capitolo 4: non c'è bisogno di avere paura

Capitolo 4: non c'è bisogno di avere paura.

R Y D E R

Premetti invia e mi rilassai sul mio divano. Knockout non sarebbe morto questa stasera e questo grazie a Grayson.

Ma Knockout non era l'unica persona che tormentava i miei pensieri. Anche Amelia e non riuscivo a tirarla fuori dalla mia mente.

La musica maledetta suonava nelle mie cuffiette mentre scrollavo sulla home di Instagram cercando di non pensare a lei.

Ma ero senza speranza. L'avevo già vista da qualche parte ma non ricordavo dove e quando stava leggendo la regola delle gangs. La regola che avevo inciso sul muro, giurai che stava mettendo le parole nell'esatto ordine di come le leggeva.

Una mano sul mio polso mi svegliò dai miei pensieri. Usando la mano libera, presi il polso di chiunque me l'abbia afferrata attorcigliandolo dietro la sua schiena.

Guardai dallo schermo del mio telefono che era, per poi vedere Simon che si faceva piccolo dal dolore. Che tormento.

"Cosa vuoi, Simon?" chiesi a lui, spingendolo fuori dalla mia stanza con il suo braccio storto. Simon provò a liberarsi ma finì che io stringevo di più la presa.

"La ragazza nuova, devi farle fare dei giri e diventare suo amico per un paio di giorni. Ordine di Madeleine," affermò mentre lo spinsi lontano da me. Si bloccòma velocemente catturò il suo piede con l'aiuto del balonestro.

Lo scossi, "Vaffanculo, Simon." Lo guardai cullare il braccio mentre scendeva al piano di sotto. Volevo spingerlo dalle scale ma poi ripensai alla sua richiesta.

"Ryder?" Sentii Amelia domandarmi, facendomi alzare lo sguardo verso di lei e non più verso il pavimento in legno sotto di me.

Volevo chiederle se lei mi conosceva. Volevo conoscere il suo passato, per vedere se io ne facevo parte. Io volevo conoscerla.
Poi rammentai che era meglio non domandarglielo, era la prima regola dell'orfanotrofio. Non domandare mai a qualcuno sul suo passato.

Era una delle regole che seguivo. Mi persi nei suoi occhi marroni. Distolsi lo sguardo velocemente e fissai dritto davanti a me perché avrei fatto qualcosa che mi sarebbe piaciuto se avessi mantenuto lo sguardo.

Chiusi la porta di camera mia appoggiando la fronte su di essa, "Chi sei, Amelia Davis?"

Scossi la testa, aprii la porta di camera mia di nuovo. Era stata qua solo un paio di ore e già mi stava facendo diventare pazzo.

Una volta aperta la porta, Amelia inciampò all'indietro. Si guardava come se avesse appena visto un fantasma e l'unica persona che aveva attorno ero io.

Aggrappai le mie braccia attorno al corpo di Amelia per darle un po' di equilibrio per poi avvicinarmi al suo orecchio sussurrando qualcosa cercando di far credere più a me stesso che a lei delle mie stesse parole.

"Non sono così spaventoso, Amelia."
Dopo me ne andai a picchiare qualcosa o qualcuno per un paio di ore. Per fare qualcosa, qualsiasi cosa per tirarla fuori dalla mia mente.

***
Uuu, Ryder non fa altro che pensare ad Amelia. Secondo voi, nascerà qualcosa tra i due? Fatemelo sapere nei commenti.

***

Vi ricordo che la storia originale è di KateAnnee e se volete leggerla in inglese la trovate sul suo profilo♡

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