cinque

Quella mattina Isabella aveva un annuncio: a breve Conny sarebbe stata adottata.

La bambina era veramente felice e lo stesso valeva per i suoi amici. Gli unici che non esultavano erano Ray e (T/n). 

Se per il corvino era normale non lasciar trasparire le sue emozioni, per la ragazza non era lo stesso. Solitamente aveva la tendenza a dimostrare apertamente la sua contentezza nei confronti dei suoi fratellini e sorelline che avrebbero trovato una famiglia. 

Questa volta era diverso, ormai conosceva la verità. Conny non era stata adottata da una famiglia amorevole. 

(T/n) guardava la sua colazione in silenzio. Da quando era scesa nella sala da pranzo non aveva proferito parola. Stringeva le posate tra le mani.

"In questo modo attirerai l'attenzione della mamma, non trovi?" la voce di Ray la fece sussultare. Il ragazzo aveva tenuto un tono basso per evitare di essere sentito dagli altri.

"Non siamo tutti impassibili come te." rispose (T/n) schivando lo sguardo del corvino. Stava giocherellando con la sua colazione senza alcuna intenzione di mangiarla.

"Non si gioca con il cibo..." la rimproverò Ray.

"Non farmi la morale!" esclamò (T/n) incrociando le braccia. 

"Sei veramente infantile, (T/n)..." commentò il ragazzo sedendosi nella sedia di fronte a quella della sua interlocutrice. 

"Perché ti stai sedendo qui?" 

"Di solito sei tu a insistere perché mi sieda vicino a te, ti sto accontentando." rispose Ray aprendo un libro con l'intenzione di leggerlo senza essere disturbato.

"Quanto ne sai di questo posto?" chiese (T/n) sporgendosi in avanti, in modo che Ray la sentisse chiaramente. "C'è qualcun altro che ne è a conoscenza oltre noi due?" 

"Non è il luogo né il momento adatto per parlarne, non ti pare?" 

A dimostrazione di quanto detto da Ray, Conny chiamò i nomi dei due a gran voce. 

La bambina stringeva tra le braccia il suo peluche a forma di coniglietto. Stava camminando verso la loro direzione. (T/n) si trattenne dal correre via per evitare di parlare con colei il cui destino era già segnato.

"Conny, sono veramente felice per te!" esclamò (T/n) azzardando un sorriso.

"Non sembri felice... commentò la bambina inclinando la testa lateralmente.

"Sentirò la tua mancanza, Conny, per questo sono un po' triste..." spiegò (T/n).

La bionda le sorrise. "Ti scriverò tante lettere così resteremo in contatto e un giorno ci rivedremo!"

"Sì! Aspetterò con ansia le tue lettere! Non dimenticartene! Quest'ultimo mese insieme dovremo divertirci!" esclamò (T/n).

Prima di tornare a giocare con Don, Conny abbracciò la (c/c).

La sala da pranzo si stava svuotando. Rimasero solo Ray e (T/n).

"Conny non ci manderà nessuna lettera, vero?" 

Ray sospirò.

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