Capitolo Cinque
Cora aveva trascorso tutto il pomeriggio con loro. Era andata via verso sera promettendo che sarebbe tornata un'altra volta.
<<Indovina cosa mangiamo stasera? >> A volte Stiles sembrava più bambino di JJ.
<<Le tue solite verdure salutari?>> aveva chiesto il bimbo scettico. Troppo poca considerazione. <<Piccoletto, per chi mi hai preso?>>
<<Per papà. Broccoli, zucchine, carote. Sempre verdure>> Stiles aveva fatto il finto offeso piegando le braccia lungo sui fianchi. <<Ehi, lo faccio per il tuo bene. E il contorno ci vuole sempre. Comunque, lo vuoi sapere o no cosa mangiamo?>>
<<Cosa?>>
<<Chi ha ordinato la pizza?>> L'aveva detto indicandosi come se non fosse già semplice la risposta. <<Patatine e wurstel?>> Sapeva come colpire, come farlo felice. <<Patatine e wurstel>>
Pizza, patatine, wurstel e l'ultimo film della Marvel. Era così che passavano le serate dopo una giornata no. JJ gli aveva detto che l'unico amico che si era fatto non era andato in gita e gli altri... gli altri non erano simpatici. Lui non riusciva ad andarci d'accordo, proprio non ce la faceva. Così aveva passato la maggior parte della giornata vicino alla maestra.
<<Zia Cora mi sta simpatica. È forte. Dici che posso rivederla?>> aveva chiesto all'improvviso.
<<Certo che puoi, sta simpatica anche a me>> Poteva essere già qualcosa il fatto che gli piacesse. Soprattutto era stato un bene che aveva accettato di conoscerla visto che era comunque la sorella di Derek e, in quel momento, odiava Derek. <<Okay, però Derek non mi sta comunque simpatico>>
<<Lo so>>
Sì, lo sapeva. Lo sapeva piuttosto bene.
Era passata un'altra settimana, da quel giorno, quando Derek si era presentato all'uscio della porta. Stiles era rimasto sorpreso, perplesso, agitato, non sapeva nemmeno lui come era rimasto quando aveva aperto la porta e se l'era trovato davanti. JJ non era in casa e Stiles ne era grato.
<<Cosa ci fai qui?>> Era ancora molto freddo.
<<Voglio parlare, Stiles>>
E Stiles voleva davvero dirgli che poteva tornarsene da dove era venuto, ma non ce l'aveva fatta. Una parte di lui voleva starlo a sentire, una parte di lui voleva dargli un'altra possibilità perché sapeva che JJ aveva bisogno di stabilità, quindi non avrebbe fatto le cose senza pensarci. Voleva stare a sentire ciò che voleva dirgli. Voleva davvero sentire se aveva intenzione di rimediare. <<Okay, entra>>
Derek era titubante, non sapeva da dove iniziare. <<Stiles... io... ascolta, so di aver sbagliato. Forse troppo>> Stiles non era riuscito a trattenersi. <<Forse troppo? Hai sbagliato su tutti i fronti>>
<<Sì, hai ragione. Per questo non ti voglio chiederti di perdonarmi, voglio chiederti un'altra possibilità. Voglio fare da padre a JJ. So di aver perso troppo tempo, so di essere stato un cazzone, di non esserci stato, di non averti creduto, ma voglio provare a rimediare. Ti prego, ti scongiuro, voglio rimediare. So di non meritarmelo, però pensaci>>
<<Cora ti ha fatto il lavaggio del cervello?>> Derek era sembrato sorpreso e ben presto Stiles aveva capito il perché. <<Come conosci Cora?>> Non gli aveva mai detto nulla di tutte le volte che era andata lì.
<<Viene qui quasi ogni giorno. Ha voluto conoscere me e JJ qualche giorno dopo che è successo il casino. E a JJ sta simpatica>>
<<Non me l'ha detto, in realtà non parliamo molto da quando le ho raccontato tutto>> Stiles non era affatto sorpreso, Cora non era sembrata molto gentile nei confronti di Derek.
<<Intuivo. Senti, hai ragione, non ti perdonerò mai per ciò hai fatto né per tutto quello che mi hai detto, perché ricordo esattamente ogni parola e non può essere giustififata. Ma ti voglio dare un'opportunità perché so che, nonostante stiamo benissimo da soli, JJ ha bisogno del suo altro genitore. Non ha bisogno di uno che non sa se resterà. Quindi, se prendi questa decisione, se decidi di volerci essere, allora devi restare per sempre. Devi guadagnarti la fiducia di JJ, altrimenti non avrai la mia. Ti do una possibilità, una, non devi fare errori e non devi far male a JJ. Ha bisogno di fiducia. Ha bisogno di stabilità. Io ti do una possibilità se JJ ti accetterà, vedi di non fare cazzate>>
Derek sembrava essere stato attento ad ogni singola parola, non aveva fiatato. Aveva aspettato che dicesse tutto, aveva metabolizzato e aveva risposto. <<Grazie, ti giuro che non farò cazzate>>
<<Non giurare cose che non sai se manterrai, Derek>>
<<Voglio prendermi le mie responsabilità, Stiles>>
<<Okay, sappi solo che le parole non bastano>>
Stiles doveva per forza mettere le cose in chiaro fin da subito. Non poteva fare errori. Avrebbe parlato con JJ e sarebbe stato lui a dirgli quando poter venire e, soprattutto, se voleva vederlo.
Se ne stava andando quando aveva chiesto un’ultima cosa. <<Stiles… so che non è niente in confronto ma, un giorno di questi, mi racconterai questi otto anni?>> Non poteva dire di no, sapeva che avrebbe dovuto farlo prima o poi.
<<Sì, lo farò>> Detto questo, l'aveva lasciato andare.
Il giorno stesso Stiles aveva parlato con JJ. Il piccolo non era stato molto d'accordo, più che altro cercava di capire cosa voleva Stiles. Sapeva che il suo essere alpha l'avrebbe sempre protetto, ma non pensava fino a quel punto. <<Papà, Derek ti ha fatto del male?>>
<<Un po'>> Forse anche più di un po' se ripensava a tutto quello che aveva provato in quei momenti e a quanta fatica aveva fatto. Però di certo non poteva dirlo a JJ e peggiorare le cose.
<<Lo vuoi perdonare?>>
Ecco, non sapeva rispondere nemmeno a questa domanda. Insomma, se ripensava al Derek di otto anni fa l'unica cosa che voleva fare era prenderlo a schiaffi, non perdonarlo. Tuttavia si era limitato al semplice <<Non lo so>> JJ l'aveva guardato negli occhi e gli aveva risposto <<Io non so se lo farò. Tu hai sofferto e io e te siamo rimasti soli, come faccio a perdonarlo?>> Stiles gli aveva accarezzato la testa perché, quando diceva queste cose, l'unica cosa che voleva fare era cancellare qualsiasi cosa lo facesse stare male. E soprattutto voleva cancellare il motivo per cui era cresciuto così in fretta. <<Non devi perdonarlo ora, tesoro. Prova a passarci un po' di tempo assieme e vedi come va, se poi non ti piace stare con lui, puoi non starci>>
<<Prima mi stava simpatico>> Era tutto quello che JJ aveva risposto.
<<Lo so>>
Sì, lo sapeva e si malediceva ogni volta per non essersi accorto prima chi fosse. Si era maledetto perché JJ l'aveva conosciuto e non era pianificato.
Aveva maledetto anche il fatto che, nel bene o nel male, andavano d'accordo e si erano legati.
*
JJ aveva accettato sul fatto di provare a passare del tempo con Derek mettendo comunque in chiaro, per la millesima volta, che non gli stava più simpatico. E sì, gliel'aveva detto anche in faccia al primo incontro. Derek non aveva ribattuto e Stiles era rimasto a fissare la scena.
Non era andata male, se non per come era finita. Avevano trascorso il pomeriggio al parco e a prendere una cioccolata calda. Nessuno dei tre aveva parlato molto. Tutti e tre non sapevano cosa dire, specialmente quando JJ aveva detto a Derek che non gli stava simpatico. Derek li aveva poi accompagnati a casa, erano stati in camera di JJ per un po' perché il più piccolo gli aveva fatto vedere un sacco di cose di quegli anni. Stiles li aveva visti abbastanza tranquilli, così si era allontanato qualche minuto per andare a prendere dell'acqua.
Acqua che non era riuscito a prendere perché era dovuto tornare in camera, di corsa, quando aveva sentito JJ urlare <<Ti odio, ti odio, ti odio. Tu non sei mio padre>> Quello che Stiles aveva trovato in camera l'aveva lasciato in trance per un momento. JJ stava tirando pugni a Derek, il quale si era accovacciato alla sua altezza e lo stava lasciando fare. Non aveva provato in nessun modo a fermare i piccoli pugni di JJ che continuavano a colpirlo sul petto, per quello era intervenuto Stiles. <<Ehi, ehi, cucciolo, fermati. Shhh, calmati>> Stiles l'aveva staccato da Derek e l'aveva preso in braccio. <<Piangi, è tutto ok, non è successo nulla. Ti farà bene>> JJ non voleva saperne di smettere di piangere e Stiles continuava a fargli massaggi circolari lungo la schiena nel tentativo di farlo calmare. Non sapeva cos'era successo, ma aveva mandato Derek in sala mentre lui si era seduto sul letto, con JJ ancora in braccio che piangeva, senza smettere di coccolarlo. Aveva continuato così per un po', fino a che non l'aveva più sentito piangere. Si era addormentato sulla sua spalla, l'aveva appoggiato sul letto, gli aveva rimboccato le coperte e gli aveva lasciato un bacio sulla fronte prima di uscire dalla camera.
Era andato tutto bene fino a quel momento e Stiles non capiva proprio cosa fosse successo. Non doveva lasciarli soli, ma erano stati solo due secondi non poteva immaginare. Era arrivato in sala con tutta l'intenzione di parlare con Derek per capire cosa fosse successo, ma le sue intenzioni erano svanite quando aveva visto Derek, in piedi, con gli occhi pieni di lacrime e che si torturava le mani.
<<I-io... mi... mi dispiace. C-come sta? Si è... si è calmato?>> La voce era già incrinata dalle lacrime mal trattenute. Stiles non aveva insistito subito per sapere cos'era successo, così aveva risposto. <<Si è calmato e si è anche addormentato, credo abbia pianto troppo>> Stiles non crede di aver mai visto Derek così e, ancora prima che potesse chiedergli qualcosa, l'aveva visto scappare di casa. Non era riuscito a fermarlo, né tantomeno a seguirlo. Aveva provato a chiamarlo ma non gli aveva mai risposto, aveva provato anche a chiamare Cora ma nemmeno lei aveva risposto. La sua macchina era ancora lì, segno che non era andato lontano o almeno non aveva deciso di prendere la macchina.
(18:12) Derek... Quando vedi il telefono mi richiami? SS
Non aveva ricevuto risposta quella sera.
Per Anna.
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