4. Careful who you trust: salt and sugar look the same

-Lasciami il tuo numero, biondina!-

Mi sono stupita quando Amelia mi ha detto così, dopo la scuola.
Finora ero passata da un liceo all'altro senza farmi uno straccio di amicizia. Eppure da quando sono a Los Angeles in un giorno ho già conosciuto diverse persone.
Che sia un bene?
Ancora non lo so, ma Amelia mi ha invitato allo skate park stasera dove ci andrà con Brian ed alcuni loro amici.
Non ho ancora accettato perché non saprei neanche come vestirmi.
Non esco mai la sera, se non per buttare la spazzatura.
Vita entusiasmate la mia, eh?

Inizio a prendere in rassegna il mio armadio in cerca di qualcosa di carino.

Jeans, jeans, altri jeans, ancora jeans.

Okay metterò dei Jeans.

Quando apro il cassetto delle maglie trovo solo T-shirt a maniche corte.
Visto che per i maglioni fa un po' caldo, andrò di maglietta e jeans.

L'occhiata che mi do allo specchio è rapida: una spazzolata ai miei lunghi capelli biondi, poi controllo che le mie sopracciglia folte siano in ordine.

Mi fa ancora strano concedermi il lusso di uscire di casa con solo jeans e t-shirt, senza strati di abiti ad infagottarmi. Felpa e giacca a vento erano ormai diventati l'outfit di battaglia della mia fantastica collezione primavera/estate. Ho passato gli ultimi sei mesi della mia vita a Seattle e lì la pioggia ed il vento non scherzano affatto.

Metto almeno il mascara? Nah.


- Allora, senti qui.- dice mia madre non appena la raggiungo in salotto.

Ruoto gli occhi al soffitto, tanto è così presa a blaterare che neanche mi guarda.

- La mia nuova collezione di quadri sta facendo più successo di quanto credevo, c'è quest'uomo che vorrebbe vedere degli originali....-

Bla bla bla.

-Mi ha invitato a cena da lui.-

-Ewwww non voglio sentire altro, grazie!!!-

-No ma che hai capito! È un tizio pieno di soldi che potrebbe comprare più di un'opera, June! -

-E...?-

- Potremmo essere a posto per più di un anno in quel caso!-

Incrocio le braccia al petto. -E me lo dici perché?-

- Perché voglio che vieni con me a questa cena.-

- Scordatelo, donna. Non ti faccio da candela agli appuntamenti.-

- Senti, è una serata importante e voglio ci sia anche tu. Se riuscissi a vendere tutta la collezione...Probabilmente non ci dovremo più spostare bel un bel po'...-

È un tranello?
La donna che mi ha partorito mi sta davvero tendendo un tranello?

Poi però mi sfiora un pensiero improvviso.

-Ma...Significa che potrei finire la scuola?-

- Sì, certo.- Lo dice rovistando nella cartella dove tiene le bozze dei disegni, senza neanche guardarmi in faccia. Sono ancora diffidente.

- Juns?-

- Ehh...-

- Perché sei vestita a quest'ora, dove stai andando?-

E te ne accorgi dopo avermi parlato per mezz'ora?

- Allo skate park, con degli amici.-

- Cooosa?- Ha le mani occupate dai disegni, sennò a quest'ora starebbe già a coprirsi la bocca come una bambina incredula.

Sì, June si è fatta degli amici il primo giorno di scuola, strano eh?

- Non è pericoloso?-

- Mamma non sei più adolescente e non siamo negli anni ottanta. Sta tranquilla.- bofonchio mettendomi un paio di Adidas bianche.

-Tesoro la giacca.-

Fingo di afferrare la mia giacca di jeans, poi esco fuori a mani vuote, con solo il cellulare in tasca.

- A casa alle undici!- la sento urlare.

-Jeans e maglietta bianca. Semplice ma d'effetto.- mormora Brian quando mi siedo nel sedile posteriore a fianco ad Amelia.

Lo guardo dallo specchietto retrovisore.
Brian è davvero bello, ma strano. Non l'ho ancora inquadrato.
È introverso eppure sicuro di sé.

- Sarebbe un complimento?- gli chiedo osservando le sue spalle racchiuse in una polo scura.

- Lui è Blaze.- dice in tutta risposta, indicandomi il ragazzo seduto a fianco a lui.
È moro, pelle chiara e con degli occhi azzurrissimi. Porta un berretto, uno di quei beanie che vanno tanto adesso —direbbe mia madre.

-Ciao June.- mi sorride.

-Ci vogliamo muovere?!-  sbuffa Amelia prima di farmi un sorriso.

🐧

E mia madre che pensava fosse un posto pericoloso...

Quando arriviamo allo skate park sono le nove, il sole è appena tramontato e ci sono bambini ovunque.

-Freddo?- Mi domanda Blaze cogliendomi di sorpresa.
-No,no.-
Un po sì, ma non sono così sfacciata da chiedergli di prestarmi qualcosa da mettere.
Lui si infila una felpa davanti al mio naso.

Ah okay. Fa pure.

Ora sì che rimpiango Seattle. Almeno quella città te lo sbatteva in faccia il freddo, non era così subdola da lasciarti uscire di casa con ventiquattro gradi e poi sorprenderti con una temperatura autunnale al calar del sole.

-Come ti è sembrato il primo giorno di scuola?- domanda Blaze con voce gentile, mentre camminiamo all'interno del park.
- Meglio di come mi aspettassi in realtà!-esclamo sistemandomi i capelli in una coda alta.

-Hai conosciuto sti due—
dice indicando Amelia e Brian
-...avevi davvero aspettative così basse?-

Scoppiamo a ridere, Amelia gli tira uno spintone.

-Sempre il solito. Ringrazia che ti diamo sempre un passaggio. Fosse per te a quest'ora staresti tutte le sere sul divano, a guardare le Kardashian con tua madre!-

Blaze arrossisce quando lo guardo, poi si ricompone.

- Scusa tanto se non ho una macchina tutta per me e mio padre preferirebbe darmi in adozione piuttosto che prestarmi la sua!—

Arriviamo dall'altro lato del parco tra un battibecco e l'altro.
Qui non ci sono bambini, è pieno di gruppetti di ragazzi, alcuni più giovani ed altri molto più adulti rispetto a noi.
Un odore di fumo insopportabile mi arriva con prepotenza alle narici.

-June, io non te lo chiedo più. Te la infilo io la felpa se tremi ancora un po'.—esclama Blaze sorridendo con i suoi denti bianchi.

-Ma no, che dici...-

Questo odore mi da la nausea, che diamine è?

Vediamo Brian raggiungere un gruppetto di ragazzi in tenuta sportiva.

- E quelli chi sono?—domando io.

Tra loro c'è anche una ragazza piccolina dai lunghi capelli castani, vedo Brian darle un bacio sulle labbra.

—Sono i compagni di football di Brian.- risponde Amelia. -Hanno un incontro dopo domani.-

Mi esce un colpo di tosse involontario.

C'è troppo fumo qui.
Se torno a casa con questo odore addosso, mia madre penserà che mi sono data alle canne e mi farà uscire solo sotto scorta.

Amelia tira fuori dallo zaino una coperta, Blaze la aiuta a stenderla.
Ci sediamo a chiacchierare del più e del meno quando Brian torna da noi.

—In bianco anche stasera?- lo prende in giro sua sorella.
-E dai, per una volta che sembra innamorato... non tormentarlo.—ride Blaze.
Brian guarda il gruppetto di ragazzi in cui c'è anche quella ragazza dai capelli castani con occhi sognanti.
-Non ho mai conosciuto nessuno come Ari.—

La sua voce si fa profonda.

- Lo dici solo perché è la più figa della scuola, se non fosse così bella non le parleresti neanche.—replica cinicamente Amelia.

-Te l'ho detto. Siamo destinati.-

—Mio fratello è pazzo, scusalo June. Crede alla cazzata delle anime gemelle.

—Tu ci credi, Blaze?- domando incuriosita.

- Non lo so... di sicuro a differenza di Amelia, credo che il vero amore si incontri una sola volta nella vita...-

Incredibile. Sono finita in un gruppo in cui due ragazzi credono nell'amore e ad essere cinica è proprio una ragazza?
- E tu June, che pensi?- mi domanda Brian.

Dio mio, se sapessero che il massimo dei quesiti esistenziali per me sono: meglio le lasagne o la pizza?

Quale sarebbe l'unico cibo che porteresti con te su un isola deserta?

I biscotti mi piacciono ma la pizza..

—Ehm... Non lo so, i miei sono divorziati. Mio padre si è risposato e ha avuto due figli. Quindi la storia sull'amore che si incontra una sola volta nella vita... la vedo un po' difficile da credere.-

-Mi dispiace per i tuoi, ma pensaci... Magari non erano destinati a stare insieme—dice Blaze aggiustandosi il berretto.

-Già. Fortunatamente mia mamma non ha più conosciuto nessuno.- bofonchio io.

- Meno male. I vecchi a quell'età sono strani. Ti toccherebbe metterti i tappi nelle orecchie tutte le notti!!- mi prende in giro Amelia.

Scoppiamo a ridere.
Il mio sguardo vaga innocente per il parco finché una nuvola di fumo in lontananza attira la mia curiosità.
Quando quella massa di fumo si dirada, appare un ragazzone biondo fare gruppetto con altri ragazzi. Dev'essere è Jackson, il tizio che ha attaccato briga con Brian in classe.
C'è anche la cheerleader bionda e la ragazza riccia e mora che era con James Hunter nel prato.
E, ovviamente, eccolo.
C'è anche lui.

Se ne sta seduto con la schiena appiccicata al tronco di un grande albero, con lo sguardo verso l'alto. Assottiglia quegli occhi blu in una smorfia infastidita, come se il sole lo colpisse in pieno viso. La canottiera che indossa sembra stargli leggermente larga, lascia scoperte le sue braccia muscolose lasciando intravedere un petto ampio e abbronzato. Sta fumando con aria disinteressata mentre la ragazza a fianco a lui gli parla.

- Sentiamo, sono curioso. Cosa ne pensa June White?-

Blaze si è accorto dei miei sguardi indiscreti, quindi mi coglie di sorpresa con una domanda imprevista.

- Cosa? Di chi? Di cosa?-

- Di James Hunter. Voglio un opinione di una che non lo conosce.- continua lui.

Sento Brian sbuffare.

- E perché?- domando io osservando gli occhietti azzurri di Blaze.

-L'opinione che hai di lui, potrebbe dire molto su chi sei.-

- Vuole sapere se sei come tutte le ragazze della scuola, June.— mi viene in soccorso Amelia.

- Oh.-

Bello è bello, cosa dovrei dire? Che è brutto?
Né Brian, né Blaze hanno quegli zigomi segnati, né quei capelli perfetti, né quel fisico slanciato e possente. Il suo sguardo però è crudele, non sembra mai promettere niente di buono.

- Beh...-

Osservo James Hunter guardare con aria schifata la spilungona che si è appena seduta sulle sue gambe.
Lui ruota la faccia per evitare un bacio, quando la questa prova ad avvicinarsi alle sue labbra.
Sta però facendo l'occhiolino alla mora che sta a fianco a loro.
Possibile essere così stronzi?

- Che pensi June?- incalza Brian con tono infastidito.

- Penso che per quanto sia considerato da tutte il più bello, a me non fa nessun effetto. È bello e poi?-

- Risposta esatta June.- Blaze mi guarda quasi incantato.

- Lo sai che non sopporto quando fumi.- Brian intanto non perde tempo e sgrida la sorella che a sua volta rolla gli occhi al cielo.

- Che palle che sei!- sbotta lei alzandosi in piedi. -Vieni June!-

La seguo mentre si allontana a passo spedito nell'erba.
- Siete molto legati tu e Brian.-

-Sì ma a volte è peggio che avere un secondo padre.- replica lei fumando avidamente.

"Sempre meglio che non avercelo affatto!"

-Vuol dire che ci tiene a te.- mormoro con una punta di sana invidia, mentre mi arrotolo una ciocca di capelli tra le dita.

Amelia scuote il capo.
- È troppo possessivo.-

-È per questo che c'è l'ha tanto con James Hunter? Perché siete stati insieme?-

Lei inspira il fumo lentamente senza degnarmi di una risposta.

-Vuoi?- domanda subito dopo.

-No, no.-

- Vedi June... la storia con James è un po' più complicata. Blaze! Madonna che infarto!- urla lei quando il ragazzo ci arriva alle spalle.
Lo lascio inserirsi tra me e Amelia, così con la scusa posso stare lontana da quell'odore di fumo insopportabile.

-Tra il padre di James Hunter e la mia famiglia non scorre buon sangue... e poi..-

Amelia solleva gli occhi chiari.

-Oh no...—bisbiglia tra i denti, guardando avanti a sé.

Quando mi volto capisco il motivo del suo disappunto.

- Guarda che bel trio.-

Amelia non stacca lo sguardo da terra, mentre io mi ritrovo faccia a faccia con quel ragazzo dagli occhi blu. Circondato da una nuvola di fumo bianco sembra quasi più innocuo, ma qualcosa mi dice che invece non lo è affatto.

- La signorina Hood, il figlio sfigato del preside e ... White.—
C'è una nota di disprezzo nelle sue parole.

Tossisco di nuovo.

—A Biancaneve da fastidio il fumo?-

-Non è il fumo. Sei tu a darmi fastidio.- ringhio infastidita.

Questo sa tirare fuori la parte più scorbutica di me, è peggio di mia madre.
E ce ne vuole.

Non sono cresciuta tra ricchi figli di papà che vanno alla scuola privata come loro, ho sempre frequentato scuole di quartieri malfamati con gente poco raccomandabile, e sebbene mi sia sempre fatta gli affaracci miei, so difendermi quando devo.

-Togliti di mezzo, Hunter.- Lo dico convinta, ma un secondo dopo mi mordo la lingua.

Lui solleva un sopracciglio chiaro, mentre i lineamenti disegnati del suo viso si inaspriscono.

Ops.

Mi sta guardando con un'intensità tale che mi fa sentire con le spalle al muro, sotto pressione. Mi manca il fiato.

-Come cazzo hai detto, ragazzina?-

-Perché sei venuto a rompere le palle, Hunter?—

È Blaze a parlare, ma James non lo considera neanche, sembra aver scelto una vittima ben precisa questa sera.

Me.

-Tu forse non hai capito con chi hai a che fare, ragazzina.—

Non sei debole June, puoi rispondergli a testa alta.

- I tuoi amici sono così noiosi che ti prendi addirittura la briga di infastidire noi comuni mortali?-

Ma la mia audacia non gli va molto a genio, anzi, sembra far scaturire una scintilla violenta in quegli occhi bui. La canottiera scivola a lato quando il suo braccio si allunga repentino verso di me, vedo i suoi muscoli contrarsi quando mi afferra dalla maglietta, all'altezza della vita.

La sua mano si stringe a pugno intorno al tessuto, ma nel farlo le sue dita mi pizzicano forte il fianco, facendomi male.

Trattengo un lamento doloroso.

-Non mi faccio parlare così da una bambina.-

-Hei lasciala subito Hunter!- sento la voce di Blaze, ma è Brian a venire in mio soccorso.

Non appena Brian si avvicina, James Hunter molla la presa, ma i tratti induriti sul suo volto rimangono ben impressi.

-Guarda chi cazzo è arrivato a darmi ordini...Hood lo scopa-verginelle.-

Alcuni ragazzi intorno a noi ridono, ma la tensione sale incredibilmente quando Brian gli arriva ad un soffio dal viso.

-Colpiscimi se hai le palle, Hood.-ringhia James con la mascella indurita ed il mento all'insù.

Non ha paura di Brian, questo è certo.

Poco distante alcuni amici di James Hunter si alzano in piedi di corsa, vedo Brian stringere forte i pugni lungo i fianchi, le vene turgide del collo si sollevano sotto alla pelle.

Vorrebbe saltargli addosso, è chiaro.

-In riformatorio mi mancava la tua faccia da cazzo, Hood.-
L'espressione seria ed infastidita si trasforma in un ghigno subdolo. Gli occhi blu si assottigliano duramente.
-Ma a dirla tutta, forse mi manca di più fottermi tua sorella.-

La provocazione è troppa.

-Brian no!!!!-
Amelia prevede la mossa del fratello: un pugno ben assestato sul naso perfetto di James Hunter.

-E ci risiamo!- esclama Blaze infastidito.

Vedo il viso di Hunter riempirsi di sangue. Lui sputa a terra, poi afferra Brian dal colletto della polo.
Blaze e degli amici di Hunter si intromettono all'istante.

Riconosco William, il ragazzo del l'armadietto. Prova anche lui a dividerli, ma poi i suoi occhi color cielo incontrano i miei.

-Ciao.- bisbiglia dolcemente, tra il casino.

-Ciao.-

Resto imbambolata per qualche istante, mentre i ragazzi intorno a noi scalpitano per picchiarsi.
William non sembra c'entrare niente in quel quadretto di violenza. Mi sorride.
E io di rispondo al suo sorriso.

Blaze riesce a portar via Brian, mentre gli amici di Hunter fanno più fatica. Quest'ultimo sembra davvero arrabbiato. Si asciuga il sangue dal viso con il dorso della mano poi fulmina me e William che ci stiamo ancora guardando.

-Vieni via, Will. Mi fanno ammosciare il cazzo questi sfigati.- sputa con guardo aspro.

William si schiarisce la gola.
-Scusa.- dice sottovoce prima di allontanarsi con i suoi amici.


Quando ci dirigiamo verso la macchina, Amelia sembra piuttosto scossa.
Mi chiedo se Hunter gli piaccia ancora.

-Ma... che cosa è successo tra di voi?- domando sperando che Brian mi dia una risposta.

-James Hunter lo fa apposta, è un provocatore. Ci gode a prendersi pugni in faccia... quel coglione.- Blaze fa una pausa per abbassare la voce. -Meglio così perché le volte che ha messo le mani addosso a Brian non è finita bene...-

Sembra quasi non voglia farsi sentire dal suo amico.

-Che faccia hai fatto, June?- dice Brian quasi infastidito.
È chiaramente agitato, ma neanche l'innata calma di Blaze riesce a tranquillizzarlo.

- A cosa ti riferisci?- chiedo stranita.

- Gli occhi dolci che ti sei scambiata con William Cooper. Lo conosci?-

-No beh mi ha aiutato...-

-È uguale a loro. Non farti ingannare.- conclude Brian in tono fraterno.

Forse sono un po' troppo ingenua e forse Brian ha ragione: devo stare attenta se non voglio finire nei guai quest'anno.

Ci sono un po' di manzi che girano intorno alla protagonista come potete ben notare.

Grazie per le 2k letture!
Anche se non verrà molto letta/apprezzata, ho deciso di continuarla questa storia perché mi viene veloce da scrivere e non mi toglie tempo a Badlands 🦋

Un po' com'era con chocolate o odi et amo a domani chicasss✨

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