29. They say All good boys go to heaven...




🔞🍒🔞

JUNE POV

Una ragazza bionda mi accoglie sulla porta.

E questa chi è adesso?

Rimango a fissarla con aria inevitabilmente confusa.

-Ciao!- cinguetta lei sorridendomi.

Mi guardo intorno.
Sono a casa di William oppure ho sbagliato a suonare il campanello?

-Ehm...-

-Sono Stacy! Andiamo in classe insieme, June!- La ragazza scoppia a ridere facendomi cenno di entrare.

Ma sì certo, ovvio

-Ciao Stacy.-

Così mi tolgo le Nike, poso lo zaino sul tavolo della sala da pranzo, infine mi guardo intorno attentamente.
Mi sento proprio come una preda che studia il territorio poco prima di avventurarsi nel bosco.
Sto per domandare a Stacy se sa dove sia Will, ma quando entrambe passiamo davanti ad uno specchio a figura intera appeso in salotto, mi blocco. Le nostre immagini scivolano a fianco: Stacy indossa un vestito scuro e aderente che mette in risalto la sua figura snella, io una t-shirt oversize con dei pantaloncini della tuta. E le mie gambe non mi sono mai sembrate così tanto grandi.

-June!-

Finalmente Will mi raggiunge, il suo sorriso contagioso riesce a levarmi dalla testa tutti quei pensieri assurdi. Chiudo gli occhi quando le sue labbra e le mie collidono in modo naturale.
Ha un profumo di vaniglia e qualcos'altro di dolce, deve aver appena fatto la doccia, infatti ha i capelli ancora un po' bagnati e leggermente spettinati.

-Vuoi mangiare qualcosa?- chiede cogliendomi di sorpresa.

Porca miseria, Will... tu sì che hai capito come conquistarmi.
Non mi dà neanche il tempo di entrare in casa che già mi offre del cibo.

Cosa posso volere di più?

-Ho già cenato, però se hai qualcosa tipo al cioccolato...-

-Vado a vedere cos'ha lasciato James. Ho dovuto rifare la spesa ieri, perché quello mangia per dieci persone.-

William sparisce in cucina così io mi siedo sul divano, dove seguo i movimenti della testa bionda di Stacy mentre se ne sta accovacciata davanti alla tv ad accendere Netflix.
Mi accenna un sorriso per poi sedersi sul divano, a poca distanza da me.
E ovviamente mi guardo ancora intorno.

Perché se c'è Cappuccetto rosso, il lupo non può essere lontano...

-June preferisci gelato o... cos'è questa roba, barrette al cioccolato?-

Sento la voce di Will richiamarmi dalla cucina, quando James entra in salotto senza neanche salutarmi.

L'occhiata furtiva che gli lancio è rapida e distratta: porta una felpa rossa e dei pantaloni della tuta, il viso ancora livido dallo scontro con Austin e il labbro inferiore gonfio e tumefatto. Si avvicina a Stacy sovrastandola con la sua altezza e mentre si scompiglia i capelli con la mano, le fa cenno di slittare di un posto per indurla a sedersi vicino a me.

-Togliti, quello è il mio posto.-

Si rivolge a lei in modo rude, ma è chiaro che lo stia facendo per non sedersi di fianco a me.
Che bambino...e poi sarei io l'immatura.

Risolvo il problema a tutti quanti alzandomi in piedi e levando il disturbo.

-C'è del gelato. Che dici?- propone William allungandomi un cucchiaio, quando lo raggiungo in cucina.

Mi siedo sul tavolo affondando un'avida cucchiaiata dentro alla vaschetta di gelato alla vaniglia.
Non è il mio preferito, ma da quando mia madre è partita sto mangiando solo nuggets e patatine surgelate, perciò questo non mi sembra il momento per fare la difficile.

-Come stai?- mi chiede lui munendosi di cucchiaino.

-Bene. Quando poi mi avete accompagnata a casa ho trovato mille chiamate da parte di mia madre. Ho passato il pomeriggio a studiare e a rispondere al terzo grado.-

Nell'udire le mie lamentele William accenna un misero sorriso al lato della bocca.

-Beh dai, almeno si preoccupa per te. E quando torna?-

-Dopo domani. Tu stai bene Will?- chiedo con un cipiglio serio.

Lui annuisce a testa bassa mentre io mi sto impegnando nella maratona "Vediamo chi finisce il gelato per primo, ma sappi che hai già perso perché ti sei messo contro di me".

Continuo a dondolare le gambe contro il tavolo, Will intanto si fa più pensieroso.

-A dirtela tutta... Non sopporto di litigare con James. A me passa subito, ma so che lui ci resta male.-

Lo vedo tirare un sospiro lento e preoccupato, perciò allungo la testa verso il salotto per curiosare.
Quei due si stanno baciando senza pudore, perciò faccio un cenno a William nella loro direzione.

-Non sembra stia poi così tanto male.-

Lui scuote testa ridendo.

-Non lo conosci, June.-

-Perché c'è Stacy? Voglio dire... come mai lei e non Taylor oggi?-

La domanda necessiterebbe di un bel "fatti gli affaracci tuoi June", ma Will ovviamente non lo direbbe mai.

-Taylor?-
Si lascia andare ad uno sbuffo sorridente.
-Quella mica si mischia con noi comuni mortali. E poi sarà stata casualità. Se una è impegnata, ce n'è subito un'altra.-

Okay era meglio non chiedere, magicamente l'argomento non è più di mio interesse.

-Comunque se vuoi saperlo, gliel'ho detto io di chiamarla. Insomma saremmo stati io, te e lui da soli...-

Distolgo lo sguardo dal gelato per scrutare gli occhi chiari di William che mi stanno puntando seri.

-Ah.-

- Non volevo fargli fare da terzo incomodo. Giusto June?- incalza lui.

Resto immobile sotto al suo sguardo attento, il ronzio del frigorifero riempie il silenzio che si è creato tra di noi.

Giustissimo

-Oh sì sì.-

Porca miseria... è la mia impressione, o Will sta cominciando a guardarmi in modo diverso?

-James non sa che significa essere affidabile.- dice alla fine, strappandomi la vaschetta dalle mani.
Fortuna che era ormai vuota.

-Vuoi dire...-

-Con le ragazze, ovvio.- prosegue riponendo i cucchiai nel lavello.

Con i suoi amici però lo è

-Venite a guardare un film?- Sentiamo le urla di Stacy dal salotto.

-Ti va ancora qualcosa?-

- Sono a posto Will.- replico leccandomi il labbro inferiore ancora gelido.

Mentre torniamo a sederci sul divano, la ragazza si alza in piedi per prendere delle coperte accatastate su una poltrona.

-June vuoi anche tu? Io ho un po' freddo.- propone con un sorriso.

-No grazie.-

Non è poi così male questa Stacy, non sembra sfacciata come Tiffany, nè strafottente come Taylor.
Perlomeno è gentile, a differenza di quell'irascibile scorbutico che ha al suo fianco.
Si risiede vicino a me riempiendo lo spazio tra me e James, poi se ne esce con una frase che fa storcere il naso ai ragazzi.

-Uhhh io so cosa possiamo guardare! Guardiamo After?-

-Mi taglio le palle piuttosto.- sputa James puntando gli occhi al soffitto.

Si dà un colpo di dita tra i capelli color cenere, senza abbandonare lo sguardo superbo.

-E daiii Jamie! Non l'abbiamo ancora visto! June tu sei dei miei, vero?-

-Boh... Quello che volete.- rispondo alla sua domanda stringendomi nelle spalle.

Sinceramente la scelta sul film da guardare è l'ultima delle mie preoccupazioni in questo momento. Sto ancora pensando ad Austin, alla pistola puntata alle tempia di James e al preside. Forse dovrei parlare con Blaze e chiedergli qualcosa in più riguardo a questa faccenda che non mi è per nulla chiara...

Stacy e James iniziano a battibeccare su cosa vedere, così interviene William per mettere fine alle discussioni.

-Guardiamo la prima mezz'ora di questo After, ma se fa troppo schifo cambiamo.- sussurra prima di spostarmi i capelli per darmi un bacio sul collo che mi fa arrossire.

-E poi non so quanto lo guarderò il film..- biascica contro il mio orecchio.

L'allusione di William mi fa sussultare.
Indubbiamente mi piace baciarlo, certo... ma ora non siamo da soli. Forse se n'è dimenticato. Mi volto verso di lui e poco prima che le nostre bocche si sfiorino, James lo richiama.

-William?-

Will ruota gli occhi spazientito.

-Eh.-

-La birra?-

-Alza il culo e prenditela James.-

-È casa tua però.- si lamenta l'altro.

-Quando ti conviene eh.-

Siccome Will non gli dà retta, James si alza controvoglia. La sua andatura è ancora mal messa, ma la felpa leggermente ampia fa sembrare le sue spalle ancora più larghe. Mi chiedo se sia in grado di stare cinque minuti fermo a guardare un dannato film, è appena cominciato e già si è alzato due volte.
Con la coda dell'occhio lo vedo tornare con una birra in mano ed un lecca lecca in bocca che emana un forte profumo di ciliegia.

-Il mio preferito.- lo sento sogghignare con le labbra lucide, prima di succhiare la pallina rossa.

So già che sarà una serata fastidiosa.

-È per me?- chiede la ragazza sottovoce.

James le sorride tra i capelli. -No.-
Poi le sussurra qualcosa nell'orecchio provocandole una risatina imbarazzata.

-Ma hai preso solo la birra per te? Non potevi prendere anche dell'acqua o qualcosa per noi?- lo rimprovera Will prima di alzarsi per andare a recuperare dei bicchieri in più.

-Naturale o gasata June?-

-Naturale grazie.-

Quando mi concentro verso il televisore sento nel buio degli occhietti che mi stanno puntando. Stacy è voltata a fissarmi con aria compiaciuta.

- Che c'è?- chiedo confusa.

-June assomiglia a Tessa.- dice poi indicando la ragazza sullo schermo.

-Stessa rompi coglioni?-

-Ma no scemo, di faccia!-

-Ah sì uguale proprio. Forse se ti metti una benda sugli occhi e dei tappi nell'orecchio.- ironizza James facendomi innervosire.

Gli mostro immediatamente il dito medio, lui però finge di ignorarmi, ridacchia nel buio dove scintillano solo i suoi denti bianchi.

-Stronzo.- biascico a labbra serrate.

E non passa neanche un secondo dal mio insulto che lo vedo allungare il braccio sul divano, dietro alla schiena di Stacy, come ad abbracciarla.
Le sue dita però, arrivano a solleticare le ciocche di capelli che mi ricadono sulle spalle.

-Te le stacco a morsi se non la smetti, Hunter.-

-Come siamo aggressive...-

Non è stata una giornata abbastanza pesante? Ha ancora voglia di scherzare?

Inclino la testa a lato con un gesto involontario quando sfiora la pelle del mio collo con la punta dei suoi polpastrelli caldi. Il pollice compie una traiettoria lenta, mentre mi striscia sul lobo dell'orecchio, fino a scivolare sulla gola.
Comincio a sentire caldo, molto caldo.

Con cautela ruoto gli occhi nella sua direzione e lo fa anche lui, mentre si inumidisce il labbro inferiore arrossato. La sensazione del suo sguardo nel mio è violenta, come un proiettile che mi provoca scintille nel petto.

No June

Così gli lancio un'occhiataccia che gli faccia capire di smetterla, ma quando mi volto verso Will che torna con l'acqua, James mi afferra una ciocca di capelli tirandomela senza paura.

-Aahiaaa!-

Will mi fissa stranito.

-Tutto bene?- chiede Stacy quasi preoccupata, ignara di ciò che accade alle sue spalle.

-Sì certo.- A parte il fatto che non sapevo di essere all'asilo

James finalmente molla la presa, così Stacy gli risistema la coperta addosso e torna a stringersi al suo petto mentre continua a guardare il film. Discosto subito lo sguardo, ma non prima di aver notato il suo profilo perfetto e il naso all'insù illuminato dalla luce del televisore.

Guarda Hardin, June!!!

-Ti metto un po' di ghiaccio?- sento la voce squillante di Stacy mentre prova a toccare lo zigomo di James, lui si scansa immediatamente.

-No. Lasciami stare.-

La ragazza sbuffa sottovoce.

-Mi accompagni tu a casa dopo o chiamo mia mamma e le dico che rimango qui a dormire?-

-No, ma che dici? Non c'è bisogno che rimani a dormire, vieni qui.-

"Senti che romanticismo d'altri tempi" mi dico prima di tornare a concentrarmi sul film. Se non fosse che ho perso completamente il filo, forse perché è noioso.

Bevo un sorso d'acqua fredda che mi offre Will, poi mi faccio spazio sotto al suo braccio mentre lui mi tiene avvinghiata a sé.

-Certo che quel povero Noah poteva lasciarlo anche prima...- sussurra William facendomi trasalire.

I minuti del film proseguono finché non avverto dei movimenti al mio fianco, io però fingo di non percepirli per non distrarmi nuovamente.
Stacy si muove appena sfiorandomi la gamba con la sua. Una volta, poi due.
E basta!
Mi giro per fulminarli entrambi con lo sguardo, ma proprio in quel momento James allunga la lingua e lecca la pallina rossa continuando a tenere lo sguardo ben piantato nel mio.

Resto a bocca aperta quando la sua mano che teneva lo stick, sparisce sotto alla coperta.
Sposto immediatamente gli occhi.

No, June. Hai solo una fervida immaginazione

-Cioè vuoi dirmi che era una scommessa?!- sento il petto di William vibrare contro la mia guancia quando parla.

Con la coda dell'occhio vedo la cassa toracica di Stacy riempirsi d'aria, sembra rimanere senza fiato per qualche istante, infine chiude gli occhi e prende a mordersi il labbro con bramosia.

Non ti distrarre dal film June

-Sì Will era una scommessa, non lo sapevi?- chiedo con una punta di acidità.

Ma Dio mio, che noia sto film!

-Che cattivone questo Hardin, eh.- sibila James fissandomi dritta negli occhi.

Vicino a me, il respiro di Stacy è leggermente affannato e io non posso fingere di non sentirlo.

Non lo sta facendo davvero, non a due centimetri dalla sottoscritta

Lui le si accosta portandole il lecca lecca alle labbra, che lei finisce per assaporare avidamente.

Promemoria: comprare una boccetta di acqua santa e farmici il bagno dentro

-James e dai, non qui.- miagola Stacy ad un tratto.

-Perché tu sì e io no?- ridacchia lui.

Lei si alza in piedi, si lega i lunghi capelli biondi, poi spariscono entrambi dalla circolazione.

Capisco che il film non sia un granché...ma non riuscire neanche a finire di vederlo perché non si è capaci di tenere le mani a posto, è un po' eccessivo.
Mi chiedo se Will la pensi come me, anche se a guardarlo sembra l'unico appassionato alla storia.

-No, dai. Lo deve perdonare. Per forza.-

Chi? Ah già

Finalmente il film finisce e mentre William va a leggersi la trama del secondo, io mi alzo in piedi.

Trattengo la pipì da due ore e me la sto facendo addosso. -Vado in bagno. Arrivo.- annuncio senza suscitare la benché minima reazione in Will che è troppo concentrato a guardarsi il trailer di After 2 su Youtube.

Percorro il corridoio in silenzio, ma quando sfioro la porta socchiusa del bagno, mi accorgo che c'è già qualcuno dentro.

La felpa di James è accartocciata sul lavandino, poco distante noto il suo torace possente, è ricoperto da lividi violacei che si stagliano qua e là e che rapiscono la mia attenzione fugace.
Scanso subito lo sguardo prima che questo mi caschi più in basso, ma con la coda dell'occhio non posso fare a meno di vedere un mucchietto di capelli biondi racchiusi nella mano venosa e maschile. Nient'altro per fortuna.

Ho evitato accuratamente di sollevare lo sguardo sul suo viso perché so già che sarebbe stata una visione che mi avrebbe dato la caccia per settimane, senza contare il fatto che mi avrebbe impedito di parlargli senza diventare rossa come il fuoco.

Scappo nell'altro bagno al piano di sopra dove faccio pipì, poi mi sciacquo il viso lievemente infiammato.
Prendo un lungo respiro.
Non riesco a capire come una ragazza carina come Stacy possa voler stare con uno così. Lo sa anche lei che è una delle tante e che la userà, perché accettarlo?

Io proprio non le capisco

Poi un dubbio mi assale mentre fisso il mio riflesso allo specchio.
Will si aspetterà qualcosa da me questa sera? Non so che pensare in questo momento. Forse è meglio tornare di sotto. Apro la porta per andarmene dal bagno ma James sta entrando proprio mentre io sto uscendo.

-Scusa.- sputo balzando all'indietro.
Ci incespichiamo prima a destra poi a sinistra, all'unisono.
Io sono a disagio, lui ride come un cretino.

-Che che cazzo ti prende White?- chiede divertito.

-Niente, lasciami uscire.-

-Ti è piaciuto il film?-

Mi rivolge un ghigno così malizioso che mi fa venire voglia di dargli una sberla.

-No. Era meglio il libro.-

-E come mai?-

I suoi occhi scuri mi fissano mentre ha ancora in mano quello stupido lecca lecca.

-Vuoi?- chiede poi.

-No che schifo cazzo!- strepito indispettita.

-Uh, alla regina delle sante sta cadendo la corona...-

Mi urta la sua supponenza.

-Vorrebbe dire, Hunter?-

-Che non sei così innocente come vuoi far credere.-

Chissà perché mi prudono sempre le mani quando mi sta intorno

Gli sferro uno spintone del tutto inutile.

-Fammi uscire.-

-Ha un buon sapore..- mi prende in giro succhiando con il mento rivolto verso l'alto. -..dovresti provare.-

Arriccio il labbro superiore in una smorfia disgustata.

-E poi, chissà come mai era meglio il libro...-

Si sposta di lato, lasciandomi l'uscita del bagno libera.

-Ma tu cosa ne sai che non leggi neanche i libri di scuola!-

-Di sicuro non leggo i libri che leggi tu, White.-

Mi regala un ultimo ghigno, così esco di corsa dal bagno.
Ne ho abbastanza di lui per oggi.





-June tutto bene?-

Will mi fissa stranito quando torno in salotto.

-Sì, sono solo un po' stanca. Giornata intensa.-

- Già, non dirlo a me... andiamo in camera?-

Dormiremo insieme?

-June?-

William mi richiama tentando di strapparmi ai miei pensieri.

-Sì, sì. Scusa.-

Scrollo il capo, poi afferro lo zaino e lo seguo sù per il secondo piano.
Quando mettiamo piede nella sua stanza, William senza pensarci due volte si sfila la t-shirt per indossarne una nera, probabilmente quella che usa per dormire.
Io l'ho portato il cambio, ma non so se sarò così coraggiosa da sfoggiare il mio pigiama.

-È successo qualcosa?- domanda accigliato scrutandomi in volto.

-No niente. Vado a lavarmi i denti.- borbotto rovistando nella mia borsa.

Normalmente sarei un po' agitata, perché dormire con il ragazzo che mi piace sarebbe l'evento speciale del giorno, ma ora.... sono successe talmente tante cose e sono così scossa dalla giornata trascorsa, che passa tutto in secondo piano.

Dopo essermi lavata i denti, infilo una mano sotto alla t-shirt oversize e mi slaccio il reggiseno, controllo che non si veda nulla e poi come una ladra esco dal bagno e lo nascondo nello zaino.
Alle mie spalle sento l'aria muoversi e capisco che James è appena entrato in camera.

Mi siedo sul letto di William, ma intanto osservo il divano letto dove ho dormito la settimana scorsa.

-Dov'è Stacy?- domanda Will con tono curioso.

E la risposta dell'amico è prevedibile. -Boh.-

-Sempre il solito. L'hai mandata via?-  ride Will. -Poverina.-

-Poverina?! L'ho fatta venire due volte sul tuo divano.-

-James!!- urliamo all'unisono io e William.

Lui in tutta risposta scrolla le spalle larghe uscendo dalla stanza con una sigaretta in bocca.

-Ah, passa un attimo Jackson. Io vado di sotto.-

William mi rivolge un sorriso, sembra contento che l'amico si sia appena levato di torno.
Non volevo di certo che James rimanesse con noi, ma restare da sola con Will mi mette un po' di agitazione ora.

-Dormi con i pantaloncini?- chiede lui mentre si infila sotto alle coperte, vicino a me.

No di solito no, ma ora mi sento meglio così.
Faccio cenno di sì con il capo mentre lui si allunga verso il comodino dove risistema le sue medicine.

-Giura che va tutto bene, June.- sussurra poi spostandomi una ciocca di capelli ribelli dalla fonte.

Mi sfugge un timido sorriso.
Finalmente è tornato ad essere il ragazzo premuroso e gentile che ho conosciuto. Nonché sensibile.
O semplicemente non ci vuole una laurea in empatia per capire che sono un po' agitata in questo istante.

Mi stringe contro di sè e io lo abbraccio di rimando, facendo combaciare la mia guancia con il suo petto.

-Ti prometto che sarà solo un ricordo lontano. La storia di Austin.- mormora dolcemente.

- Lo spero.-

Sollevo di poco il mento per incontrare i suoi occhi cristallini, che si chiudono nel momento in cui le nostre bocche scivolano l'una sull'altra. È più impetuosa la maniera in cui ci baciamo, forse perché siamo stretti nel suo letto, o forse perché qualcosa tra noi sta crescendo.

Al momento non mi va di razionalizzare come al mio solito, vorrei spegnere il cervello ed essere me stessa, ma c'è qualcosa di William che non mi permette di lasciarmi andare del tutto.

Con le gambe intrecciate abbandono la testa sul cuscino, i nostri sguardi si incrociano, lasciandomi intravedere sensazioni contrastanti dentro ai suoi occhi. Forse rimorso per ciò che è successo oggi. Forse risentimento.

Sono persa nei miei pensieri, ma torno rapidamente alla realtà quando William rotola sopra di me e immerge entrambe le mani nei miei fianchi, sollevandomi la t-shirt che mi si avviluppa sul petto.
Vorrei solo che non pensi che sono troppo grassa

William però riprende a baciarmi, così smetto di farmi paranoie inutili. Le mie dita brulicano sul cotone che racchiude la sua schiena, come se volessi abbracciarlo ancora. Sento il suo respiro accelerare appena lascio affondare avidamente entrambe le mani nei suoi capelli.

-Ci sono i tuoi amici di sotto... dici che...-

Sorridiamo quando i nostri nasi si scontrano.

-Non salgono, sta tranquilla.-

Trattengo il fiato, perché inaspettatamente la sua mano approfondisce il contatto infilandosi sotto alla mia maglia, andando a sfiorami la mia pancia. La tengo all'indentro finché posso, ma è inevitabile che torni ad ammorbidirsi quando esalo un lungo respiro contro le sue labbra socchiuse.
A Will non sembra importare delle mie imperfezioni e la cosa non può che farmi piacere, anzi, mugola un verso di approvazione nella mia bocca quando la sua mano prosegue verso l'alto fino a strizzarmi il seno. Inarco la schiena per il contatto caldo e inatteso.
E adesso che faccio?

Con l'altra mano traccia nuovamente la pelle della mia pancia, fino a terminare sul bordo dei pantaloncini

-Will.-

Il mio tono è sussurrato ma deciso, tant'è che lui capisce la mia riluttanza e distoglie le dita immediatamente.

-Scusa.- dice di getto.

-Non... non credo che...-

-Va bene.-

Slitta al mio fianco e mentre lui affonda la guancia contro il palmo della sua mano, io fisso il soffitto con il petto ansante. Non me la sento ancora, poco mi importa di cosa fanno le altre ragazze della mia età.

-È che...-

-Non mi devi spiegazioni, se non vuoi o non sei pronta... qual è il problema?-

Si stringe nelle spalle, provocandomi un sorriso sincero.

Così gli lancio le braccia al collo finendo per dargli un sonoro bacio a stampo.
Poi lo guardo.
Ora sei perfetto ma oggi...Eri davvero fuori di te.

Ma come glielo dico?

-Oggi...-

-Ti ho spaventata?-

-Spaventata no, però non avevo mai visto quel lato di te.- ammetto mordendomi il labbro.

-Lo so che non siamo l'esempio di bravi ragazzi.-

-È che di James lo sapevo, ma di te...-

-Non sono come ti aspettavi?- chiede lui accarezzandomi i capelli, mentre i suoi occhi cerulei seguono attentamente il movimento della mia bocca.

-Sei imprevedibile Will.-

Eppure una parte di me lo trova eccitante, ma forse questo meglio non dirlo ad alta voce.

-June ti ricordi quando quel giorno ti avevo detto che tra di noi era meglio andarci piano e di prenderla come viene? Giorno per giorno?-

-Sì.-

-Non è perché non voglio stare con te, è perché lo sanno tutti... è sfiancante starmi dietro.-

La sua voce non ha il tono di una lamentela, non vuole farsi compatire, sembra ci creda davvero a quello che sta dicendo.

-Ma che dici Will...-

-Lo è per James, per i miei genitori...-

Mi abbasso il bordo della t-shirt sulle gambe, poi mi rimetto a sedere, come a voler affrontare con più serietà la questione.

-Non è vero. I tuoi amici ti vogliono bene e sono sicura che anche i tuoi genitori...-

Lui scrolla il capo, massaggiandosi i capelli con fare quasi imbarazzato. -Hanno rimandato il ritorno a casa già due volte.-

-Saranno presi dagli impegni lavorativi, non è perché non vogliono stare con te...-

-Sarà. Però il dubbio verrebbe a chiunque. E tu... non posso chiederti uno sforzo del genere.-

Abbassa gli occhi giocherellando con le dita tra le mie.

-Non è uno sforzo stare insieme.-

L'ho detto tutto d'un fiato, senza pensarci. Poi mi riprendo il respiro.

-Però...-

Però hai ragione, correre non ci porterà da nessuna parte.

- Sono d'accordo sul fatto di andarci con calma. Non voglio metterti altre pressioni.- dichiaro avvicinandomi al suo viso.

-Sei perfetta, lo sai?-

La sua affermazione mi sorprende.

-No non è vero.-

-E invece sì June. E non ti biasimerò se vorrai lasciarmi tra qualche settimana.-

Un sorriso amaro increspa il mio labbro inferiore.

-Perché dovrei?-

-Perché potrei passare giorni senza parlarti. Sparire senza motivo...- confessa evitando il mio sguardo.

Forse dovremmo restare amici.

È questo che dovrei dire, lo so.
Invece agiamo entrambi d'impulso e ricominciamo a baciarci.
Probabilmente anche quello che sento per lui non mi è poi così chiaro al momento, eppure gli attimi che passo con William mi piacciono, se siamo sinceri l'uno con l'altro, come possiamo ferirci?

Forse dovremmo definire il nostro rapporto...

Una vocina nella mia testa però mi dice di stare zitta e di continuare a lasciargli l'ingresso alla mia bocca, mentre con la lingua cerca il ritmo più giusto da dare alla mia.
William fa sprofondare una mano sul cuscino, proprio a fianco al mio viso mentre si riposiziona sopra di me. Non apro le gambe ma le sposto a lato per lasciargli spazio e far sì che i nostri petti combacino alla perfezione.
Poi si solleva appena per darmi modo di respirare. - Non voglio schiacciarti.- bisbiglia mentre faccio scivolare le mani dal suo collo al suo torace, aiutandolo a sfilarsi la maglietta. Un pizzico di agitazione mi pervade non appena mi accorgo che William è mezzo svestito su di me.

Gliel'hai detto che non sei pronta e lui l'ha capito, rilassati dio mio.

Con le mani tremolanti scolpisco il suo petto che si muove rapido, lasciandomi addosso un buon profumo.

- Posso?- chiede poi tracciando il mio collo con una scia di baci bagnati, mentre con entrambe le mani chiede l'accesso alla mia pelle nascosta dalla maglietta. Sollevo entrambe le braccia quando me la sfila completamente, lasciandomi esposta ai suoi occhi. La luce nella stanza è soffusa, ma comunque sufficiente a vederci qualcosa. Abbasso istintivamente  lo sguardo per evitare il suo.
Chissà che pensa, ora

-Sei bellissima, non capisco come fai a non piacerti.-

Non saprei come rispondere ad un'affermazione del genere, ma ci pensa lui ad affogare le mie paure con bacio. Mi agguanta dai fianchi facendo combaciare i nostri corpi mentre la sua lingua segna le mie labbra ormai febbricitanti.

Sento il peso della sua eccitazione pulsare contro la mia coscia, quando con i pollici risale più in alto e massaggia in circolo i miei capezzoli che reagiscono immediatamente al suo tocco delicato.
Le mie mani definiscono il suo petto scendendo su di lui, fino a sfiorare inavvertitamente la protuberanza racchiusa a fatica nei boxer. Il gesto inaspettato gli provoca un gemito rauco, ma con un guizzo allontano subito la mano.

-Scusa.- mi affretto a dire imbarazzata.

-No, ti prego. Non fermarti.- mormora nel mio orecchio con voce frammentata, prima riportare la mia mano sopra di lui.

Non smette di segnare il lobo del mio orecchio con baci umidi, facendomi andare la pelle a fuoco.
I nostri respiri affannati corrono sempre più veloci, sembrano in connessione con il movimento ritmico che applico e che William sembra gradire. Continuo a farlo con sempre meno vergogna, forse perché lui mi sta baciando e non mi sta guardando dritta negli occhi. Un piccolo verso lascia le mie labbra quando mi accorgo che la sua eccitazione ha cominciato a spingere contro il cotone fino ad emergere dai boxer. Prima che possa pensare bene a cosa fare, William mi morde il labbro inferiore con violenza, facendomi gemere di rimando.

-June...-

Lo sento ansimare il mio nome nella mia bocca, finché non avverto una strana sensazione sulla coscia.

Un caldo improvviso mi assale, parte dal basso e arriva fino alle mie guance.

Vedo William sorridere abbassando lo sguardo con aria quasi impacciata. Io non riesco neanche a parlare, fortuna che ci pensa lui.

-Tutto okay?- chiede vedendomi respirare affannosamente.

Annuisco mentre lui mi dà un bacio sulle labbra poi si solleva e mi passa mi passa qualche fazzolettino che uso per pulirmi l'interno coscia rimasto appiccicoso.

Nella mia immaginazione la credevo più imbarazzante come situazione, Will invece mi porge la mia t-shirt e mi chiede se vado con lui in bagno. Non so da quando sono diventata così intima con un ragazzo, però è stato tutto più naturale del previsto.

-Vieni in doccia con me?- domanda con disinvoltura sfilandosi i boxer.

Ecco, avevo parlato troppo presto.

Mi giro di scatto.

-Cosa! No!- strepito come se mi avessero appena chiesto di lanciarmi dal quinto piano.

Spogliarmi nuda? Non se ne parla proprio.
Prima o poi dovrai June White... mi dice la vocina crudele nella mia testa.
Sarà più "poi" che "prima", e di sicuro non ora.

Will va sotto alla doccia, mentre io mi sfrego la gamba con un asciugamano bagnato che poi ripongo nella cesta della biancheria sporca.

Lo scroscio dell'acqua mi ricorda che Will si sta lavando tranquillamente a qualche metro da me, io non voglio fare la bambina piccola, però non posso fare a meno di stemperare l'imbarazzo guardando il cellulare.
Trovo un messaggio di Poppy.

scusa June per questa mattina...
volevo dirti che venerdì è il mio compleanno
mi fa davvero piacere se vieni

Penso a cosa rispondere e nel mentre mi guardo allo specchio. Per poco non mi riconosco. Sembro la me della foto che ho inviato a James.
E mi sento ancora in colpa.

Sto ancora scrutando la mia immagine riflessa, quando dalla porta entra proprio lui seguito a ruota dalla testa color oro di Jackson.
James sta mangiando un panino con la Nutella, mentre Jackson mi fissa i capelli spettinati con aria giudicante, obbligandomi a risistemarmeli subito.

Sono un attimo confusa nel vederli comportarsi in modo così tranquillo davanti a Will che si sta lavando, ma questi non si vergognano mai di niente?
Poi mi ricordo di una cosa molto basilare: sono maschi June, gliene frega niente di vedersi nudi.

-Ti ho riportato lo zaino che avevi lasciato in macchina.- dice Jackson a Will che sta per uscire dalla doccia.

Mi volto nuovamente per evitare la visione di Will completamente nudo e noto che James mi sta fissando con i suoi occhi ormai scuri come la notte.

-Che c'è?- domando incrociando le braccia con aria indifferente.

- Vuoi?- chiede canzonandomi con il panino davanti al naso.

Come se io fossi capace di dire di no a pane e nutella a mezzanotte...

-Sì un morsino.-

Tento di mantenere lo sguardo alto e non farmi coinvolgere dal suo petto possente segnato dai lividi. Mi avvicino a lui che aspetta che io apra le labbra ad un soffio dal panino per poi togliermelo da davanti.

-Beh te la tieni la voglia. Tanto ci sei abituata, no?- sogghigna tornando a morderlo.

Stringo la mano a pugno, reprimendo la voglia di tirargli uno schiaffo in pieno viso. Ma come si permette?

"Ma poi da quando pensi sempre male June?" domanda la vocina nella mia testa.

"da quando frequenti questi vandali!" direbbe mia madre.

James finisce il panino, si appoggia contro il davanzale della finestra e comincia a farsi una sigaretta, mentre Will ci raggiunge con un asciugamano stretto in vita.
Jackson e James si scambiano un'occhiata d'intesa, finché quest'ultimo mi rivolge la parola e come al suo solito lo fa bruscamente.

-Perché non te ne vai?- domanda James guardandomi fissa negli occhi.

-Ma che cazzo ti prende! Perché la mandi via adesso?- si acciglia Will.

-Jackson ci vuole parlare. Possiamo parlare tra di noi per una fottutissima volta?- sputa lui guardando prima me, poi William con aria truce.

-Perché ti agiti tanto? Me ne sto andando! Guarda che per me è sempre un piacere stare lontana da te!- esclamo facendo ringhiare quel cretino.

Quando esco dal bagno però, qualcosa attira la mia attenzione. La voce di Jackson è molto seria. Mi appoggio alla porta con delicatezza per non creare rumori, poi mi metto all'ascolto.

-Non chiedetemi come lo so, ma sappiate che la fonte è attendibile.
Il coach vuole fare un test antidroga a tutta la squadra.-

Will inizia a tossire. Sento un'odore dolciastro provenire da lì dentro, probabilmente stanno fumando una canna.

-Cosa?-

Ma ovviamente è James il più preoccupato.

- Chi cazzo te l'ha detto? Quando?-

- Non so ancora quando. Appena so qualcosa di più, ve lo dico. Allora Will? Ti sei calmato da oggi?- chiede Jackson.

-Sì.- lo sento dire sottovoce.

-Te la sei scopata?-

La voce di James mi lascia senza respiro per un istante.

"No che dici?" Ecco cosa mi aspetto che gli risponda Will.

-Anche se fosse?-

La sua provocazione mi spiazza.

-In cinque minuti?- lo prende in giro James, Jackson intanto ride.

-E quindi?- Il tono di William è stranamente istigante.

-Sì o no? Non è difficile rispondere, Will.-

Perché adesso James gli sta parlando così?

-Ma anche se fosse, che cazzo te ne frega?-

-Che stronzo.-

-E io sarei stronzo James? Che cosa ti ha fatto June? Perché devi sempre riferirti a lei in questo modo? Non è come le altre, te l'ho già detto.-

Mi lascio andare ad un piccolo sospiro di sollievo quando sento William difendermi, ma James non sembra conoscere limiti.

-Ah, è diversa solo perché è l'unica ancora vergine?-

William non risponde alla provocazione.

-E poi tu ci credi anche?- continua James con voce spietata.

-Non dovrei?- sputa Will. -E poi a te cosa importa? Vergine o meno, se mi piace...-

-Cazzate.-

-Geloso Jamie?- lo canzona Jackson.

-Cazzate.-

-Se sono cazzate allora perché Austin ha minacciato di ucciderti? Eh? Perché ti ha riempito di pugni anche oggi?-

La domanda di Will non rivela esitazioni, è secca, puntuale.

-L'ho aggredito io per primo.- ammette l'altro con voce graffiata.

-Perché? Per proteggere lei?-

L'attimo di silenzio che segue la domanda di William è glaciale.

-Tu proteggi quello che è mio e io proteggo quello che è tuo, no?-

Non solo quel criminale osa anche parlare di me, lo fa anche come se fossi un oggetto.

-Sì, ma la regola del condividere tutto non vale con June.-

-Però sono parole tue Will. Siamo più che amici, siamo fratelli... e i fratelli condividono tutto.-

Mi si raggela il sangue a sentire le parole di James.

-Le ragazze fanno parte di questo tutto, giusto Jackson?-

-Così è sempre stato.- Sento dire al biondo.

- O forse la stai mettendo prima di me? Prima di noi?- continua James, sempre più pressante.

-Non fare lo stronzo James.-

-E tu stai facendo l'egoista Will.-

Un piccolo scorcio di silenzio, poi la voce preoccupata e seria di William.

-State scherzando vero?-

James scoppia a ridere insieme a Jackson. Le loro risate sadiche mi provocano un brivido ruvido lungo la schiena.

-Certo che stiamo scherzando! Hai davvero paura che voglia fotterti la ragazzina?-

Lo odio! Ma chi si crede di essere? Non succederà mai

Ripenso a Will e James insieme. Sono così imprevedibili che sento un guizzo di paura puntellarmi all'altezza della nuca.

-Ma a parte gli scherzi... Su una cosa devi darmi ascolto. Quella ci fotterà tutti Will. E lo farà non appena scoprirà la verità. Non possiamo fidarci di lei.-

-Ha ragione James. - Jackson dice la sua con voce pacata.

-Ma certo! Ha ragione lui! Per te è sempre così, Jax! Perché mentre che ci sei non ti inginocchi e glielo succhi? Tanto sembra che ti piaccia!-

L'esclamazione di William causa un po' di trambusto.

-Jackson no! Fermo.- sento James provare a calmare il biondo, poi dei rumori.

Jackson deve essersi arrabbiato parecchio per quelle parole.

E di nuovo la voce di James.

-Will pensaci bene prima di raccontarle tutto.-

-È per questo che hai portato lei da Austin? Volevi che vedesse che non sono in grado di proteggerla?- domanda William causandomi un piccolo turbinio di vuoto nello stomaco.

-No, te l'ho detto. Solo per divertimento, nient'altro.-

Sento lo schiocco dell'accendino, poi la conclusione.

-Non me ne frega un cazzo di lei.-

Lo odio. Basta. Me ne torno in camera. Non sto qui un attimo di più.


JAMES POV

"Non lo devi svegliare il cane quando sta dormendo." Non c'è mai stato proverbio più adatto a William.

Perché un attimo fa se ne stava a guardarci con gli occhi socchiusi, le guance colorate e le labbra torturate dai baci, come se fosse la persona più rilassata di questo mondo.
Ma ora... è di nuovo in guerra.

E vorrei capisse che non sono io la causa, ma quella tappetta bionda con la parlantina insopportabile.

Ma poi crede sul serio che me ne fotta qualcosa di lei? Gli ormoni gli hanno dato alla testa, non c'è altra spiegazione.

-Will è per questo che hai insistito mi portassi Stacy questa sera?-

Lui scrolla la testa, sembra ne abbia abbastanza di me per oggi. La battuta sul condividere le ragazze non gli è piaciuta affatto. Ma io volevo solo tastare il terreno... e di sicuro una cosa l'ho capita: se è così geloso, allora lei gli piace per davvero.
La situazione è peggio di quanto credessi.

-E dai Will ma che cazzo! Stavo scherzando, hai seriamente paura che voglia scoparmela?-

-Sentite, sono l'unico a non pensare con il cazzo qui?- sputa Jackson che invece non ha capito le mie intenzioni.

Will si agita quando gli tocco la sua ragazzina, ma ora si sta innervosendo troppo. Ha persino dato uno spintone a Jackson poco fa.

-Dio mio, ma ti vedi? Che cazzo ti ha fatto quella? Guarda che non ce l'ha d'oro.-

-Lascia che questa cosa sia solo mia. Ce la fai per una volta?- mi rimprovera arrabbiato.

Fumo rabbiosamente, il sapore acre dell'erba brucia forte nel petto.

-Mi posso fidare James?-

Non ci posso credere, mette in dubbio me, il suo migliore amico, per una come lei.

-Cazzo Will...-

-Cosa?-

-Sì che ti puoi fidare, ma ti senti?- esclamo indignato.

-Le giri sempre intorno però...-

Forse lui però non ha capito una cosa molto semplice, meglio dirgliela in modo chiaro e tondo.

-William lo sai che se avessi voluto, me la sarei già sbattuta a quest'ora.-

Jackson solleva un sopracciglio, sembra aspettarsi una reazione funesta da parte di Will che non tarda ad arrivare.

-Certo! Come hai fatto con Ari?! È questo che vuoi dire?-

-Ma che cazzo c'entra...-

-Will quella non ti ha mai cagato di striscio.- lo corregge Jackson.

Will vive nel suo cazzo di mondo fatto di unicorni e principesse.
Solo perché Ari è stata la sua prima volta, pensava che sarebbe durata per sempre. Se sapesse che le ho detto di no per due anni di fila prima di farmela, solo per paura che lui ci rimanesse male, non mi parlerebbe così.

Spengo la canna premendo il filtro con foga nel posa cenare.

-Basta cazzate. Ci sta scherzare, litigare... ma su una cosa dobbiamo essere tutti d'accordo.- annuncio catturando l'attenzione di entrambi i miei amici.

Loro sono le uniche persone di cui mi frega qualcosa e per i quali mi butterei benzina addosso e mi darei fuoco senza pensarci due volte.
Insieme a Jasper.

Per via di una ragazza a Will sta mancando lo spirito del gruppo e io questo non lo sopporto. Poso una mano sulla nuca di Jackson, l'altra sulla testa di Will per far avvicinare le nostre fronti.

-Noi tre siamo l'unica cosa che conta.-

E la fiducia a nessun altro.

Will slega il nostro contatto per primo, causandomi un mugolio di disappunto.

-Sì okay ma stai parlando di June, non di una ragazza qualsiasi.-

-Ancora? Io ti sto parlando di amicizia, che è una cosa molto più importante.-

Molto più importante di una botta e via. Questo però non posso dirlo, sennò Will comincia a mordere sul serio.

-Ah già lei è speciale, certo...- lo prendo in giro accendendomi una sigaretta. -Ma a parte questo.... Quando tornano i tuoi?- provo a cambiare argomento, ma William ha la testa dura.

-Lei è speciale. E tu non capisci un cazzo.- insiste.

Cazzo, svegliati! vorrei urlargli.
Sembra non capire che quella ha una moralità così forte che non passerebbe mai sopra a ciò che abbiamo fatto.

-Non è speciale Will, è uguale a tutte le altre.-

-Vuoi dire le altre che preferiscono te a me?-

Non l'avrei messa in questi termini. Semplicemente non voglio che Will stia male per lei, né per nessun'altra. Nè voglio che si fidi di un'impicciona che conosce da solo un mese.

Ma poi come cazzo glielo dico?
L'ho sentita con le mie mani.
La sua temperatura corporea cambia quando le sto accanto. E l'ho vista con i miei occhi. Il suo labbro inferiore trema se le vado troppo vicino. Vuole fare la dura, ma è uguale a tutte le altre. Né più né meno. Forse dovrei farlo per Will. Dovrei farmela e poi dirlo a William, così finalmente capisce con chi ha a che fare.

-Ci tengo a lei, James.-

Quella confessione però non l'avevo prevista.

-La ami?-

-Non lo so.-

Non lo so? Ma stiamo scherzando?

William si volta per uscire dal bagno, ma io lo blocco dal braccio con una presa rude.

-No, no. Ehi Will fermati.-

Lui scansa la mia stretta, guardandomi negli occhi.

-Sei innamorato di lei William?-

-Le ho detto cose che non ho mai detto a nessuno.-

-Che cazzo le hai detto? Pensi che facendole pena verrà a letto con te?-

Non volevo parlargli in questi termini, è solo che mi escono proprio di merda.
Lo spintone che mi dà Will non è pesante, ma perdo l'equilibrio e sbatto con la schiena contro muro provocandomi una scossa di dolore al livello della colonna vertebrale.

-Porca puttana, James!- sbraita Jackson che guarda William uscire dal bagno con aria adirata.

-Ma che cazzo dovevo dirgli? Lo sai anche tu come fa, no? Per qualche mese pensa sia il grande amore della sua vita e poi la scarica senza neanche una fottuta scusa.-

-Magari stavolta è diverso.-

-Senti Jax... stavo pensando...-

Il suo sguardo si fa più acceso, forse condizionato dal mio.

-È un po' che mi frulla in testa questa idea.-

-Sentiamo.- incalza lui.

-E se... ci provassi con la ragazzina?-

-Tu. Sei. Fuori.- scandisce lui, sbracciandosi.

-No, no. Ascolta. Io ci provo, lei ci sta. Will capisce che a lei non frega un cazzo di lui e la lascia. Fatto. Gli ho risparmiato una bella fregatura.-

-E chi te lo dice che ci starebbe? Non è che tutti... tutte... ti sbavano dietro. Magari le piace Will per davvero e tu non le piaci affatto.-

Come glielo faccio capire a Jackson, che la signorina dall'aria innocente pensa a me prima di andare a dormire?

-Sicuramente Will le piace, ma non è questo il punto. Non voglio che lo coinvolga troppo. Immagina quando si lasceranno, pensi che lei non inizierà a parlare? Magari per ripicca? È meglio liberarcene ora.-

E poi se le cose si mettono male, chi cazzo la protegge da quel viscido di Austin?

Jackson è chiaramente allibito. Non riesce a credere alle sue orecchie.

-Quindi vuoi farli lasciare? Ma che idea del cazzo è?-

"Il fine giustifica i mezzi."

E poi lei smetterà di essere in pericolo solo se evita di frequentarci.

-Si conoscono da poco e lui non ci starà poi così di merda, lei non saprà tutta la storia e nessuno si fa male.-

-Già ma l'unico che ci guadagna sei tu, che intanto te la sei scopata.-

-Ma sei coglione? Secondo te voglio scoparmela?-

Jackson mi sta letteralmente fulminando con due occhi accesi.

-Un bacio. È già tradimento?-
chiedo come se non fossi avvezzo alle pratiche monogame delle coppiette innamorate.

-Sì ma Will si sentirà tradito da te.-

- No perché capirà che l'ho fatto per lui. Voglio dimostrargli che lei è tempo perso. Che si farebbe il suo migliore amico senza problemi mentre lui per poco non sacrifica la nostra amicizia.-

Jackson non approva minimamente, lo vedo dal suo sguardo sottile, sembra quasi incazzato.

- Dimostreresti quanto lei sia inaffidabile, commettendo tu stesso il medesimo errore. Ti mostreresti inaffidabile agli occhi di Will.-

- Tu forse non hai capito. - mi faccio serio, avvicinandomi a lui per spiegarglielo sottovoce.

Ma forse nessuno l'ha capito.

-Le occasioni per farmela le ho avute, eppure ho deciso di non farlo.-

Su una cosa non ho dubbi: non tradirei mai Will. Di sicuro non posso dire lo stesso di lui, perché é volubile ed inaffidabile, ma non per questo gli voglio meno bene.

-Non voglio tradire la sua fiducia.- ammetto sottovoce.

-Così facendo, otterresti questo risultato James. William esce fuori di testa se gli fai una cosa del genere!-

Mi fermo a pensare.
Jackson non ha tutti i torti, forse è una soluzione un po' troppo estrema.
Però cazzo parliamo di un bacio...

-Però capisci che parliamo di un fottuto bacio? Un bacio è solo un bacio.- sbotto acidamente.

-James non tutti ragionano come te... è comunque tradire.-

-Cazzo ma non è tradire questo. Non gli sto voltando le spalle, né gli sto facendo del male. È solo una fottuta ragazza, perciò non è tradimento.-

-Senti non fare cazzate. Pensiamo ad un altro modo, questo è troppo drastico. Io è meglio che vado a casa ora, se torno tardi pure oggi mia nonna mi rincorre con la ciabatta.-

Jackson mi dà una pacca sulla schiena così forte che mi fa gemere dal dolore.

- Ahi!-

- Sicuro di non avere danni interni? Ti ha fatto il culo Austin eh. Se consideri che l'ha fatto perché hai difeso una che "è come tutte le altre"... Un po' strano non trovi?- mi canzona lui con un sorriso divertito.

-Ma che cazzo dici. Va a dormire Jax.- scoppiamo a ridere.

Sempre il solito coglione che deve fare allusioni.

- Ci vediamo domani a scuola.-

Lui spalanca la porta del bagno, io resto aggrappato al lavandino.
La testa mi gira.
Come sempre.
Prima la birra, poi l'erba. Devo mangiare qualcosa e poi buttare giù un antidolorifico.

Sento in lontananza delle parole alternarsi, Will sembra arrabbiato, infine la voce di Jackson nel corridoio.

-È tutta colpa tua June White.-





Scendo al piano di sotto, non voglio avercela davanti.

Jackson ha ragione. È solo colpa sua. Per colpa sua ho di nuovo litigato con Will. Due volte in un giorno. Mai successo. E lui ce l'ha ancora con me.
È solo una cazzo di ragazza perché non capisce che prima ci siamo noi, i suoi amici, e poi lei?

Che senso ha metterla al primo posto, la conosce da un fottuto mese. Gli volterà le spalle alla prima difficoltà.
È una donna, perciò inaffidabile. Come lo era mia madre. Punto.

Forse Jackson non ha tutti i torti, la mia idea è un po' drastica però... mi farebbe capire subito se posso fidarmi di lei. E di conseguenza se è all'altezza di William. Sono ad un bivio. Non so che fare. Non capisco come faccia a voler stare solo con lei e a preoccuparsi se qualcun altro se la scopa. Io e Marvin abbiamo condiviso le ragazze mille volte e mai nessuno si è lamentato. Questa volta sarebbe davvero così tanto sbagliato?

Ricordo ancora quando durante l'ora di religione, Marvin aveva spiazzato la maestra delle elementari con una domanda strana.
"Ma mettiamo caso che il paradiso non esistesse, in quel caso... che senso ha essere buoni?"

Ci penso sempre a quella domanda.
Avevamo undici anni e nel pomeriggio andavamo rubare nel negozio del vecchietto in centro, solo per il gusto di farlo, nonostante avessimo i soldi per pagare. Ci sembrava la cosa più grave che avremmo mai fatto in vita nostra. Quanto mi sbagliavo...
Jackson diventava rosso per l'imbarazzo ed era impossibile farlo con lui, William invece esagerava sempre, riempiendosi eccessivamente le tasche.

Perciò Marvin era la spalla perfetta.
"Se Gesù non esiste rubo anche una bottiglia di vodka" diceva facendomi ridere.
Ne bevevamo due sorsi, non di più perché poi finivamo a vomitare dietro al giardino di casa sua.

Marvin si faceva domande esistenziali e le faceva a me, come se ne sapessi qualcosa. Per me in realtà, che pensassi al Paradiso o all'Inferno, non cambiava nulla.
Fare la cosa sbagliata mi eccitava, quindi l'avrei fatta. A prescindere.

Quando poi l'inferno è piombato nella mia vita non c'è più stato spazio per le piccole cazzate.
Ho dovuto allargare il tiro con il solo scopo di difendermi e difendere gli altri intorno a me.

Mi appoggio al lavello della cucina e fuori il cellulare dalle tasche dei pantaloni della tuta.

allora ti diverti in campeggio?

Jasper mi manda una sfilza di emoticon alternate con il vomito e la festa.
Sarcasmo tipico di Jasper.

Ok, il campeggio gli farà cagare.

qualche ragazza carina almeno?

Mi manda la faccia sorridente

tu?

io ne ho troppe lo sai gli rispondo

☀️🤍

Okay, mi ha inviato il sole con il cuore bianco. Che significa?

Sollevo gli occhi dal cellulare e la vedo entrare in cucina.

troppo vecchia White per te

Mentre forse per me è troppo e basta.

-Stai bene?- chiede la ficcanaso quando si accorge che continuo a massaggiarmi il fianco insistentemente.

Adesso la sbatto fuori a calci.

-Fatti i cazzi tuoi.-

Lancio il telefono sul tavolo mentre lei si avvicina arrotolandosi le mani nelle maniche della felpa gigante.

Ignorala

Le volto le spalle e apro una confezione di muffin al cioccolato, fumare mi mette tanta di quella fame che mi mangerei anche una pizza adesso.

-Senti posso prendermi il divano letto su?-

Ma di che cazzo parla ora?

-No.-

Comunque le rispondo così a prescindere.

-Va bene, allora dormo qui.- mormora con voce timida indicando il divano del salotto.

Ignorala

Sollevo di poco lo sguardo e noto che mi sta fissando con occhioni spauriti.

Maledetta

-Che è successo con Will? Ti ha mandata via?- chiedo fingendo indifferenza.

-Non vuole parlare. Sembrava arrabbiato.-

Le giro intorno evitando le sue occhiate curiose, poi mi siedo sul divano.

-È arrabbiato con te, quindi grazie tante per averci rovinato la serata. Fammi spazio.- dice poi indicando il posto in cui sono seduto.

Ti fotti

Sollevo il mento e le pianto i miei occhi addosso. -No.-

-Non ci stai mai a dormire su questo divano e ovviamente devi metterti qui la sera in cui ci sono io!-

-Ho appena discusso con Will, cretina. Non mi va di salire su.-

-Ma che è successo? Che hai?- domanda corrucciando le sopracciglia chiare.

-Cazzi miei, vuoi sentirmelo ripetere all'infinito?-

-Jasper come sta?-

Sbuffo lanciando gli occhi a lato.

-Sei una fottuta zanzara cazzo.-

-Stai sbriciolando troppo comunque.-

-Ah si?!- chiedo in tono di sfida prima di sgretolare il restante del muffin proprio sulla sua testa.

-Sei un imbecille! Smettila!- urla ripulendosi i capelli delle briciole di cioccolato.

-La smetto ma tu riesci a smetterla di rompere il cazzo per due minuti di fila??- l'aggredisco in malo modo.

-E tu riesci a essere garbato per un secondo solo?-

-Sì certo. Prendimi una birra.- le dico causando una reazione di sdegno nel suo sguardo. Potrei giurare che mi tirerà uno schiaffo da un momento all'altro.

Poi però scoppia a ridere.

-Ahahah bella questa.- la sento dire.

-Ti sembra che stia ridendo?-

-Mi sembri un coglione.-

Non ho ancora ben capito con che cazzo di coraggio osa parlarmi in quel modo.

La carta del muffin la butto sul tavolino perché ho bisogno di avere entrambe le mani libere.

Con rapidità l'afferro dai fianchi, la spingo sul divano obbligandola a sdraiarsi.
Le dico sempre di allenare i riflessi, ma alla fine non sono poi così male. Probabilmente al sacco avrebbe anche del potenziale, e imparare a difendersi potrebbe sempre servirle.

-Non provare mai più ad insultarmi.- soffio sul suo viso.

E prima che possa reagire le blocco entrambe le mani ai lati della testa.
Il suo petto sale e scende sempre più rapidamente.

-E tu non provare mai più a darmi ordini.- dice con le guance tinte di rosa.

Devo cancellare quella foto.

-Non sei speciale White.-

Mi lecco il labbro inferiore quando lo sguardo mi ricade sulla sua bocca carnosa.

-Sai dire anche qualcos'altro o sempre la stessa cantilena?- mi affronta lei senza paura.

Le stringo il braccio intrappolandolo nella mia mano. La sento gemere ma è troppo orgogliosa per ammettere che le sto facendo male.

-Lasciami.-

-Sennò che mi fai ragazzina?-

-Ne vuoi un altro? Non hai ricevuto abbastanza pugni oggi?- mi provoca lei, nonostante abbia le braccia immobilizzate.

Premo il petto duro contro il suo, che invece si rivela morbido al contatto. Abbasso lo sguardo per notare che sotto alla maglia oversize si modella il suo seno sodo, ed è proprio quello che non vorrei sentire né vedere in questo momento.

-Non riesci proprio a stare un giorno senza prenderle...- mi incalza lei in modo sfacciato.

Probabilmente se non fosse per Will, non saremmo neanche qui. Forse a scuola non l'avrei neanche notata.
Magari lì sotto è pure sexy, ma come si fa a capirlo se si ostina a coprirsi in questo modo?

Mi ritiro su a sedere, posizionandomi a distanza di sicurezza da lei.

Ho bisogno di fumare.
Estraggo un pacchetto di tabacco dalle tasche, lei intanto fissa i movimenti delle mie mani.
Chissà se le piacciono gli anelli o le danno fastidio...

Perché penso a queste cazzate quando Austin mi ha quasi sfracassato il cervello in mille pezzi, oggi? Se solo avesse voluto, avrebbe potuto farmi fuori. Per cosa poi?

Proprio quando credevo che fosse meglio starle lontano, dopo la sera trascorsa a casa sua, mi sono ritrovato immerso nel desiderio di proteggerla.
E quando ho creduto di portarmela dietro solo per gioco, a casa di Austin, alla fine volevo solo assicurarmi che nessuno le facesse del male.

Devo scopare di più, di sicuro è questo il problema.

Guardarla mi fa pensare inevitabilmente alla mia idea.
Perché alla fine, forse, la ragazzina non sarebbe neanche una preda tanto facile.
O forse sì?

Non dovrei avere questa curiosità. Anche perché non me la scoperei mai una così.

Mi volto verso di lei che distoglie immediatamente gli occhi.
I capelli biondi sparsi le scivolano sulle spalle. Più sottili di quelli di Stacy e meno ordinati di quelli di Taylor.
Mi inumidisco le labbra dove il sapore soffice della ciliegia mi solletica la lingua, mentre sbriciolo il tabacco nella cartina.
Inclino la testa a lato, lei ha gli occhi bassi sulle ginocchia, ma dura poco.
Mi sta di nuovo guardando.

-Quanto lavoro per creare qualcosa che alla fine ti fa pure male.- dice indicandomi le mani, prima che io possa reprimere un sorriso.

Scrollo il capo.
Chissà come sarebbe darle la caccia e inseguirla fino a farla crollare nella mia trappola...
Qualcosa mi dice che sarebbe una preda dolce, molto dolce.
Devo cancellare quella cazzo di foto.

-Ma mi stai ascoltando?- domanda ad un certo punto.

Poi ricomincia a parlare e mi ricordo di quando non la sopporto.
Assurdo.
Mettiamo il caso che lei fosse il frutto più buono di tutto il giardino... anche se non ci fosse Will, quante spine dovrei affrontare per poterne avere un piccolo assaggio?
Non farebbe per me.
E di sicuro io non faccio per lei.

-Perché l'hai fatto?- chiede ad un certo punto.

-Ma cosa?-

Ma perché cazzo parla sempre poi!

-Perché hai litigato con Will?-

-Prima Austin, poi il preside, poi tu.- Elenco le motivazioni con voce distaccata.

-Io?- resta per un attimo accigliata e con la bocca aperta, come confusa.

-Will è sotto pressione, ma non lo capisci cazzo?-

-E cosa c'entro io?- domanda poi.

-Non dovresti stare qui con me.- la pungolo con voce seccata.

-Sono in grado di scegliere da sola dove stare.-


JUNE POV

Vorrei solo sapere cos'ha fatto arrabbiare Will così tanto... ma invece che dirmelo, il signorino qui presente mi affibbia la colpa, difendendo il suo migliore amico sempre e a prescindere.

-Sono in grado di scegliere da sola dove stare.-

La mia frase gli causa uno sguardo sottile, che si ripercuote su di me quando si porta la cartina trasparente alla bocca. I miei occhi bruciano quando incontrano i suoi, mentre lecca da destra verso sinistra e viceversa.

Trattengo il respiro perché una deliziosa morsa allo stomaco inizia a sopraffarmi.  
Non capisco perché mi sento così, se poi non riusciamo a stare neanche cinque minuti senza aggredirci.
Non lo sopporto.
Anzi, non ci tolleriamo proprio.

E poi anche se fosse gentile con me, cosa che non è affatto, la maniera in cui ha trattato Stacy è riprovevole. È proprio l'opposto di ciò che mi piace in un ragazzo.
Non capisco allora cosa ci trovi il mio stomaco di così tanto eccitante in lui.

- Io vado a fumare.- annuncia alzandosi in piedi.

-Dimmi solo che è successo con William.- replico io, seguendo i suoi passi.

Ad un certo punto i suoi occhi blu lampeggiano nella mia direzione, restringendosi a due fessure.
Con una mano si appropria della mia spalla, costringendomi ad indietreggiare contro il muro.

-Senti White, non so che ti sei messa in testa, ma non rovinerò mai l'amicizia con Will.-

E questa da dove esce?

-Ma di che parli?-

Poi io mi sarei messa in testa qualcosa? Mi ha appena immobilizzata sul divano... vabbè lasciamo perdere, sarebbe come comunicare con una scimmia fuggita dallo zoo. Non capisco se le sue sono provocazioni o cosa vuole da me.

-È perché dovresti rovinare l'amicizia con Will? Per il fatto che mi odi così tanto?-

-Cazzo se ti odio.- sputa ad un palmo dal mio naso -Sei una ragazzina insopportabile.-

Trattengo il respiro per non inalare il buon profumo che emana la sua pelle, ma inevitabilmente i miei occhi si incastrano nel collo suo affusolato.

-Anche io ti odio, sei un insensibile senza cuore.-

Sollevo lentamente lo sguardo che però non ne vuole sapere di scollarsi da quelle labbra lucide.

- Cazzo... Tu mi vuoi.-

Lo dice con una voce calda, causandomi dei brividi intensi che cominciano a fare su e giù lungo la mia spina dorsale.

- Tu... sei completamente stupido.-

-Non mi provocare Biancaneve.-

Sento il peso del suo corpo premere contro il mio, tra le mie gambe sale una tensione piacevole. Sento l'elettricità irradiarsi nella pancia.

-Sennò?-

-Sennò ti faccio male. Te l'ho già detto.-

"Sei bravo solo a parole" ma non lo dico per non cacciarmi ulteriormente nei guai. La mano che fino a poco fa mi teneva ferma dalla spalla, comincia a scivolare verso l'alto, dove con il pollice prende a creare circoli immaginari sulla mia pelle.

Che storia è questa? Perché fa così adesso?

-E poi smettila di rompere sempre i coglioni, io ho sonno.-

Si avvicina così tanto al mio viso che trattengo il respiro e mi è quasi impossibile parlare.

-Guarda che sei tu addosso a me.-

Mi stupisco di quanto la mia frase sia lineare in questo istante.

-Da quando sei così sfacciata quando siamo da soli?-

La sua voce graffiata cambia marcia si fa più profonda, più bassa.
Sto tremando? No, non è possibile.

-Da quando tu perdi l'autocontrollo quando sei da solo con me.-

Questa non se l'aspettava, lo vedo da come assottiglia le iridi che si fanno di un blu così acceso da risucchiare tutta la mia attenzione.

Un ghigno si modella sulla sua bocca, porta le labbra rosee all'infuori per raggiungere il mio orecchio.

-Non farti illusioni con me. Mai.-

Poi con le labbra tiepide mi sfiora il collo distrattamente, lanciando il mio cervello in corto circuito.

-Non... non sarei mai cosi ingenua.-

-Dovresti averlo capito...-

-Cosa James?-

-Che faccio così solo perché mi piace il gioco pericoloso.-

Respira caldo sulla mia pelle dandomi altri brividi inaspettati.
Il mio petto si restringe forte, come altrettanto violentemente si contrae la mia pancia.

-Io sarei un gioco per te?- domando senza deglutire.

-Non è forse ovvio?-

Per un attimo le nostre labbra si avvicinano pericolosamente, sento lo stomaco fare una capriola.
Se solo il suo profumo non fosse così buono...

-Non ti bacerei mai.- afferma come se qualcuno gliel'avesse chiesto.

Resto di ghiaccio.

-Neanche io lo farei mai. Mia madre ha baciato tuo padre e poi l'ha lasciato. Sono sicura che baciare male sia ereditario nella tua famiglia.-

La mia provocazione gli causa un sorriso divertito, quasi innocente, attorniato da due fossette ai lati della bocca.

-È la cosa più stupida che tu abbia mai hai mai detto...- sorride mordendosi il labbro inferiore.

-La penso. E non cambierò mai idea.-

Tengo la testa alta sotto al suo sguardo freddo, mentre un vortice di sensazioni bollenti apre una voragine nel mio basso ventre.

-Vuoi scommettere Biancaneve?-



Ciao ragazze care!
Mi ha fatto stra piacere abbiate scelto il capitolo lungo invece di quello più corto...
significa che non vi annoio ahaha <3

Come al solito non sono soddisfatta, ma vabbè!

🍒 Li stiamo cucinando a fuoco lento questi due 😅

🍒 Il personaggio di James ha una psicologia/moralità tutta sua. Per lui esistono solo le persone a cui vuole bene -ovvero i suoi amici e suo fratello- che mette al primo posto, e solamente dopo arrivano le ragazze.
Tradimento e gelosia non sembrano far parte del suo modo di vivere le relazioni, vedremo andando più avanti se sarà ancora così!

🍒 Nel prossimo capitolo ci sarà un piccolo flashback + un finale da shock! Chissà se qualcuno di voi se lo aspetta!

🍒 E niente, come al solito mettete la stellina se vi è piaciuto e ci rivediamo domenica prossima

❤️

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