due
"Ray! Voglio disegnare!"
Il corvino era seduto all'ombra di un albero, come di consueto teneva un libro tra le mani.
(T/n) gli stava correndo incontro facendo attenzione a non ribaltare i fogli e la scatola di pastelli colorati che stava trasportando.
A poca distanza da Ray, inciampò mettendo male un piede.
Il bambino si alzò, allarmato. Lasciò cadere il suo libro e si avvicinò velocemente alla (c/c), ancora distesa per terra. Si era inchinato alla sua altezza e le aveva scosso la spalla sperando di ottenere un risposta.
Quando stava per alzarsi, deciso a chiamare la madre, (T/n) si tirò su di scatto e lo afferrò fermamente affacciandosi alla vita dell'amico.
"Sono riuscita ad abbracciarti! Norman diceva che non ce l'avrei fatta!" Esclamò (T/n) senza allontanarsi da Ray.
"Hai solo fatto finta di cadere?" Chiese lui leggermente infastidito.
"Esatto, però credo ne sia valsa la pena! Ti stavi preoccupando, vero?"
"No. Ora torna da Norman e digli che hai vinto la scommessa." Disse Ray scostando la (c/c).
(T/n) si lasciò cadere all'indietro.
"Voglio disegnare, te l'ho detto."
Teneva gli occhi chiusi. I capelli, scompigliati dalla caduta, si adagiavano casualmente sull'erba. Aspettava in silenzio che Ray le rispondesse.
Spalancò gli occhi quando senti la presenza del corvino accanto a sé. Aveva voltato la testa per accertarsi che Ray si fosse effettivamente seduto.
La sua ipotesi era corretta. Ray era a gambe incrociate, aveva le mani appoggiate al suolo.
"Più tardi faremo un disegno, contenta?"
(T/n) mosse velocemente la testa in segno di assenso.
Si avvicinò a lui, senza rendere chiara che intenzione avesse.
Ray, che non voleva rischiare nuovamente di essere aggredito, la precedette. L'aveva immobilizzata, tenendole le mani.
"Non mi freghi."
(T/n) si sbilanciò di proposito in avanti, cadendogli addosso.
"Te la sei cercata, Ray!" Esclamò ridendo. "Ho caldo, tu no?" Domandò alzandosi in piedi e porgendo la mano al compagno di giochi.
Avevano deciso di sedersi sotto l'albero dove poco tempo prima Ray stava leggendo.
Si erano accomodati vicini. (T/n) aveva appoggiato la sua testa sulla spalla di Ray. Stancamente strappava delle margherite che si trovavano vicino a lei e le mostrava a Ray.
Sbadigliò. Aveva sonno, però non voleva addormentarsi, raramente capitava che Ray fosse così accondiscendente.
Le palpebre iniziavano a farsi pesanti. Aveva smesso di raccogliere i fiori.
Ray doveva essersene accorto.
Dopo qualche minuto, (T/n) sentì una flebile voce cantare le note di una canzone che non aveva mai sentito. Era stupita. Non aveva mai sentito Ray cantare e ciò non le dispiaceva.
Si addormentò con la ninna nanna suo amico sperando di ricordarsi di chiedergli dove l'avesse imparata.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top