Capitolo 4
La musica era veramente alta in quella discoteca, questo Nora doveva riconoscerlo. A dire il vero non era andata lì per ballare, ma solo per fare compagnia ai suoi amici. Eppure eccola lì, al centro della pista, a ballare come una pazza scatenata. Aveva saputo che anche Blake sarebbe andato con loro, ma non lo avevano visto fuori dalla discoteca.
"Meglio così, almeno non perderà l'udito e non rischierò di essere morsa." aveva pensato la bionda. Eppure sentiva che senza di lui non era la stessa cosa. Non voleva ammetterlo, ma quel ragazzo gli stava simpatico dopotutto.
"Ma cosa vai a pensare? Insomma, lui è un vampiro fissato con il morderti!" si riprese da sola.
Appena vide Amy che smetteva di ballare, smise anche lei, seguendola fino al bancone del bar della discoteca. In breve anche il fidanzato di Amy e un altro ragazzo le raggiunsero, e tutti insieme iniziarono a bere cocktails e alcolici vari, ubriacandosi leggermente ben presto. A mezzanotte uscirono tutti quanti dalla discoteca. Senza sapere come, Nora si ritrovò in un vicolo cieco. Si girò per tornare indietro, ma trovò tre ragazzi più grandi di lei a sbarrarle la strada.
-Ehi, bellezza, che ne dici di divertirti un po' con noi, eh?- disse uno di loro.
-Non è un bello scherzo, Blake. Smettila. Non mi concederò mai a te.- replicò la bionda.
-Allora ci divertiremo senza il tuo consenso.- ribatté un'altro ragazzo, mentre i tre iniziavano ad avvicinarsi a Nora. La ragazza rimase ferma dove era, finché non sentiva una mano che l'afferrava. A quel punto, in preda al panico, iniziò a dimenarsi, ma senza risultati. Chiese aiuto mentalmente a Dio e ad ogni persona che conosceva, meno che a Blake. Di colpo, un ragazzo venne sbattuto contro un muro, poi un'altro venne colpito in pieno volto da un calcio, andando a terra, mentre il terzo arse vivo. Nora cadde a terra, priva di forze. Da davanti a lei, un ragazzo moro le si avvicinava. La ragazza alzò istintivamente le braccia in difesa del volto, chiudendo gli occhi, ma una voce che familiare che non riconobbe disse:
-Stai tranquilla, Nora, ora ci sono io.-
La bionda abbassò le braccia e il ragazzo la prese in braccio, portandola fuori dal vicolo. Lungo la strada per casa di Nora, Blake pensò alle parole che aveva detto alla ragazza.
"Ma che diamine mi è venuto in mente?! Dovevo rassicurarla per avvicinarmele, non fare il principe azzurro dei suoi sogni. Bah, inizio a diventare scemo a forza di stare con questa." pensò appena arrivarono davanti alla casa.
Tentò di aprire la porta, ma era chiusa a chiave.
"Idioti di umani, credono che se chiudono le porte sono al sicuro." si disse il moro, prima che la porta si sbloccasse in uno scatto.
Portò Nora nella camera da letto e la adagio sulle coperte, per poi lasciare un biglietto e andare via, chiudendosi la porta dietro. Ancora non poteva credere che suo padre volesse che proteggesse quella ragazza, e nemmeno al fatto che l'avesse invitata. Non sapeva se era più scemo o rincretinito dalla vecchiaia.
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