La nascita della Via Lattea
Marvin si tolse gli occhiali, poggiandoli sulla scrivania e massaggiandosi la radice del naso; sentiva un principio di mal di testa, dovuto dal troppo tempo davanti allo schermo. Un problema che doveva sempre mettere in conto quando si dedicava a questo lato del suo lavoro.
Marvin, infatti, erano uno storico e un'archeologo, ma nei periodi in cui non aveva nuovi studi da svolgere, era il professor McClayn, docente all'università di Westminster e quella sera in particolare stava preparando una lezione per i suoi studenti, da presentare il giorno successivo.
Solitamente i suoi allievi al collage trovavano le sue lezioni interessanti, perché al contrario di molti altri professori che passavano ore ed ore a spiegare senza mai fermarsi, costringendo i ragazzi a prendere solamente appunti, lui tentava sempre di coinvolgerli nei suoi ragionamenti e nelle sue spiegazioni, magari inserendo nelle lezioni elementi che non c'entravano affatto con la sua materia.
Il suo obbiettivo per la lezione del giorno dopo era parlare di come la mitologia antica potesse dare spiegazioni anche ad eventi scientifici.
Aveva organizzato tutto nei dettagli decidendo il tema più coinvolgente e allo stesso tempo accessibile. Qualche settimana prima aveva chiesto al rettore il permesso di portare i ragazzi all'Osservatorio di Greenwich per la lezione in modo che potessero vedere dal vivo di che cosa parlava. Sarebbe stato ancora meglio se fossero potuti andare di notte, ma si accontentò dell'orario diurno in cui il museo e il Peter Harrison Planetarium erano accessibili.
Nelle ultime ore era stato a creare le slide che gli avrebbero permesso, prima e dopo la visita didattica, di spiegare la lezione sull'argomento.
La nascita della Via Lattea. Non sapeva con esattezza come gli fosse venuto in mente quell'argomento, forse era rimasto colpito dal dipinto di Tintoretto, chiamato appunto "L'origine della via lattea", che nemmeno un mese prima aveva visto alla National Gallery. Adesso che ci pensava, oltre a portarli all'Osservatorio, avrebbe anche potuto suggerire al rettore di portarli al museo.
In ogni caso sarebbe stato troppo tardi per organizzare quell'uscita, perciò avrebbe dovuto accontentarsi di qualche immagine e magari avrebbe suggerito poi ai ragazzi di andare a vedere l'opera dal vivo per i fatti propri.
Inforcò nuovamente gli occhiali, osservando l'orologio che aveva al polso ed accorgendosi di quanto fosse tardi. Se non si fosse sbrigato a completare gli ultimi dettagli della lezione, avrebbe rischiato di dormire poco e non arrivare lucido alla lezione della mattina dopo. Emise un sospiro, rileggendo l'ultima frase scritte; per poi rimettersi a digitare velocemente sulla tastiera del laptop e inserire le ultime immagini.
Non appena concluse, decise di dare una veloce occhiata a tutte le slide, cercando errori, sia di battitura che di spiegazione. Per quanto i suoi studenti adorassero il modo in cui spiegava, sapevano anche essere parecchio cattivi quando si trattava di prendere in giro l'errore di un professore, soprattutto se questo cercava di dimostrarsi giovanile. Ora non che lui fosse un vecchio babbione, come la maggior parte dei suoi colleghi, in fin dei conti aveva solo 39 anni e li portava più che bene, ma non voleva rischiare lo scherno dell'aula per un errore di battitura qualsiasi, dovuto magari dalla stanchezza.
Non appena ebbe ricontrollato tutto, salvò il progetto e lo passò su una chiavetta, per poi chiudere tutto e decidere che era seriamente l'ora di mettersi più comodo e stendersi al letto. Probabilmente, come ogni sera, avrebbe guardato qualche documentario su History Channel, sdraiato a letto.
Angolo dell'autrice:
"Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
Prompt: Via Lattea
Original Story: La segreta del serpente
N° parole: 563
Rating: Verde
Questa one-shot più che difficile da scrivere è stata difficile da progettare, perché non avevo la più pallida idea a che storia associare il prompt. Alla fine ho optato per "La segreta del serpente" che sarà, o dovrebbe essere, un mistery in stile Dan Brown.
Questo però non c'entra assolutamente nulla con la storia, consideratelo una specie di spin-off per conoscere il protagonista, ossia Marvin.
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