Capitolo 2
Conan
Il placido sonno di Schinichi fu interrotto da un grido nell'orecchio, si era abbandonato ad un sogno senza sogni, di quelli che quando ti svegliano non sembrano durare altro che pochi minuti.
-CONAAAAN!!!- La voce di Ai, un tempo fredda e distaccata, ora era piena di ilarità, come se si fosse lasciata alle spalle tutto il passato per affrontare il presente. Ma sapeva che ogni tanto i ricordi la assalivano e i suoi occhi cambiavano colore, da quel verde acqua cristallino divenivano grigio piombo. Tentava di mascherare tutto con un sorriso ma le labbra non riuscivano a tendersi. In quei momenti il ragazzino aveva imparato che era meglio lasciarla in pace.
Quando poi riapri gli occhi (era morta da ore, il tesoro sparì, così come il suo cuore. E così ai piedi dell'albero al cielo giurò, a chi scioglierò il cuore io mi concederò! Qui la storia finisce come andò già si sa....lui suo sposo in eterno nell'aldilaaaaaaa!!!!! Ok...evaporo. una medaglia a chiunque riconosce la canzone ❤) ...il sole era già basso sull'orizzonte ma la prima cosa che vide fu lo sguardo luminoso della sua ragazza che occupava tutto il suo campo visivo.
-Ciao Amore- la salutò con la voce impastata dal sonno e gli occhi azzurri che si aprivano e chiudevano pigramente, il mare dei suoi occhi azzurrissimi rifulgeva del bagliore che splendeva ogni volta che incrociava quelli di lei.
Ai si fece ancora più vicina, i loro nasi quasi si sfioravano:
-Conan....
-Dimmi amore- adesso respirava a malapena, lo sguardo totalmente perso
-...Esci. Io e Rosaline dobbiamo cambiarci- disse ridendo e spostandosi, facendo rovinare il ragazzino sul pavimento. La risata infantile e cristallina di Rosalie riempì l'aria (N.A. Puah!!)
Ki si precipitò fuori senza guardare in faccia le ragazze mentre Conan si spinse via sulle gambe malferme e intorpidite dal sonno.
Il corridoio esterno era pieno di ragazzi e ragazza usciti dagli scompartimenti per permettere ai loro compagni (o compagne) di cambiarsi in santa pace.
Quando sia lui che Ki furono fuori uno scatto indicò che la porta era stata chiusa a chiave.
-Hey Shinichi!!!- istintivamente Conan si voltò al suono del suo vecchio nome.
A farsi strada tra la mandria di ragazzi c'era un ragazzo dalla pelle scura, i capelli marroni scuro e gli occhi verde petrolio, al suo seguito una ragazza dagli occhi verdi e i capelli marroni legati in una coda di cavallo fermata da un nastro giallo.
-Heiji!! Kazuha!- esclamò sorpreso il ragazzino spingendosi gli occhiali sul naso. Non vedeva il suo amico da almeno tre anni. Si stupì che fosse rimasto uguale a come era da ragazzo nonostante dovesse avere ventuno anni.
Ma poi notò che gli occhi di Kazuha brillavano, Ai gli aveva insegnato a riconoscere le amazzoni e a quanto pare Kazuha aveva preso parte alle file di Maya...e aveva scelto Heiji come suo compagno.
Improvvisamente provò una fitta strana al petto, come fosse invidia. Quell'Holmes era riuscito a portargli via anche il suo migliore amico... Che sciocchezza...non aveva nemmeno le prove che i due si fossero incontrati ma pareva che tutte le persone a lui care gli venissero allontanate sempre dalla stessa persona, una sua versione migliorata. Shinichi 2.0.
-Cosa ci fate quì?? - esclamò sorpreso, reprimendo i sentimenti negativi che gli attanagliavano il petto.
-Mah...passavamo a trovarti! Scommetto che ti sono mancato!! - sorrise Heiji chinandosi per raggiungere l'altezza di Conan
-Neanche granché!- replicò Conan nel solito tono saccente incrociando le braccia dietro la testa
-Certo che non sei cambiato per niente!- Heiji aveva assunto un tono lamentoso ma erano entrambi felici di vedere il proprio migliore amico dopo così tanto tempo.
Conan e Heiji si trattennero a chiacchierare fuori dallo scompartimento mentre Kazuha fu ammessa all'interno. Lei e Ai erano ormai migliori amiche, si sentivano ogni giorno per telefono e parlavano del più e del meno, sembrava proprio che la vita fosse tornata normale per tutti. Ma Conan non si sentiva ancora al sicuro, faticava ad ammetterlo persino a se stesso ma finché non fossero arrivati ad Hogwarts la paura non sarebbe scomparsa. Se c'era qualcuno in grado di proteggere Ai quello era Jack...Maya gli era sembrata mentalmente instabile ma era indubbiamente forte.
Ai si affacciò alla porta, i capelli ramati spettinati e lo sguardo divertito. Le ragazze uscirono e Conan entrò per cambiarsi.
Le ragazze avevano lasciato i vestiti in una pila ordinata sul sedile di destra. Si cambiò in fretta e furia, non aveva voglia di rimanere da solo, cercava di non farsi mai trovare impreparato, cercava di non farsi sorprendere da nulla perché viveva nell'onnipresente convinzione che qualcuno lo stesse cercando. Che qualcuno lo volesse morto.
-Shinichi!!!! Ma quanto ci metti!!!- lo rimbeccò Heiji da fuori dalla porta, ancora non si era abituato al nuovo nome del ragazzo, e probabilmente ci avrebbe messo un po' ad accettare il fatto che Shinichi Kudo non esisteva più, era morto e sepolto in un angolino nella testa di Conan, nient'altro che un ricordo.
-ARRIVO!!! - esclamò il ragazzino cadendo a terra per una curva presa troppo velocemente dal treno. Risate generali da fuori.
Il ragazzino si aggiustó gli occhiali sul naso e aprì la porta, armeggiando con il nodo della cravatta, entrarono tutti e si accomodarono sui comodi sedili rossi.
Dopo circa un quarto d'ora entró la ragazza con i capelli bianchi a caschetto aprendo la porta senza prendersi la briga di bussare, indossava una sua versione personalizzata della divisa, nonostante le regole della scuola fossero molto rigide riguardo l'abbigliamento. La classica gonna grigia era stata sostituita da una minigonna nera con sotto le calze a rete, la camicia bianca sembrava di almeno due taglie più piccola (nonostante la ragazza avesse ben poco da mostrare, il suo fisico sembrava ancora quello di una bambina), l'unica cosa ad essere perfetta era la cravatta verde smeraldo e argento legata stretta attorno al collo.
-Preparatevi! Mancano dieci minuti all'arrivo. Voi del primo anno ci mettete sempre un casino e ritardate sempre la cena.
-Grazie...- replicò Ai sarcastica ma lo sguardo velenoso di Leslie la fece immediatamente retrocedere. L'intrusa fece per uscire dalla stanza ma si bloccò sulla porta per indirizzare un commento a Conan
-Allacciati bene quella cravatta, é tutta storta- poi se ne andò senza aggiungere altro.
-Simpatica come la morte- commentò Conan
-Quella é Leslie Lestrange, una raccomandata della peggior specie. La degna erede di Salazar Serpeverde.
Ai scrollò le spalle, con la terribile sensazione di essersi appena fatta una nemica...e l'ultima cosa che voleva era mettersi contro la sorella di Maya.
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