Un caldo abbraccio

Juliette alzò lo sguardo dal libro che stava leggendo, volgendolo verso la finestra della sua camera. Il picchiettare della pioggia sul vetro si era intensificato, attirando la sua attenzione. Prima di mettersi a leggere aveva notato il cielo scuro e nuvoloso che incombeva su Parigi, promettendo quella pioggia e forse anche un temporale.

Quel cielo plumbeo le aveva riportato alla mente il luglio di qualche anno prima, quando il suo amato Arno era dovuto andare a sedare le rivolte che si erano scatenate alla Bastiglia; quel giorno però il cielo era carico di nubi di fumo e cenere e non di normale pioggia. Quel ricordo l'aveva in qualche modo agitata, per questo motivo si era rifugiata nelle pagine di uno dei suoi romanzi preferiti. Il rumore della pioggia, invece, quasi la rilassava, come volesse darle conferma che era solo mal tempo.

Il suo sguardo vagò sui giardini della magione; le piante si muovevano sotto il peso della pioggia tanto che sembravano vive, lo sterrato dei viali interni era già lucido e fangoso e piccole pozzanghere si stavano formando qua e là.

All'improvviso, o forse era lei ad essersene accorta troppo tardi, una sagoma scura si stagliò all'ingresso del cancello e il sorriso sul volto della fanciulla si estese. Era un uomo a cavallo che, dopo aver superato la cancellata, si avviò al trotto, verso le stalle, mentre la pioggia battente inzuppava i suoi vestiti e il manto scuro del suo destriero.

«Marie!» chiamò, chiudendo il libro e poggiandolo sul divano che si affacciava alla finestra.

«Ha chiamato Madame?» domandò una giovane donna vestita da domestica, che sbucò poco dopo alla porta dei suoi appartamenti.

«Arno sta rientrando proprio ora. Preparagli un bagno caldo e degli abiti asciutti.» disse con tono autoritario, ma allo stesso tempo molto più amichevole di come ci si poteva aspettare da una nobildonna come lei che si rivolgeva ad una ragazza della servitù.

«Sì, madame.» fece lei, con una piccola riverenza, per poi fuggire. D'altronde, conosceva Marie da quando erano giovani, lei era stata la sua dama di compagnia sin dalla prima adolescenza ed erano cresciute assieme, per questo nel momento in cui si era sposata ed era andata a vivere insieme al marito, aveva deciso di assumerla tra le domestiche.

Dato quell'ordine, Juliette si rilassò, sicura che presto sarebbe stata raggiunta dal marito che, stanco dopo la giornata di lavoro, si sarebbe fatto consolare dalle sue carezze e dalla sua presenza. Tornò a leggere, immergendosi nella storia tormentata dell'Otello e non rendendosi più conto del tempo che passava.

Se ne accorse solo nel momento in cui due braccia le avvolsero le spalle da dietro e il meraviglioso profumo di lavanda dei saponi che usavano in casa le inebriò le narici.

«Grazie per avermi fatto preparare il bagno.» le sussurrò all'orecchio, stringendola più forte e provocandole una scossa elettrica in tutto il corpo.

Portò il capo all'indietro, poggiandolo poco sopra la cintola ed osservandolo a testa in giù. I suoi intensi occhi azzurri la ipnotizzarono, mentre il suo meraviglioso sorriso le scioglieva il cuore, riscaldandola da quell'aria fredda. Amava quel suo sorriso, non l'aveva amato fin da subito, ma quando aveva iniziato a conoscerlo un po' meglio non ne aveva più potuto fare a meno.

«Giornata stancante?» domandò, chiudendo nuovamente il libro.

«Nulla che un abbraccio e mia moglie sotto le mie stesse coperte non possano risolvere.» rispose lui, per poi muoversi velocemente e prenderla tra le braccia, portandola a letto.

«Allora credo proprio di poterti aiutre...» allungandosi verso di lui e intrecciando le mani dietro il suo collo.

La pioggia battente accompagnò le loro effusioni a letto, fino a cullarli tra le braccia di Morfeo, l'una tra le braccia dell'altro.

Angolo dell'autrice:
"Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
Prompt: Nuvoloso
Original Story: Vivre la révolution
N° parole: 602
Rating: Verde

Chi mi segue in tutte le mie opere, conoscerà già Juliette e Arno come i protagonisti di una delle mie storie della Makohon Saga di Miraculous, quelli di "Amore a Versailles" per intenderci. Beh, dovete sapere che mentre scrivevo quella storia già progettavo di scriverne una completamente originale, senza super poteri o cose strana; semplicemente un Romance Regency ambientato durante la rivoluzione francese e, soprattuto, con un finale diverso da quello della fan fiction.

In ogni caso questo giorno l'ho voluto dedicare a loro, facendo una piccola citazione alla famosa Presa della Bastiglia. Spero vi sia piaciuta.

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