✨Prologo✨
~L'universo è comunemente definito come il complesso che racchiude tutto lo spazio e ciò che contiene, cioè la materia e l'energia, che comprendono pianeti, stelle, galassie, e il contenuto dello spazio intergalattico.~
Riassumendo, l'universo non è infinito ma è L'infinito, un infinito che contiene un'infinità di corpi vivi e non, ognuno lavora da sé, L'universo è solo un gruppo, quindi non è nulla ma racchiude tutto al tempo stesso.
🪐💜JOLE💜🪐
Sono pronta per cambiare universo. Alzo il manico della grossa valigia trolley mentre i fiocchi di neve guidati dal vento danzano nell'aria, per poi posarsi quasi impercettibili sui compagni già caduti e sulle rose delle aiuole che sbucano fuori dalla coltre bianca con la corolla rossa. Avvolta in tre cappotti diversi, due sciarpe, diversi cappelli e un grosso cappuccio con la pelliccia che mi tolgono la flessibilità e la mo,bilità di qualsiasi articolazione, mi sento un eschimese nel suo habitat naturale. O anche un orso grasso. Fa lo stesso.
Ho ben due opportunità per morire: restare così morendo soffocata dall'ennesima sciarpa, o allargarla di un giro morendo di freddo.
Credo che la seconda scelta mi aiuterà fino alla fermata dell'autobus, riesco già a vederla proprio lì in fondo il viale. Il rumore del vento che naturalmente decide di andare dalla parte opposta alla mia mi fischia nelle orecchie, accompagnato dal suono dei miei stivali che schiacciano tratti della superficie liscia e perfetta della coltre di neve.
Invito spesso Melissa e Vanessa qui, quest'estate ho invitato anche Bernard e Dax. Già qui l'apocalisse formatosi è a dir poco intuibile. Bernard non aveva compreso la quantità di neve che ogni anno scende qui dove abito io, ed ha dato di matto -nel senso buono del termine- quando l'ha saputo. Ha insistito per fare un pupazzo di neve alto almeno due metri. Abbiamo approvato tutti, e gli abbiamo suggerito di iniziare la fatidica costruzione mentre noi stavamo un po' dentro casa. Quando nelle tazze erano rimasti solo i sedimenti della cioccolata calda, noi quattro siamo finalmente usciti, e abbiamo ricevuto una magica sorpresa: il pupazzo non era nel cortile, ma nel mezzo della strada, e che si trovava a buon punto con il primo strato.
Purtroppo, un grosso pullman, che non comprendo minimamente perché in ogni giorno dell'anno sia dovuto passare in quello, in ogni grande città sia passato per un paese sperduto e invece di tutte le grandi strade in un vicolo così piccolo che a malapena ci passa una cinquecento scassata. Doveva portare i passeggeri a una gara importante di fretta e furia, ed è finito per aspettare cinque ragazzi imbacuccati con i giubbini fluo che sgomberavano tutto. Ancora rido mentre penso alla mia scena mentale di come si sono giustificati per il loro ritardo.
«Emh, ecco, ci scusi. Dei ragazzi hanno tolto la base per il loro pupazzo di neve gigante dalla strada e ci hanno impiegato un po'. La strada era così stretta che non potevamo girare o fare retro. Ci dispiace molto.»
Bernard e Melissa, che volevano allenarsi per battere il record mondiale del pupazzo di neve più grande, erano dispiaciuti per loro stessi, Melissa invece era talmente dispiaciuta per i ragazzi delle Gare che è entrata nel pullman per scusare Bernard a nome di tutti davanti all'autista e i passeggeri. E Dax era indifferente alla situazione. Più volte mi trovo a credere che il suo vocabolario mentale inizi con: 'Okay' e segua con 'No' e 'Fate come volete' per poi finire con il gesto del medio. Molto ampio insomma.
Mi siedo sulla panca della fermata sfregando le mani tra loro per riscaldarmi e spazzo via un po' di neve caduta sulla valigia con la manica impermeabile del giubbotto.
Un sonoro rombo irrompe nel turbine di pensieri e risveglia il mio cervello in ibernazione: l'autobus.
L'autista scende per aiutare me e un altro paio di ragazzi dai volti già visti alla Grinalk a mettere la valigia nello spazio apposito.
Un ondata di calore mi avvolge quando entro nel bus: mi sento bruciare viva, soffocata.
Individuo la chioma rossa di Melissa e la raggiungo mentre mi affrettò a togliere tutte le sciarpe che avevo addosso e che mi stanno torturando al gola.
«Jole!»
«Ciao Mel!»
Come sempre mi aspettava nell'ultima fila, tre zaini coprono i sedili affianco a lei, seduta in quello nell'estrema sinistra, così da tenere due posti liberi e il terzo per una sorta di separé. Sposta uno zaino, e mi siedo vicino a lei.
«Vanessa non è ancora arrivata e questa è l'ultima fermata, non so dove sia finita.»
Guardando avanti non noto nessuna chioma bionda sparata in aria.«Spero non si sia messa nei guai con Bernard»
«Potrebbe anche darsi. »
Una volta sono entrati in un campo di mais, non riuscivano più ad uscire e il drone dei pompieri ha dovuto rintracciarli. Potrebbero fare anche di peggio.
«Mandiamole un videomessaggio» propongo.
Melissa agguanta il cellulare e apre il nostro gruppo, fissato in alto nelle chat: 'La bionda, La rossa e La mora', con la mitica descrizione proposta dalla sottoscritta: 'Quale birra preferisce?'
Melissa pigia il tastino e fa partire il video. La salutiamo in coro con la mano.
«Vanessa, come mai non sei ancora in autobus? Non dire che hai cambiato scuola: non ci caschiamo, ti ricordo che abbiamo anche preparato le valigie in chiamata.»
Appena Mel rilascia il tstino le "v" in basso a destra si colorano di blu.
Dire Vanessa e i Social, è come dire Melissa e i libri, che equivale a Romeo e Giulietta.
Anche a me piacciono i libri, ma non in modo ossessivo, non leggo qualsisi noiosa enciclopedia mi capiti davanti, a differenza di Melissa. Vanessa invece ci biasima molto. Facendo una proporzione: se i libri sono a sud, lei non è a nord ma direttamente sulla Luna.
Mel legge ad alta voce il messaggio di Vanessa:
«Quest'anno arrivo alla Grinalk con i taxi. Sono ore che ne cambio uno ogni mezz'ora. Ci vediamo lì: sono esperienze di compiere almeno una volta nella vita»
Melissa strabuzza gli occhi, sospira e mi lancia un occhiata esasperata.
Sento l'armonia del nuovo universo galleggiare nell'aria e arrivare da noi.
Cari terrestri, eccoci con il primissimo capitolo della nostra leggenda. Nel prossimo capitolo, vi farò avere una piccola idea per capire di che pasta è fatta la Grinalk...
Intanto vi do un piccolo bigliettino da tenere nel cassetto per la fine della settimana...
E non perdetelo!🪐🌝✨✨💜❄️
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