Chapter 26.

Nicolò's pov

Osservo Sick Luke piggiare dei tasti davanti a sé, poi sposto lo sguardo sui miei amici.

Umberto lo sta osservando attento, Dylan sta usando il telefono, invece Arturo ha lo sguardo basso da quelle che credo che ormai siano ore.

Sospiro debolmente e mi siedo accanto a quest'ultimo, appoggiando una mano sulla sua spalla, per attirare la sua attenzione.

- Dimmi, Nico- vedo il suo sguardo spento e questo mi fa subito preoccupare.

- Che te passa pe la testa frate'?- uso un tono basso, per evitare di attirare l'attenzione degli altri, anche se sono convinto che si siano già accorti del suo umore.

- Me sento 'na merda.- sbuffa, passandosi le mani sul viso in maniera frustrata - Ieri Yalda mi ha ringraziato per come sono perfetto con lei, e già da lì me so sentito male. Poi mi ha chiesto cosa era stata Deianira per me, voleva che le parlassi di noi, così ho sbottato e abbiamo discusso... fortunatamente so tornato in me e mi so scusato pe la mia sfuriata-.

- Ma se ami DD torna co lei- alzo gli occhi al cielo - perché te stai a fa male così? Ceh, anche lei sta 'na merda, ma che state a fa'? Che state a aspetta'?-.

Il tormento compare nel sul sguardo e deglutisce rumorosamente. - Non voglio tornare con lei.- alza la voce e gli altri si girano verso di noi - Lo capisci che è stato un errore andare a letto con lei?-.

Sgrana gli occhi rendendosi conto di averlo detto a voce alta e si alza in piedi nervosamente, mentre tutti lo guardiamo ammutoliti.

- Artù, state calmo daje.- cerco di farlo ragionare - Tutte 'ste cose e dico pe te, te conosco, so come saresti felice-.

- Nessuno sa niente.- sbraita - Non potete nemmeno immaginare il vuoto che egoisticamente lei mi ha creato andandosene quattro anni fa, ok? E ora torna e dovrei rimettermi con lei come se niente fosse? Non le permetterò più di farmi del male, mai più-.

- Arturo, ora hai solo paura e sei nervoso.- Dylan interviene nel discorso, cercando di calmare le acque - Non dire e fare nulla di cui potresti pentire-.

- Io l'ho già fatto- continua Arturo esasperato - tradendo la mia ragazza ho già rovinato tutto-.

Ci guarda uno ad uno negli occhi e poi imprecando esce dallo studio.

Scuoto debolmente la testa e mi rendo che sarà molto più difficile di quanto credessi farlo ragionare, sarà molto più difficile di quanto credessi fargli capire che lui ama ancora Deianira e che non c'è nulla di male nell'ammetterlo. È ferito, spaventato, perché in realtà sappiamo tutti quello che ha passato quando tra lui e DD è finita, ma sono sicuro che prima o poi capirà che non può comandare le sue emozioni e per me sarà molto più semplice farli tornare insieme.
Ci riuscirò, ne sono convinto.

*

Deianira's pov

Non ho il coraggio di rispondere ai miei amici al telefono da qualche giorno. Da quando Nicolò non si è interessato di me vedendomi piangere come una dannata, mi sono posta la domanda:" Per loro sono importante come lo ero prima di partire?".

Ho mille pensieri che mi affollano la testa e sono sempre più proiettata sul rispondermi un bel e secco:" no".

Andando via quattro anni fa ho perso le vecchie abitudini, ho perso il mio vecchio posto e ora me ne rendo sempre più conto. So che tra me e Arturo, loro, ora, sceglierebbe Arturo. E con questo non voglio fare la ragazzina gelosa, no, ci mancherebbe, non potrei mai nutrire questo tipo di odio nei confronti del mio ex. Nel periodo lui stava male e i miei amici gli sono stati accanto, questo ha fortificato maggiormente il loro legame, mentre il nostro si è affievolito sempre di più, e oggi noto i risultati.

Non sono più gradita nel loro gruppo, almeno non come prima, non sono più come una di famiglia, Giovanni aveva ragione.

- Piccola che ne dici se oggi andiamo in quel ristorante di cui mi hai parlato?- il mio ragazzo, coricato al mio fianco, accarezza delicatamente la mia pancia, facendomi rilassare - Eri entusiasta di poterci riandare una volta tornata a Roma-.

Chiudo gli occhi e per un momento ricordo tutti i bei momenti passati in quel ristorante. I compleanni miei e dei miei amici, i festeggiamenti per le occasioni più disparate, ogni scusa era buona per stare tutti insieme e divertirci, la sorpresa che mi fece Arturo regalandomi quella piccola fedina d'argento che tengo ancora gelosamente custodita in un portagioie rosso a forma di cuore.

Scuoto la testa allontanando questi pensieri, prima che la malinconia mi assalga. - No, è un posto che frequentano gli altri.- taglio corto, mentendo, non sono sicura che ci vadano ancora, non è questo il punto, non voglio andarci perché so che i ricordi sarebbero troppi e le emozioni diventerebbero troppo forti e incontrollabili - Preferisco stare qua con te, solo noi. Cinese e serie tv, che dici Gio?-.

Sul suo viso si increspa un sorriso e annuisce entusiasta. Chissà se è più felice perché mi sono rifiutata di andare in un locale dove, come crede lui, è probabile incontrare i miei amici, o perché passeremo la serata noi due insieme.

- Ci sto alla grande.- mi stampa un bacio sulle labbra - Però scelgo io la serie tv da guardare-.

- Non American Horror Story 7 però- una smorfia di terrore compare sul mio volto - non voglio vedere nessun tipo di pagliaccio-.

Lui scoppia a ridere e mi spettina dolcemente i capelli. - Allora guardiamo IT- mette su un finto sguardo innocente - che dici?-.

- Dico che se fai una cosa del genere ti ritroverai single.- scherzo, ridendo - Optiamo per qualcosa di diverso, può essere anche horror, basta non ci siano pagliacci-.

- Come vuole lei, signorina.- mi bacia dolcemente, accarezzandomi il viso - Sei troppo importante per me, meglio non rischiare, non voglio perderti-.

Sorrido davanti alle sue parole pronunciate con un tono misto tra il serio e l'ironico, e per un momento mi rendo conto che, sì mi fa piacere sentirle, ma non mi l'effetto che mi faceva prima.

Giovanni mi attira a sé maggiormente e mi bacia ancora, così io cerco di smettere di avere questi stupidi pensieri che mi balenano in mente, ricambiando il suo bacio.

Ora ho lui, forse ora è lui la mia nuova famiglia.

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