Capitolo 8
Ai
-JACK HOLMES!!!!!! ORA STAI DAVVERO FACENDO IL BAMBINO!!!!!!- sbraitò Ai. Era seduta nell'ufficio del preside e stava cercando di ubbidire a Leslie parlando con Jack.
-Solo io trovo ironica questa frase uscita dalla tua bocca?? -sogghignò lui appoggiando la testa sulle braccia conserte.
-ah-ah-ah.
-Andiamo Haibara!!! Sei divertente come una mosca
-Non mi avevano mai dato della mosca. Sei originale Jack.
-Grazie.
Un silenzio imbarazzante aleggiò tra i due amici per un po'. Alla fine fu Ai ad interromperlo
-Ma torniamo sull'argomento pee cui sono venuta quì....
-Non voglio parlarne - il suo sguardo s'incupì e i suoi occhi virarono dal blu oltremare al blu jeans.
-Bhè, a me si invece!!!! Non é possibile che....
-BASTA!!!
Jack si alzò in piedi sbattendo la mano sulla scrivania.
-VA FUORI!!! VA. FUORI.- le urlò.
Per la prima volta Ai ebbe paura del suo amico, arretrò visibilmente rovesciando la sedia accanto alla sua.
Jack sgranò gli occhi e fece per sfiorarla
-Oddio...Shiho scusa....
Ma la ragazzina si era già alzata e corse via senza voltarsi indietro.
Ai varcò la porta dello studio velocemente, camminando per i corridoi di pietra semivuoti.
Si imbattè presto in Conan
-Dove stai andando? Non eri dal preside??- le chiese, sembrava preoccupato.
Ai si chiuse di nuovo in se stessa, non lo faceva più da anni ma il suo corpo non aveva dimenticato.
-Oh, è finito prima. É arrivato un gufo con una lettera importante.
Fece per allontanarsi ma lui la trattenne per un braccio.
-Lo sai che non puoi nascondermi niente Haibara.
-HO DETTO CHE NON C'È NIENTE!!- adesso Ai era arrabbiata, non le andava per niente di parlare di litigi tra amici con il suo ragazzo.
Conan si ritrasse, con una faccia strana.
-Quando avrai voglia di parlare fammi un fischio...Haibara.
Ai si voltò arrabbiata e si allontanò, chiudendosi nella sala comune dei Serpeverde.
A causa dell'ora (erano appena le 18 e le lezioni erano finite da poco) la stanza era vuota e la ragazzina poté prendersi il posto sul divano di pelle davanti al camino che emanava un tiepido calore.
L'ex donna in nero aveva sempre amato guardare il fuoco, trovava molto rilassante vedere come le fiamme avvolgevano i ciocchi di legno lasciandoli anneriti e bruciati.
Fu così che Michael la trovò.
-Hey Ai!!!!
La richiamò cercando di attirare la sua attenzione, ma non ricevette risposta.
Le si avvicinò subito e quello che vide lo lasciò di sasso.
La ragazzina si era addormentata.
Era la prima volta che la vedeva così, fragile e indifesa.
La prese in braccio con un impulso e la portò in camera sua, adagiandola sulle coperte verdi di velluto.
-Buonanotte Ai.
Conan
Conan non era stupido, al contrario di quello che può sembrare.
Aveva capito subito che la sua ragazza aveva litigato con Jack. Da una parte avrebbe voluto lasciarla stare e aspettare che i rapporti tra i due amici si allentassero ma non avrebbe sopportato di vedere Ai ancora così triste.
In un impeto di coraggio attraversò il corridoio e si trovò davanti alla porta dell'ufficio del preside.
Aveva paura e tutto il coraggio che aveva provato prima era svanito.
Solo quando cercò di passare due gargoyle lo fermarono urlando roba in latino che lui non capì.
-Serve la password- disse una voce dietro di lui. Era Itaca, la ragazza inquietante dai capelli viola.
-Ehm...scusi, non lo sapevo...- il volto di lei si aprì in un sorriso gentile.
-Dammi del tu Edogawa-kun
Era la prima volta da quando era uscito dal Giappone che Conan sentiva pronunciare uno dei suffissi giapponesi. La cosa lo mise subito a suo agio. Forse aveva giudicato male quella stramba ragazza.
-Allora? Devi entrare?- gli chiese lei, scostandosi la frangetta viola che le arrivava quasi sopra gli occhi.
-No...non é unrgente Itaca-neechan.
Lei sorrise ancora e mormorò una parola che somigliava vagamente ad "hamburger" ma Conan aveva la forte sensazione di aver capito male.
-Allora entro prima io se non ti dispiace.- un secondo e Itaca sparì nell'ufficio.
La porta era molto spessa ma Conan riuscì a cogliere qualche spiraglio della conversazione:
Si parlava più che altro di lavoro, un paio di volte era stato fatto il nome di qualche studente ma il dialogo era strettamente formale.
Dopo un arco di tempo piuttosto lungo Itaca fece il nome di Ai e i due cominciarono a litigare.
Conan riuscì a ricostruire quello che probabilmente era successo: Ai era entrata nella stanza con l'intenzione di parlare di Maya, lui le aveva impedito di fare conversazione ma lei aveva insistito e allora il preside l'aveva cacciata dall'ufficio.
Non sembrava tutto questo granchè ma Ai doveva esserci rimasta molto male, era un'eternità che non respingeva gli altri ed era fuori allenamento...e poi ormai l'ex donna in nero era un libro aperto per lui.
-Perdonami se mi sono dilungata troppo- disse Itaca uscendo dall'ufficio con in mano un rotolo di pergamena.
Conan rimase come un pesce lesso davanti alla porta, indeciso se entrare o meno.
-Hey! Non essere nervoso!!- lo incitò lei ma Conan era agitato, non sapeva nemmeno dire bene il perchè.
Fu in quel momento che la vide: un'ombra. Passava furtiva da un moro all'altro, sfruttando gli angoli bui per muoversi.
Ti ucciderò, tu e la tua ragazza...Shinichi Kudo.
La voce risuonava chiara e nitida nella sua testa.
-Conan....Conan che hai?- Itaca lo stava squotendo per l spalla ma lui non di e se segno di muoversi.
-CONAN!!- urlò allora lei mentre il ragazzino cadeva a terra.
-AIUTO!!!!!!!! JACK! JACK VIENI QUÌ!!!!- Itaca sembrava davvero spaventata.
La porta si spalancò e Jack uscì
-Che é successo??
Le voci cominciarono a farsi ovattate e tutto lo spazio circostante cominciò a ruotare vorticosamente e successivamente ad appannarsi.
Poi fu solo il buio.
Lo so che questo capitolo è un po' noioso e corto ma non ho più idee....
Vabbè ora devo andare che domani ho una versione di latino e devo studiare.
Ciaooo gente, e alla prossima.
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