Vendetta

Kagekao aveva tra le mani quella maschera, la teneva stretta, quasi volesse romperla...ma non poteva farlo, o meglio non voleva, anche se non ne capiva il motivo.
Ovviamente non l'avrebbe ridata al proprietario senza prima avergliela fatta pagare!
Quello stronzo pensava veramente di averlo ucciso? Che idiota!
Kagekao era seduto su una sedia il legno, appoggiato con i gomiti al tavolo della sottospecie di cucina che aveva nella sua sottospecie di casa, non riusciva a smettere di guardare la maschera...la posò sul tavolo facendo scivolare le dita su di essa, ne esplorò i dettagli e i rilievi, sembrava stesse cercando qualcosa, o meglio qualcuno...cercava con le dita il volto che di solito si celava dietro la maschera...il volto che fino a qualche ora prima non aveva mai visto...il volto che avrebbe sfreggiato a vita con il suo coltello!
Kagekao staccò le dita dalla maschera a forma di teschio, si levò la maglietta, e portò le dita sul ventre  toccando una cicatrice lunga profonda, e poi le portò al petto, dove un'altra cicatrice un po' più piccola ma altrettanto profonda era situata proprio vicino al cuore. Le cicatrici dell'ultimo scontro...quello in cui lui era morto...o così tutti pensavano!
l'Innominato fece un grande errore quel giorno, se ne andò e lasciò il cadavere nel bosco per qualche ora prima di tornare a prenderlo per seppellirlo, questo diede tutto il tempo a Kagekao di rialzarsi, curarsi al meglio che poteva e sostituire se stesso con un'altro povero malcapitato a cui mise una maschera di riserva per non destare sospetti.
Tornò al suo rifugio, dove si curò e restò in una specie di convalescenza, ma adesso si era ripreso, ed era pronto ad ottenere la sua vendetta!
Le dita continuavano a passare delicatamente da una cicatrice all'altra,  mentre Kagekao pensava a tutto quello che era successo tra lui e l'Innominato...tutto quello che avevano passato assieme...le battaglie, le minacce, anche le piccole chiacchiere prima di gonfiarsi di botte...quella voce profonda...quella leggera risata che ogni tanto sentiva...tutto questo per lui era diventato quasi un'abitudine! Nella sua mente contorta aveva addirittura iniziato a vederlo quasi come un'amico, più che come una nemico...che idea sciocca...nessuno lo aveva mai voluto come amico in passato... perché adesso sarebbe dovuto essere diverso! Infatti così fu...l'Innominato aveva deciso che "giocare" con lui non lo divertiva più...quindi decise di sbarazzarsi di lui una volta per tutte.
Assortito in questi pensieri, Kagekao non si accorse neanche che avevo iniziato a premere le unghie contro le cicatrici...non se ne accorse finché non sentì il sangue sgorgargli sulle mani...

"Cazzo!" Disse alzandosi dalla sedia e andando verso il bagno.

Aprì lo sportelletto vicino al lavandino e prese il piccolo kit medico situato all'interno. Lo aprì e prese delle garze, alcune fasciature e del disinfettante.
Versò sul cotone il disinfettante e si tamponò le ferite stringendo i denti per la sensazione di bruciore che ormai aveva quasi dimenticato; posizionò le fasciature che subito si macchiarono di rosso e poi le fissò con le garze, una volta finito si guardò allo specchio.
Si squadrò dalla testa ai piedi, il fisico muscoloso e leggermente robusto, un'altezza nella media, ma egli non riuscì a guardarsi il viso, i ricordi gli riaffiorarono alla mente...quei bulletti del cazzo...la sua vita di merda...e infine anche l'Innominato...quella specie di tradimento...non riusciva a mandarlo giù!
Uscì di scatto dal bagno e andò in camera da letto, si sdraiò cercando di rilassarsi e placare quei pensieri, ma non riuscì nel suo intento...iniziò ad urlare e rivoltarsi nel letto finché non si addormentò per lo sfinimento.

Il suo ultimo pensiero...fu la vendetta.

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