Capitolo 10

Maya

Natale era ormai alle porte e l'atmosgera delle feste già si resipirava all'interno del castello: gli studenti se ne stavano seduti a gruppetti a parlare di quello che avrebbero fatto durante le vacanze, le armature canticchiavano sempre cigolando per i corridoi e persino i fantasmi sembravano avere un'aria meno tetra.

Maya si trascinava per i corridoi stanca dopo una lunga settimana di lavoro, in quel momento aveva solo voglia di rilassarsi e di bere un enorme bicchiere di cioccolata calda.

La rossa si tirò la coperta di plaid sulle gambe mentre si accomodava sulla sedia a dondolo posizionata davanti al camino. Sorvegliando, tra un capitlo e l'altro , gli studendi che decoravano l'enorme albero.

-Prof???- la chiamò Darne, uno studente diciottenne bocciato ai mago.

-Dimmi- Maya appariva leggermete seccata, costretta ad alzare gli occhi dal libro che si era portata dietro.

-Di che colore lo facciamo?- sorrise lui sollevando due palline a forma di cuore una argento e una oro.

-Mmmm....non lo so, decidete voi- Maya tornó a leggere il suo libro.

-Suvvia prof!! Partecipi di piú!!!! Senti, scusa una cosa, posso darti del tu vero? Tanto hai solo un anno piú di me....

Maya rimase a bocca aperta, travolta dal fiume di parole e in pochinminuti si ritrovò coinvolta in una mezza indesirata conversazione.

-Buongiorno ragazzi!!- Jack entrò nella Sala con indosso un oaio di jeans e una canottiera, i capelli ancora mezzi bagnati per via della doccia appena fatta.

Immediatamente, con un gesto quasi involontario, si diresse verso Maya, pronto a sedersi sulla sua solita poltrona...che però era occupata dal ragazzo dagli occhi color nocciola.

-Buongiorno Signor Draylon

-Preside- Darne si concesse un mezzo cenno con la mano ma gli diresse uno sguardo di sfida. Maya intanto osservava quello scambio di sguardi di fuoco tra i due ragazzi con dipinta sul volto un'espressione stupita e divertita.

Jack prese una sedia e si accomodò vicino a Maya.

-Allora, di che parlavate ragazzi.

-Io e Maya facevamo una concersazione privata- sbottò Darne

-Ah bhé, mi dispiace di aver interrotto una cosí piacevole conversazione tra te e la professoressa Lestrange, ma visto che sono il preside di questa scuola, mi dispiace dirti che sono superiore sia a te che a lei, vale a dire, non provocarmi.

Il discorso suonava poco chiaro ma a quanto pare Darne afferrò il concetto perché abbassò la cresta e cominciò a conversare educatamente.

Maya chiuse il libro mezz'ora dopo con un sospiro che richiamò di nuovo l'attenzione di Jack.

-Che succede?

-Perché dovrebbe succedere qualcosa?- Maya sembrava irritata

-Di solito sospiri e chiudi il libro quando succede qualcosa di piacevole- Maya non si degnò di rispondere alla domanda perché un altro particolare aveva attratto la sua attenzione: una goccia era caduta dai capelli bagnati del moro ed era scesa lungo la sua tempia.

-JACK!! VAI AD ASCIUGARTI QUEI CAPELLI!! TE L'HO DETTO UN MILIARDO DI VOLTE, VUOI PRENDERTI UNA POLMONITE??

Jack sbuffò come se quella non fosse la prima volta che la rossa gli ripeteva quella frase, cosa che Maya trovò molto irritante.

Maya fece per arrotolarsi i capelli con la bacchetta, come faceva sempre ma Jack le impedí il movimento prendendole il braccio.

-Questo quando l'hai fatto??- disse indicando un tatuaggio raffigurante il simbolo dell'infinito con la scritta "Don't ever look back"

-L'anno scorso. Il giorno dopo che...insomma che....

-Ci siamo lasciati- concluse il ragazzo distogliendo lo sguardo. Fortunatamente un ragazzino di undici anni si ribaltò da uno sgabello (cioé, fortunatamente per Maya ma sfortunatente per lui) e Jack fu costretto ad andare a vedere, interrompendo la conversazione.

-Maya...- Darne la chiamò - lo ami ancora?-

-Io...no. É finita, stavolta per sempre- disse lei.

-Bene. - Darne si sporse in avanti e la baciò, sotto gli esterrefatti occhi blu di Jack.

Conan

Lui e Ai stavano decorando insieme l'albero di Natale, appendendo palline a forma di cuore argento e oro.

-Uno studente ha appena baciato Maya
disse ditratta Ai infilandosi la bacchetta dietro l'orecchio.

-Ah, bene.

Non parlavano molto ultimamene, sembrava che il fatto di stare in due case diverse li avesse allontanati. Come se tutto quello che li aveva uniti in precedenza fosse svanito, forse era stato un errore gettare via quell'antidoto, forse se lo avessero preso entrambi adessero sarebbero insieme nella loro vera casa; il Giappone.

-Ai io volevo dirti che....

-Scusa un attimo!! Dimmi Michael!- disse lei giradosi verso l'altro ragazzo.

Conan a quel punto digrignò i denti e se ne andò, scontrandosi di nuovo contro Rosaline.

-Hey Conan, stavo proprio cercando te.
Volevo farti un discorso piuttosto serio, in verità, ti va di seguirmi?

-In verità io...-

-Bene!- Rosaline lo trascinò in giro per il castello e, dopo una miriade di corridoi e scale, entrò in una stanza e si chiuse la porta alle spalle. Solo uan volta dentro Conan si rese conto che si trovavano in un bagno.

Rosaline lo condusse davanti ad uno specchio e lo costrinse a guardare le loro sagome riflesse sulla superfice lucida dello specchio.

-Cosa vedi?- gli chiese con voce suadente.

-Uhm....noi?

-Risposta errata Edogawa, io vedo una bellissima coppia felice.

-Non siamo una coppia felice.

Conan aveva pronunciato quella frase senza riflettere, senza pensare che aveva davanti una bambina.

-AH SI?!- Rosaline lo prese per le spalle e lo costrinse a fissarla. -Io dico di si...a meno che tu non voglia che capiti qualcosa di spiacevole alla tua amata Haibara...

-Cosa?!?!

-Oh, non temere, non le farò niente se...se tu la lasci e ti metti con me.

Conan la fissò, gli occhi azzurri sgranati dalla sorpresa, era stato apoena minacciato da un'undicenne.

-Oh! Non tremare amore!!- gli disse appoggiandogli una mano sulla guancia. -Non accadrà nulla, tu segui solo le mie istruzioni. Ok? E non provare ad andare dal Preside...lo verrò a sapere se lo fai.

-O....ok....- Conan piangeva. Lei sorrise e se ne andò felice come una pasqua. Mentre Conan immergeva ripetutamente la faccia nell'acqua per cancellare le tracce delle lacrime.

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Ai

Quello che la ragazzina trovò sul letto della sua camera quando entrò in dormitorio la lasciò di stucco.

Era un biglietto, scritto su una pergamena bianca. C'erano dei caratteri giapponesi che mostravano la scritta sgrammaticata:

Prendere No Conan Mio. Attenzione tu!

Come messaggio sembrava abbastanza ridicolo ma fu comunque capace di spaventare l'ex donna in nero.


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