Chapter 33.
Mi siedo nella prima panchina libera e Giovanni si accomoda accanto a me, per poi rivolgermi il suo sguardo.
- Ti vedo lontana, amore.- la sua mano finisce sui miei capelli e le sue labbra sul mio collo. Vorrei sottrarmi al suo tocco, non mi sento più a mio agio con lui, ma non posso allontanarmi, scattenerei un casino e non solo per me.
- No, tranquillo. Mi sei mancato oggi- cerco di spostare la sua attenzione su un altro argomento e visto il sorriso che mi rivolge credo di esserci riuscita alla perfezione.
- Anche tu, piccola. Mi manchi ogni minuto che non sei con me- faccio per rispondergli, ma mi zittisco vedendo Arturo passare poco lontano da noi. Senza riuscire a trattenermi trasalisco e prego dentro di me che Giovanni non si accorga, ma quando lo sento imprecare contro lui capisco che le mie preghiere non sono state esaudite.
Arturo si gira verso di noi, in modo talmente casuale, e sgrana leggermente gli occhi accorgendosi di me e Giovanni.
Io sospiro debolmente, mentre gli rivolgo un'occhiata triste, come per scusarmi di questa situazione, invece Giovanni appoggia le sue labbra sul mio collo e mi lascia vari baci. Sono sicura che lo stia facendo per dispetto ad Arturo, e vorrei allontanarlo da me e mollargli uno schiaffo sul volto. Primo perché non sono un trofeo da sbandierare, secondo perché so che vuole solo ferire il " suo rivale". Purtroppo non posso fare una scenata, non deve sospettare niente... Non posso far sì che ciò accada.
Arturo serra i pugni e posso vedere i suoi occhi emanare rabbia anche da questa distanza. Giovanni continua a baciarmi sul collo, ma poi mi obbliga a girare il viso verso di sé e mi bacia sulle labbra. È un bacio passionale e mi accorgo immediatamente che lo sta facendo solo per marcare il territorio.
Ancora una volta reprimo la mia rabbia e la voglia di mollargli un pugno in testa. Perché fa lo stronzo in questo modo? Non avrei mai creduto che si sarebbe potuto comportare così, sembrerebbe quasi che l'aria di Roma abbia una strana sostanza che lo fa impazzire completamente.
Si allontana da me e mi giro di scatto verso destra, ci rimango malissimo vedendo che Arturo non c'è più... Insomma, anche io avrei fatto lo stesso, non sarei voluta di certo restare a fissare lo spettacolo, però ora sono in pensiero per lui, so che sarà stra nervoso e che starà combattendo con se stesso per tornare qua e spaccare la faccia a Giovanni.
- Che guardi?- mi chiede il mio ancora ragazzo, con un finto tono innocente. Come se non lo sapesse.
Mi giro nuovamente verso di lui, cercando di stare ancora calma. Insomma, ci sto provando, ma lui continua a fare cose che mi fanno solo innervosire di più. - Perché mi hai baciata, Gio'?-
Lui ride nervosamente e sbuffa. - Che domanda è, scusa?-
- Una domanda semplicissima, perché mi hai baciato?- ripeto ancora una volta - Magari perché mi ami, magari perché ti mancavo, o magari perché volevo dimostrare qualcosa ad Arturo?-
Il mio tono di voce è snervante, lo so, ma la situazione lo è già di per sé, non riesco a fare finta di niente, è più forte di me.
- Arturo eh? Guarda un po', Deianira, è sempre nei tuoi pensieri- sgrano immediatamente gli occhi sentendo la sua risposta, nemmeno un bambino di cinque anni mi avrebbe risposto così, sta cercando di nascondersi dietro un dito quando quello che è appena successo è palese. Beh, ma è molto più semplice scaricare le colpe su di me piuttosto che ammettere i propri sbagli. Molto maturo, sì.
- Giovanni, per favore, smettila con questo atteggiamento, possiamo parlare da adulti per una volta?-
- Senti, ti ho baciata perché mi andava, il fatto che stesse passando quel drogato è stata solo una coincidenza!- ribatte, scrollando le spalle con indifferenza, facendomi storcere il naso per il modo in cui l'ha chiamato.
- Giovanni, lo sai che odio quando lo chiami così, non sopporto che tiri in mezzo quella storia, è un argomento delicato e non è giusto usarlo come offesa!-
- Eh va bene, ma sappi che ti voglio solo per me e che quello là sta solo pensando a un modo per riaverti sua, so come funzionano le teste di queste persone! In fin dei conti mi dispiace per lui, perché sei solo mia- a me dispiace per te Giovanni, sei completamente fuori strada.
Se solo tu non mi avessi allontanato dai miei amici, se mi avessi trattata come facevi una volta, se non fossi cambiato, quello che hai appena detto, magari, sarebbe reale, ma mi hai solo saputa allontanare e far riappacificare con il mio ex... anche se non ho comunque mai smesso di amarlo.
Gli rivolgo un sorriso falso, che lui si beve, mentre dentro me spero che il tempo passi veloce. Non vedo l'ora che sia stasera per andare da Arturo.
*
Mi sistemo meglio lo zainetto in spalla, prima di attraversare la strada e avvicinarmi al palazzo di Arturo.
Ho deciso di presentarmi direttamente qui di persona, visto che avevamo appuntamento e lui non è reperibile al cellulare. Ho approfittato del fatto che Giovanni è con alcuni colleghi, sono sicura che non verrebbe mai a sapere dove sono.
Suono il campanello e la sua voce risuona poco dopo, chiedendomi chi sono, incredibile come anche solo sentirlo scateni mille emozioni in me. Lo informo che sono io e il cancello si apre, così entro nel cortile e poi salgo fino al suo appartamento, senza aspettare che l'ascensore si liberi. Ho troppa fretta di vederlo.
Busso alla sua porta ed essa si apre quasi subito, rivelando l'unico ragazzo che amo.
Entro dentro e chiudo la porta, per poi stampargli un bacio sulla labbra, ma lui mi allontana.
Lo guardo immediatamente accigliata, non capendo il motivo del suo gesto. Ho pensato a lui tutto il tempo e ora che è davanti a me cerca di respingermi? - Artù, che succede?-
- E me lo chiedi pure? Perché hai permesso a quello stronzo di fare spettacolo in quel modo, questo pomeriggio?- mi urla in faccia, facendosi rosso in volto dalla rabbia.
- Artù... Mi dispiace... Non volevo che lo vedessi, l'ha fatto solo per indispettirti, ma non potevo allontanarmi, o avrebbe capito tutto!-
- Lo so che l'ha fatto per dar fastidio a me eh!- si passa le mani tra i capelli, con fare esasperato. - 'Sto fijo de 'na mignotta.-
- Ehi, Arturo...- gli accarezzo il viso, alzandomi sulle punte - Questa storia finirà, è solo una condizione provvisoria, sai che sono comunque tua e che amo te. Giovanni può credere quello che vuole, sono solo sue convinzioni!-
Un piccolo sorriso nasce sulle sue labbra e mi prende il viso tra le mani. La sua bocca si avvicina alla mia e mi guarda intensamente negli occhi prima di annientare la distanza e farmi appoggiare al muro con la schiena.
Mi leva il giubotto e io lo lascio fare, pensando che in questo momento il mondo non mi sembra poi così tanto pesante.
Spazio Ele: scusatemi per il ritardo, ma non sono sparita, non abbandonerò questa storia, bye
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