24. There's nothing I hate more than what I can't have (Parte 1)
💕🐱💕🐱
JUNE POV
Mi infilo nel sedile posteriore della macchina di James senza smettere di sfregare le dita sulla guancia con fare nervoso. Non è da me comportarmi in questo modo impulsivo, ricordo ancora quando nel bagno di Poppy, Blaze mi ha detto "Facile stare in cameretta a leggere i libri, eh?"
Beh..dalla mia solita vita monotona a ciò che stiamo per fare oggi, c'è una bella differenza. E dovrebbe quantomeno esserci una via di mezzo.
Ma a quanto pare i due ragazzi che mi stanno seduti davanti, non conoscono vie di mezzo.
E mai mi sarei aspettata tanta intraprendenza, o forse imprudenza, da parte di William.
-Dobbiamo escogitare un piano. June dovrebbe distrarlo finché noi non riusciamo a raggiungere il suo ufficio. Sai che Austin ha quello stanzino che tiene sempre chiuso?-
Will è eccitato, si rivolge a James che in tutta risposta guida e fuma con gli occhi sottili puntati alla strada che scorre lenta.
-Forse ho un piano..- annuncio io.
-Voi siete completamente pazzi.-
La battuta di James taglia l'aria, ma non smuove Will che continua a pensare massaggiandosi le tempie.
-Cosa stiamo andando a prendere?-
-Una cosa che ci appartiene.- mi risponde William con tutta calma.
-Beh se vengo con voi, devo perlomeno sapere di cosa si tratta..-
-Una fottuta pistola.-
James esordisce in questo modo, causando uno sguardo di stupore sul viso di William. Sembra quasi averlo detto apposta per farlo indispettire.
E io sono scioccata.
-Come scusa?-
Nessuno però mi sta dando retta.
-James, cazzo!-
Will gli assesta uno spintone sulla spalla che resta immobile, intrappolata nella giacca di pelle.
-L'hai voluta portare con noi? Bene, allora comincia a dire la verità alla tua amichetta.-
Con un gesto repentino Will scrolla il capo, risistemandosi i capelli color sabbia.
Poi il silenzio.
Solo il solito ghigno laterale di James che mi fa infuriare.
-Hunter smettila di prendermi per il culo! Will cosa stiamo andando a recuperare...?-
William si raggela, mentre James stende il braccio dietro al sedile dell'amico e mi punta dallo specchietto retrovisore.
-Ho detto solo la verità. Hai ancora voglia di venire con noi?- mi sfida lui, aspettando una mia reazione.
Mio Dio, allora è vero
-Non mi interessa sapere a cosa vi serve. Ditemi solo...se è vostra, perché ce l'hanno loro?-
Il vento che entra dal finestrino abbassato mi fa rabbrividire. Sollevo il cappuccio sulla testa, mentre James espira il fumo fuori dall'abitacolo prima di rispondere.
-Perché hanno fatto una cosa per noi.-
-Cosa?- Mi trema la voce.
-Beh..-
-James no.- Lo ferma prontamente William.
-Secondo te l'avrei detto ad una come lei?-
-Cos'avrebbe una come me che non va? Sentiamo!-
-Vuoi solo farti i cazzi altrui.- ringhia lui, facendomi innervosire ancora di più.
Will non fa in tempo a guardarlo male che io salto su dal sedile posteriore.
-Cioè fammi capire: questi ti ricattano con le gare, ti tengono per le palle con la tua pistola..-
James stacca gli occhi dalla strada per rivolgere un'occhiata delusa al suo amico.
-Come cazzo fa a sapere..-
Ed è visibile il disagio di Will, deglutisce amaramente iniziando a gesticolare con fare nervoso.
-Okay sì, le detto che devi dei soldi alla famiglia di Austin.-
-Anche con la droga? E per questo che la vendi?- continuo io.
- Stai zitta.-
James stavolta digrigna i denti e continua a guardare in avanti senza proferire parola.
-Cos'hanno fatto di così grande per te che accetti tutto questo?-
-Will falle chiudere la bocca o la lascio qui in mezzo al nulla. Non sto scherzando!-
Poi un pensiero si fa strada nel mio cervello. E se...
-Hanno ucciso qualcuno con la tua pistola?-
Lui frena così bruscamente che vengo rimbalzata in avanti.
-Che cazzo fai?!- urla William, mentre James è ormai sceso dall'auto per venirmi a prendere dal braccio con forza.
Mi scaraventa fuori dalla macchina e mi sbatte contro la portiera con violenza, causando un tonfo non indifferente.
-Ahia! Ma che cosa stai..-
-Chiudi quella fottuta bocca o ti giuro che ti ritrovi il mio cazzo in gola.- sibila ribollente di rabbia.
-Lasciala!-
Sono ancora scossa quando Will lo strattona via obbligandolo a lasciarmi andare.
-Stai bene?- chiede regalandomi un abbraccio, mentre con un mano mi massaggia la schiena.
E come se fosse la normalità, James si china sul cruscotto per tirare su una striscia che vi ha appena riversato sopra.
-James! Sono le dieci del mattino!- lo rimprovera Will.
-Per sopportare voi due, questo e altro.-
-Io dico solo una cosa...-
William comincia a parlare, ma James si pulisce il naso con il dorso della mano e ci punta il dito contro.
-La dico io solo una cosa. La vostra è un'idea del cazzo.-
-A me sembra un ottimo piano invece, June deve solo trovare una scusa per farlo uscire dal Club e noi..-
Vedo le vene del collo di James gonfiarsi a dismisura quando contrae la mascella.
-Tu la fai sempre facile. Dove cazzo ci appostiamo? È un fottuto deserto, non lo vedi?? Non c'è un cazzo qui intorno.-
Mi guardo in giro coprendomi il viso dal sole. Effettivamente ai lati dell'autostrada c'è solo la desolazione tipica del deserto della California. Pietre, polvere e qualche cactus. Will che non sa cosa rispondere, sembra voler negare l'evidenza che è chiara persino a me.
-Ti sbagli.-
-Mi sbaglio Will? Secondo te la mia macchina parcheggiata là fuori, in pieno giorno, non la vedrebbe subito?-
William pare voglia sminuire problemi logistici non da poco, come a non voler vedere gli ostacoli, pur di fare questa cosa a qualsiasi costo.
-La parcheggiamo lontano e..-
-E cosa? È una cazzata. Come facciamo a mettere sotto sopra mezzo locale?-
- Vuoi andarci di sera? Con le guardie del corpo che sono il doppio di noi?Perché devi essere così disfattista?- sbraita Will, mentre James si accende un'altra sigaretta.
-Sono realista.-
-Andavi ai sessanta chilometri orari in macchina! Non hai le palle di andarci James?-
I suoi occhi blu diventano due finestre sottili.
-Che hai cazzo hai detto Will?-
-Guardaci, siamo ancora fermi in mezzo al nulla!-
-Dimmelo in faccia che non ho le palle!- lo minaccia James avvicinandosi di un passo, fino a sovrastare l'amico con la sua altezza.
Okay, gli animi si stanno scaldando un po' troppo.
-Will ti prego..- Provo ad accarezzargli il braccio per distrarlo e farlo ragionare.
-Non..non litigate.-
Mi sento proprio Jackson in questo momento.
-Prima che tu esistessi, non era mai successo.- sputa James guardandomi con disprezzo.
-Beh avrei da ridire su questo.. - lo punzecchia William.
-E poi perché dai la colpa a lei?-
-Perché non hai ancora visto niente Will. Non ci vuole tanto per capire che con quella faccia da santarellina del cazzo, questa ce ne farà passare di tutti i colori.-
Lancia la sigaretta a terra con foga facendomi tremare.
Perché fa così adesso?
-Dai James. Andiamo.-
Will entra in macchina, io sto per avvicinarmi alla portiera ma James si appresta ad incenerirmi con uno sguardo che mi fa trasalire.
-Sappi che se succede qualcosa a Will, qualsiasi cosa... Io non te lo perdonerò mai.-
Ah. Ecco perché fa così
-Basta con queste cazzate James! Sali in macchina June, andiamo.-
Non sono mai stata una persona particolarmente fifona o paurosa, ma ora che ci fermiamo con l'auto in quel grosso parcheggio abbandonato, un po' di strizza mi sta venendo. E questa aumenta quando cominciamo ad incamminarci verso il locale, dopo aver lasciato la macchina a diversi metri di sicurezza.
James è stranamente silenzioso, intorno a noi non c'è anima viva, solamente terra arida, sabbia e sole.
Sembra di stare in uno di quei film di narcotrafficanti che guardava mia nonna.
Un trillo inaspettato risveglia le nostre orecchie ormai abituate al silenzio, sobbalziamo tutti e tre all'unisono quando il cellulare di Will comincia a suonare.
-È Jackson..- mormora prima di rispondere.
William resta un po' più indietro, mentre io e James camminiamo fianco a fianco.
-Quindi è vero che ti tengono per le palle.-
- Tu il significato di "stai zitta" non lo capisci proprio vero? Hai bisogno di un disegnino?-
-Hanno la tua pistola, ti manovrano come un burattino...-
Stavolta James si ferma e mi guarda dall'alto puntandomi dritta negli occhi.
-Ascoltami bene ragazzina. Non me ne frega un cazzo se stai con Will, o se farai la parte della verginella sperduta e mi verrà l'istinto di proteggerti. Sappi che qua finisce malissimo per tutti. E se tu stai con noi..-
Ho un sussulto nel guardare i suoi occhi scuri che mi puntano dall'alto, forse perché questa volta sembra davvero sincero. Quasi preoccupato.
-Eccoci siamo arrivati.-
Will sopraggiunge alle nostre spalle, indicandoci il locale che di giorno è quasi irriconoscibile.
Sembra così innocuo ora... eppure di sera non lo è affatto, non riesco a scrollarmi di dosso quella brutta sensazione che ho provato stando in mezzo a gente pericolosa e poco raccomandabile.
Merda ma in cosa mi sto andando a cacciare?
-Che cosa avevi in mente, June?- mi chiede William con occhi curiosi.
-Un cazzo. Non è che questa arriva e fa di testa sua. Hai dieci minuti Biancaneve. Non uno di più. Puoi parlarci e convincerlo ad uscire. Noi saremo appostati sul retro ed entriamo non appena siete fuori.- risponde James al posto mio.
- E se ci metto di più?-
-Dieci minuti. Se ce ne metti undici, noi saremo già dentro a spaccargli la faccia.-
La tensione sta prendendo il sopravvento sul mio corpo, inizio ad agitarmi e dalla mia bocca esce la prima cavolata che mi passa per la mente.
-La mazza da baseball dove l'hai lasciata?- ridacchio nervosa.
A farmi straparlare è l'agitazione che mi sta assalendo in modo prepotente.
-La mazza da baseball? Will la senti? Questa me le serve sul piatto d'argento, che cazzo devo farci!?-
-Sei tu che pensi sempre male!-
-Sì sì certo, io vero?-
- Basta voi due!- ci richiama William.
-Okay ora entro. Devo convincerlo ad uscire e devo tenerlo impegnato.-
Lo ripeto a voce alta, ma in realtà lo sto dicendo a me stessa.
-In che modo però?- domanda Will leggermente preoccupato.
-Ho un piano, te l'ho detto.-
-C'è qualcuno?-
Lo scampanellio della porta che si spalanca mi coglie di sorpresa. Non l'avevo notato quando sono venuta qui la prima volta, tra la musica rimbombante e le urla della gente.
Ora però regna un silenzio tombale.
Sembra tutto così pulito e asettico che mi viene quasi difficile pensare che sia lo stesso luogo in cui la suola delle Nike mi si appiccicava al pavimento.
Il lungo bancone del bar lo riconosco, così come l'ampia sfilza di bottiglie in vetro disposte nei vecchi scaffali di legno appesi al muro.
Noto diverse porte chiuse che si incastrano qua là intorno all'ampia sala, anche se a dirla tutta...un giro per vedere cosa si nasconde qui dentro me lo farei...
Devi trovare Austin, non curiosare come al tuo solito
Guardo l'ora sul telefono, è già passato un minuto. Ho un conteggio alla rovescia sulla testa, meglio muovermi. Sorpasso la zona bar per arrivare ad una grossa pista da ballo, dev'essere la parte della discoteca. Mi muovo rapida ma con passi leggeri, quasi per paura che qualcuno mi senta.
Imbocco un corridoio buio costellato anch'esso da porte chiuse, finché non vengo rapita dalla luce esterna che riempie un piccolo stanzino. Attraverso le tende venziane vedo un tizio seduto alla scrivania. È sicuramente questo l'ufficio di cui parlavano Will e James, se riuscissi a farlo uscire da qui e a fargli lasciare la porta aperta...
Nascondo le mani nelle maniche della felpa, anche se il realtà vorrei proprio nascondermi io stessa.
-E tu chi sei?- chiede lui quando mi vede apparire sulla porta.
Lui di certo è Ethan Austin, riconosco i capelli ramati e la barba incolta. Il viso invece è più giovane di come lo ricordavo.
-Ahm.. Sto cercando lavoro.-
-Ti ho già vista.-
Oh no
-Non credo.- ribatto con fierezza.
Se sono io la prima a crederci, ci crederà pure lui ..no?
-Dove ti ho già vista?- insiste avvicinandosi a me più del dovuto.
L'odore di alcol mescolato al tabacco di questo posto mi dà il voltastomaco.
-State cercando personale?-
Provo a sviare l'argomento, senza interrompere il contatto visivo.
Lui mi squadra dalla punta della mia crocchia bionda a quella delle mie scarpe da ginnastica.
-Cerchiamo sempre personale, ma di sicuro così non vai bene. Ti voglio vedere con altri vestiti addosso.-
Il mio coraggio è appena andato a farsi benedire. Ma chi voglio prendere per il culo? Questo mi mangerebbe in un sol boccone se volesse.
-Lo stipendio non è in regola. Vieni spogliati. Fammi vedere.-
Ah così proprio? E ora che faccio?
-No veramente io... chiedevo per fare la cameriera all'Arcade, non qui. Quel locale è sempre tuo, no?-
-Sì ma non lo gestisco io, tantomeno mi occupo delle assunzioni di quattro cameriere del cazzo.-
Oddio, perché questo tizio quando parla ha una voce così tetra e mi guarda in un modo così strano?
È inevitabile che io inizi ad avere paura. Poi quanti minuti sono passati?
-Anche se poi, guardandoti....per lavorare qui saresti troppo piccola.- mugugna senza scollarmi gli occhi di dosso.
-Lo so, ma...mia mamma ha perso il lavoro e abbiamo bisogno di soldi.-
La mia faccia da piccola fiammiferaia disperata non viene calcolata minimamente dal tizio che in tutta risposta apre un armadio sgangherato poggiato ad un muro altrettanto mal messo.
-Questo era di Eleanor, è fuggita la scorsa settimana dopo aver rubato il portafoglio ad un cliente.-
-Ah.-
-La taglia dovrebbe essere la tua. Mettilo.- ordina porgendomi un pezzo di stoffa argentato.
-Ehm..-
-Avanti cambiati. Non puoi avere vergogna di me, anche perché se vuoi lavorare qui passerai la maggior parte del tempo mezza nuda. E non solo davanti a me.-
Il ghigno che mi rivolge ha qualcosa di vagamente perfido e crudele.
All'improvviso sono diventata di pietra, non c'è più alcun muscolo che riesca a muovere per la paura. Forse mi sono sopravvalutata, pensavo davvero di riuscire a farcela, ma in realtà me la sto solo facendo sotto.
-Altrimenti sai già che questo posto non fa per te.- conclude lui andando a richiudere l'armadio a chiave.
Ne approfitto di quel suo piccolo momento di distrazione per voltargli le spalle ed estrarre il cellulare dalle tasche dei jeans.
Ho un messaggio
Svegliati cazzo. Ti fai dare una sigaretta e gli chiedi di accompagnarti fuori
Grazie tante James, facile per te parlare!
Il tizio mi è di nuovo davanti e mi fa troppa paura, fatico persino a guardarlo negli occhi.
Concentrati June.
-Okay, sai che ti dico? Avrei bisogno di fumare prima.-
Lui scrolla le spalle, come se fosse normale un'affermazione come quella che ho appena pronunciato.
-Andiamo.-
Siamo fuori scrivo a Will non appena varchiamo la porta principale.
-Ecco dove ti ho già vista. Sei la ragazza di Hunter.-
L'impatto della sua voce scura con il silenzio assordante che dilaga là fuori mi fa trasalire.
-No.-
Austin contrae lo sguardo, è infastidito anche lui dal sole accecante, poi mi allunga una sigaretta che io accetto con riluttanza.
-Ti ho vista con lui, ne sono sicuro.-
Lo sento dire con decisione poco prima di avvicinarsi a me, io indietreggio con le spalle verso il muro e nello stesso tempo tento di non vomitare per lo schifo del gusto di tabacco che mi rimane sulla lingua.
-Ti ha detto lui di venire qui?- strascica le parole guardandomi fissa.
-No ma che dici... Hai una birra?-
Ho bisogno di mandare un messaggio a Will e questo mi sta con il fiato sul collo. Così quando finalmente Austin si allontana per prendere da bere, mi concedo un grosso respiro di sollievo.
Allora Will??
Prendi tempo forse abbiamo trovato qualcosa
Io intanto bevo qualche sorso di birra, il sapore è acre e la mia mossa è stata decisamente stupida, perché dopo due ingollate mi gira già la testa.
-Ma che birra è?- domando osservando il bicchiere stranita.
-Un po' più alcolica del solito..- ghigna lui in modo raccapricciante.
Alcuni rumori provenienti dal locale mi distraggono.
Per un attimo avevo anche pensato di tirare una gomitata in mezzo alle gambe ad Austin e fuggire via come una scheggia, ma dato che quei due staranno mettendo sotto sopra il locale... voglio posticipare la mia mossa.
- Che c'è?- domando con aria schiva, mentre lui mi fissa massaggiandosi la barba che gli spunta sul mento.
-Ti guardo. Mi piace quello che vedo.-
O miseriaccia, mi sa che è arrivato il momento di mettere in pratica qualche mossa di karatè che ho visto fare in tv.
Poggio il bicchiere di birra sul marciapiede, ma mi giro di scatto quando sento un tocco sconosciuto sulla guancia. Con un gesto lento Austin mi sposta i capelli dal viso e io sento l'impellente bisogno di fuggire in Australia.
-Un'altra birra la vuoi?- dice indicando il mio bicchiere semi vuoto.
-Oh no, io è meglio se...-
Torno a casa!
-Tu è meglio se vieni con me.-
Mi strozzo con la mia stessa saliva quando lui mi afferra dal braccio e mi trascina dentro il locale. In poco tempo mi ritrovo in un salone che non conosco.
-Cosa ...-
-Lascia perdere l'Arcade. Non mi sembri adatta a fare la cameriera.-
-Che significa?-
-Potresti lavorare qui. Vieni dentro, voglio farti vedere una cosa. Magari cambi idea.-
Devo prendere tempo? Proviamoci
Austin sposta un grosso telone scuro che separa la zona discoteca da una saletta più piccola, più intima.
La prima cosa che mi salta alle pupille è il luccichio dei pali metallici.
Oddio, sono pali da lap dance?
Ma i miei pensieri sconnessi vengono interrotti dal vociferare conosciuto che sento oltre al telone scuro.
Oh no. I ragazzi sono qui, devo distrarlo.
-Allora Austin che ne dici se..-
-Vuoi provare o no?- chiede lui incrociando le braccia in attesa.
-Ehm...-
-Ci vuole un certo allenamento per fare pole dance.- lo sento dire.
-Vedo che sei esperto. Lo fai anche tu?-
Alle spalle di Austin il telone si smuove appena, lasciando sbucare la faccia di James con una mano sulla bocca per frenare una risata.
Fortuna che il tizio non ha sentito, ma di sicuro ha sentito me.
-Come hai detto scusa?-
-No...volevo dire....Va bene.-
-Cambiati vado a prendere qualcos'altro da bere.-
Lo guardo muoversi nei suoi abiti sgualciti fino a raggiungere un frigo bar all'angolo della stanza, mentre io rimango con quel pezzo di stoffa in mano. No, di sicuro non mi metto questa robaccia addosso.
-Ti stai cambiando spero.- mi incalza con voce inquietante.
James sposta nuovamente la tenda, stavolta per farmi un cenno veloce con la testa. Sta dicendo di no.
Will invece mi rivolge il pollice in su con aria convinta, invitandomi a continuare.
E quando il tizio torna vicino, William richiude immediatamente la tenda.
Non può farmi niente
Guardo quel pezzo di stoffa e poi guardo la mia felpa.
È solo un vestito
Sara anche solo un vestito, ma di sicuro non lo metterò mai e poi mai.
Così lo lancio a terra e guardo Austin dritto negli occhi.
-Vedo che hai cambiato idea.- dice andandosi a sedere su uno dei divanetti che circondano i pali.
- Allora?-
Il suo tono è minaccioso.
- Ehm.. stavo pensando che non è il caso...-
- Ti vergogni?-
Fosse un vestito normale no, ma io me lo ricordo com'erano vestite le cameriere la sera in cui sono venuta qui.
-Ragazza mi stai facendo spazientire. Ti lascio un'ultima scelta: o ti levi quella felpona o ti metti quel vestito. Sennò come faccio a vedere cosa c'è lì sotto?-
Sento un rumore metallico provenire da poco distante, poi un leggero tonfo.
Stavolta però l'ha sentito anche Austin, infatti si alza in piedi di scatto.
-Che cazzo è stato?-
E se lui si guarda intorno spaesato, io so già dove guardare: noto un movimento oltre alla tenda.
Ma che stanno facendo?
Prima che Austin possa voltarsi io mi sfilo la felpa restando in reggiseno sotto agli occhi incuriositi del tizio.
-Metti la musica?- domando nella speranza che questa possa nascondere i rumori.
Lui lancia un'ultima occhiata sospettosa in giro.
-Che musica? Pensi davvero di dover ballare per me?-
Sogghigna in un modo così viscido che mi viene voglia di nascondermi in un angolino.
E invece me ne sto con la felpa in mano a coprirmi il petto.
Quando finalmente Austin si stravacca nuovamente sul divano e allarga gambe, capisco che non ho più molta alternativa.
-Sto scherzando, avanti.-
Oddio James aveva ragione, mi sa che qui finisce davvero male..
-Ci tengo a precisare che non ho mai..-
-Non c'è bisogno che tu sia particolarmente brava a ballare. Muoviti.-
Fatico ad inghiottire un gemito di paura, mentre lui tira fuori il cellulare, smanetta per qualche secondo e poi dalle casse comincia a fuoriuscire la musica.
Resto spiaccicata al palo gelido contro la mia schiena nuda.
Mia madre. Se mi vedesse mia madre!
Poi domani ho inglese.
Dovrei studiare e invece cosa sto facendo?
Mi sciolgo i capelli con il solo intento di nascondermi il viso imbarazzato.
L'ultima cosa che vedo prima di cominciare a muovermi, è la faccia compiaciuta di Austin, si lecca le labbra mentre se ne sta svaccato con entrambe le mani sulle ginocchia a fissarmi.
Ho lanciato la felpa a terra, ho compiuto due passi, qualche movimento di fianchi e poi mi sono voltata di schiena con il solo intento di non guardarlo negli occhi.
Ho lanciato la testa più volte in avanti, forse complice la birra o forse l'ho fatto solo per coprirmi il viso imbarazzato.
Non mi sono avvinghiata a quel palo, né ho messo in mostra movimenti sinuosi. Sarò stata la cosa più impacciata che abbia mai visto in vita sua.
Ad un certo punto mi blocco, lui abbassa la musica e mi sorprende con un'affermazione inaspettata.
-Beh il criterio di assunzione è solo uno e tu l'hai superato a pieni voti.- dice indicandosi i cavallo dei pantaloni.
Raccolgo la felpa in fretta e furia e strabuzzo gli occhi inorridita.
-Cosa?-
Quando la musica cessa all'improvviso io tiro un sospiro di sollievo così forte che sento i polmoni svuotati.
Stavolta però è impossibile non sentirli, dei rumori dapprima ravvicinati poi sempre più distanti. Austin si alza in piedi e si dirige come una furia verso il telo alla sue spalle.
E me manca di nuovo il fiato.
Quando lo smuove sollevandolo, per poco non perdo un battito.
Non c'è più nessuno.
esci
Arrivo rispondo al messaggio di James
Ora. Prima che entro dentro con la macchina e gli sfondo il locale
-Io devo andare adesso.-
Mi rimetto la felpa in tutta fretta, afferro lo zaino e fuggo via.
Con mia sorpresa però, Austin mi segue.
-Dimmi che ci penserai.- mi blocca prima che io possa raggiungere la porta.
-Sì. Ora devo davvero andare.-
Lui non molla il mio braccio che resta intrappolato nella sua mano mentre mi fissa accigliato.
-È molto strano che tu sia venuta così, dal nulla...di giorno..-
Sembrava troppo facile per essere vero
-Non hai scuola?-
-Sì ma te l'ho detto..mia madre ha perso il lavoro.-
Austin però mi strattona più forte, facendomi rimbalzare contro il suo petto.
-Eppure hai la faccia di una che va nella scuola di quegli stronzi figli di papà. Quelli che frequentano questo club, tu non hai bisogno di soldi. Vero?-
oh merda
-In realtà sì, te l'ho detto.-
Lui si avvicina al mio viso facendomi impallidire. Il suo odore di alcool è così persistente e fastidioso che mi obbliga a trattenere il fiato.
-Se scopro che c'è quello stronzo di Hunter dietro a questo siparietto...-
Non ho neanche il coraggio di guardarlo negli occhi, ma di sicuro lui ha coraggio di minacciarmi senza mezzi termini.
- Prima ammazzo lui, poi ti vengo a prendere a casa.-
-Cosa... ma che stai..-
-Mentre dormi beata nel tuo lettino.-
E quando finalmente lui mi abbandona per tornarsene nel suo stanzino, sono così terrorizzata che rimango di pietra, immobile, senza muovere un passo.
Ora sì che ho una paura fottuta.
Ad un tratto il mio cellulare vibra impazzito, ricordandomi che devo uscire da lì il più presto possibile.
Inizio a correre verso la porta principale e mi butto in macchina di James che sfreccia veloce via da quell'incubo.
Mi accomodo sul sedile, sono scossa e sto ancora tremando, nessuno però sembra fare caso a me.
-Che cazzo ti è preso James?!—
Will sta alzando la voce.
-Era il nostro momento! Quando c'era la musica sparata a tutto volume dovevamo portarci via il deposito di sicurezza e tu sei rimasto imbambolato come un coglione!-
-Era troppo pesante. La cassaforte era troppo pesante.-
-No, tu ti sei fermato! Che cazzo avevi da guardare?-
James mi lancia un'occhiata indagatrice dallo specchietto.
-Niente. Tutto bene là dietro?-
-Sì.-
-James mi stai ascoltando? Potevamo farcela!-
-Will... Non potevamo trascinare il deposito in due. Peserà una tonnellata, ragiona.-
-Ma non è vero. Sono cazzate.-
Ma Wil non sta ragionando affatto.
-Noi potevamo farlo, noi ci saremmo riusciti... ci riproviamo domani?-
Io e James ci guardiamo dallo specchietto.
-Okay Will, è meglio se torniamo a casa...che ne dici?- provo a rassicurarlo posandogli una mano sulla spalla.
-Cazzo, c'eravamo quasi!-
-Ci riproveremo. Ora calmati.- dico con il solo intento di tranquillizzarlo.
Restiamo in silenzio per qualche istante, finché io non mi decido a parlare.
-Credo che Austin mi abbia minacciata.-
James chiude gli occhi, poi si trascina una mano tra i capelli.
-Ci mancava questa.-
-Ha detto che se scopre che ci sei tu dietro a tutto questo ..-
Sento il mento tremare e il respiro scappare via ogni volta che provo a riempire il petto.
-Che ti ha fatto? Perché hai paura?-
A quel punto anche William si volta verso di me con aria interessata.
- June che ti ha fatto?-
-No, niente. Non mi ha fatto niente, ma quando mi ha minacciata... beh, lì sì che ho cominciato ad avere una paura fottuta. Non può sapere dove abito, vero?-
-Oh cazzo. Forse ha capito.-
Vedo William portarsi una mano contro le labbra per tormentarsi un'unghia con i denti.
-Perché non mi hai voluto dare retta? Tu lì dentro non metti più piede. Non sai di cosa è capace.- taglia corto James con una punta di rabbia.
Will sembra non reagire più, è stanco, lo vedo da come abbandona la testa contro il sedile. E quando arriviamo a casa sua mi accorgo che fatica anche solo a concentrarsi.
- Non volevo ti spaventassi. Pensavo fosse più facile, June.-
- Sta tranquillo. Riposati. Io ora torno a casa.-
Ci scambiamo un bacio sulle labbra così leggero che quasi non ne sento il peso.
-Ti chiamo dopo, okay?-
-Sì Will.-
Resto a contare i suoi passi che si allontanano mentre James torna in soggiorno in tenuta sportiva.
-Non è arrivata l'ora che te ne vai a casa?-
Annuisco mentre James sfila dalle tasche delle fasce da boxe e comincia a srotolarle.
Sembra prendersi qualche istante per esaminarmi, e io non posso fare a meno di fare lo stesso. I capelli color cenere sono più chiari quando non porta il gel a tirarli indietro e la sua mascella compie una linea così netta da sembrare disegnata.
-Hai mentito a tua madre, hai dormito con me, hai saltato scuola, hai fatto una lap dance ..-
-E tu che ne sai?-
-Pensi che mi sia perso il tuo bel culo muoversi contro un palo?- mi canzona lui con voce beffarda.
-Smettila.- dico abbassando lo sguardo.
-Di fare cosa?-
Rimango però intrappolata con gli occhi nei suoi movimenti lenti mentre comincia a fasciarsi la mano con una benda nera.
-Così con me, non è giusto.-
- Cosa avrei fatto? Ho mica detto che morivo dalla voglia di essere quel palo.-
Il suo ghigno è più che esplicativo, mi sta solo prendendo in giro. Come sempre.
-James!-
All'apparenza sto rimproverando lui, ma in realtà sto rimproverando me stessa, dato che non mi schiodo da lì quando lui si sfila via la maglietta dal corpo scolpito.
-Come vuoi Biancaneve.-
Solleva le spalle con disinteresse, tutto concentrato com'è ad allacciare la benda intorno all'altra mano.
-Vado a casa.-
I suoi occhi blu hanno un guizzo nei miei.
-Ti..-
-No. Ho la bici.-
Mi manca un battito quando inaspettatamente James si avvicina ad un soffio dal mio viso.
Perché fa così?
Lo sai perché June, lo fa con tutti!
Sono già al punto in cui me la canto e ma la suono da sola, ottimo.
Mantengo le pupille salde nel suo sguardo, pur di non distrarmi a rimirare il resto del suo corpo perfetto.
-Che aspetti?- sussurra facendomi rabbrividire.
Cosa aspetto a fuggire via come una lepre? Bella domanda.
Eppure non ci riesco.
Sono bloccata da un qualcosa di invisibile che c'è tra di noi, mi chiedo se lo senta anche lui.
È come se mi dovessi impegnare con il doppio delle forze per assecondare quello che dice il mio cervello, perché il mio corpo non ne vuole sapere di dargli retta.
Così mi sollevo in punta di piedi e gli lascio un bacio innocente sulla guancia. Il contatto mi fa rabbrividire, mentre il suo profumo è così buono che mi provoca un lieve fastidio alla pancia.
-Sei stata forte.-
Lo guardo mordersi il labbro inferiore che scivola sotto ai denti bianchi.
E i suoi occhi sottili si fanno più distesi quando scendono a fissare la mia bocca.
Mi volto repentinamente per evitargli la visione delle mie guance che cominciano a prendere colore.
-Grazie.-
-E non parlo del balletto vietato ai minori, ma del fatto che hai rischiato in quel modo per Will. Hai fatto una cosa importante per lui. Stupida, sì.. ma importante.- lo sento dire quando sono ormai distante.
- Non è proprio così.-
- Che vuoi dire?- chiede con un sopracciglio sollevato.
-L'ho fatto per tutti e due.-
🐱
Mia madre mi ha ribaltata come un calzino oggi pomeriggio, solo per scoprire dove sono stata ieri notte.
A fatica sono riuscita a convincerla del fatto che sono stata da Amelia, che avevo bisogno di parlare con qualcuno e stare lontana da lei perché ciò che mi aveva rivelato mi ha lasciato sconvolta. Ha finto di bersela ma so già che stasera non mi farà uscire neanche sotto tortura.
-E dai non ci vediamo da un secolo!-
Sono le undici passate e sono ancora in videochiamata con Amelia, Poppy e Ari.
-Te l'ho detto, non mi lascia uscire. Tanto meno stasera.-
-E ieri sera? Perché non sei venuta all'Arcade?- mi interroga Amelia stringendo lo sguardo come a volermi leggere nella mente.
-Ehm...-
-Capisco che ai tuoi occhi, due ragazzi come Hunter e Cooper siano meglio delle tue amiche..-
Amelia usa sempre quel tono forte quando parla, un tono deciso. Non ho mai avuto dubbi sul fatto che lei abbia carattere da vendere.
-Io invece capisco solo che due manzi sono meglio di uno!-
Scoppio a ridere davanti alle parole di Poppy che si sta tingendo le punte dei capelli in videochiamata.
-Che state insinuando?- domando sedendomi sul mio letto.
-Stanno scherzando..- sussurra Ari mordendosi il labbro.
-Anche se ci sono arrivate voci..-
L'immagina di Poppy si freeza non appena Amelia si schiarisce la voce.
-Che voci?-
-Ma niente... sappiamo solo che ti sei data alle avventure nel deserto di Palm Springs.
-No ma che dite.. chi vi ha..-
Jackson. Chi se no?
-Tu e Will state insieme sul serio?-
C'è un modo per stare insieme che non sia serio?
-Credo di sì.-
L'atmosfera tra le ragazze è tesa, non ne riesco però a decifrare la causa.
-Strano che James riesca a mettersi da parte per una volta.. vero Ari?-
La voce di Amelia è così tagliente che la sua amica è costretta ad abbassare lo sguardo.
In che senso?
-Cosa c'entra James scusa?- domando fuori dai denti.
-Stiamo parlando di uno che vuole avere qualsiasi ragazza che gli passa davanti, non gli importa che sia quella del suo migliore amico.-
E poi lo dice di nuovo. -Vero Ari?-
-Ma che stai dicendo?!- bofonchia quest'ultima.
-Che sto dicendo? Dico quello che mi sei venuta a dire tu, a meno che anche quella non fosse una bugia.-
Che James avesse avuto qualcosa con Ari l'avevo capito, ma cosa c'entra Will?
-Perché tiri fuori cose vecchie adesso? Sentite io devo andare.- Ari taglia corto e poco dopo anche Amelia ci saluta.
-Poppy?-
La vedo addentare un Oreo, mentre se ne sta con la testa piena di carta argentata tra i capelli.
-Sì?-
-Ma di cosa parlavano?-
- Non so perché Amelia tira fuori cose successe quando andavamo alle medie.. non so che le prende, è tutto il giorno che punzecchia Ari. Ha cominciato a fare così da quando Ari e Brian si sono lasciati.-
La vedo stringersi nelle spalle con aria confusa.
Grazie tante Poppy, io ti chiedo una cosa e tu mi dici sempre più di ciò che dovresti.
-Tu sai perché sia finita tra loro?-
-Penso che sia finita perché lei non era abbastanza presa.. Ma tu puoi stare tranquilla, ad Ari non piace più William.-
-Come scusa?-
-Oh miseria.. Devo andare mia madre ha.. rovesciato una.. oddio!! June mi è scappato il coniglietto dalla gabbia! Ciao!-
Mette giù e io resto a fissare la schermata nera.
"Cose successe quando andavamo alle medie" mi sembra un'affermazione più che sufficiente per convincermi a stare tranquilla. Così faccio una doccia, mi lavo i denti e metto il pigiama, quando sento il cellulare vibrare nuovamente.
È Will.
- Will? È successo qualcosa?-
La mia preoccupazione è lampante, ma lui mi rassicura prontamente.
-No, ti ho chiamato solo per sapere se stai bene.-
-Sì. Perché?-
-Ti pensavo.-
In un attimo resto senza parole e dire che sono una che difficilmente le perde.
-Sicura che Austin non ti abbia traumatizzata troppo? Se hai bisogno...-
Che dolce che sei
-Diciamo che da stanotte ci metterò un po' di più ad addormentarmi..-
-Se ti può far star tranquilla, scherzava comunque..-
- Apprezzo tu voglia rassicurarmi.. ma Austin non sembra il tipo che scherza. E James ha detto..-
-Da quando ascolti cosa dice James?-
La sua domanda secca mi spiazza.
-Beh... di sicuro non ascolto quello che dice lui, ma..-
Sento delle voci in sottofondo e ovviamente riconosco subito quella profonda e graffiata di James.
-Dove sei?- chiedo a Will che ci mette un po' a rispondere.
-Eravamo all'Arcade, ma ora sto tornando con James e Tiffany.-
- Ah okay.-
- Possiamo venire da te? Voglio solo assicurarmi che tu stia bene.-
- Eh?? No!! Mia madre si sveglierebbe, è tardissimo e..-
-Sua madre non è casa. Dille che passiamo.-
L'arroganza di James riesce ad indispettirmi anche da lontano.
- Che cosa ne sa lui?- sputo acida mentre mi ritrovo davanti alla porta della camera da letto di mia madre.
La spalanco ma non ci trovo nessuno.
-Passiamo cinque minuti. Voglio solo darti un bacio della buonanotte e assicurarmi sia tutto okay.-
-Va bene Will ma..-
Ma ha già chiuso il telefono.
-Ti sei portato anche loro?-
Sento l'imbarazzo salirmi dallo stomaco fino alle guance quando vedo James e Tiffany insieme a William, fuori dalla porta di casa.
Indosso la canottiera e i pantaloncini del pigiama. Fin qui tutto bene, se non fosse che è rosa shocking con delle banane color giallo evidenziatore.
-Wow sexy..- mormora Tiffany guardandomi in modo strano.
Vista la ridicolaggine del pigiama doveva essere una presa in giro, no? Però il suo sguardo ammiccante non me lo sto affatto inventando.
-Non in casa con la...-
James lancia la sigaretta a terra prima di entrare poi mi fa un ghigno storto squadrandomi da capo a piedi.
-Ti giuro che stiamo cinque minuti e poi me li porto via.- sussurra Will prima di accarezzarmi le labbra con un bacio a stampo.
C'è un vago sapore di alcol nel suo respiro, la cosa mi destabilizza. Non dovrebbe bere se prende le medicine? E io non farmi gli affari miei?
Ci sediamo entrambi sul divano e mi accorgo di essere un po' più agitata del solito.
-Stai bene June?-
-Se torna mia madre.. non sarà contenta..- mormoro tentando ignorare gli schiamazzi di Tiffany.
William si accorge della mia irrequietezza e mi prende una mano.
- Austin non sa nulla di te, puoi stare tranquilla. Dico sul serio.-
Le mie orecchie hanno da ascoltare quello che William ha da dire, ma i miei occhi schizzano verso la cucina dove vedo James sedersi sul bordo sul tavolo con le gambe a penzoloni mentre Tiffany gli ronza intorno giocherellando con i capelli mossi tra le dita. Li guardo parlare finché lei non comincia ad aprire le ante della dispensa.
-Scusa Will. Arrivo subito.-
-Vogliamo stappare questa. Chissà che schifo!- esclama Tiffany fissandomi con una bottiglia di spumante in mano.
Non mi sono mai soffermata sull'aspetto fisico di Tiffany perché di solito sta con quell'arpia di Taylor che le ruba la scena con le sue frecciatine velenose, ma ora che la guardo bene... ha un viso davvero grazioso.
Indossa una t-shirt extralarge senza pantaloni e un paio di scarpe da ginnastica.
-Gusti scadenti tua madre.- biascica James allargando le mani grandi sulla superficie del tavolo. Si sta riferendo allo spumante economico.
-Certo, sennò non uscirebbe con tuo padre.-
I suoi occhi blu, così scuri da sembrare neri, si inchiodano nei miei all'udire quelle parole.
Tiffany si avvicina a James per modellare il suo petto con le dita, il tessuto della maglietta grigia striscia sotto alle sue mani esperte.
Sembrano intimi.
Lei gli sussurra qualcosa all'orecchio guardandomi, lui invece solleva la bocca a lato in un ghigno malizioso.
- Già.-
-Potete non toccare niente per favore?-
Tiffany posa la bottiglia sul tavolo poi si mette in punta di piedi per raggiungere il viso di James.
Lui si lascia baciare, aprendo la bocca in un modo così peccaminoso da lasciarmi allibita dinnanzi alla visione delle sue labbra lussuriose.
-Rilassati June non stiamo facendo niente! Per adesso..- mi provoca lei risucchiando il labbro inferiore di James con violenza, tanto da farlo gemere.
-Sentite tra poco arriva mia madre ed è meglio se..-
James pianta il suo sguardo più a fondo nel mio, poi con una mano afferra Tiffany dai capelli per tornare a baciarla in modo lascivo e lo fa mettendo in mostra la lingua più volte, mentre la infila in profondità nella bocca di lei, causandomi emozioni contrastanti.
È odio June, è solo odio. Non c'è niente di eccitante in tutto ciò.
Mi ritrovo a deglutire, pronta a dirgli di andarsene da casa mia, ma il mio sguardo è di nuovo sotto al suo incantesimo quando vedo le sue mani cominciare a stringerle le cosce con prepotenza.
-James..- provo a richiamarlo mentre Tiffany non stacca la sua bocca ridacchiante da quella di lui.
James si lecca le labbra, poi curva la bocca a lato per lanciarmi un sorrisetto compiaciuto.
-Dai, andiamo via. Biancaneve si sta agitando troppo.-
Salta giù dal tavolo e mi passa di fianco a testa alta senza degnarmi di una parola, mentre lei mi rivolge un'occhiatina complice.
-Pensi che lui non sia alla tua altezza, vero?-
La sua domanda Tiffany mi confonde, ma credo di essere stata confusa a sufficienza questa sera. Giro i tacchi e torno in salotto dove William e James sono in piedi l'uno di fronte all'altro.
-Andiamo Will.- sputa James.
-Lasciami ancora cinque minuti con lei.-
-No, ci siamo stati già a sufficienza con lei.- Senza aggiungere altro, James si scambia un'occhiata complice con Tiffany, che sorride di rimando.
William a quel punto sbuffa, poi mi abbraccia frettolosamente.
-June scusa...ci vediamo a scuola.-
🐱
È passata mezz'ora e mia madre non si è ancora fatta vedere. Ho provato a chiamarla ma niente, non risponde.
Normalmente non mi preoccuperei, ma dopo che Austin mi ha minacciata in quel modo... Non lo so, non mi sento tranquilla. È notte e ho stranamente paura di stare nella mia stessa casa, da sola.
Devo scrivere a James per chiedergli come faceva a sapere che lei non era in casa.
Come facevi a saperlo?
Lui risponde dopo pochi minuti.
Tu il divertimento non sai proprio cos'è vero?
Ma cosa c'entra ora? Resto a fissare il cellulare finché non mi arriva un'altra notifica.
Tua madre è qui
Ma certo.
Mia madre è da Jordan.
E io come una cretina me ne sto a casa tutta sola e impaurita, mentre lei si diverte. Non ci posso credere.
La vibrazione mi fa sussultare.
È di nuovo James.
Sei ancora sveglia
Anche tu
Non mi andava di entrare in casa, sto facendo un giro a piedi. Tu te la stai facendo addosso vero?
Non penso proprio James
Io credo proprio di sì Biancaneve
Sei proprio stronzo quando ti ci metti.. se mai dovessi avere paura è per una buona ragione, non trovi?
James visualizza ma non risponde, così scendo in cucina a prendermi una bottiglia d'acqua e un pacchetto di biscotti, quando sento dei rumori fuori dalla porta d'ingresso.
E se Austin non mentisse?
Il pensiero mi fa trasalire.
No dai, non è possibile..queste cose accadono solo nei film.
Tranquilla June...
E poi un altro fruscio.
Oddio, ma poi proprio quando ho addosso il pigiama con le banane devo rischiare di farmi uccidere?!
Mi avvicino lentamente alla finestra che da sul pianerottolo, oltre la tenda vedo delle ombre sconosciute.
Schizzo in cucina e afferro il coltello più grosso che ho in casa, quello del pane. È lungo ma tutto seghettato, non so se farà paura ad uno come Austin.
Tremo nell'estrarlo dal ceppo. E le ombre che si susseguono oltre alla finestra non mi lasciano più alcun dubbio. C'è qualcuno lì fuori, è ovvio.
Non so cosa mi prende ma in un raptus di coraggio apro la porta di casa e sollevo il coltello in aria, chiudendo gli occhi in preda al terrore.
In quel momento una forza sconvolgente mi sbatte contro il muro, sento le ossa della mia schiena bruciare per l'impatto violento e le mie mani vengono intrappolate sopra alla testa. Poi il rumore metallico della lama che finisce a terra.
Ho troppa paura, non riesco ad aprire gli occhi.
-Te l'ho detto che devi allenare i riflessi, White.-
💕💕💕💕💕
🚨Il prossimo capitolo sarà un POV di June, nonché un mezzo pallino rosso.🚨
🐱il capitolo era troppo lungo perciò l'ho diviso a metà 💕
🐱Vi piace la storia fino a qui? Lo so che ve lo chiedo sempre ma vorrei solo migliorare, perciò se c'è qualcosa che non vi garba, fatemelo sapere!! 💕
🐱Non mi sono dimenticata degli altri personaggi, ma ho dovuto fare un po' di spazio a sti tre poveracci che in teoria sono i "protagonisti" anche se in realtà come ho già detto, lo sono anche gli altri. Tutto ciò che è rimasto in sospeso (Blaze- Jackson e Amelia-Brian) verrà ripreso a breve!! 💕
💕💕💕💕💕
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