35. Lo si può definire bello?
N/A: ecco l'atteso proseguimento dello scorso capitolo, dove Roberto e Bruno stavano sfoggiando il loro lato ormonato.
Prima ecco a voi uno stupido disegnino in cui Bruno è pure venuto malissimo
E dopo questo posso solo augurarvi buona lettura.
Stellinate perchè sono stata molto brava (pft-, un botto).
Roberto fece vagare "innocentemente" la mano fra i suoi capelli fino a che non tirò il ricciolo.
Il trentino si bloccò e gemette contro la pelle altrui, una scarica potentissima che lo attraversò e gli fece pompare di più il sangue in mezzo le gambe.
Alzò lo sguardo sul fidanzato, scioccato, ma in positivo. Vide una particolare luce nei suoi occhi e un sorriso quasi trionfante sulle sue labbra, nonostante fosse affannato e rosso e c'era qualche traccia di timidezza nella sua postura. Asserì: <Non ti puoi divertire solo te~.> e poi si arricciò sulle dita il capello.
Bruno ansimò e cercò di non muovere come un disperato il bacino contro il materasso per sopperire alla mancata frizione con i fianchi altrui.
<Sei un re crudele~> sussurrò con un ghigno. Succhiò una porzione di pelle molto vicino ai boxer.
Roberto ansimò e chiuse gli occhi, sfregando piano il ricciolo altrui fra le dita. Il biondo affogò gli ansimi nei succhiotti, mettendoci tutto l'impegno possibile.
Continuarono a stimolarsi così per un bel po' finché entrambi non erano su di giri per l'eccitazione, un'erezione in piena regola fastidiosamente intrappolata nei boxer e il castano che era pieno di segni nuovi anche sulle gambe.
<Bruno~> gemette il piemontese con quella erre particolare e più il moroso lo sentiva, più era sicuro lo facesse apposta perché sapeva gli piacesse. Il più grande tolse la mano dai capelli altrui e si mise seduto, il respiro un po' affannato.
<Cosa vuoi fare?> chiese il biondo, mettendosi a sedere a sua volta.
<Risolvere questo...> e il castano indicò le due erezioni <... insieme.>
<Come... le scorse volte?> domandò il trentino.
<Ecco, stavo pensando a quello... Se farlo in quel modo o... continuando il nostro darci piacere a vicenda...> alluse il piemontese.
Bruno spalancò gli occhi e, contenendo male l'eccitazione, balbettò: <Vorresti che ci masturbassimo a vicenda?!>
<Ci stavo pensando, sì, non so-.> borbottò Roberto, interrotto dal più giovane che asserì all'istante: <A me piacerebbe.>
"Credo potrei venire appena mi sfiori e io nel mentre tocco te, ma è un dettaglio." pensò e giustamente non lo disse.
<Oh, ok...> commentò il castano, titubante.
<Non te la senti? Non devi proporlo e farlo se non vuoi.> notò il trentino.
<Il punto è che... in qualche modo mi andrebbe, a pensarci mi imbarazzo, ma mi piace l'idea... però ho ansia.> specificò il piemontese.
<Se è per una paranoia sulla grandezza-> iniziò il biondo, ma l'ex sabaudo scosse la testa vigorosamente.
<No! Cioè, sì, in parte...-. È che mi vergogno a farmi vedere nudo. E-E a malapena mi tocco io, non so come reagirei alla mano di qualcun altro.> si difese il più grande, torturandosi le mani.
<Ripeto, se non vuoi-> tentò Bruno, ma venne interrotto da Roberto che sbottò: <Lo voglio, cazzo! Voglio farti una sega e voglio essere segato da te!>
Un silenzio imbarazzante calò fra di loro, entrambi rossi in volto.
Il più grande farfugliò: <Ma ho il pudore a fermarmi.>
<... Proviamo con solo la luce sul comodino accesa. La mia lampadina fa molta luce, quindi ci vedremo bene. Ma sarà diverso dall'avere la luce grande accesa.> propose il trentino dopo qualche altro secondo di silenzio.
<Va bene... Hai i fazzoletti?> chiese il castano, cercando di mantenersi calmo.
<Vado a prendere le salviettine che ho sul tavolo. Ancora meglio.> asserì il biondo, alzandosi e camminando un po' a fatica data la pulsante erezione.
<Sei... esperto?> domandò Roberto, giochicchiando con il bordo dei propri boxer (notando come fossero scuri i segni sulle cosce).
<Beh, quando l'eccitazione era troppa... e ora mi sento in colpa.> sospirò Bruno.
<Perché?> chiese l'ex sabaudo.
<Perché ti avevo sempre nei miei sogni, alcune volte... ho detto perfino il tuo nome mentre venivo!... Ma poi la mattina dopo facevo finta di nulla ed eravamo amici.> confessò il trentino, vergognandosi di sé. Appoggiò le salviette sul letto e si risedette di fronte al fidanzato.
<Oh...> riuscì solo a dire il castano.
<Scusami. N-Non ne avevo il diritto. Ne avevamo già parlato, ma ora-> balbettò il biondo.
Il piemontese lo interruppe con un bacio in fronte, tenero ed innocente. Disse: <Per quanto mi faccia strano ciò... quello è il passato. Noi ora stiamo insieme. E... beh, non posso sapere se in qualche tuo sogno c'ero io che ti masturbavo ma, se quello è il caso,... oggi diventerà realtà.>
La voce era flebile e il volto in fiamme, ma le parole erano sincere, anche se tinte di leggera ironia alla fine.
<Sì, come sogno c'era... E anche di poter io masturbare te, quindi... doppia vittoria.> ironizzò Bruno, sporgendosi per accendere la lampada sul comodino e spegnere la luce della stanza.
Una semplice luce giallastra li illuminava abbastanza bene, ma per il resto la stanza era nella penombra.
<È ora di toglierci questi...> sussurrò Roberto, prendendo per l'elastico i propri boxer.
<Brazedèl.> lo richiamò il biondo <Se vuoi, io li tolgo a te e tu a me.>
Il piemontese annuì e lasciò stare la propria biancheria intima, osservandolo con le guance bordeaux.
Il trentino si sporse e lo baciò sulle labbra, usando subito la lingua, ma con calma e dolcezza. Il castano in fretta abbassò le palpebre e si perse nel bacio. Dopo qualche secondo sentì un paio di mani sui suoi fianchi, che provavano a calargli i boxer. Con il cuore a mille, lo aiutò nei movimenti e in fretta l'ultimo pezzo di vestito era stato tolto ed era volato chissà dove per la stanza.
<Posso guardarti?> chiese l'ex austriaco a bassa voce, nel bacio.
Il più grande annuì, timidamente, staccandosi dal bacio. Il cuore batté più forte quando l'altro abbassò lo sguardo sulle sue parti basse e inspirò rumorosamente, mozzandosi nel fiato.
Roberto ebbe l'impulso di nascondere la zona dietro le mani e poi raggomitolarsi a riccio, ma un paio di mani gli presero le proprie e un breve bacio gli sfiorò le labbra.
<Ora è il tuo turno di spogliarmi totalmente. Su, così ti faccio compagnia.> lo esortò Bruno, il tono dolce e un po' ironico, mentre gli lasciò andare le mani.
Il piemontese azzerò la distanza dei loro volti con un bacio, nel mentre diresse le mani alla vita altrui, dove afferrò la parta alta dei boxer. Mentre morse il labbro inferiore al fidanzato, iniziò a calare l'ultima barriera fra loro due, aiutato dall'altro.
Si staccò dal bacio quando ebbe in mano l'intimo dell'altro, che lasciò andare e aprì gli occhi. Ovviamente fece vagare lo sguardo lì e si bloccò, la bocca leggermente aperta come un pesce lesso.
Era diverso dal proprio, ovviamente, ma in qualche modo osservarlo gli mandava scariche giù per la schiena e dritte alla propria erezione. E forse un piccolo pensiero gli passò per la testa, ma lo represse all'istante. Rialzò lo sguardo sul moroso, che fece altrettanto dato che si era messo di nuovo a fissarlo lì.
Il trentino sussurrò: <Strana sensazione vedersi sul serio nudi, mh?>
Il castano annuì e commentò: <Sono tanto imbarazzato... ma la vista mi ha lasciato di spiazzo, in senso positivo, ovvio.>
<A me... eccita vederti nudo. E mi viene voglia ancora di più di toccarti.> ammise a mezza voce il biondo, chiaramente fuor d'acqua in quella situazione.
<Anche a me... e non so perché, ma mi verrebbe voglia di dire che è bello. Si può definire un pene bello?> chiese fin troppo genuinamente l'ex sabaudo, prendendo di contropiede il più giovane che fu sul punto di ridere.
Non poté trattenere uno sbuffo divertito e commentò: <Se vuoi definirlo bello, mi sentirei decisamente onorato.>
Roberto si imbronciò brevemente e bofonchiò: <Non mi prendere in giro. Lo so che era una cosa stupida, ma mi è uscita spontanea e pensavo fosse meglio essere sinceri.>
<Certo che è meglio essere sinceri, è quello che sto provando a fare anch'io.> notò Bruno. Poi sorrise e aggiunse: <Mi ha fatto ridere quel che hai detto perché non me lo aspettavo e la serietà con cui l'hai detto è tipicamente tua.>
<In che senso?> domandò l'ex sabaudo, inarcando le sopracciglia.
<Quella sorta di serietà che solo te puoi avere anche parlando di argomenti disparati. Una serietà che adoro, perché fa vedere quanto sei senza filtri in una maniera iper positiva. Adoro questa tua genuinità.> rispose il biondo. Si sporse verso l'altro, appoggiò le mani sui suoi fianchi e lo baciò velocemente in modo giocoso.
<Ora che ne dici di sederti sulle mie gambe così siamo più vicini e possiamo iniziare~?> propose il trentino a fior di labbra con il suo brazedèl.
Alluse al gesto provando a tirarlo di più verso di sé.
Il piemontese si sedette sulle sue cosce, le gambe aperte e piegate. Una mano l'appoggiò sulla coscia altrui e l'altra si diresse ai capelli. Con una luce negli occhi molto intrigante e una voce sicura (già notate prima) rispose: <Assolutamente. Ma solo perché sono imbarazzato o timido, n-non pensare che non possa diventare sfrontato.>
A dare enfasi alle proprie parole, gli tirò delicatamente il ricciolo. L'ex austriaco si morse il labbro inferiore per non gemere, mentre altro sangue veniva pompato nelle sue parti basse.
<È molto interessante averti così tanto in pugno~... quando sei d'accordo.> aggiunse il castano, tirando ancora il ricciolo, sussurrando la seconda parte. Al trentino venne voglia di ridere, nonostante l'eccitazione che ancora una volta lo attraversò e per cui si dovette trattenere. Anche se provava a fare il duro, era troppo tenero con lui per non preoccuparsi.
<Mh~, mi piace questo lato più prepotente di te~. Dove lo nascondi solitamente?> domandò Bruno con fare allusivo, resistendo all'impulso di far sfregare le loro erezioni quando il fidanzato gli tirò ancora il ricciolo.
<Sta nel suo angolino, suppongo. Consideralo un onore che lo tiri fuori per te.> ridacchiò Roberto, che lo stimolò nella loro particolare zona erogena con un sorriso mefistofelico.
<Cazzo, toccami. O almeno fatti toccare!> si lamentò fra i gemiti il trentino, la propria mano a effimeri centimetri dall'erezione altrui.
<E chi ti ferma?> sussurrò il castano e lo baciò con la lingua.
Il biondo mugugnò nel bacio e avvolse la mano alla base del pene altrui, sentendosi febbricitante al percepire quanto pulsava. Mosse piano la mano su e giù, tastando le acque, e ricevette un delizioso gemito dal più alto che si contorse leggermente.
Soddisfatto dalla reazione, proseguì, ma quasi subito si trovò a gemere a sua volta, quando una mano più grande della propria (e un po' più ruvida) si mosse lungo la sua erezione. Spinse il bacino verso l'alto per andare incontro i movimenti lenti della mano, che si soffermò sulla punta e girò il pollice sul glande.
Quando quella mano si fermò gli fu impossibile non emettere un verso di scontentezza. Aprì gli occhi e fissò l'altro, offeso e confuso.
<Tu ti sei fermato e allora l'ho fatto anch'io~.> spiegò il piemontese "innocentemente", arrotolandosi il ricciolo altrui su un dito.
Bruno si morse le labbra e mugugnò frustrato, il piacere che il ricciolo gli provocava era una tortura da sopportare quando aveva una mano sulla propria erezione, ma questa si rifiutava di muoversi e inoltre gli bloccava l'uscita con il pollice!
Però, era vero, si era fermato... beh, non era colpa sua! Il piacere era stato troppo da gestire.
Si sporse verso l'orecchio altrui, sussurrò a voce roca: <Mi farò perdonare~> e gli morse piano l'orecchio, mentre la mano che fino ad allora era rimasta sul fianco andò fra i suoi capelli e gli tirò forte il ricciolo.
Roberto spalancò gli occhi e alzò la testa, una scarica potentissima che gli attraversò la schiena, mentre il sangue confluiva sia alle guance che al pene. Nonostante aprì le labbra, non vocalizzò nulla, il verso rimasto muto, ma l'intero corpo tremava dal piacere.
Decise di vendicarsi e, da ancora arrotolato, tirò il ricciolo altrui, lo sfilò dal dito e lo strofinò insieme. Nel mentre riprese a muovere la mano sul glande. Ansimò: <Continua~>, poi riabbassò la testa e lo baciò con foga.
Il trentino ricambiò la passione del bacio, divertendosi anche lui a torturarlo sul ricciolo, ma in maniera più subdola, sfregandolo e solo tirandolo quando aveva le dita all'estremità, con decisione.
La mano attorno all'erezione altrui riprese a muoversi, ora più veloce e ora più lento, giocando brevemente sulla punta, perché non era molto capace neanche con se stesso dato che aveva timore di non essere abbastanza delicato. Invece il castano eccome se lo sapeva fare; in generale, era proprio bravo con la sua mano.
Per essere uno abbastanza pudico e poco attivo anche in singolo, sapeva come toccare un punto per stimolarlo al meglio. Adorava quei tocchi lenti, precisi e calcolati che gli provocavano tante scariche per tutto il corpo e gli facevano arricciare le dita dei piedi.
Personalmente, preferiva invece essere veloce e non dare tregua. Infatti, ad un certo punto si spostò dall'erezione allo scroto e massaggiò la zona sensibile. La reazione fu immediata: l'ex sabaudo strinse la presa sui suoi capelli e si vendicò, tirandogli il ricciolo con veemenza e stringendo piano la presa alla base della sua erezione.
Bruno, spronato dal responso, continuò a stimolarlo finché il fidanzato simil-piagnucolò fra i baci che stava impazzendo in quella maniera. Allora ebbe pietà di lui e tornò a stimolarlo sul pene, muovendo veloce la mano, la presa più salda alla base che alla punta.
Roberto, anche se continuava a stimolarlo come aveva fatto per tutto il tempo, divenne più frenetico nei gesti e nel bacio.
Si staccò dal bacio ad un momento qualsiasi, affondò la faccia nella spalla del più basso, piantò i piedi con più forza nel letto e si mosse incontro la mano altrui. Dopo dopo orgasmò e venne, sporcando entrambi.
Il trentino fu un attimo colto di sorpresa, perché il castano, nonostante il fiatone e gli occhi lucidi, riprese a masturbarlo con più vigore e sussurrò al suo orecchio: <Ora tocca a te.>, mordendogli piano il lobo. Gli lasciò qualche succhiotto appena lì sotto, poi però alzò la testa ed ebbe un'idea.
Cambiò la propria posizione, senza smettere quel che stava facendo, puntellandosi così sulle ginocchia e sporgendosi di più verso l'altro. Allora respirò piano, con fiato caldo, vicino al ricciolo altrui, per poi leccarlo per tutta la lunghezza.
Il biondo spalancò gli occhi, il gesto molto più effettivo di quelli precedenti. La mano pulita andò di nuovo al fianco del più alto e lì si strinse, mentre mosse il bacino incontro all'altro, gemendo con la bocca premuta sulla sua clavicola.
L'ex sabaudo lo leccò qualche altra volta, facendo sentire il trentino sempre più vicino all'apice, supplicando nel farfugliare di venire. Era così vicino, eppure mancava qualcosa.
Allora Roberto fece quel qualcosa che mancava: prese in bocca il suo ricciolo e lo succhiò, rilasciandolo dalle sue labbra e contemporaneamente tirandolo.
Bruno toccò le stelle e venne, riuscendo a gemere contro la pelle altrui, attutendo un po' il suono.
Ansimando, alzò la testa ad osservare il volto dell'altro, anche lui in affanno. Grazie alla luce dell'abat-jour, poteva ammirarlo con attenzione.
Il piemontese aveva i capelli più scompigliati (colpa sua, ci aveva passato la mano in mezzo fino ad allora), il ricciolo era deliziosamente piegato in una vaga forma a cuore, le guance erano rosse, le labbra gonfie, ma gli occhi erano la parte migliore. Lucidi, brillanti in qualche modo di una luce diversa, e con la pupilla che si era quasi totalmente inghiottita l'iride.
Dio, che bella visione.
(Non sapeva di essere in simili condizioni.)
Istintivamente, si baciarono di nuovo, questa volta lentamente e dolcemente, con il più alto che si risiedette sulle gambe altrui. Le mani che prima erano fra i capelli, erano andate a intrecciarsi a metà strada.
Si separarono lentamente, entrambi agognanti a proseguire quel tocco per sempre.
<Wow... non saprei come altro definirlo. Wow.> Roberto ruppe il silenzio, anche se la voce era flebile.
<Assolutamente wow. E quella cosa finale che hai fatto... non credo sia possibile provare quel piacere in nessun altro modo. Come ti è venuta in mente?> domandò infine Bruno, sciogliendo la mano da quella altrui. Così prese le salviette, ma con una sola mano utilizzabile era un po' difficile aprire il pacchetto e prenderne una.
Il piemontese intuì il problema e l'aiutò, aprendo lui il pacchetto mentre l'altro lo teneva fermo. Porse una salvietta al fidanzato e se ne prese una per sé. Mentre si pulivano entrambi per prima cosa l'altra mano, rispose: <Non so, mi è venuto come impulso. È... una zona erogena. E le altre zone erogene reagiscono bene ai tocchi con le mani, ma anche con le labbra e la lingua. Ancora... perso nel mio orgasmo, ho pensato fosse una splendida idea e l'ho fatto.>
<Viva gli orgasmi che fanno venire belle idee.> ironizzò il biondo, appallottolando la salvietta. Ne afferrò un'altra e si pulì il petto, le cosce e il pene.
Il castano emise uno sbuffo divertito e aggiunse: <Grazie a te, allora. Tutto merito tuo.>. Riuscì nel suo obiettivo, perché l'ex austriaco arrossì vistosamente e borbottò: <E io devo ringraziare te. Sei stato davvero wow.>
Si alzò subito dopo, dato che ebbe finito di pulirsi, e approfittò di dover buttare le salviette nel cestino per provare a calmare il rossore. Nel ritorno, recuperò i propri boxer e li indossò.
Anche il più grande fece lo stesso "giro" e, mentre si risiedeva sul letto con addosso almeno quell'indumento, commentò: <Beh, ora ho finalmente una risposta ad un mio grande dubbio che avevo da tempo.> e si stese sul letto sopra le coperte.
Bruno inclinò la testa e domandò: <Quale?>
<Se i biondi fossero biondi anche là sotto. A quanto pare sì.> ammise Roberto, abbozzando un sorriso imbarazzato.
Il trentino emise uno sbuffo fintamente seccato (e infatti pareva più divertito che altro) e diede una schicca al fidanzato sul braccio. Bofonchiò un: <Stupido.>, ma si sporse da seduto quale era ancora e lo baciò. Il castano cinse il collo altrui con le braccia e ricambiò volentieri il bacio. Quando lo finirono, si sorrisero.
Il piemontese si mise sotto le coperte e fece gesto al fidanzato di fare lo stesso. Ma riprese lo stesso argomento di prima e affermò: <Era una questione importante! Sul petto, braccia e gambe ce li hai biondini, ma nessuno mi assicurava che anche lì lo fossero. Io già che ho i capelli e peli scuri, laggiù son neri.>
L'ex austriaco lo strinse e scosse la testa, come sconsolato, ma con il sorriso sulle labbra.
<Sei uno stupidotto, ma ti amo per quello. Però è vero anche per me, lì sono più scuri.> dovette convenire il biondo.
<Ah, a me sembrava un biondo uguale. Beh, sarà per la prossima volta.> decretò Roberto, rannicchiandosi un po' nel letto per appoggiare la testa contro la spalla del moroso.
<P-Prossima vo-volta?!> domandò esterrefatto Bruno, spalancando gli occhi.
Il castano alzò lo sguardo ed espose il suo pensiero: <Dato che era piaciuto ad entrambi, ecco... pensavo ti sarebbe piaciuto rifarlo. A-A me non dispiacerebbe... Non dico ogni sera, eh!, ma una volta ogni tanto...>
<Certo, certo!> fece all'istante il trentino, riempiendolo per il volto di baci.
Il piemontese sorrise e gli diede un bacetto sul mento. Rinunciò allo stare rannicchiato e si rimise più dritto con la schiena, le loro teste alla medesima altezza.
<E, mio sole, tu sei fortissimo. Neppure sai quanto. Forse pensi di essere forte perché tieni tutto dentro, ma in realtà è perché riesci sempre a superare tutto. Ma non sei invincibile. Per questo ti voglio restare sempre vicino ed aiutarti.> asserì l'ex sabaudo, dando al moroso un bacetto sul naso.
Il più giovane lo osservò seriamente e decise di affondare la faccia nel suo petto, stringendolo forte, lasciandosi avvolgere da quell'odore e quelle braccia e quel corpo e quel battito... Aveva bisogno dell'altro.
E in così tanti modi che non sarebbe riuscito ad elencarli tutti.
Ma la certezza di averlo vicino, non solo fisicamente ma anche emotivamente, era la migliore gioia che potesse avere.
Bruno si addormentò in fretta, perso in quella piacevole sensazione. Roberto gli accarezzò dolcemente i capelli fino a che non si assopì. Allora smise pure lui, ma tenendo la mano fra le ciocche, chiuse gli occhi e provò a passare all'inconscio. Il corpo dell'altro e il suo profumo lo aiutarono sicuramente nel processo.
Si addormentarono con il sorriso.
N/A: tadaaaaaaa.
Ovviamente siamo ancora belli lungi dal vederli scopare, però ehi, è già un altro passetto avanti!
E godetevi questa dose di smut, perché il prossimo capitolo di gioie ne avrà ben poche.
Eddai, era logico, su! Troppa bella roba tutta insieme per andare tutto così liscio.
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