Capitolo 3

Blake non voleva credere a quello che gli toccava fare a causa di suo padre. Oltre al fatto che lui aveva morso Nora e aveva veramente voglia di bere il suo sangue, ora doveva anche andare in discoteca con lei e i suoi amici. I suoi sensi erano sviluppati, ma di notte si acuivano anche di più, quindi avrebbe come minimo rischiato di diventare sordo andando in discoteca, oltre a rischiare di mordere ancora Nora, dato che anche la sua sete sarebbe aumentatacon il calare della notte. Ma suo padre non aveva accettato repliche, dicendo:

-Sai bene che non ti conviene metterti contro di me. Oppure vuoi che ti rinfreschi la memoria?-

Davvero non lo sopportava. Usava sempre la sua forza e la paura che incuteva per ottenere quello che voleva. Le uniche due persone in grado di fargli cambiare idea erano sua madre Alice e Caliel, suo zio. Sfortunatamente Caliel non era mai con loro e sua madre non contestava le decisioni di suo padre. Tornò alla realtà solo quando andò a sbattere contro una ragazza. Era in uno dei corridoi dell'Università, e le lezioni si erano fermate un attimo.

-Scusami!- esclamò la ragazza, andando via.

-Che fai, cerchi di acchiappare altre vittime perché io non ti dò il mio sangue?- chiese Nora, spuntando dal nulla.

-E tu continui a mangiare yogurt acido la mattina?- rispose il moro, girandosi.

-Per tua informazione io la mattina mangio latte e cereali, non mi piace lo yogurt.-

-Se mangi latte e cereali allora controlla che il latte non sia cagliato.-

-Mi sembra che anche tu ti impegni per essere acido.-

-Io non mi impegno e non sono acido. Ho solo uno spiccato senso dell'umorismo.-

-Hai il senso dell'umorismo di una cattedrale gotica.-

-Continui a volermi uccidere?-

-Tu cosa dici?-

-Io credo che...- iniziò il vampiro, venendo però interrotto da delle ragazze che, correndogli incontro, urlavano il suo nome.

Lui le guardò preoccupato, poi si girò verso Nora e, tenendola per le spalle, la baciò sulle labbra. Lei sgranò gli occhi e si immobilizzò. Appena le altre ragazze videro i due che si baciavano se ne andarono via bisbigliando qualcosa. Allora Blake si allontanò da Nora, togliendole le mani dalle spalle.

-Scusami, ma dovevo togliermele di dosso. Sono peggio di un gruppo di stalker.- disse Blake.

Nora si portò una mano alle labbra e, sfiorandole con la punta delle dita, sussurrò scioccata:

-Il mio primo bacio...-

-Cosa?- chiese il ragazzo.

-Il. Mio. Primo. Bacio... NON POSSO CREDERE CHE TU MI ABBIA BACIATA!- rispose Nora, furiosa.

-Io non sapevo che fosse il tuo primo bacio!-

-Non avresti dovuto farlo a prescindere, insomma, tu non provi nulla per me!-

-Beh, a dire il vero...-

-Tu vuoi solo il mio sangue, schifosa sanguisuga! Zanzara! Piattola! Coso con due zanne e tendenze vampiriche! Stammi lontano! Non ti azzardare a stare nel raggio di tre metri da me!-

-La vuoi smettere di allontanarmi?! Tanto sei sempre tu che torni da me, io posso comodamente vivere senza di te, esistono tante altre ragazze a cui posso bere il sangue e alle quali ne ho bevuto, quindi non credere che a me cambi qualcosa tra lo starti vicino o meno!-

-Muori infilzato da un paletto di frassino ricoperto di argento benedetto e brucia!- gridò Nora, andando via.

-Vai nel Tartaro e rimanici!- gridò in risposta Blake, girandosi e andando a lezione, essendo finita la pausa.

"Ma guarda te chi mi devo sopportare, crede che il mondo gli giri intorno!" pensarono Nora e Blake nello stesso momento.

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