Il calore

Amy si avvolse meglio nel plaid, stringendoselo attorno alle spalle e rannicchiandosi al suo interno, portandosi le gambe al petto e le ginocchia sotto il mento.
«Ecco a te.» disse una voce dietro di lei. Quando si voltò vide il suo migliore amico, porgerle una tazza fumante.
«Grazie.» rispose lei, prendila tra le mani e sentendo subito il calore della ceramica riversarsi su di esse.
«Aron...» lo chiamò, mentre lui si sedeva al suo fianco, mettendosi addosso un altro plaid e sorseggiando la sua cioccolata calda.
«Mmmh...?» il verso del ragazzino fu abbastanza esplicito da farla continuare.
«Tu pensi mai a com'è il calore del sole? Secondo te è uguale a quello della stufa, o della tazza di cioccolata?» la voce di Amy suonava quasi malinconica, mentre osservava l'orizzonte, vedendo una leggera linea di luce che si rifletteva sul cielo notturno, non lasciandolo mai del tutto buio.
«No... – rispose Aron, guardando nella sua stessa direzione – Io credo che il calore del sole sia qualcosa di magico. Papà una volta mi ha raccontato che sembra quasi ti entri sotto pelle.»
«Come l'umidità?» scherzò la ragazzina, ridendo della sua stessa battuta e facendo ridere anche l'amico.
«No, decisamente non come l'umidità.» aggiunse Aron quando gli fu passata la ridarella.
Amy sospirò, sorseggiando dalla sua tazza e sentendo quel liquido denso e dolce, scaldarle anche il cuore.
«Non so, ma per me la cioccolata rimane al primo posto. Almeno lei c'è sempre e non ci viene negata.» disse con un sorriso.
«Già...»
«Secondo te quando sarà il nostro turno? Nel senso... Mia madre mi ha detto che l'ultima volta che sono potuta stare al sole è stato quando avevo due anni o quasi, ma io non me lo ricordo.» Amy si poggiò alla parete di legno della casa, immaginando come sarebbe stato poter giocare ovunque, senza avere la costante paura di mettere un piede in una zona soleggiata, senza stare continuamente a preoccuparsi del sole che si muoveva, allungando o accorciando le ombre degli edifici e dei gazebo adibiti per chi non era nel suo periodo di sole.
«Io ricordo qualcosa... Forse avevo quattro anni o giù di lì, ma non ricordo quanto tempo sono potuto rimanerci e non ricordo affatto la sensazione.» sbuffò lui.
«Allora come fai a sapere che l'hai fatto?»
«Perché lo sogno. Spesso di notte sogno quel momento. Mi vedo saltare dalle zone ombreggiate e a quelle bagnate dal sole senza nessun problema e sembro divertirmi un mondo. Non riesco a percepire il calore di cui parlano tutti, ma è comunque un sogno troppo vivido e concreto perché io possa essermelo solo immaginato. Almeno credo...» Aron bevve un lungo sorso della sua cioccolata, arrivando quasi al fondo, quando abbassò nuovamente la tazza, Amy scoppiò a ridere.
«Aron, pulisciti i baffi!»
La sua risata argentina e la frase che l'accompagnò lo fecero arrossire dall'imbarazzo. Sentì subito il viso scaldarsi di un'altra tipo di calore e con un gesto veloce si pulí la bocca con la manica della sua felpa. Su di essa comparve subito una bella striscia marrone e Aron pensò a come si sarebbe arrabbiata sua mamma, quando poi avrebbe dovuto lavarla.
«In ogni caso... – continuò Amy, come non fosse successo nulla – Anche a me piacerebbe provare questa sensazione, o per lo meno fare sogni del genere.» il suo sguardo cadde sul suo bracciale. Lo schermo digitale riportava sempre la stessa parola sin da quando ne aveva  memoria "SHADOW".

Angolo dell'autrice:
"Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it"
Prompt: Airglow
Original Story: Il periodo d'ombra
N° parole: 570
Rating: Verde
Nuovo prompt, nuova storia e nuova one-shot, quasi non ci credo che questo Writetober è arrivato quasi alla fine. Devo ammetterlo, dedicare questo mese alle mie originali è stato stressante, ma anche molto divertente. Mi è venuta una voglia matta di rimettermi a scrivere e pilottare tutti questi progetti in sospeso che fino ad ora erano state solo delle trame con un titolo (e magari dei prestavolto) scritte nelle note. Mentre con questo writetober sembrano essersi meglio delineati nella mia mente.
Spero che siano piaciuti anche a voi e soprattutto che questa penultima one-shot vi sia piaciuta.

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