita richiesta. Non sono come il mio indecente pronipote succhiasangue che non pensa ad altro che a mordere la gente.-
Blake bofonchiò qualcosa in risposta, offeso.
-Janos, senti... posso chiederti una cosa?-
-Una sola.-
-È vero che voi vampiri potete bere il sangue delle persone senza mordere loro?-
-Si, è vero. Guarda.- rispose il Vampiro Antico moro, aprendo la bocca come se avesse dovuto mordere qualcuno e portando una mano aperta con il palmo verso l'alto davanti al viso, prima che un piccolo rivolo di liquido rosso iniziasse a sgorgare dal collo di Nora andando proprio nella bocca dello stesso Janos. Durò un attimo, poi il Vampiro Antico disse:
-Visto? L'unico problema di questo metodo è che lascia un segno uguale a quello di un succhiotto.-
-Cosa?!-
-Tranquilla, ho imparato a non lasciarlo in più di duemila anni di vita. Torna pure quando vuoi qui, mi stai simpatica, ma ora fuori.- concluse Janos, prima che Nora e Blake venissero letteralmente sbattuti fuori e condotti da Vorador fino in cima alla scala a chiocciola.
I due ragazzi uscirono dalla porta, che si chiuse nuovamente a chiave. Blake si avviò nervosamente a grandi passi verso la sua camera, e Nora lo seguì.
-Blake, cosa c'è?- gli chiese, preoccupata.
-Niente, solo non sopporto Janos a volte.- rispose il moro.
-Non è per quello, ma per qualcos'altro.-
-Cosa ne sai?-
-Lo capisco.-
-Allora avresti anche potuto dire qualcosa in mia difesa di sotto.-
Nora sospiro, poi fermò Blake parandoglisi davanti e, scoprendo il collo, gli disse:
-Forza, dato che lo vuoi tanto e mi hai portato a conoscere Janos...-
-Nora, già per me è difficile normalmente trattenermi, non tentarmi, te ne pentiresti.-
-Bevi e stai zitto, almeno magari ti tiri un po' su e levi quel muso.-
Blake allora bloccò la ragazza contro il muro e, abbassata la testa all'altezza del suo collo, aprì la bocca e la morse. Nora sentì meno dolore della volta precedente, mentre il vampiro beveva il suo sangue. Quando Blake si staccò dal suo collo, lei tirò un sospiro di sollievo chiudendo gli occhi. Appena li riaprì, vide le labbra di Blake, rosse più del solito. Non sapeva perché, ma aveva voglia di toccarle. Portò una mano sulla guancia del moro, e lui la guardò interrogativo. Sgranò gli occhi quando sentì le labbra della bionda poggiarsi sulle sue dolcemente, mentre lei lo baciava. Dopo un attimo di esitazione, si abbandonò a quel bacio. Durò un istante, ma sembrò eterno. Quando le loro labbra si separarono, Nora sussurrò:
-Ti amo, Blake.-
-Anche io ti amo, Nora.- rispose il vampiro.
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