004, grandi speranze
LOVE STORY / GILMORE GIRLS
written by jo . . . @rosepetalscore
━━ capitolo quattro ━━
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⠀⠀ ⠀⠀«Acquisti per la scuola, che spasso!», esclamò Lorelai ironicamente camminando a passo svelto seguita da Rory, Juliet e Luke.
«Davvero divertente», la assecondò quest'ultimo aprendo la porta del negozio dov'erano diretti quella mattina presto, recandosi direttamente al reparto di cartoleria.
«Non vi abbiamo chiesto noi di venire», disse la nipote squadrandoli torvo e l'amica annuì.
«E quando ci ricapiterà mai una cosa simile? Anzi già che ci sono prendo un maxi pacco di carta igienica e uno stura lavandino», scherzò sua madre. «Avanti, fuori la lista», continuò.
Rory tirò fuori dalla tasca un pezzetto di carta nella quale si era appuntata tutto il materiale necessario da comprare per la scuola. Lei aveva già finito tutte le scorte mentre Juliet non aveva ancora nulla di tutto ciò.
«Innanzitutto, dei blocchi. Un mucchio di penne, matite numero due, tre evidenziatori, una gomma morbida, un leva punti e anche una cartellina», elencò leggendo.
«Vi serve tutta questa roba?», chiese Luke sconcertato e le due annuirono facendogli spalancare gli occhi.
«Perché proprio tre evidenziatori?», domandò Lorelai a sua figlia mentre iniziarono a cercare tutto il materiale trai vari scaffali.
«Uno si secca, uno lo perdo e il terzo lo uso», rispose esponendo il suo ragionamento.
Dopo aver preso tutto l'occorrente i quattro si diressero al locale di Luke e, mentre quest'ultimo si ritirò dietro al bancone tornando al lavoro, le ragazze si sedettero in un tavolo aspettando una tazza di caffè.
A servirlo fu proprio Jess e la sorella, notando come osservava Rory dal momento in cui avevano messo piede all'interno, lo invitò a sedersi con loro cinque minuti, senza accettare un no come risposta.
«Allora Juliet, hai già finito di studiare per il test di lunedì?», domandò la sua amica prendendo un sorso dalla tazza.
«Quasi, mi mancano le ultime pagine degli appunti», rispose.
Nemmeno lei sapeva come aveva fatto a studiare tutta quella roba in meno di una settimana, sapeva solo che voleva fare del suo meglio per il primo compito scritto.
«Gli appunti di Tristan sono completi o vuoi che ti dia anche i miei?»
A quel punto Jess, che non stava minimamente prestando attenzione a quella conversazione, alzò lo sguardo confuso.
«Tristan?», ripetè.
«Il nuovo pretendente di Juliet», scherzò Rory voltandosi verso il ragazzo.
La diretta interessata la fulminò con lo sguardo e si portò la tazza davanti per evitare gli occhi del fratello, che per fortuna venne chiamato da Luke senza avere l'opportunità di fare un'altra domanda.
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⠀⠀ ⠀⠀Dopo aver passato tutta la mattinata con le due Gilmore, Juliet si rifugiò in camera per continuare a studiare. Aveva solo più due giorni a disposizione: quel pomeriggio voleva finire gli ultimi argomenti e il giorno dopo avrebbe poi ripassato tutto da capo.
«Sei proprio sicura di essere mia sorella?», le chiese Jess non appena entrò nell'appartamento dopo essere andato chissà dove.
Lei non tolse gli occhi dagli appunti ma assunse un'espressione confusa. «Che vuoi dire?»
«Beh, insomma, tu studi», affermò, per poi accedersi una sigaretta.
«Cosa che dovresti fare anche tu», gli consigliò la minore voltandosi nella sua direzione per una frazione di secondo.
«Ho di meglio da fare», si accasciò per terra appoggiandosi al bordo del letto.
Sua sorella tornò a ignorarlo, era troppo concentrata in quel momento e non voleva distrarsi, ma quando voltò pagina si accorse della presenza di un bigliettino piegato tra le pagine che catturò la sua totale attenzione.
Lo afferrò e, aprendo le pieghe, curiosa di scoprirne il contenuto, notò che c'era scritto un numero di telefono con inchiostro nero.
Solo un nome le passò per la mente.
Juliet scosse la testa divertita. Non poteva crederci, si aspettava davvero una sua chiamata?
Jess si accorse che sua sorella non era più impegnata a studiare, ma che la sua attenzione si era spostata ad altro, perciò si alzò per controllare, posizionandosi alle sue spalle sbirciando il pezzo di carta stropicciata.
«Quindi Rory aveva ragione», affermò infine dopo numerosi secondi di silenzio.
«Che?», non capiva dove volesse arrivare.
«Su Trusk»
La sorella si girò verso di lui con un espressione confusa sul volto e soffocò una risata per il modo in cui l'aveva appena chiamato, ma non se la sentiva di correggerlo. «No, non è vero»
«Non negare l'evidenza»
«Ma quale evidenza? Fa così con tutte, non sono di certo l'unica», spiegò.
«Ti aspetti che io ti creda?», rise tornando a sedersi nello stesso punto di prima.
«Parli tu, che non ammetti di essere cotto di Rory dal primo giorno in cui l'hai vista», sorrise maliziosamente la sorella spostando l'attenzione su di lui.
«A me non piace Rory», disse poco convinto, iniziando a prendere la giacca con l'idea di uscire di nuovo per evitare la conversazione con Juliet.
«Non negare l'evidenza», rispose imitando le sue stesse parole, ma lui uscì chiudendosi la porta dietro.
Dopo tre ore intense di studio, Juliet decise di andare fuori a sua per fare una pausa.
Voleva imparare gli argomenti al meglio per passare il test con ottimi voti, ma non le andava di sforzarsi troppo. Non voleva ricadere di nuovo in quel brutto periodo in cui studiava giorno e notte senza fermarsi per colpa dell'ansia.
L'ha sempre avuta a causa della scuola e questo le impediva di godersi la sua vita al meglio. Prima di ogni verifica o interrogazione, si chiudeva in casa a ripetere tutto il programma fino alla sfinimento, assicurandosi così di sapere ogni cosa senza tralasciare nemmeno i minimi dettagli.
Era ossessionata dal prendere il massimo dei voti e aveva una paura tremenda del fallimento.
Ha sempre pensato che fosse un comportamento completamente normale il suo, ma di certo non è normale passare le notti in bianco per ripassare argomenti ripetuti numerose volte.
Prima di uscire dal locale Juliet avvisò lo zio, per poi dirigersi lentamente verso la libreria di Stars Hollow. Gliel'aveva mostrata Rory poco tempo fa e si era immediatamente innamorata di quel posto, ci metteva piede ogni singolo giorno.
Iniziò a girare tra gli scaffali e ogni tanto, quando trovava qualche titolo che catturava la sua attenzione, sfogliava le prime pagine del libro per capire se valeva la pena acquistarlo o no.
Dopo aver letto una didascalia, si allungò per riporre il libro dove l'aveva trovato e non appena girò lo sguardo i suoi occhi incontrarono quelli di Dean, che stava facendo la stessa identica cosa, ma al contrario lui stava prendendo un libro dalla copertina verde.
«Juliet, non pensavo di trovarti qui», disse venendole incontro.
«Nemmeno io», sorrise timidamente. «Ti piace leggere?», gli chiese.
«Adoro leggere, ma questo libro in realtà non è per me, è un regalo», ammise guardandolo.
Juliet abbassò gli occhi per leggere il titolo curiosa: Grandi Speranze di Charles Dickens.
«Ottima scelta», riportò lo sguardo su di lui.
«È un bel romanzo, io l'ho già letto. Anche tu?»
Juliet annuì in risposta. Non aveva mai trovato una persona che oltre ad avere una passione per la lettura, condividesse anche i suoi stessi gusti.
Una volta rotto il ghiaccio tra di loro, girarono per tutto il negozio dandosi consigli a vicenda e commentando un paio di libri che avevano letto.
La ragazza passò un'ora bellissima in sua compagnia.
Dean rendeva nervosa Juliet, che percepiva una certa tensione tra di loro. Era sempre più ammaliata da quel ragazzo, le sembrava perfetto, ed era pronta ad accettare di essersi presa davvero una cotta per lui.
Ma c'era una cosa che ancora non sapeva.
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notes ౨ৎ
Scusate per il capitolo un po' corto ma è di passaggio.
Dean...
A presto, Jo
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