La voce lontana di Felicity - #JustWriteIt #LoveLetters
È ora di partire. Mi accerto che Felicity non possa scappare in alcun modo. Le somministro dell'altro sedativo, così avrò il tempo di recapitare la lettera al suo adorato Arrow. Sull'isola gli uomini della nave hanno lasciato un elicottero, che ora diventerà mio. Non ringrazierò mai abbastanza mio padre per avermi insegnato a pilotarli. Con l'elicottero potrò raggiungere Starling City in poco tempo e fare ritorno prima che Felicity riprenda conoscenza. Mi procurerò anche dell'altro cibo e carburante di scorta.
Sorvolo la città a bassa quota, per non farmi intercettare dai radar, volando fino ad una radura, dove posso atterrare senza essere avvistata. Mi serve un mezzo per raggiungere la città, così mi reco in un parcheggio e rubo un fuoristrada. Una volta giunta nella rimessa interrata della Queen Consolidated respiro profondamente e indosso dei guanti di lattice, prima di scrivere un biglietto che presenti adeguatamente la lettera di Felicity.
"Felicity è nelle mie mani. Non la rivedrai mai più. Ma prima di ucciderla voglio farvi un dono: potrete scrivervi tre lettere per salutarvi. Non tentare di trovarla o la ucciderò prima del previsto. Non cercarla in alcun modo, non c'è nulla che tu possa fare per salvarla. Scrivile, e lascia la lettera nel suo pc. Penserò io a recuperarla. Se proverai a fare qualunque cosa per rintracciarla la farò soffrire in modi così tremendi che nemmeno nei tuoi incubi più terribili potresti mai concepire."
Consegno la busta contenente la lettera e il biglietto ad un fattorino. Indosso una parrucca rossa e degli occhiali scuri per non farmi riconoscere. Comunque, anche se Oliver chiedesse lumi su chi ha portato la lettera non sospetterebbe mai che possa essere io, dal momento che è convinto che io sia morta da un pezzo.
«La consegni ad Oliver Queen, con priorità assoluta.» dico mentre metto nelle mani del fattorino la busta. Le mie impronte digitali sono opportunamente occultate sotto eleganti guanti di cotone nero.
«Certamente, signora, provvedo immediatamente.» risponde il fattorino. Prima che si volti a chiedere ulteriori spiegazioni sono già sparita dalla sua visuale.
«Hanno portato questa busta per lei, signor Queen.» Oliver fissa con diffidenza la busta. Da giorni non riesce a contattare Felicity e l'istinto gli dice che lì dentro potrebbero esserci sue notizie.
«Chi l'ha portata?» chiede con aria sospettosa.
«Una donna. Molto elegante, sulla trentina, capelli rossi.» risponde il fattorino esitante.
«D'accordo Mark, ti ringrazio molto.» replica Oliver afferrando la busta e dirigendosi nel proprio ufficio. Si siede alla sua scrivania, affondando nella poltrona di pelle nera e rigira la busta tra le mani, consapevole del fatto che potrebbe contenere notizie tutt'altro che positive. Ma non può permettersi di aspettare oltre: Felicity potrebbe essere gravemente in pericolo e lui non può correre il rischio che qualche pazzo le faccia del male. Apre la busta con decisione, squarciandola. All'interno vi sono un biglietto e un foglio ripiegato. Legge il primo e sbianca. Sente la rabbia montare fino a farlo tremare. Con fare esitante apre il foglio e riconosce subito la grafia di Felicity. Quello che legge gli gela il sangue, lo lascia senza respiro. Felicity è stata rapita, è ferita e colui che l'ha presa ha intenzione di ucciderla. Il senso d'impotenza lo tramortisce. Lui dovrebbe essere il giustiziere, colui che difende la città e la sua famiglia. Invece ancora una volta il destino sembra accanirsi contro di lui: non ha potuto proteggere Tommy, né sua madre, che invece che essere vivi e felici giacciono in una tomba. E ora qualcuno vuole portargli via la donna che ama più di ogni altra cosa al mondo. Si nasconde il viso tra le mani, tremando di rabbia.
«Vuoi che le scriva? E sia!» ringhia rabbioso.
Afferra un blocco di carta e inizia a scrivere.
"Mia amata Felicity.
In questo momento più che scrivere distruggerei qualunque cosa entri nel mio campo visivo. Come posso anche solo pensare di scriverti quando tu sei chissà dove, nelle mani di un pazzo e per giunta ferita? Non puoi minimamente immaginare la rabbia che sto provando in questo istante. Ma non è solo la rabbia ad accecarmi, anche la paura mi sta annientando. Sono il giustiziere di Starling City, ma mai come ora mi sento completamente inutile. Mi conosci, sai quanto il sentirmi impotente scateni la mia furia. Ma ho le mani legate e ho la sensazione di avere un cappio alla gola, il non poter correre da te mi fa sentire come se stessi soffocando. Se solo tentassi di scoprire dove ti trovi il tuo rapitore si trasformerebbe in un serial killer, uccidendo persone innocenti qui in città. Ma come faccio anche solo a pensare di lasciarti nelle sue mani? Mi sembra d'impazzire. Non ho idea di chi sia, né del perché ti abbia portata via. Posso solo sperare che non si macchi del peggior delitto che potrebbe mai commettere uccidendoti, perché se lo facesse non esisterebbe un solo angolo, nemmeno il più remoto, nel quale potrebbe nascondersi per sfuggire alle mie ire. Ripenso alla tua lettera e alle tue parole, così incredibilmente dolci. Ma devo darti torto per una volta, tesoro mio. Ricordo ogni istante, e non è vero che non ti consideravo importante. Casomai è il contrario, in realtà. Vedi, tutti, incluso me, mi hanno sempre considerato il classico figlio viziato di un miliardario, uno che non ha mai dovuto combattere per crearsi un futuro. Per me tutto era servito su un piatto d'argento: le migliori scuole, le possibilità più allettanti. Avevo soldi, donne, una fiorente azienda di famiglia. Ma guardando te, che invece hai dovuto costruire con le tue sole forze ciò che sei, mi sono sentito una perfetta nullità. Mi sono sentito inadeguato, indegno di una donna con un'intelligenza palesemente superiore alla media, una donna che mi guidava attraverso le mie missioni, mostrandomi gli innumerevoli pericoli a cui andavo incontro giusto in tempo per salvarmi la vita. Non sono io l'eroe, Felicity. Io sono solo una parte di esso. Senza di te non avrei mai potuto combattere le mie battaglie, non avrei mai potuto sapere cose che per te invece era possibile scoprire, con qualche semplice click. Tu lo fai sembrare dannatamente facile, lo sai? Ma credi che non sappia quante ore di studio e fatica ci sono dietro i miracoli informatici che ogni giorno compi per salvare me e la nostra città? Non sono altro che il braccio, ricordalo. È vero, questa è la mia missione, la promessa che ho fatto a mio padre prima e a Tommy in seguito. Ma se tu non fossi l'altra metà dell'eroe di Starling City i morti ora sarebbero impossibili da contare. Ricordi il terremoto che ha distrutto The Glades? Ricordi come hai aiutato il detective Lance a disattivare il congegno che provocava sismi artificiali? Felicity... Amore mio... Se tu non ci fossi riuscita i morti quella notte non sarebbero stati cinquecento tre, ma migliaia. Uomini, donne e bambini uccisi da un terremoto provocato da gente senza umanità. Tu hai salvato quelle persone. E quello è solamente uno degli episodi in cui le tue capacità e la tua intelligenza hanno fatto degli autentici miracoli. Per questo ti guardavo e ti consideravo inarrivabile per me. Come poteva, una ragazza della tua intelligenza e bellezza mettersi con uno che per tutta la vita non ha pensato ad altro che a vivere di eccessi? Invece tu mi hai donato il tuo amore. Hai guardato oltre le apparenze, non considerando la mia pessima reputazione e facendo emergere la parte migliore di me. L'Oliver che sono ora lo devo a te, in grossa parte. E questo è l'unico motivo per cui in questo momento non tento con ogni mezzo di trovare colui che ti ha rapita. Il solo pensiero che possa farti ancora del male mi inchioda il cuore, non posso sopportarlo. Per questo chiedo pietà al tuo rapitore, che prenda me al tuo posto. Io non merito di vivere quanto invece lo meriti tu, amore mio.
Con eterno amore, Oliver
Non esiste solo Felicity. E non solo lei è in grado di accedere ad un pc da remoto. Nemmeno se il pc da hackerare è proprio quello della bionda dama dell'informatica. Un amico mi deve molti favori, naturalmente il primo di essi è entrare nel computer di Felicity e copiare la lettera scritta da Oliver senza essere tracciati. Per Mito, così ama farsi chiamare questo mio vecchio amico, è un gioco da ragazzi, nonostante tutte le misure di sicurezza messe in atto da una maniaca della privacy come Felicity. Dopo un quarto d'ora il suo computer cede le armi a Mito, lasciando che io entri in possesso della lettera scritta per lei da Arrow. Mi piacerebbe vedere la sua faccia sconvolta, alla vista del messaggio che gli ho lasciato... dice:
"Ancora due lettere, dopo di che la tua dolce Felicity raggiungerà tutti i tuoi cari finiti all'inferno."
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