24.

Sempre mano nella mano, i due ragazzi stavano raggiungendo lo scooter parcheggiato all'entrata del parco sommerso. La vegetazione fitta giocava con i raggi del sole ormai morente gettando ombre strane sul sentiero. Malamente si sentì inquieta e serrò ancora di più la presa con le dita.

«Scinnimm' a Mergellina?» le propose Carmine, sciogliendo la stretta per passarle il casco.

Malamente uscì dalla trance e rispose facendo spallucce. Il brontolio del suo stomaco le ricordò che era a digiuno da diverse ore e che sarebbe andato bene qualsiasi posto.

Lui sorrise alla sua espressione affamata e montò in sella.

Lo raggiunse sul sellino e gli si aggrappò salda in vita, forse più del necessario – il contatto con la pelle, i muscoli, ma anche quello con gli stessi vestiti del ragazzo la faceva sentire bene, rischiarando le ombre che stavano prendendo sempre più spazio nella sua mente.

Ripercorsero a ritroso il sentiero acciottolato, sobbalzando agli urti delle ruote del motorino sui rialzi delle pietre romane e ridendo grazie a degli aneddoti che avevano ricordato su alcuni dei ragazzi dell'IPM. Tornarono dopo qualche minuto in salita verso l'asfalto della litoranea e la trovarono colma dei vacanzieri di ritorno da una bella giornata al mare.

Malamente si volse indietro a osservare le luci del crepuscolo che rendevano le acque alle loro spalle sempre più scure e fu percorsa dall'ennesimo brivido d'inquietudine, ma si strinse ancora di più alla maglia di Carmine, poggiando la fronte sulla sua scapola e respirando ancora il suo profumo. Quest'ultimo se ne accorse e accelerò.

Il cuore di lui tamburellava come mai prima di allora – ormai in quella giornata aveva rischiato più di una volta di uscirgli dal petto. L'ansia benefica che aveva provato in spiaggia continuava a cullarlo e a tenerlo in una bolla spazio-tempo tutta loro, nonostante il rombo dei motori e il vociare della gente intorno gli facessero rendere conto di essere risalito in superficie.

Diede gas e superò con facilità gli ingorghi.

Arrivarono a Mergellina dopo aver zigzagato nel traffico per una decina di minuti e parcheggiarono vicino a una rinomata pizzeria della zona.

«Non mangio una pizza da mesi.» affermò Malamente mentre Carmine, da buon cavaliere, le faceva strada verso i gradini dell'entrata.

«Allora mo ti fai nova nova. Questa è una delle più buone di Napoli. Ci sei mai stata?»

Lei scosse la testa.

«Qua no, ma i posti qui in zona li conosco bene, ci venivo spesso con la mia famiglia.» chiarì sospirando.

«E mo ci sei venuta con me.» la rincuorò lui, prendendole una mano e baciandole il palmo.

Il brivido di benessere insieme a mille scossette partirono dal punto esatto in cui le labbra del ragazzo avevano toccato la sua pelle e si sparsero per tutto il suo corpo. Nonostante la malinconia del momento, riuscì a sorridere.

La pizza fu la migliore che Malamente avesse mai assaggiato, e non sapeva se fosse stato per la fame, il posto, la felicità della giornata, o i due occhi luminosi e caldi che la stavano facendo sentire in pace con il mondo.

Quando uscirono dal locale era già sera inoltrata – le luci si riflettevano sull'acqua ormai scura, creando delle forme che si allungavano e muovevano al ritmo delle onde.

Malamente respirò a pieno l'odore salmastro e Carmine le cinse le spalle con il suo braccio muscoloso.

Ancora non riusciva a rendersi conto di ciò che stava succedendo: in quella giornata erano successe tante di quelle cose che mai avrebbe pensato che avessero potuto accadere – il ballo in riva al mare, la gara di nuoto, il bacio, la cena insieme e poi gli aveva detto il suo nome.

«Marlena...» si ritrovò suo malgrado a sussurrarlo.

Lei alzò il volto e aggrottò le sopracciglia incuriosita.

«Niente, è che stavo pensando che mo so il nome tuo e mi piace assai.» le rivelò.

«Non so' abituata a sentirlo.»

«È bello comm' a te.» confessò tra i suoi capelli, facendola sorridere.

«Grazie per la pizza, Cà.»

«Grazie per avermi dato l'occasione di conoscerti.» ribatté.

«Che è il momento dei grazie, mo?» lo stuzzicò, dandogli una piccola botta con la spalla.

Lui rise, mentre lei se ne tornava con lo sguardo sull'acqua.

«Stai malinconica?»

«Penso a mia mamma, a comm' nun se sarà manco accorta ca me ne so juta.»

«A vuò ij a salutà?»

«Staje pazziann? Chell' nun se merita niente. Pensa cchiù c'ha perso a chill'omm e merd' e patemo, invece c'ha perso a na figlia.» gli svelò, sempre con gli occhi fissi davanti a sé.

Carmine la strinse ancora di più a sé, cercando di trasmetterle tutta la sua comprensione e il suo sostegno.

«Forse adda sul capì.» provò a suggerirle.

«Ma c'adda capì? N'ha mai capito niente. S'è sposata a patem' ch'era na criatura e me sa che so capitata ij senza ca me vulevan'.» confessò con voce dura.

«Marlé, ja non dire accussì.» tentò di consolarla.

«Sto dicendo la verità, mai una parola d'affetto, una tenerezza, niente.» cominciò a strusciare il piede avanti e indietro, mentre la rivelazione dietro quelle parole si faceva sempre più strada nella sua mente.

«Gli unici che mi trattavano come una della famiglia so sempre stati solo Ciro e gli zii. A parte il mio amore, Michelino.» spiegò.

«Michelino è tuo fratello?»

Malamente annuì.

«È la vita mia. L'unica luce in quella famiglia piena di oscurità. E quella stronza e mamma l'ha pure fatto allontanà da casa oggi accussì non lo vedevo.» aggiunse sempre più afflitta.

«Jà mò non ci pensa, la prossima volta che ti daranno un permesso non dirci niente a tua mamma e ti presenti a casa, accussì ci trovi pure a tuo fratello. Mica non te lo farà vedere più?» la rincuorò, accarezzandole il braccio e facendole venire ancora di più la pelle d'oca.

«Le famiglie di merda purtroppo esistono per tutti. Pensa alla mia, ij nun me pozz' fidà e nisciun', eppure a mia mamma le ho dovuto affidà a Futura, sennò la prendevano gli assistenti sociali e chissà se l'avrei più rivista.» continuò, intristendosi.

Questa volta fu il turno di Malamente di consolarlo.

«Certo che tra tutte e duje stamm' apposto.» affermò, facendolo sorridere.

«L'importante è cercare di vedere sempre il lato buono, anche quando siamo circondati dal brutto. Un saggio una volta disse che i giorni brutti passano esattamente come tutti gli altri.» affermò Carmine, facendola sbuffare.

«Parli con le frasi fatte mo? E comunque questo saggio è un certo William Shakespeare.» lo punzecchiò, facendolo arrossire.

«E vabbuò ja, mo vuoi troppo. Ij non so juto a scola comm'a te.» si difese, imbronciato.

«Jà stavo a scherzà, mo ti sei offeso?»

«Offesissimo. Non so se riuscirò a perdonarti dopo questa.» chiarì tra il serio e il divertito.

«Mhm, allora proviamo se riesco a corromperti.» propose lei e si girò fino a ritrovarsi faccia a faccia o, meglio, faccia a petto, con lui.

Alzò lo sguardo e puntò i suoi occhi nocciola in quelli scuri di Carmine che, nonostante il buio, brillavano della solita lucentezza. Se gli occhi erano lo specchio dell'anima, quelli di Carmine Di Salvo mostravano la più pura e autentica di tutte.

Il riccio non se lo fece ripetere due volte e le cinse la vita con le braccia, mentre le mani della ragazza si chiudevano dietro la sua nuca e lo tiravano a sé.

«Mi faccio corrompere facilmente da te mi sa.» ammise, sapendo di essere senza speranza di fronte allo sguardo ammaliatore di Malamente.

«Bene, allora.» esclamò lei in un sussurro, mentre lasciava che le labbra di Carmine si avvicinassero pian piano alle sue.

Quello fu l'ennesimo bacio che si scambiarono in quella giornata, anche se le emozioni e le sensazioni che stavano provando erano le stesse del primo.

Malamente non sapeva se i brividi fossero amplificati dalla frescura che era calata o se fosse sufficiente il contatto diretto con le mani, le labbra, la lingua di Carmine a farla sentire in quel modo. A pensarci bene, malgrado il vento che si era alzato dal mare e che le muoveva i capelli, cominciava a sentire caldo, come se si trovasse ancora distesa sotto al sole rovente.

«Marlè...» sussurrò lui dopo che a fatica erano riusciti a staccarsi.

«Mh?»

«Ti va di venì a conoscere a Futura?» le chiese lui, spiazzandola completamente.


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***

Ciao a tutt*,
sì, sono tornata, sì ci ho messo un po', ma chi di voi mi conosce sa che non sono stati bei mesi per me. Piano piano sto cercando di riprendermi e di ricominciare a scrivere <3
Come state? Vi erano mancati questi due? Avete visto Mare Fuori 4? 
Fatemi sapere che sono curiosa di leggervi <3
Grazie a chi sta seguendo questa storia <3
Effy 

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