Melanzane alla parmigiana

Era nuovamente sabato.

Harry e Louis il giorno prima non si erano visti perchè Louis aveva da fare al ristorante, e Harry ne aveva approfittato per iniziare l'arredamento del suo progetto.

Aveva ricevuto una miriade di messaggi dal gruppo dei suoi amici, che premevano per sapere cosa fare quella sera. Harry si era completamente dimenticato che sarebbe dovuto uscire con Niall,Zayn e Liam. Era contento, certo. Ma aveva già scelto la ricetta da preparare con il cuoco e disdire gli sembrava poco carino. Nonostante questo, avrebbe dovuto disdire l'appuntamento con gli amici, che aveva preso dalla settimana prima.
Decise di mandare un messaggio a Louis.

"Scusa, oggi non riesco. Ci vediamo domani?"

Non ricevette risposta prima di un'ora. Erano le quattro di pomeriggio e si stava annoiando a morte, non aveva nessuna voglia di lavorare e avrebbe voluto solo stare sul suo letto a leggere un libro.
Alle cinque in punto rincasò, finalmente, e la prima cosa che fece fu farsi uno straordinario tè caldo con una torta preparata la sera prima. Ed ecco che dopo un'ora esatta il suo telefono squillò.

"D'accordo"
Si aspettava qualche parola in più, ma faceva lo stesso. Dall'ultima volta che si erano visti, Louis sembrava un po' rigido, e non riusciva a spiegarsene il motivo.
Scrollò le spalle e andò in camera sua. Si sdraiò sul letto e continuo a leggere il libro a cui si stava dedicando poco.

Sfortunatamente non riusciva a concentrarsi, aveva mille pensieri per la testa e tutti si rinco ducevano a un'unica e sola persona: Louis.
Gli aveva detto di essere amici, ma aveva visto l'espressione del ragazzo mutare in uno sguardo leggermente deluso. Peró non poteva considerarlo diversamente, non lo amava, nè altro del genere. Sinceramente non gli voleva nemmeno bene, si conoscevano da poco, ed era ancora presto per provare sentimenti diversi da simpatia, forse stima. 

Si conoscevano da una settimana soltanto, sarebbe stato strano se ci fossero stati dei sentimenti più articolati.

La sera uscì con i suoi amici e questa volta cenarono in un ristorante messicano.

"Vogliamo andare a una festa? Una mia amica mi ha invitato e posso portare chi voglio" chiese all'improvviso Niall mentre ingurgitava un tacos quasi per intero. Zayn annuì subito, esultando, mentre Liam sorrise e disse solo 'ok'.

"Harry?"

"Non lo so ragazzi... non sono un tipo da feste" Harry non era proprio tipo da feste,non aveva nessuna voglia di fracassarsi i timpani con l'altissima musica nè rovinarsi il fegato con l'alcol.

"Dai Haz, stiamo solo per poco. So che domani hai un impegno con quel... tuo amico, quindi non torneremo tardi. Ti prego" Zayn lo pregò facendo il labbruccio e poi rise, non appena il riccio alzò gli occhi al cielo e sbuffò, accettando la proposta del suo biondo amico.

*
Louis di sabato chiudeva solitamente tardi, ma si era preso qualche ora ed era uscito prima per la troppa stanchezza. Nella settimana aveva messo in pratica ciò che Harry gli aveva insegnato, e aveva ricevuto ottimi responsi. Il locale andava bene, e con un breve passaparola erano giunti più clienti nei giorni successivi.

Quel sabato,infatti, il locale era stra pieno, e non ebbe un attimo per respirare tanti piatti aveva da preparare e situazioni da gestire. Rachel, una sua dipendente, aveva fatto scivolare un piatto mentre lo poggiava sul bancone, e quindi le toccò rifarlo molto più velocemente e rischiando di farlo arrivare parecchio in ritardo al tavolo. Louis odiava il ritardo.

Erano le dieci di sera quando se n'era andato. All'inizio voleva rimanere per tutta la serata, fino alla chiusura, come sempre, ma non riusciva nemmeno più a reggersi in piedi dalla stanchezza ed erano stati addirittura gli altri chef a ordinargli di tornare a casa. Ringraziò il cielo che non fossero incompetenti e totalmente dipendenti da lui.

Prima di salire in auto, si appoggiò alla portiera di essa e si accese una sigaretta, per rilassarsi. Poi il suo telefono vibrò nella tasca dei pantaloni.

" Tua sorella ha organizzato una festa. È pieno di gente"

Era il suo amico Stan. Evidentemente Lottie, la sorella più grande dopo di lui di tutta la famiglia, aveva organizzato una festa e non aveva idea di dove, visto che doveva essere al college. Infastidito chiese a Stan la posizione e salì immediatamente in auto.

Sarebbe voluto correre dalla sorella e rimproverarla, ma era completamente ricoperto di rosso sulla sua divisa da lavoro e avrebbe preferito cambiarsi.

Arrivò alla festa dopo un'ora, con abiti differenti, ma con la stessa identica espressione di quando aveva scoperto la cosa.

*

Niall era entrato per primo dentro la grande casa dove la festa si teneva, seguito da Liam e Zayn, e per ultimo, Harry. I due prima di lui si erano fiondati sull'open bar, mentre il riccio era rimasto vicino a Niall.

"Qui abita la tua amica?" chiese, curioso, ma costretto ad alzare la voce per la musica troppo alta, e anche alquanto disgustosa per le sue preferenze musicali.

"No. È la casa dei genitori di una sua amica, l'hanno organizzata assieme. Te la presento, vieni"  Harry afferrò la maglia di Niall per non perderlo durante il tragitto a causa del grande traffico di persone che si agitavano sudate con bicchieri pieni di liquidi barcollanti, sul punto di sbordare e cadere per terra, ma a nessuno sembrava importare.

Dopo una camminata che gli sembrò infinita, dove si scontrò con parecchie persone sudate e gli cadde qualche liquido sui capelli e sulla maglia, arrivarono in cucina, dove due ragazze, una bionda, e una mora, pagavano il fattorino delle pizze che porgeva loro forse 7 o 8 cartoni.

"Tesoro!" Niall gridò lanciandosi tra le braccia della bionda e stringendola forte. Harry rimase all'ingresso della stanza, immobile e imbarazzato.

"Ciao Niall, che bello vederti. Questa è Marie, la mia compagna di stanza al college. Quello chi è?" la ragazza sciolse l'abbraccio e indicò prima la sua amica vicino, e successivamente puntò il dito contro Harry.
Niall gli fece cenno di avvicinarsi e, a passo lento, si avvicinò al centro della stanza. Sorrise imbarazzato e guardò la ragazza bionda che lo fissava.

Aveva qualcosa di familiare.

"Lui è Harry. Siamo amici dal liceo, è timido ma è molto simpatico. Harry, lei è Lottie" Harry porse la mano alla ragazza, che strinse e gli mostrò un sorriso ampio.

"C'è della pizza. Se volete, potete bere qualcosa in salone"

Niall e Harry annuirono e subito dopo uscirono dalla stanza, iniziando a cercare Zayn e Liam. Li trovarono su un divano, uno con una birra in mano, l'altro che stringeva tra le dita una sigaretta, o forse una canna, Harry non ne era tanto sicuro.

Passò un'ora dal loro arrivo e tutti e quattro erano brilli, tranne Harry, che era completamente ubriaco per aver bevuto sotto costrizione di Niall a stomaco vuoto, perchè odiava mangiare alle feste da quando al primo anno di liceo aveva vomitato l'intero buffet della festa di Anthony.

Era completamente avvolto dal chiasso. Era seduto sul divano in maniera scomposta, una gamba distesa e l'altra spalancata verso sinistra; la sua testa appoggiata al bordo del divano, ed era piegata all'indietro. I suoi ricci si allungavano verso il basso.  Guardava il soffitto, mentre teneva con la mano destra un bicchiere rosso mezzo vuoto.

Si sentiva in un'altro mondo, qualsiasi rumore sembra ovattato e anche la sua vista non era lucida. Maledizione a lui e al suo stomaco vuoto.

Poi dal nulla tutto si fermò. La musica smise di essere riprodotta, qualsiasi chiacchiera venne interrotta, e tutti smisero di muoversi. L'unica cosa che sentì furono delle grosse urla e un forte 'fuori di qui'. Non si mosse, anche se qualcuno lo strattonò.

Qualcuno gli diede uno schiaffo forte sulla guancia e riprese coscienza totalmente lucida del suo corpo.

"Oh, perchè l'hai fatto Niall?" disse massaggiandosi la guancia bruciante.

"Dobbiamo andare. Il fratello di Lottie sta mandando via tutti"

Harry annuì e si alzò con fatica dal divano, seguendo Niall, questa volta tenendolo per il braccio per reggersi.

"Tu che cazzo ci fai qui?" una voce squillante gli tuonò i timpani, e Harry strinse gli occhi.

"Pensavo avessi degli impegni" continuò. Harry continuava a fissare la persona davanti a lui senza emettere alcun suono.

"Ma ci sei? Sto parlando con te, Harry." Niall era uscito ed era rimasto solo, davanti all'ingresso, mentre un ragazzo basso gli urlava contro e lo aveva afferrato per le braccia. Scosse la testa e lo riconobbe.

"Oh,ciao Louis. Cosa ci fai qui?" biascicò in una sorta di sussurrò, con voce altalenante.

"Io? Cosa ci fai tu qui, alla festa di mia sorella"

"Tua sorella?"

"Si, mia sorella. Sai che ne ho un centinaio, quindi parla e dimmi che cazzo ci fai qui, ubriaco, alla festa di una ragazzina"

"Non sono una ragazzina!" sentì gridare di fianco a lui.

"Non sono ubriaco" ridacchiò e tentò di scivolare dalla presa del moro davanti a lui. Roteò poi gli occhi, sbuffando. Era stanco e voleva sedersi di nuovo da qualche parte.

"Si, certo. Se questo era il genere di impegni che non potevi rimandare avresti potuto dirmelo e basta" Louis continuava a gridare, con una voce troppo alta, e alternava i rimproveri con lui e con la sorella, che era rossa in viso per la rabbia e per l'imbarazzo. Non era casa sua e suo fratello non aveva nessun diritto di mandare via gli ospiti dalla casa della sua amica.

Harry provò a zittire Louis più volte, ma senza risultati. Quello che usciva dalla sua bocca erano solo sussurri rotti dal suo singhiozzo.

"Lasciami" aveva detto in maniera più forte, e Louis lo aveva lasciato. Continuava peró a rimproverarlo e non ne potè più.

Gli prese la faccia tra le mani e lo baciò.

"Ma che cazzo fai?" il moro gridò ancora più forte spingendo via il riccio.

"Non stavi zitto"

*
La mattina dopo Harry era sul suo letto, in mutande, che dormiva come un ghiro in letargo. Quando si svegliò la sua testa martellava e si chiese perchè fosse mezzo nudo e come fosse riuscito a tornare a casa. La finestra della sua stanza faceva entrare una luce accecante, così si rintanò sotto le coperte e prese il telefono dal comodino.

Niall: 12 chiamate perse

Zayn: 5 messaggi

Liam: amico tutto bene?

Louis <3 : oggi devo lavorare

Harry non aveva idea di cosa fosse successo la sera prima. Si alzò dolorante dal letto, e si trascinò fino in cucina per bere un grandissimo bicchiere di acqua e un caffè caldo. Odiava i sintomi di una sbronza. Si domandò perchè Louis gli avesse detto il giorno prima che vedersi di domenica sarebbe stato ok, ma poi aveva annullato all'ultimo. Aprì i messaggi di Zayn e Liam che lo cercavano preoccupati, avvisandoli che fortunatamente era a casa ed era sano e salvo. Quando dopo un'ora e mezzo gli fu passato il mal di testa riuscì a telefonare a Niall,per capire cosa fosse successo la sera prima. Quello gli disse che Louis aveva interrotto la festa e tutti se n'erano andati velocemente.

"Perchè non mi hai detto che Louis era il fratello della tua amica?" mormorò al telefono mentre sorseggiava la bevanda marrone.

"Non mi hai mai detto il suo cognome,non lo sapevo"

"Ma l'hai visto al ristorante la scorsa settimana"

"Non conosco il fratello di Lottie. Siamo amici perchè ci ha presentato la mia ex. Non le ho fatto il terzo grado sulla sua famiglia,Harry"

Sbuffò e chiuse la telefonata dopo poco. Non aveva voglia di litigare perchè stava ancora male e voleva solo tornare a letto.

*

Per le successive due settimane Harry non si incontrò con Louis. Il riccio gli aveva mandato più messaggi per chiedergli quando potessero vedersi, ma Louis aveva rifiutato tutte le uscite oppure non aveva risposto. Non aveva idea del perchè, e non sapeva minimamente perchè Louis fosse arrabbiato con lui. Non aveva senso, era andato alla festa della sorella ma non sapeva chi lei fosse, e poi, anche se fosse stato, quale legge gli impediva di farlo?

"Ho ancora delle cose da insegnarti,anche se sei arrabbiato con me" e inviò.

"Non ho nient'altro da imparare. Non sono arrabbiato" ricevette in risposta dopo qualche minuto.

"E allora perchè non ci siamo visti per due settimane intere?"

"Mi stai davvero facendo questa domanda?"

"Si."

"Sto lavorando, Harry"

Non mandò un altro messaggio. Era martedì e Louis aveva il giorno libero, perchè glielo aveva detto due settimane prima quando si erano visti per pranzo, quindi stava mentendo.  Si preparò, e uscì di casa in una ventina di minuti. 

Salì in macchina e andò al mercato, comprando tantissimi ingredienti e il suo solito mazzo di fiori. Sapeva perfettamente quale scegliere, perciò in mezz'ora aveva finito le compere e si diresse a casa del liscio.

Arrivato, trovò il portone aperto e salì di corsa al secondo piano. Fece una breve pausa per il fiatone, e poi si piazzò davanti alla porta 'Tomlinson' . Si attaccò al campanello e Bonnie iniziò ad abbaiare come una pazza, ma non smise di suonare. Avrebbe continuato finché non sarebbe entrato dentro casa.

"Ma chi cazzo è porca di quella puttana" sentì gridare e non riuscì a trattenere un ghigno. Louis aprì la porta e strabuzzò gli occhi.

La richiuse subito.

"Sei un bugiardo" gli disse Harry per poi spingere di nuovo il pollice sopra al tasto del campanello. Louis, sfinito, aprì la porta nuovamente.

"Va bene cazzo! Entra! Basta che togli quel fottuto dito da lì e fai smettere Bonnie di abbaiare. Merda, sei fastidioso"

Harry entrò in casa senza neanche salutarlo, poggiando le sue buste sul tavolo, e lavandosi subito le mani nel lavabo. Si allacciò un grembiule in vita e iniziò a svuotare le due buste.

"Cosa stai facendo? Ti ho detto che non faremo più nessuna lezione"

"Infatti. L'hai detto tu. Ma dal momento che quello che sa cucinare sono io, decido io quando finiremo le lezioni. Quindi,per favore, vieni qui a imparare come si preparano le melanzane alla parmigiana" ringhiò il riccio, cercando comunque di essere gentile. Niente si risolve con la rabbia.

"Non mi piacciono le melanzane"

"Potranno anche non piacerti, ma in questo modo le adorerai" Harry lo prese per un polso e lo avvicinò a se, mettendogli tra le mani due grandi melanzane viola.

"Harry non è questo il punto"

"E qual è? Hai smesso di parlarmi e di rispondermi ai messaggi, non mi hai neanche spiegato il motivo" gli rispose, ma senza smettere di preparare. Stava riempendo una pentola d'olio per friggere gli ortaggi e in un'altra preparava il soffritto per il sugo.

"Ma sei serio? Mi stai prendendo per- ti fermi cazzo?" Louis gli afferrò le mani e lo fissò.

"Lasciami, sto cucinando. Dovresti osservare e imparare anzi che chiacchierare"

"Non sto chiacchierando, idiota. Mi hai chiesto perchè sono arrabbiato ma sembra che tu lo stia facendo apposta"

"A fare cosa?"

"A far finta di non ricordarti di avermi baciato"

A Harry cadde una melanzana per terra. Imprecò, e la riprese.

Cosa aveva fatto?

"Non è possibile" disse, facendo finta di niente e riprendendo a cucinare.

"Lo hai fatto. Hai intenzione di spiegarmi cosa dovrebbe significare? Perchè non ho saputo e non so tutt'ora come reagire"  Louis sbuffò e lo guardò, ma Harry non ricambiò lo sguardo.

Non aveva idea del perchè lo avesse fatto. Cosa gli era saltato in testa? Louis non gli piaceva neanche. Forse era solo ubriaco.

"Non lo so"

"Non lo sai? E chi dovrebbe saperlo? Dio, forse? E ora cosa facciamo?"

"Cosa intendi ?" Gli passò una ciotola piena delle melanzane affettate, da buttare nell'olio bollente .

"Come dobbiamo comportarci?" chiese, prendendola e lanciando le melanzane nell'olio, facendo schizzare tutto per aria.

"Ma sei impazzito? Vuoi ustionarti seriamente?" Harry abbassò il fuoco e spostò Louis tirandolo per la maglia.

"Non dobbiamo comportarci in nessun modo. Mica siamo innamorati- continuò- ti ho portato questi" gli porse un mazzo gigantesco di fiori.

"Che cosa sono?"

"Gigli"

Louis esitò.

"Non li voglio i tuoi stupidi gigli" disse, incrociando le braccia. Harry fece finta di niente, c'era rimasto un po' male. Li prese e li infilò in una pentola alta, perchè Louis non aveva dei vasi.

"Esco con Bonnie" avvisò il liscio e prese il cane. Era una situazione strana, stavano litigando? E ora Louis lo stava lasciando da solo in casa sua?

Al suo ritorno,Louis trovò apparecchiato sul tavolo e il forno semiaperto e spento da cui fuoriusciva uno straordinario profumo. Bonnie corse dentro casa e poi in camera da letto. Di Harry nessuna traccia. Eppure sul tavolo c'erano due piatti.

Bonnie era scomparsa in camera da letto e Louis, confuso, andò a cercarla, trovando il riccio sdraiato sul suo letto addormentato. Era senza maglia, e quest'ultima si trovava al piedi del letto con una grande macchia rossa sopra. Louis lo guardò. Inizialmente era infastidito per tale comportamento, era casa sua e Harry oltre che essersi auto invitato stava dormendo anche nel suo letto, senza permesso. 

Si schiarì la gola, per fare in modo che si svegliasse, ma nulla. Allora torno all'ingresso, e riaprì la porta per poi chiuderla forte, ma non in modo esagerato. Harry si svegliò.

Uscì velocemente dalla stanza mentre di rimetteva la maglia, lasciando ben in vista il suo addome mentre si dirigeva fuori dalla camera da letto.
"È pronto, se vuoi mangiare" disse con voce roca.

"Hai dormito?"

"Si, scusa. Sei stato via per quasi due ore ed ero stanco morto. Ho finito di preparare"

"Si vede" Louis indicò la sua maglietta sporca di rosso e sorrise leggermente. Harry in risposta fece un sorriso imbarazzato, per poi sistemarsi i capelli.

"Te ne posso prestare una" gli propose, e il riccio accettò. La maglietta che Louis gli aveva prestato non gli stava esattamente giusta, un po' stretta, aderiva al suo petto e gli stringeva un po' sulle spalle, ma meglio di niente.

"Allora, mi dai la ricetta di questo piatto? Ho seguito solo metà dei passaggi"

Harry sorrise.

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