Chapter 4.

Finisco di lavarmi e indosso una tuta da ginnastica comoda, nell'attesa che arrivi Arturo.

Ho passato una nottata bruttissima, forse la peggiore della mia vita. Non ho chiuso occhio, non ho fatto che piangere e pensare. Pensare alle bugie di Arturo, pensare a tutto ciò che abbiamo condiviso e che lui ha buttato al vento, pensare alle parole che gli avrei detto oggi, a come avrei messo la parole fine sul nostro amore, a come sarei andata avanti senza di lui, della sua presenza, dei suoi baci, delle sue carezze.

Credevo che questa volta avrebbe mantenuto la sua promessa, che saremmo stati di nuovo felici. I suoi occhi mi sono sembrati estremamente sinceri, così come le sue parole. Invece mi sono sbagliata, completamente, lui mi ha presa in giro.

Sento il campanello suonare e prendo un bel respiro prima di andare ad aprire.

Deglutisco e apro la porta, ritrovandomi Arturo davanti. Lo osservo attentamente e mi rendo conto che ha gli occhi rossi, delle grandi occhiaie e i capelli ricci completamente fuori posto. Penso che nemmeno lui se la stia passando bene, credo che nemmeno lui abbia chiuso occhio stanotte. Quando è tornato in sé si è reso conto della stronzata che aveva fatto, visto che mi ha mandato un messaggio dicendomi che sarebbe venuto a parlarmi, senza se e senza ma.

- Amore- viene verso di me e mi stringe forte, per poi lasciarsi cadere in ginocchio, davanti a me, continuando a stringermi le gambe - mi dispiace. Ti prego, dammi un'altra possibilità, per favore, Deianira. Io non posso vivere senza di te, ho fatto una stronzata, ma non lasciarmi-.

Scuoto debolmente la testa e cerco di non scoppiare nuovamente in lacrime. Devo essere forte stavolta e avere sangue freddo.

- Alzati, Arturo- sposto le sue mani dal mio corpo e lui mi guarda spaesato, mentre abbassa il capo.

Vederlo così mi spezza il cuore, mi distrugge completamente, ma devo pensare anche a me stavolta, sono stanca di stare male, di avere paura di perderlo per colpa di quella merda, di stare con l'ansia quando non so dove sia. Non mi fido più di lui, non ci riesco. Questa storia mi sta distruggendo, non mi fa più bene come una volta, per quanto io detesti ammetterlo.

- Deianira- si alza velocemente ed entra dentro casa mia, così chiudo la porta alle mie spalle e gli presto tutta la mia attenzione.

- Arturo, dobbiamo parlare seriamente...- la mia voce sembra estranea alle mie orecchie, per quanto è ricca di malinconia.

- Sì, hai ragione... sono un vero deficiente, ma te lo giuro, smetterò, non toccherò più nessuna droga.- fa per farmi una carezza, ma io indietreggio - Piccola, che fai?-.

Che faccio? Mi chiede davvero che faccio? Ma non si rende conto di quanto è grave la situazione? Non si rende conto che stavolta non possiamo più risolvere con un bacio come se niente fosse? Io non posso più.

- Artù, non posso perdonarti.- sento una fitta espandersi nel mio petto - Non stavolta, non ancora...-.

Lui trasalisce sentendo le mie parole e sgrana gli occhi sbalordito. Davvero non si aspettava che alla fine mi sarei stancata? Davvero pensava che l'avrei perdonato all'infinito?

- Deianira, noi stiamo insieme da due anni... Tu fai parte di me, come io di te. Vuoi davvero buttare tutto al cesso?- alza la voce e io reprimo la voglia di mollargli uno schiaffo sul viso per le sue parole.

Ora sono io quella che ha rovinato tutto? Lui mi mente per un milione di volte e sono io quella che ha mandato tutto all'aria?

- Spero che tu stia scherzando- alzo anche io la voce - se ci stiamo lasciando la colpa è solo tua-.

- Ah beh, ora la colpa è solo mia- stringe forte le mani in un pugno - ovviamente. È questo che fai? Mi lasci cercando un colpevole?-.

- Ma che diavolo stai dicendo? Ti sto lasciando perché sono stufa di essere presa in giro da te.-  sento gli occhi pizzicarmi, ma anche stavolta mi vieto di piangere - Sto morendo piano piano, Artù. Muoio dentro ogni volta che mi menti, capendo che non ti sto aiutando, capendo che preferisci quella merda a me.-.

- Ma che pensi? Perché ti fai tutti 'sti complessi? Io ti amo, sei tutto ciò che voglio, non so quanto dovrò ripeteterlo ancora-.

- Non importa più.- sussurro, sedendomi sul bracciolo del divano - Non conta più tutto ciò, non è più abbastanza. Dobbiamo lasciarci, non faccio più per te. Ieri, quando ti ho visto in bagno, ho capito che tra noi era finita, che non c'è più nulla che io possa fare per te. Ho capito che tu sceglierai sempre la droga, che non smetterai di mentirmi... inutile che io ti dia altre possibilità, le bruceresti tutte. L'hai già fatto-.

Scoppio a piangere non riuscendo più a trattenermi, e mi maledico mentalmente, avevo promesso a me stessa di essere più forte.

- Deianira, ho sbagliato in passato, ma non lo farò più.- si avvicina a me appoggia le sue mani sul mio viso, obbligandomi a un contatto visivo, abbassando leggermente la testa. - Sei la mia vita, capisci?-.

Annienta le distanze appoggiando le sue labbra sulle mie e io ricambio il suo bacio, che diventa subito passionale. Un bacio carico di emozioni: rabbia, desiderio, malinconia, tristezza.

Sento il cuore battere all'impazzata, mentre lui mi fa alzare e poi camminare lentamente verso la mia camera, senza mai smettere di baciarmi.

Le sue mani stringono i miei fianchi e poi fa per sganciarmi la giacca, ma io lo fermo e lo allontano da me con una leggera spinta, che evidentemente non si aspettava, altrimenti non l'avrei smosso di un millimetro.

- Piccola...- lascia la frase in sospeso e mi guarda stranito, come se non si aspettasse questa mia reazione.

- Arturo, basta. È finita.- un singhiozzo abbandona le mie labbra, facendomi mancare l'aria - Non posso più continuare a stare con te...-.

Lui scuote la testa debolmente e digrigna i denti con rabbia.

- Tu non mi ami più- urla nuovamente - non è che c'è un altro nella tua vita?-.

Inarco un sopracciglio e lo guardo indignata. Lo sta dicendo apposta, non c'è altra soluzione.

- Vai via- indico la porta, sentendomi offesa - vattene. Non riesco a credere che tu l'abbia anche solo pensato. Non ti avrei mai tradito, è finita solo per colpa delle tue bugie. E ora vattene, Arturo.-.

- Sono solo scuse le tue- sputa - altrimenti mi avresti dato un'altra possibilità. Un'altra sola-.

Scuoto la testa ed esco dalla stanza, seguita da lui che continua a ripetermi le stesse identiche cose. Mi fa male che mi abbia detto bugie su bugie, ma sta peggiorando le cose non capendo il vero motivo per cui ci stiamo lasciando, non si rende conto della situazione.

Apro la porta dell'ingresso e la indico con un cenno del capo, invitando così Arturo ad uscire.

- Non mi puoi mandare via davvero- urla - ma stai ragionando? Non ci sarà più nessun noi! Tutto quello che abbiamo sognato non esisterà mai. Mai più-.

Lo so. Perfettamente. Ed è per questo che una parte di me morirà con la fine di questa storia d'amore, ma non posso fare altro. È troppo tempo che lo perdono, non ne posso davvero più.

- Vattene, per favore.- le lacrime riprendono a sgorgare dai miei occhi e lui mi si avvicina, asciugandomi le guance con il pollice.

- Tornerai ad essere mia- socchiude gli occhi - te lo giuro. Ti dimostrerò che tu vali più di tutto-.

Mi libero dalla sua presa con un colpo secco e gli indico la porta, ancora una volta.

Non gli credo, non ce la faccio. Lui non cambierà, non ne uscirà, non se non si farà aiutare da qualcuno competente.

Lui scuote debolmente la testa, con nervoso, poi esce da casa mia sbattendosi la porta alle spalle, mentre io scoppio in un pianto disperato.

Mi porto i capelli all'indietro con fare esasperato e mi lascio scivolare a terra, continuando a piangere, senza sosta.

Lui ha rovinato tutto, e io non sono stata capace di impedirglielo.

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