Chapter 11.
* Quattro anni dopo.*
Lella's pov
- Regà- scatto in piedi come una molla, leggendo il messaggio che mi è appena arrivato sul cellulare, così Umberto e Nicolò mi rivolgono la loro attenzione, smettendo di giocare alla play.
- Che è?- chiede il mio ragazzo curioso, facendo un segno con la mano che mi incita a continuare.
- Ok ve lo leggo- esordisco, schiarandomi leggermente la voce - "Ciao amo, ho una notizia per te, mi è stato offerto un lavoro a Roma e ho deciso di accettare. Mi mancate troppo, forse è arrivato il momento che io torni. Domani sarò di nuovo dei vostri"-.
Finisco di leggere il contenuto del messaggio e vedo che i due ragazzi davanti a me stanno fissando un punto immaginario, come se non avessero capito realmente e stessero cercando di metabolizzare.
- Che è sto mortorio?- domanda Dylan, entrando nella Dark house e appoggiando il suo borsello Gucci sul tavolino.
- Deianira torna a Roma- gli spiego, così sul suo viso compare un sorriso enorme.
- Ma stai a scherza'?- chiede sbalordito - Ma con torna intendi che torna a vive qua?-.
Io annuisco debolmente con le lacrime agli occhi a causa della felicità. Mia sorella torna a casa, dopo anni, finalmente. Quasi non riesco a crederci.
Nicolò si alza in piedi e mi abbraccia forte, riprendendosi dallo stato di trans in cui era prima. Direi che la notizia del suo ritorno rende tutti felicissimi. È mancata a tutti tantissimo, in questi anni ci siamo tenuti spesso in contatto, ma ci siamo visti ben poco, visto che i ragazzi hanno riscosso un discreto successo nella musica. Hanno sempre mille impegni e non possono viaggiare come vorrebbero.
- Semo tutti contenti 'na cifra, ma ce sta un problema!- ci giriamo tutti verso Umberto sentendolo parlare - Ad Arturo come glielo diciamo?-.
A questo, presa dall'euforia, non ci avevo proprio pensato. Questo sì che è un bel problema.
*
Arturo's pov
- Posso sape' che succede?- chiedo annoiato, vedendo che gli altri, oggi, non sono in sé, così Luke stacca la base.
- Te dobbiamo parla'- mi risponde Dylan evitando il mio sguardo, mentre Umberto e Nicolò mi fissano.
- Parlate- mi siedo sul divanetto e aspetto che qualcuno si degni di spiegarmi la situazione.
I tre si lanciano occhiate tra di loro, poi Umberto alza gli occhi al cielo e annuisce. Stanno comunicando con gli sguardi? Evidentemente si erano messi d'accordo su chi doveva parlarmi.
- Regà, non ve magno- sbotto sentendo l'ansia salire in me - me state facendo impanica'-.
- Artù, è una cosa bella per certi versi e meno per altri.- esordisce Umberto, così lo incito a continuare - Deianira torna a Roma-.
Sgrano immediatamente gli occhi davanti alle sue parole e poi mi alzo in piedi, senza un motivo vero e proprio.
- Che significa che torna?- chiedo debolmente, mentre scruto attentamente i miei amici, attendendo che mi spieghino bene la situazione.
- Torna qua, Artù. Le hanno offerto un lavoro a Roma e ha accettato- spiega Nicolò, facendo aumentare i miei battiti cardiaci in un attimo.
Deianira torna a Roma. Torna qua dopo quattro anni che non la vedo, che non ho notizie di lei. Non ho potuto vederla nemmeno attraverso i social perché mi ha bloccato dopo i milioni di messaggi che le ho inviato.
Faccio per rispondere, ma mi interrompo sentendo chiamare il mio nome. Mi giro leggermente e Yalda entra nel mio campo visivo.
- Buongiorno ragazzi, vi ho portato la colazione- mi stampa un bacio sulle labbra e appoggia la busta contenente i cornetti sul tavolino.
- Ciao piccola- le accarezzo il viso e lei si accomoda nel divano, mentre io sospiro debolmente.
Io e Yalda stiamo insieme da due anni e mezzo. Inizialmente avevamo pattuito per restare amici, ma poi le cose sono degenerare, e dopo quasi due anni di baci nascosti, dove ci ostinavamo a reputarci amici, abbiano messo in chiaro le cose e abbiamo deciso di iniziare a frequentarci. Abbiamo messo da parte le nostre paure di soffrire ancora e devo dire che stiamo bene, benissimo.
- Cosa state provando?- chiede lei interessata - Nuovo singolo?-.
Io faccio spalluce, mentre Sick Luke le fa sentire il nuove beat, mentre lei ascolta entusiasta.
- Scusate, vado a fumare- sorrido dolcemente alla mia ragazza ed esco fuori, seguito da Umberto.
Ho bisogno di rilassarmi in questo momento. La notizia del suo ritorno mi ha destabilizzato e non poco.
Accendo una canna e aspiro, lasciando che il fumo mi invada e l'effetto dell'erba mi calmi completamente.
- Che te ne pare?- chiede il mio amico e io gli lancio un'occhiata interrogativa, fingendo di non capire che sta parlando di lei -Di Deianira, del fatto che torna. Che effetto ti fa?-.
Scrollo le spalle con indifferenza e continuo a fumare. - Nessun effetto, direi.- mento spudoratamente - Perché dovrebbe? Ormai sono passati quattro anni! L'ho aspettata, lei non è tornata e io mi sono rifatto una vita-.
Beh, su questo non sto mentendo. Ho smesso di aspettarla quando passavo le mie giornate nell'attesa che lei tornasse da me, perché avevo smesso definitivamente con la droga, ma lei non è mai tornata. Sono arrivato al punto di credere che mi avesse lasciato perché non mi amava più, e forse è davvero questa la ragione. Se mi avesse amato come diceva sarebbe tornata da me, visto che sono ormai pulito, e lo sono da tempo.
- Tu la ami ancora?- sussulto sentendo la domanda di Umberto e alzo lo sguardo sul suo - Sii sincero, Arturo.-.
Per un attimo mi tornano in mente tutte le cose che ho condiviso con lei. Tutto mi piomba addosso come un macigno, facendomi venire i brividi, era da tempo che non pensavo al passato con lei, mi ero obbligato a non farlo più, per superare tutto quel dolore. Mi rendo conto, però, che tutto questo non ha senso, io sto con una ragazza meravigliosa e non è giusto farle del male o farla soffrire, io ci tengo a lei.
- No- rispondo di getto - non la amo più-.
Umberto sgrana gli occhi sbalordito, mentre io distolgo lo sguardo dal suo e continuo a fumare guardando dritto davanti a me.
Sarà strano rivederla dopo così tanto tempo, non so cosa proverò, ma so di certo che, per quanto io l'abbia amata, ormai siamo cambiati, siamo cresciuti, e ci siamo persi.
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