Chapter 7.

- Ma DD, ragiona.- Lella mi blocca, impedendomi di mettere l'ennesimo indumento nella valigia - Stai pensando a quello che stai facendo?-.

- Sì, mia zia mi ha sempre detto che mi avrebbe ospitata da lei, perché non approfittarne ora?- credo che stare lontana da qua mi farà solo che bene.

- DD, Londra non è dietro l'angolo.- sento la sua voce tremare e annuisco debolmente, consapevole di tutto quello a cui vado incontro.

Sono due giorni che io e Arturo ci siamo lasciati e sono due giorni che mi riempie di telefonate e messaggi, non capendo che sono satura. Ho davvero bisogno di andare via, lontano, riniziare una nuova vita, voglio tornare a stare bene.

- Ci sarà sempre un posto speciale per te, nel mio cuore, sei mia sorella... così come i ragazzi sono così importanti per me- tiro su con il naso - ma ora ho bisogno di andare via da Arturo. Mi sembra di impazzire, se stessi qua so che prima o poi cederei e lo perdonerei... e non posso permettermelo, non se ho ancora un po' di amor proprio-.

Lei tira su con il naso e so che sta cercando di non scoppiare a piangere davanti a me, perché sa quanto sto soffrendo e non vuole farmi sentire in colpa. Lei è così, si preoccupa sempre di come sto io, senza pensare a se stessa, ma è questo che si fa tra sorelle, no?

- DD, sei una ragazza forte...- mi stringe forte a sé e io ricambio immediatamente - Ti voglio tanto bene, anche se a tantissimi chilometri di distanza io sarò sempre al tuo fianco, a qualsiasi costo-.

- Lo so.- le accarezzo dolcemente i capelli, sentendomi fortunata di avere accanto amici così - Anche io ci sarò sempre per te-.

Non ci sarà nulla in grado di allontanarmi dai miei amici, nulla.

*

Lancio un ultimo sguardo al mio appartamento e sorrido debolmente, so che mi mancherà tutto, ho dei bei ricordi legati a questo posto. Non sono cresciuta qua, ma nell'appartamento accanto. Questo posto mi è stato regalato da mia nonna per i miei diciotto anni, praticamente un anno fa, e da allora ho passato il mio tempo qua.

- Amore, sei pronta?- torno sul pianeta Terra sentendo mia mamma richiamarmi e la raggiugno fuori dell'appartamento.

- Eccomi.- le sorrido, lasciandole una carezza sul viso vedendo i suoi occhi lucidi.

- Piccola- mi stringe forte a sé e io cerco di ricambiare facendo del mio meglio, visto che ho il borsone in mano - promettimi che se non starai bene tornerai qua-.

- Sì, mamma.- le sussurro - Non preoccuparti, starò bene, ne sono certa-.

Sciogliamo l'abbraccio e mi accarezza dolcemente i capelli, guardandomi con apprensione. - Tuo padre sarebbe fiero della donna che sei diventata- mi stampa un bacio sulla guancia destra, mentre io sento le lacrime fare pressione sui miei occhi, per scendere giù.

- Grazie, mamma.- sento Nicolò chiamarmi da giù e metto il borsone sopra la valigia, poi saluto mia madre con un abbraccio fortissimo, volendogli dimostrare così la mia gratitudine e il mio amore verso di lei.

La saluto un'ultima volta con la mano e salgo sull'ascensore con i miei bagagli. Appena arrivo al piano di giù Lella mi aiuta, mentre Nicolò sta fermo accanto alla sua macchina, a braccia conserte.

- Sei un cavaliere- ironizzo io, mettendo la valigia dentro al cofano, per poi andargli davanti.

- Non sono d'accordo su quello che stai facendo, quindi no, direi che non devo aiutarti a fare nulla- alza gli occhi al cielo e sbuffa.

- Nico, per favore, è già complicato così, non peggiorare le cose- sospiro debolmente, lasciandogli un bacio sulla guancia. Lui scuote la testa e mi abbraccia forte. Mi mancheranno i suoi abbracci, mi mancheranno i suoi consigli, le sue battute. Mi mancherà Dylan, mi mancherà Umberto, è come se fossero miei fratelli, tanto che quando ieri li ho salutati avrei voluto portarli via con me. Mi mancherà la mia migliore amica, le nostre serate passate tra pizza e serie tv. Mi mancherà il mio bar preferito. Mi mancherà perfino percorrere la solita strada per tornare a casa. Mi mancherà la mia mamma, terribilmente. E poi mi mancherà lui, beh, direi sopratutto lui, la persona che più ho amato e che mai dimenticherò, so che avrà sempre un posto speciale nel mio cuore, nonostante tutto.

*

- Ora devo andare, Lella.- sciolgo l'abbraccio, spostandole un ciuffo di capelli dietro l'orecchio, sentendo l'altoparlante chiamare il mio volo.

Lei annuisce e io sorrido debolmente, prima a lei e poi a Nico, mentre alcune lacrime mi rigano il viso. Faccio un bel respiro e mi giro di spalle, dirigendomi verso il gate.

Non avrei mai creduto di lasciare la mia famiglia, Roma... credevo avrei passato qua tutto il resto della mia vita.

- Deianira- sento qualcuno chiamare il mio nome e mi blocco, riconoscendo la sua voce. Inizialmente penso di star avendo un'allucinazione, ma quando lo sento chiamarmi ancora mi giro di scatto.

Vedo Arturo correre nella mia direzione, tra la gente, ricordandomi una scena del famoso film "The Family Man". Sento il cuore battere velocissimo davanti a questa scena, ma ancora di più quando lui si ferma davanti a me, con il fiatone e gli occhi colmi di tristezza. Mi spezza il cuore vederlo così, vorrei saperlo felice, sempre.

- Deianira, non puoi andartene davvero.- appoggia una mano sulla mia guancia e sento i brividi percorrermi - Cosa ne sarà di me? Sei ciò che mi fa andare avanti-.

Mi attira tra le sue braccia e mi lascia alcuni baci sul viso e poi sul collo, ripetendomi che sono la cosa più cara che ha e che non posso lasciarlo qua.

- Arturo, devo andare, hanno chiamato il mio volo.- lo allontano da me, singhiozzando.

- No, che non puoi- alza la voce - tu mi ami, non puoi andartene così... cancellare quello che c'è tra noi. Un amore così grande e forte alla nostra età è raro, vuoi davvero chiudere qua?-.

Mi mordo il labbro con rabbia, cercando di smettere di piangere come una dannata. Perché deve rendere tutto così difficile? Tutto questo è troppo doloroso.

- Arturo, lo sai già, sai già tutto. Non so perché tu sia qui, inoltre.- scuoto la testa debolmente, respirando irregolarmente.

- Piccola, ragiona, ti prego- prende le mie mani tra le sue, cercando di convincermi, ma ormai è tutto inutile. Ho già deciso, gli ho già dato troppe possibilità, non posso più.

- Addio, Arturo- mi libero dalla sua presa e gli lancio un'occhiata malinconica, prima di allontanarmi da lui, sentendo l'altoparlante chiamare il mio volo, per la seconda volta.

Lo sento urlare il mio nome e mi volto per un attimo, giusto in tempo per vederlo inginocchiato a terra, mentre Nicolò e Lella si avvicinano a lui, per consolarlo.

Deglutisco davanti a questa scena e mi rigiro in avanti, oltrepassando il gate, senza più girarmi indietro.

Addio amore mio.

Nota: Ehilà, il capitolo è triste, lo so, ma ricordatevi che siamo solo all'inizio, a presto 😘

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