Chapter 14.
Ho passato la giornata di ieri a cercare una soluzione da adottare, per risolvere questa dannata situazione, e alla fine ho deciso di riunire i miei amici, per parlare con loro.
Mi sento tesa, perché ho paura che non capiscano e che succeda un gran casino. Non voglio perderli ora che li ho ritrovati.
- Regà, grazie di essere qui.- esordisco a disagio, guardandoli negli occhi uno ad uno.
- Sei nostra sorella, DD!- esclama Lella, facendomi sorridere.
Ho deciso di venire qua senza Giovanni, in modo tale da evitare scene come quella di ieri, perché anche se Arturo non è presente, credo che tra lui e Nicolò non andrebbe meglio.
- Giovanni mi ha chiesto una cosa e io, dopo mille paranoie e pensieri, ho deciso di parlarvene.- quattro anni fa non avrei mai immaginato una cosa del genere - Io vi amo, voi siete importantissimi per me, ma anche Giovanni lo è... io sono innamorata di lui-.
Ignoro Nicolò che sbuffa e vedo che gli altri mi stanno osservando con attenzione, aspettando che io continui a parlare. - Perciò vorrei chiedervi di non invitare più Arturo quando ci siamo io e Giovanni, onde evitare scene come quella di ieri e per proteggere il mio fidanzamento-.
- Spero che tu stia scherzando.- un Nicolò furioso scatta in piedi e mi guarda male, ridendo nervosamente - Ce stai a chiede d esclude Arturo pe fa un piacere a sto' 'mbecille?-.
Inarco un sopracciglio davanti alle sue parole e alzo gli occhi al cielo, sapevo che avrebbe reagito così, lo conosco troppo bene.
- Nico, sta calmo... Non voglio che lo escludiate, ma ammetti che non è normale litigare come è successo ieri tra loro.- rispondo nervosa, capendo che finiremo a litigare.
- Certo, perché te sei messa con uno che è un mongoloide- urla - ceh se o prendo gli faccio passà tutta a voglia de farti 'ste proposte de merda-.
- Piantala di insultarlo.- urlo anche io - Stiamo insieme, accettalo, visto che dici di essere mio fratello. Tra me e Arturo è finita quattro anni fa, fatene una ragione.-.
- È finita perché te hai deciso de partì
- sbotta, come se fosse una cosa che avrebbe voluto dire da tempo - perché sei te che hai mollato lui. È stato 'na merda quando te ne sei andata, mo torni e te metti a dì che Arturo deve stare lontano da noi?!-.
- Nicolò, lo sai bene perché me ne sono andata, lui è stato il mio primo amore... Ma mi stava ammazzando.- sento le lacrime salirmi agli occhi - Perché mi dici queste cose? Tu sai tutto, sai quanto la situazione era diventata insostenibile-.
- Regà, dai basta, non dobbiamo litigare tra noi.- tenta di calmarci Lella, ottenendo l'appoggio di Umberto, ma sia io che Nicolò non abbiamo la minima intenzione di calmarci.
- Dovevi lottare per lui- ribatte il mio amico - invece sei scappata. Bella mossa! Scusa se mi fa andare fuori di testa la tua proposta di merda. La famiglia non si tocca, non me ne sbatte se il tuo fidanzatino fa i capricci-.
- Te lo sto chiedendo io, non Giovanni.- ribatto - Se io faccio ancora parte della famiglia, dovresti prendere in considerazione la mia proposta.-.
- Te stai a impazzì.- urla ancora di più, facendosi rosso in viso - O noi o quel cazzaro. Scegli, Deianira.-.
Strabuzzo gli occhi meravigliata e, prima che possa ribattere, Nicolò si gira di spalle ed esce dalla Dark House, sbattendo la porta con rabbia.
Tiro su con il naso, mentre una sensazione sgradevole si espande nel mio petto, facendomi faticare a respirare.
- Ha ragione Nico...- biascica Dylan - Ha sbagliato a parlarti così, sai come è fatto, ma tu non puoi chiederci una cosa del genere. Arturo è nostro fratello, ci stai chiedendo di scegliere tra te e lui. Perché scegliere se potremmo avere entrambi?-.
Scrollo le spalle debolmente, mentre alcune lacrime iniziano a scendere dai miei occhi. - Perché non mi sento a mio agio con lui davanti- spiego - perché Giovanni ci litigherebbe ancora e non voglio succeda più, ieri è stato orribile-.
Lella si avvicina a me e mi porta un fazzoletto per asciugarmi le lacrime, per poi stringermi in un abbraccio consolatorio, cercando di farmi calmare. Mi erano mancati i suoi abbracci, mi fa sempre sentire capita e mai sola.
- Troveremo una soluzione- Umberto si affianca a noi, mentre parla con dolcezza - perché non vogliamo escludere nemmeno te, fai parte della nostra vita, piccola-.
Sciolgo l'abbraccio con Lella e Umberto mi stampa un bacio tra i capelli, mentre continuo a piangere senza sosta.
Piango perché mi sento sotto pressione, perché odio litigare con i miei amici, perché odio fare del male ad Arturo, nonostante tutto, perché non so cosa fare, è tutto un gran casino.
*
Metto i cereali nella tazza e sento il campanello di casa mia suonare, così lancio uno sguardo all'orologio, e vedo che sono le 22. Ho deciso di rimanere a casa, visto che Giovanni doveva incontrare dei suoi amici che sono qua in vacanza.
Appoggio i cereali sul bancone e vado ad aprire la porta, convinta che possa essere solo mia madre, ma appena i miei occhi si incrociano con gli occhi castani più belli, profondi e dannati che io abbia mai visto, sussulto. Inutile dire che è l'ultima persona che mi aspettavo di vedere.
- Sono qua in pace- esordisce - non voglio litigare, sono venuto qua perché so che non c'è lui-.
Annuisco distrattamente e lo faccio accomodare in casa, spostandomi dalla soglia della porta, per poi chiudere quest'ultima alle mie spalle.
- Che ci fai qua, Arturo?- chiedo piano, cercando di non sembrare scontrosa.
- Nicolò mi ha detto tutto- spiega, con naturalezza - e non puoi chiedere questo... Non puoi allontanarmi da loro-.
- Non è questo che voglio...- rispondo piano - ma solo che tu non ci sia quando ci siamo io e Giovanni-.
- Ti sei scelta un tipo che non è alla tua altezza.- sorride amaramente, per poi voltarsi di spalle - Sono venuto solo per chiederti di fare tutto quello che vuoi, ma non allontanarmi dagli altri. Ho bisogno del loro sostegno.-.
- Arturo... Non voglio farti del male, sai che non potrei farlo mai.- la mia voce è carica di sincerità e tristezza - Credimi-.
Annuisce debolmente ed esce da casa mia senza aggiungere altre parole, lasciandomi interdetta.
È venuto fin qua a quest'ora solo per dirmi questo? Per due frasi contate?
Il suo viso preoccupato e la sua voce malinconica rendono ancora tutto più complicato di quello che è, non voglio fare del male a nessuno, ma pare che qualunque decisione io prenderò qualcuno rimarrà ferito.
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