Chapter 2.
- Non sarai troppo bello vestito così?- passo accanto ad Arturo che si sta specchiando nella sua stanza - Sai che sei solamente mio?-
Lo vedo sorridere, dal riflesso, e poi si gira verso di me.
- Potrei dire la stessa cosa a te, quel vestito è troppo corto e io dovrò stare attento a tutti quelli che ti passano accanto- si avvicina a me e appoggia le sue mani sulla mia schiena - ma tanto sei solamente roba mia, perciò gli altri possono solo sognare-
Sorrido sinceramente e metto le braccia attorno al suo collo, avvicinando così il suo viso al mio.
- Ma tanto per me esisti solo tu- appoggio leggermente le mie labbra sulle sue, giocherellandoci solamente.
- Mi fai impazzire- mi sussurra all'orecchio, con voce roca - come se fosse il primo giorno che ti ho davanti, come se fosse la prima volta che ti bacio, che ti sfioro, ti desidero ancora come due anni fa-.
Sento il sangue affluirmi alle guance e lo obbligo a un contatto visivo, mentre lui mette le sue mani sul mio viso, accarezzandomi.
- Sei bellissima, Deianira- mi lascia un bacio sul collo e sento i brividi percorrermi dalla testa ai piedi.
Mi leva il coprispalle e io gli lancio un'occhiata stranita, mentre lui sorride e mi fa sdraiare sul letto delicatamente, per poi sdraiarsi anche lui, reggendosi sul materasso, con la mano sinistra, per non pesarmi.
Mi bacia dolcemente sulle labbra, mentre stringe forte il mio fianco sinistro, con la mano destra.
- Artù, gli altri ci aspettano in discoteca- mugugno, completamente rapita dalle sue carezze e dai suoi baci.
- Continueranno ad aspettare- ride e io con lui, per poi annientare nuovamente la distanza tra le nostre labbra.
*
- Fate con comodo eh- ci accoglie Lella, vedendo me e Arturo entrare nel privè mano nella mano.
- Sapete che Deianira ci mette anni a prepararsi- mi giro verso il mio ragazzo, sentendolo parlare, e gli do una leggere gomitata sul fianco, mentre lui scoppia a ridere.
Scuoto debolmente la testa e do un bacio sulla guancia alla mia migliore amica e di Nicolò, per poi sedermi sul divanetto.
- Dove sono Umberto e Dylan?- chiede Arturo, accomodandosi accanto a me.
- Umberto non è venuto, aveva un appuntamento, mentre Dylan ha avvistato una ragazza ed è sparito tra la folla- ci informa Lella, scatenando una risata generale, sentendo l'ennesima impresa amorosa di Dylan.
- Quindi siamo solo noi, praticamente?- chiedo indicandoci - È diventata un'uscita a quattro-.
La mia migliore amica annuisce e lancia uno sguardo a Nicolò, per poi sorridere.
Adoro il loro rapporto. Sono una delle coppie più belle e stabili che io abbia mai visto. Si sostengono sempre, ma sono capaci di riprendersi gli errori reciproci, senza scannarsi a vicenda. È veramente raro vederli litigare, lo fanno solo per i motivi gravi, quando non riescono proprio a trovare un punto di equilibrio.
- Piccola, vuoi ballare con me?- sussurra Arturo al mio orecchio, solleticandomi il viso con il suo respiro.
Annuisco e lui mi prende per mano trascinandomi in pista.
- Lasciati andare completamente, Deianira- mi fa iniziare a muovere, sulle note di una canzone reggaeton, e io sorrido sentendo il suo tono di voce completamente rilassato.
Quando qualche giorno fa abbiamo affrontato quella pesante discussione, credevo che tra noi sarebbe davvero finita, mentre ora sembra tutto essere tornato come in passato, quando vivevamo la nostra relazione con serenità.
- Ti ricordavo più bravo a ballare- lo derido, urlando per sovrastare la musica.
Lui scoppia a ridere e mi attira a sé, smettendo di ballare. - Si sta prendendo gioco di me, signorina Damiani Deianira?-.
Faccio spallucce fingendo innocenza e mi inumidisco le labbra, accarezzandogli il petto.
- Smettila di cercare di distrarmi, prima mi offendi poi cerchi di adularmi- alza gli occhi al cielo, fingendosi realmente offeso.
- Smettila di fare il pagliaccio- rido, stampandogli un bacio casto sulle labbra - e offrimi da bere, piuttosto-.
Mi bacia il dorso della mano e mi porta al bancone del bar, dove entrambi ordiniamo un angelo azzurro, per poi tornare al privè.
- Siete già di ritorno?- chiede Nicolò, appena ci vede, continuando ad accarezzare i capelli della sua ragazza.
- Arturo è già stanco, non ha più le forze di una volta- rispondo io, ridacchiando.
Lui mi lancia uno sguardo malefico e fa per rispondere, ma si interrompe vedendo Dylan raggiungerci. Ci saluta con un segno della testa e si lascia cadere sul divanetto con poca grazia.
- Che hai, Dyl?- gli chiede Nicolò, vedendo che il nostro amico è nervoso.
- Ho fatto di tutto per avere il numero di una ragazza, ma non c'è stato verso. Mi ha detto che lei non accetta le avance di uno conosciuto a caso in discoteca che poi la illude e le spezza il cuore- dichiara con delusione, facendo una smorfia.
- Non ti ho mai visto scoraggiarti per un no- gli rispondo, sperando di risollevargli il morale - non prenderla sul personale, probabilmente avrebbe respinto persino Brad Pitt- cerco di sdrammatizzare, ma lui resta serio.
- Primo io credo di essere meglio di Brad Pitt e di qualsiasi altro tizio- alza gli occhi al cielo, per poi riguardarmi- e, inoltre, quella ragazza era davvero bella, mi interessava sul serio, non per divertirmi-.
Annuisco comprensiva e appoggio il drink sul tavolino, per poi sedermi accanto a lui, abbracciandolo piano piano. - Lo sai quanto vali, Dyl, nessuna merita che tu stia male, lo sai che la donna giusta non ti farà mai stare male-.
Lo sento sorridere, poi mi stringe forte a sé e mi ringrazia.
I miei amici, per me, sono la mia seconda famiglia. Loro ci sono sempre stati per me e io ci sono sempre stata per loro. Farei di tutto per vederli felici, e sono sicura che loro farebbero la stessa cosa per me. Mi hanno sempre sostenuta, aiutata, incoraggiata, non potrei mai vivere senza di loro.
Ci scambiamo un sorriso e torno a sedermi accanto ad Arturo, il quale mi sposta un ciuffo di capelli e avvicina la sua bocca al mio orecchio - ti amo anche per questo, ti piace sempre aiutare gli altri, vuoi sempre vedere gli altri con il sorriso-.
Mi giro verso di lui e gli regalo un bacio sulle labbra, in segno di ringraziamento.
Magari questa è davvero la volta della svolta, magari torneremmo ad essere quelli di una volta.
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