dieci
Quella notte, Emma e Norman capirono il perché dei numeri sui loro colli.
Erano solo del bestiame, pronti per essere serviti in pasto a dei mostri che per comodità avevano definito 'demoni', in quanto non sapevano di cosa si trattasse effettivamente. La loro unica certezza era la convinzione di doversene andare il prima possibile, prima che facessero la stessa fine che tanti di loro avevano già fatto, sperando invano di vedere il mondo esterno e di costruirsi una vita con una famiglia amorevole.
Grace Fields non era un orfanotrofio normale, o meglio, non era neanche considerabile orfanotrofio. Si trattava di un allevamento dove i bambini venivano fatti crescere sani in modo che potessero diventare cibo per quei 'demoni'.
Conny aveva dimenticato il suo affezionato peluche prima di lasciare Grace Fields, accompagnata da Isabella, e Ray aveva suggerito a Norman ed Emma di portarglielo, aprendogli così la strada verso la verità del luogo in cui erano destinati a soccombere senza scoprire mai cosa realmente sia il mondo.
Erano sconvolti difronte alla mostruosa realtà che gli si era parata davanti agli occhi, per volere di Ray, senza che loro ne sospettassero nulla.
Si erano nascosti, pregando che quei mostri non si fossero accorti della loro presenza e corsero via, verso l'orfanotrofio, appena se ne presentò l'occasione.
Avevano tralasciato un unico dettaglio: il peluche di Conny. Lo avevano dimenticato sotto al camion dove si erano riparati per non essere notati.
Erano terrorizzati. Quando rientrarono, (T/n) li stava aspettando a dalle loro facce dedusse che erano giunti alla sua stessa conclusione.
Pallidi in volto, avevano trovato il cadavere di Conny all'interno del camion, con un fiore che non avevano mai visto prima, conficcato nel suo petto.
Dovettero nascondere il loro terrore e lo sconcerto dell'aver trovato la piccola Conny priva di vita.
Se non avessero trovato una situazione in fretta, i prossimi sarebbero potuti essere loro. Emma, in particolare aveva paura che ciò succedesse nuovamente. Non temeva per sé stessa, temeva che gli altri suoi fratelli e sorelle minori potessero more e non voleva permetterlo.
Quella notte pianse, non per paura della morte, ma per la paura che fossero gli altri a morire.
"Che vi succede? Sembra abbiate visto la morte..." commentò (T/n), soffermandosi sulla parola morte e convinta di colto nel segno.
Avevano visto ciò che aveva visto lei e se n'erano pentiti.
"Stavo scherzando... però... siete sicuri di stare bene?"
"Sì, certo!" rispose sorridendo Norman.
(T/n) si fidava di loro. Erano in gamba ed avrebbero sicuramente trovato una soluzione. Ecco perché Ray aveva fatto in modo che scoprissero la verità. Non che (T/n) fosse in grado di capire cosa avesse in mente Ray.
"È tardi, andate a dormire, immagino siate stanchi..."
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