✨-02-Valle✨
~Strettamente parlando, l'universo osservabile dipende dalla posizione dell'osservatore. Viaggiando, un osservatore può entrare in contatto con una regione di spazio-tempo più grande, e dunque il suo universo osservabile sarà più grande. Tuttavia nemmeno il più rapido dei viaggiatori potrebbe interagire con tutto lo spazio. In genere, per universo osservabile si intende l'universo osservabile dalla Via Lattea.~
Solo e soltanto l'universo sa come è fatto interamente,noi possiamo vedere una galassia in tutto l'universo, poco, molto poco, tutto è poco rispetto all'infinto.
Se pensiamo a un essere umano come un universo possiamo comprendere che fare un paragone è molto facile, noi vediamo solo una galassia, e nessuno, nessuno, conosce tutto l'universo. Talvolta nemmeno loro.
🌄VANESSA⛰️
Ingoio l'ennesimo nodo alla gola senza troppi risultati.
Mi siedo sul letto e le ragazze mi guardano compassionevoli.
No, non ancora...
Scrocchio le dita mentre il respiro assomiglia sempre di più ad un affanno.
Ecco arrivare il primo singhiozzo. Stringo forte la felpa.
È inevitabile.
Emetto un verso strozzato e le lacrime mi bagnano le guance fino a colorarmele di rosso.
Percepisco un breve attimo: quello con cui sono esattamente nella valle. Quella valle fatta di fiori, dove però io non posso vederli. Dove i fiori spezzano l'armonia, non la compongono, dove non ci sono colori, o meglio, io non posso vederli. Dove i ricordi, come un rullino di fotografie, ti scorrono davanti.
7 anni prima
Papà non è ancora arrivato. Lui non fa mai ritardo.
Oggi doveva arrivare presto.
Scendo le scale di corsa mentre vedo mia madre in ginocchio di fronte alla porta.
«Vanessa...»
«Mamma? Che fai lì a Terra?»
«Tesoro, Papà è scomparso.»
«Mamma, che cosa stai dicendo?»
«Papà non tornerà più a casa fin quando non lo troveranno, si ipotizza -dice piano in preda ai singhiozzi- un rapimento.»
«Quindi Papà torna domani?»
«Papà potrebbe non tornare più.»
Il primo momento di caduta nella valle è indelebile.
Nonostante con la mente cerchi di dimenticare tutto, quando guardo il mio cuore ricordo quel momento come un filmato.
Filmati di ogni sera passata ad aspettarlo alla finestra, mentre il buio arrivava con il mio pianto.
Basta guardarmi dietro per notare la Valle, quando ti trovi sulla cima o stai scalando il pendio.
Tanto vale, prima di realizzare di essere sul fondo, correre spensierati in quello spazio immenso, finché arriverà quell'attimo.
Come tutte le volte che rido intensamente, prima di quell' attimo.
Quando sorrido prima di quel dannato momento.
Un momento di ricongiunzione con la realtà, dove realizzo di conoscere la valle, ed è questo l'errore più grande perché appena pensi alla valle, ci cadi dentro.
Cerco di correre il più possibile, gridare il più possibile, ridere il più possibile e vivere il più possibile, prima che arrivi un altro attimo.
Se corri dentro alle valle, non ti soffermi sui colori sgargianti o le sfumature di grigio,
Semplicemente giro tutto dall'altra parte, mostrando solo l'apparente felicità, quell'altra facciata, però, non può mai essere eliminata del tutto. È facile vedere quanto è folle o apparentemente felice una persona, è più difficile vedere quanto è triste. Ma se la tristezza si tramuta in follia, lì e più facile. La tristezza è complicata: non si può misurare e non si può nemmeno vedere. Tanti in quella valle non ci sono mai stati, hanno fatto solo una corsetta sul pedio.
Più sei triste più sembri allegro. Perché non puoi farti vedere triste. Non puoi e non vuoi.
La mia valle, la mia condanna.
Aspettavo una persona che non sarebbe tornata. Aspettavo un qualcuno di cui mi era rimasta una semplice e unica felpa nera.
Due anni dopo quel disperato giorno di fine giugno il caso è stato chiuso, e lui dato per disperso.
"Disperso"
Quando entri nella valle, non sei più indifferente a tutto.
Sarebbe strano se non lo fossi; dopo aver passato tanto tempo a vedere in bianco e nero, è un grosso sciock iniziare a vedere a colori.
Non puoi essere classificato "bambino" se sei entrato nella valle.
Dopo quei due anni, smisi di credere alle favole, ai racconti leggendari sulle fate e i draghi sputafuoco, ho buttato tutto ciò che apparteneva al pendio opposto.
Le bambole non stuzzicavano la mia immaginazione e gli scivoli non mi tentavano più.
Sarebbe stata una cosa normale, che con il tempo sarebbe successa, la stranezza sta nel fatto che è successo in poche ore, non in anni.
È troppo inusuale che una persona faccia giri e giri intorno alla montagna traslocando sul lato opposto in poche ore, ma è quello che mi è successo.
Lì ho spostato la casa, e sto ancora finendo di aggiungere i soprammobili, ecco perché mi sento ancora pesante, ho ancora oggetti nelle tasche e qualcuno in vetro mi ha tagliato il cuore.
Fino a che le mie guance tornano asciutte, resto seduta nella valle.
Fino a che i colori sono poco saturi, e decido di iniziare ad arrampicarmi sul pendio.
Eccomi di nuovo alla mia casetta sulla montagna.
Ad attendermi ci sono Jole e Mel che sorseggiano un tè, mentre mi propongono di cambiare la mia felpa.
Torno alla realtà, prendo la mia felpa piena di disegni di faccine sorridenti e la sostituisco alla felpa di papà.
«Ottimo Vanessa.» mi fa eco Jole
«Bentornata.»
Colgo il significato dell' augurio di Mel: Bentornata sul pendio, non voltarti di nuovo.
Dalla finestrella dalle ante in legno scuro della mia casetta, rammento tutta quella nebbia grigia che avvolge la valle.
Spero di tornare il più tardi possibile.
⛰️🌄
Quando la mattina dopo mi sveglio perché un raggio di sole mi colpisce violentemente il viso, noto che Melissa e Jole sono già pimpanti, le loro coperte rimboccate, il pigiama piegato sotto al cuscino e loro che sistemano le ultime cose ancora nella valigie.
«Buongiorno Ragazze-dico stiracchiandomi e sbadigliando- , che ore sono?»
Mel guarda l'orologio da polso.
«Le nove e un quarto.»
«Grazie, allora torno a dormire.»
Mi risistemo nel letto e tiro il lenzuolo fino al naso.
Nota: la scienza non ha ancora dato una spiegazione su come facciano alcune persone a svegliarsi presto con tanta noncuranza.
Nota 2: la scienza non ha ancora dato una spiegazione su come facciano alcune persone ad amare il fatto di svegliarsi presto.
Io non ho le conoscenze che hanno gli scienziati, quindi non so dirlo nemmeno io.
Spesso Jole e Mel mi dicono: "Non voglio sprecare la mattinata", bhe, c'è la notte apposta!
«Non scherzare! Non dormirai ancora.»
Mi rimprovera Melissa allungandomi un biglietto rosa con l' immagine di un anello dorato stampato sopra: l'invito al Ballo degli Anelli. All'interno ci sono di sicuro le solite regole e caratteristiche del ballo.
«Leggiamo quest'incredibile invito-dico aprendo la busta- Sei stata invitata al ballo degli anelli!- leggo con falso entusiasmo e una finta espressione sorpresa sul viso; mentre alle ragazze scappa una risatina-
Possono partecipare i ragazzi e le ragazze dalla terza media in poi e il Ballo non è facoltativo. È importante infatti che il corpo studenti partecipi alla festa.
Una Tradizione: il Ballo degli anelli è una festa di cui quest'anno festeggiamo il 60° anniversario. Viene organizzata il 6 settembre e il 6 giugno per ogni anno. Oltre agli studenti partecipano alcune figure mondane e parte del personale scolastico.
A turno gli studenti si recheranno in una sala chiusa dove sono posizionate molte cassettine targate con il nome di ogni studente. Dovranno avere con sé un anello che infileranno nel foro apposito della cassetta targata con il nome della persona che amano o a cui più tengono.
L'ingresso sarà dalle venti in punto alle venti e mezza nella Sala degli Anelli. È preferibile presentarsi in vesti eleganti.»
«Ti abbiamo tenuto una fetta di torta da parte. Non volevamo svegliarti.» mi informa Jole porgendomi una fetta di torta avvolta in un fazzoletto.
«Grazie Jole.»
«Avevamo pensato di uscire oggi per i vestiti del ballo e gli anelli» mi spiega Mel mentre mastico rumorosamente la fetta di torta al mango presa da loro a Mensa.
«A proposito, facciamo come gli altri anni per gli anelli o ci avete ripensato?»
Di solito, dato che non possiamo consegnare più di un anello, Mel e Jole se lo scambiano, io lo scambio con Bernard e Dax fa da sé.
«Io farei anche come gli altri anni» risponde Jole.
«Anche io opto per come facciamo di solito» dice Mel.
La torta è finita. Che peccato.
«Allora andata» concludo.
«Oh, ragazze, io cucisco da sola il mio abito. E non ve lo mostrerò!»
«Che cosa! È ingiusto!»
«Dimmi che stai scherzando.»
«No, ho già iniziato a cucirlo e rimane un segreto! Vi dico che non è in questa stanza!»
Leggo lo stupore e il divertimento sui loro volti.
Rido anche io stringendomi la pancia e usando tutto il fiato che ho in gola.
Prima che sia troppo tardi e arrivi quel momento.
Prima che torni nella valle. Intanto che vedo a colori tutti i fiori che ci sono nella valle.
Ciaooo!!!
Ho riscritto da capo il capitolo e non lo reputo più così tanto cringe come prima✨✨
Nulla volevo solo pubblicarvi la ModBoard che mi è stata fatta gentilmente da Joey Tree per il premio nello scambio di letture a cui ho partecipato...
P.S.: tra poco anche il Custode ma soprattutto il Ballo degli anelli avranno una nuova veste....
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