Chapter 16.

La lezione di vita impartita da Arturo mi rimbomba nella mente, da ore intere.

Mi pettino i miei lunghi capelli e sento qualcuno stringermi i fianchi, così appoggio la spazzola sul mobile di legno del bagno e mi giro verso il mio ragazzo.

- Ciao bambina- appoggia le sue labbra sul mio collo e mi lascia alcuni baci, accarezzandomi le punte dei capelli.

- Ciao Gio- gli lascio un bacio sulla labbra e faccio per allontanarmi da lui, presa da mille pensieri, ma lui mi trattiene.

Le sue mani si appoggiano sui miei fianchi e mi tira forte a sé, mentre le sue labbra accarezzano dolcemente le mie, ma io lo allontano ancora una volta da me.

- Che diavolo ti prende?- sbotta immediatamente spanzientito - Il ritorno di Arturo ti impedisce di avvicinarti a me?-.

Il suo tono tagliente e nervoso mi fa sgranare gli occhi per lo stupore. Cosa c'entra ora il mio ex?

- Gio, hai voglia di litigare, per caso?- chiedo urtata - Perché a me sembra proprio che tu stia cercando un pretesto per discutere-.

- L'hai visto, non è vero?- tenta di mascherare il suo nervoso, ma con scarsi risultati - Tu hai rivisto quel drogato e ora non vuoi baciarmi perché ti è tornato alla mente quello che eravate tu e lui?-.

- Tu stai impazzendo.- lo guardo accigliata - Perché stai facendo una scenata di gelosia per nulla, Gio? Posso saperlo?-.

Inutile specificare che da quando abbiamo messo piede a Roma e abbiamo incontrato i miei amici, Giovanni è diventato nervoso e sempre pronto a battibeccare, non sembra nemmeno il ragazzo che stava a Londra con me, completamente diverso. Va in escandenza con poco e non riesco più a fargli capire il mio punto di vista.

- Non sto facendo nessuna scenata, voglio solo capire perché non vuoi baciarmi.- ripete ancora, con aria sempre più infastidita.

- Ho un po' di pensieri e mi sono allontanata, ma questo non significa che io ti tradisca o abbia intenzione di farlo solo perché dopo anni ho rincontrato il mio ex, io sono innamorata di te e lo sai.- alzo la voce anche io, vedendo che mi sta guardando con diffidenza, come se fossi solita a raccontargli una massa di bugie.

- Vi siete visti?- chiede ancora, facendomi alzare gli occhi al cielo - Perché non mi hai ancora risposto?!-.

- Stavo alla Dark House con Lella ed è arrivato con Nico, ma questo cosa c'entra?- strabuzza gli occhi davanti alle mie parole e mi afferra per il polso, con rabbia.

I suoi occhi diventano cupi e freddi, mentre la sua presa su di me si fa sempre più forte. - Devi stare lontana da quel dannato posto.- urla con il viso rosso, a un centimetro da me - Hai capito? Tu devi smettere di frequentare loro, altrimenti rischi sempre di incontrare quell'avanzo di galera-.

Mi libero dalla sua presa con un colpo secco e vedo la mia pelle diventare immediatamente rossa, a causa della sua stretta forte. Mentre il mio cuore si fa pesante sentendo le sue parole.

- Non smetterò di vedere i miei amici solo perché potrei incontrare Arturo.- non esiste, assolutamente. Ho già chiesto loro di non invitarlo alle nostre uscite/riunioni, ora devo pure impedire a lui di frequentare la Dark House, o i luoghi dove è solito vivere, perché Giovanni è fuori di sé?! Ma direi proprio di no.

- Deianira, sono serio. Non mi piace Nicolò, sono sicuro che mi detesti e che farà di tutto per farci lasciare e farti tornare con quello lì. - urla con disperazione, lasciandomi leggermente interdetta.

Perché è così insicuro di sé? Proprio lui che mi ha conquistata non mollando davanti ai miei rifiuti e mi ha tenuto testa!? Che gli sta succedendo?

- Gio sta calmo, perdere la pazienza così non servirà a nulla.- gli lascio una carezza sul viso, cercando di dimenticare per un attimo la sua scenata di poco fa, magari ha perso la pazienza solo per paura di perdermi - Ti giuro che Nicolò non farebbe mai una cosa del genere, e anche se fosse io non glielo permetterei mai, perché io voglio te. Sei tu il mio presente, il passato va lasciato nel passato, non va rivangato-.

I suoi occhi riflettono immediatamente un senso di pace e la sua espressione facciale si rilassa, le mie parole gli sono servite davvero.

- Mi dispiace di essere stato brusco, ma Deianira, io ti amo davvero, non voglio perderti, ne morirei!- la sua mano si ferma sul mio viso, costringendomi a un contatto visivo - Ho fatto tanto per conquistarti e non vorrei perderti, sopratutto per colpa di un ragazzo che nella sua vita ti ha solo causato dolore.-.

Annuisco comprensiva davanti alle sue parole, ma dentro me sento un leggero fastidio... Non mi piace che Arturo venga classificato così, in fin dei conti aveva un problema che gli impediva di trattarmi come all'inizio della nostra relazione faceva, non era totalmente colpa sua, una dipendenza non è facile da combattere.

- Gio, accetto le tue scuse.- gli sorrido debolmente - Però ti prego, non allontanarmi dai miei amici... farò di tutto per evitare Arturo, ma ho bisogno degli altri, ne ho sempre avuto bisogno-.

Lui alza gli occhi al cielo, ma poi annuisce, anche se sembra che lo stia facendo con gran fatica. - Ok, ok.- sbuffa - Però parla seriamente con Nicolò e digli che tra te e Arturo ormai è roba vecchia, e che ami me e lui deve smetterla di comportarsi come se io fossi il nemico e ti stessi cambiando-.

E qui sono d'accordo con lui, Nicolò deve capire che le cose sono cambiate, che il nostro gruppo non è come quattro anni fa, ormai si è allargato e nuove persone ne fanno parte, lo so che per lui è difficile, ma deve accettarlo, per il bene della nostra amicizia, perché io non voglio perderlo per nessuna cosa al mondo.

Giovanni mi schiaccia un occhiolino e poi va in cucina a bere qualcosa, mentre il mio telefono vibra dalla mia tasca sinistra, facendomi sussultare. Lo afferro velocemente e mi acciglio vedendo un numero Whatsapp che non ho registrato, così apro velocemente la chat.

Da +39345612341:
Ti ho sognata... comunque
non ti ho scritto per questo.
Ho perso un anello, non è
che mi è caduto da te quando
sono passato l'altro giorno?

Dal contenuto del messaggio e dalla foto Whatsapp capisco immediatamente che si tratta di Arturo, sono sicura che il numero l'ha avuto da Nicolò.

Alzo gli occhi al cielo infastidita e guardo nell'ingresso, per controllare se l'anello c'è. Sussulto vedendolo nell'angolo della stanza, sopra al tappeto bianco, questo spiega perché non ha fatto rumore cadendo. Lo raccolgo velocemente e lo infilo nella tasca posteriore dei jeans, prima che Giovanni lo veda, se sapesse che Arturo è stato qua scoppierebbe un casino. Non vorrebbe sentire ragioni, non crederebbe che è stato qua solo per pregarmi di non allontanarlo dagli altri, perciò meglio non raccontargli nulla.

Memorizzo il numero del mio ex e gli rispondo che l'anello l'ho io e che glielo farò avere appena mi è possibile. Poi spengo la connessione dati del cellulare, per evitare che Giovanni veda la risposta, e lo rimetto in tasca.

Non sono sicura di riuscire a gestire tutto questo, di riuscire a gestire bugie e sotterfugi, spero che questa sia stata l'ultima volta.

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