Tu sei un vampiro?

Alec allungò le braccia verso l'alto nel tentativo di stiracchiarsi, sentendo le ossa scricchiolare a quei movimenti.
La giornata stava volgendo al termine e lui non sapeva se esserne sollevato o divertito. Da qualche anno a quella parte la sua vita era diventata monotona e priva di ogni interesse; non sapeva se dipendesse dalla sua spropositata esperienza o semplicemente dal fatto che nessuno intorno a lui sembrava così interessante da incuriosirlo. Stava di fatto che quella mattina, quella ragazza, Mary, ci era riuscita.
Spinse leggermente i piedi contro le assi di legno della veranda, facendo muovere il dondolo sotto di lui, continuando ad osservare il tramonto in quella che ormai era la sua fase finale, mentre una linea scura sotto quella rosata delineava l'ombra della terra.
Sì decisamente quella ragazza aveva attirato la sua attenzione. Quella piccoletta esuberante l'aveva colpito non poco, non solo per il fatto perché, molto spudoratamente si era avvicinato al tavolo suo e di Tracy a mensa, nonostante l'amica dietro di lei la supplicasse di desistere, ma anche per la domanda assurda che gli rivolse.
«Tu sei Alec, vero?» le aveva chiesto inizialmente, facendo alzare lo sguardo dai loro piatti, sia a lui che a Tracy. A quella domanda rispose solo con un cenno del capo e allora lei continuò.
«Sei per caso un vampiro?» quella sua domanda scatenò diverse reazione, oltre che l'interesse di alcuni tavoli attorno. L'amica della ragazza sembrò farsi ancora più piccola dall'imbarazzo, nascondendosi quasi dietro di lei; Tracy, di fianco a lui, fece un verso sconvolto come se l'avesse appena insultato, mentre lui scoppiò a ridere.
«Un vampiro? Sul serio? – la prese in giro, non appena finì di ridere – E sentiamo, a cosa è dovuta questa tua brillante intuizione?» le chiese, portandosi un boccone di maccheroni al formaggio in bocca.
La ragazza si era ammutolita, ma non sembrava affatto insicura o imbarazzata della sua sentenza, semplicemente mantenne quel silenzio e se ne andò, per niente turbata.
Per il resto del pomeriggio Alec sentì il suo sguardo addosso. Sembrava come se lo stesse studiando, come se cercasse la conferma alla sua teoria che lui fosse un vampiro.
Anche lì, la sera, nella sua veranda, quel pensiero lo fece sorridere. Un vampiro. Forse s'immaginava i vampiri come quelli belli e dannati descritti dalla Meyer, eppure più volte era andato a scuola col sole, non gli sembrava affatto di aver brillato o essersi polverizzato.
In ogni caso era stata una giornata interessante, molto più di quando lui è Tracy erano andati in Europa per la settimana della moda, all'insaputa dei genitori di entrambi.
Certo, quasi sicuramente sarebbe stato solo un evento tra tanti. Dubitava che quella ragazzina avrebbe insistito più di tanto, un po' perché l'idea del vampiro era ridicola,un po' perché lui non aveva nessuna intenzione di darle corda più del dovuto; soprattutto perché anche in quel caso avrebbe dovuto sorbirsi le ramanzine di Tracy sul fatto che quella ragazza non era adatta a lui, che stava perdendo il suo tempo e l'avrebbe solo illusa.

Angolo dell'autrice:
"Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
Prompt: Ombra della Terra
Original Story: Solo un bacio
N° parole: 503
Rating: Verde
Altra piccola one-shot che dà in qualche modo l'incipit ad uno dei miei progetti preferiti. Un urban-fantasy di cui però non vorrei spoilerare più di tanto. Il fatto però che Marie è convinta che Alec sia un vampiro l'ho messo anche nella sinossi, quindi sarà una delle prime cose che accadrà, magari non esattamente in questo modo, però sicuramente succederà.
Spero in ogni caso che vi abbia incuriosito.

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