Ore blu e sogni d'oro
Mi lasciai andare sull'enorme e comodo letto che da ormai parecchio tempo accoglieva le mie membra stanche ogni notte. Da quanto tempo mi trovavo lì? Se ripensavo alla mia casa, ai miei genitori o a Mark, i ricordi sfocavano e la nostalgia sembrava soffocarmi. Eppure, Malik e Kilam mi avevano rassicurato più di una volta che il tempo in questa terra scorreva in modo diverso rispetto a quello in cui vivevo prima; ad essere sinceri non sembrava nemmeno a me di aver vissuto lì per troppo tempo, ma era come se la mia vita normale fosse un ricordo lontano.
Ero assorta in quei miei pensieri, quando una voce mi fece leggermente sobbalzare e poi voltare verso la persona che aveva pronunciato quelle parole.
«Ti godi l'Ora Blu di Wilight?»
«La cosa?» chiesi, sollevando un sopracciglio e vedendo il delicato volto di Malik estendere un meraviglioso sorriso. Si sedette sul letto vicino a me, tanto che dovetti leggermente spostarmi per fare spazio alle sue maestose ali piumate.
«L'ora blu esiste anche sulla Terra. – cominciò a spiegare, indicando la finestra che si affacciava sull'immensa radura nella quale si ergeva la torre in cui vivevamo tutti e tre da quando io ero finita qui – È una particolare condizione della luce solare indiretta, che viene riflessa e dispersa nelle molecole dell'atmosfera, assorbendo le frequenze più basse come quelle rosse e gialle, disperdendo quelle più alte come l'azzurro e il blu. Dura solo quell'ora subito dopo il tramonto e prima dell'alba del sole.»
Effettivamente, il cielo in quel momento era di un'intenso blu cobalto e non era la prima volta che mi capitava di vedere quel particolare evento atmosferico, eppure fino a quel momento non avevo la più pallida idea di come si chiamasse o come si verificasse.
Presto il cielo avrebbe abbandonato quel magico e intenso colore, tingendosi del nero più pesto, non fosse stato per le stelle che, al contrario di come si vedevano dalla Terra, erano decisamente più luminose. Presi un grosso respiro, consapevole della notte che mi aspettava.
«Potresti chiedere a Kilam di rimanere in camera sua stanotte?» chiesi, speranzosa.
«Non mi vuoi fra i piedi, eh?» la sua voce mi sorprese più di quella di colui che chiamava fratello.
«No... Non è che... Insomma oggi è stata una giornata difficile e...» cercai di giusticarmi senza offenderlo. A dirla tutta dopo tutto il tempo passato in quel mondo assieme a loro due, ancora non sapevo perfettamente come comportarmi con Kilam. Con Malik era tutto più facile; la sua tranquillità e la sua gentilezza mi mettevano di buon umore anche senza la vicinanza. L'altro angelo, invece, era più difficile da gestire e, nonostante la certe volte sentivo la sua mancanza, il solo incrociare il suo sguardo spesso mi metteva i brividi.
«Ah, smettila di blaterare scuse idiote. Me ne starò tranquillo al piano di sotto. – sbottò lui, poggiandosi sullo stipite della porta della mia camera – Ma sappi che Malik non può stare più di tre notti di fila a vegliare su di te. Quindi vedi di non tirare troppo la corda.»
A quello non avevo pensato, con la scusa di dormire tranquilla, stavo costringendo Malik a starmi vicino mentre ero a letto, impedendogli di riposare, dando il cambio al fratello. Mi voltai verso di lui, sicura di aver assunto quella mia maledetta espressione insicura e dispiaciuta che alcune volte era fin troppo evidente e mi faceva apparire più debole di quello che volevo sembrare.
«Stai tranquilla. – mi rassicurò lui, sollevando una mano ed accarezzandomi la testa – Non sono stanco, posso fare ancora un paio di notti.»
«Beh... Allora sogni d'oro Becks, ci vediamo domani mattina.» disse con tono scocciato Kilam, ridiscendendo le scale e sparendo dalla nostra vista.
«Dici che l'ho offeso?» domando, tirandomi su dal letto e facendo fare a lui altrettanto, in modo che potessi disfarlo per infilarmi sotto le lenzuola.
«Stai tranquilla... Ci vorrebbe un'intero esercito di Demoni della Notte per offendere Kilam.» scherzò lui, per poi aiutarmi a sistemarmi comodamente sul letto e rimboccandomi pure le coperte.
«Domani torneremo alla Biblioteca?» chiesi, cambiando completamente discorso.
«Finché non troviamo un effettiva risposta alla tua presenza qui, non vedo altre alternative. In ogni caso ci penseremo domani. Ora mettiti a dormire.» disse, abbassando il tono della voce e cullandomi coi suoi sussurri leggeri e accarezzandomi ancora il capo.
Il solo suo tocco mi portò in pochi secondi ad un sonno tranquillo e dolce, come se tutte le preoccupazioni fossero sparite in un lampo.
Angolo dell'autrice:
"Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
Prompt: Ora blu
Original Story: La Terra degli Angeli
N° parole: 732
Rating: Verde
Allora da come si evince da alcune descrizioni, questa storia (sempre tra quelle che vorrei pubblicare in futuro) è un fantasy. Nello scrivere questa one-shot ho cercato di essere il più generica possibile, in modo da non fare troppi spoiler sulla trama in sé e soprattutto sulle caratteristiche dei due "fratelli".
In ogni caso questa storia, più di molte altre in programma, è già quasi completamente delineata e spero al più presto di poterla pubblicare.
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