EPILOGO

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Natale

Il Natale alla Tana era sempre un'esperienza unica. Anche quell'anno Molly Weasley non si era risparmiata in nulla e aveva accolto volentieri in casa propria sia Draco che Kayden.

Alla fine Kayden e Thor avevano incontrato insieme Charlie e Oliver, raccontandogli la verità su di loro e Thor si era sottoposto al test del DNA, confermando di essere fratello di sangue di Kayden.

I due erano andati subito d'accordo e Joey aveva accolto abbastanza bene la notizia di quella parentela.

Tutte le paure di Kayden si erano rivelate infondate, perché il giovane non si era affatto arrabbiato o ingelosito di Thor, anzi, aveva chiesto all'amico di presentarsi spesso a casa perché voleva stare con lui.

Kayden ovviamente era l'unico custode del segreto di Thor e Hugo. Nessun altro nella famiglia Weasley sapeva la verità.

Kayden lo aveva giurato ai due giovani che si erano tranquillizzati.

Durante la cena natalizia i due erano rimasti sempre insieme e nessuno sembrava interessato a loro o si era accorto di quello che facevano. Kayden, che li aveva tenuti sott’occhio per quasi tutta la serata, aveva notato il modo in cui i due cugini si guardavano intensamente negli occhi, come le loro mani si sfiorassero quando non pensavano dio essere visti, in gesti tutt’altro che casuali.

Kayden aveva anche sorpreso la coppia scambiarsi un bacio fuori casa mentre il moro fumava una sigaretta. Il maggiore non si era fatto vedere ma aveva osservato con un sorriso i due giovani stretti in un abbraccio.

La novità della serata ovviamente era stato Draco Malfoy e Molly lo aveva riempito di domande.

Quando giunsero al dolce, la coppia si era guardata intensamente e avevamo intrecciato insieme le loro mani.

"Abbiamo un annuncio da fare!" Aveva detto Harry guardando emozionato Draco che era arrossito, la testa bassa.

"Io e Draco ci sposeremo l'estate prossima!" Aveva detto Harry e dopo qualche secondo di silenzio la signora Weasley era balzata dalla sedia ed era corsa verso i ragazzi, stringendoli con affetto.

Molly era stata una figura molto importante per Harry, quasi come una seconda madre.

Durante l'adolescenza aveva trascorso le estati a casa Weasley insieme al suo amico Ron e ad Hermione. I due avevano avuto una relazione durante l’adolescenza che era culminata con la nascita di Hugo, ma pochi mesi dopo la nascita del bambino i due si erano lasciati di comune accordo e alcuni anni dopo Hermione aveva cominciato a vedersi con Pansy Parkinson, una stilista emergente.

I giovani subito dopo l’annuncio delle nozze si erano avvicinati a Draco ed Harry e si erano congratulati con loro, cominciando a chiamare Draco ‘zio’, facendolo avvampare per l’imbarazzo.

Kayden e Louis avevano trascorso il Capodanno a Paradise nella casa del moro e poi Louis era tornato a casa per prepararsi a nuovi esami.

Era stato difficile trovare del tempo per stare insieme, ma alla fine riuscivano a sentirsi quasi tutti i giorni e quando Louis era davvero in ansia prima di un esame o aveva finito una settimana di tirocinio, i due correvano a Paradise, spegnevano i cellulari e si perdevano per due giorni l’uno tra le braccia dell’altro, senza pensieri.

Tutto andava bene, finchè il sei gennaio Kayden aveva chiamato Louis alle dieci di sera.

“Ho avuto un incidente, sono caduto dalla moto”.

Louis aveva odiato quella dannatissima moto dal primo istante che Kayden gliel’aveva mostrata. Era nera ed enorme, Kayden sembrava un bambino quando si era presentato davanti a casa sua a cavallo di quella moto.

“Ti porto a fare un giro!” aveva detto tendendogli un casco giallo canarino e anche se Louis non era affatto felice, si era seduto alle spalle del suo ragazzo e poi aveva lanciato un urlo acuto mentre stringeva con forza i fianchi magri del compagno dopo essere partiti.

Louis era sceso dalla moto che non sentiva più le gambe e lo aveva colpito un fortissimo senso di nausea.

“La odio!” aveva borbottato il rosso mentre si appoggiava con una mano ad un albero del parco e si piegava in avanti, sentendo il cuore battere impazzito.

Kayden era scoppiato a ridere e gli aveva accarezzato la testa mentre Louis lo minacciava di non andare mai più a prenderlo con quella cosa infernale.

Ogni volta che Kayden usciva e andava dai suoi amici della band per provare a bordo di quella moto, Louis era sempre in ansia.

Fino a quella sera. Louis non aveva chiuso occhio per tutta la notte, rigirandosi nel letto, ripensando alle parole che Kayden gli aveva detto.

Quando erano giunte le sei del mattino, Louis si era alzato e si era fatto una doccia, prima di uscire alle sette.

Black Angel City era ancora buia quando Louis uscì di casa, avvolto dalla sciarpa di sua nonna e avvolto dal pumino. Quella notte aveva nevicato e Louis sapeva benissimo quanto traffico ci sarebbe stato per raggiungere l’ospedale.

Era salito sul bus con l’ansia che lo divorava dentro.

Che cosa avrebbe trovato una volta messo piede in ospedale?

Louis aveva provato a chiamare Kayden ma il suo ragazzo aveva il cellulare spento, probabilmente si doveva essere scaricato durante la notte. Louis controllò per l’ennesima volta di avere lui il caricabatteria nello zaino.

Quando giunse in ospedale ci impiegò pochi minuti prima di scoprire che fine avesse fatto Kayden.

Era stato ricoverato in ortopedia e quando Louis giunse nella sua stanza, lo trovò sdraiato nel letto con una gamba ingessata, così come un braccio.

Louis era rimasto fermo sulla soglia a fissare in silenzio il suo ragazzo, o quello che ne restava di lui, mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime.

Kayden si voltò e non appena lo vide sorrise come se nulla fosse.

“Hey!” aveva detto a quel punto e Louis era corso verso di lui.

Kayden aveva sollevato il volto verso l’alto per ricevere un bacio, invece i suoi occhi si spalancarono mentre voltava la testa da un lato, il suono di uno schiaffo riecheggiava nella stanza.

Kayden sbattè le palpebre qualche secondo, poi guardò confuso il suo ragazzo che lo stava fissando con le braccia ai lati del corpo, i pugni chiusi e grosse lacrime gli scendevano lungo le guance.

“Sei una testa di cazzo!” aveva ringhiato rabbioso Louis prima di abbassarsi sul suo volto per baciarlo sulle labbra, stringendogli il viso con entrambe le mani.

“Sei impazzito?” aveva sussurrato sconvolto Kayden e Louis nascose il viso nell’incavo tra spalla e collo del ragazzo, ispirando il suo profumo per calmarsi.

“Mi sono spaventato da morire! Non ho chiuso occhio per tutta la notte!” aveva detto il rosso e Kayden aveva sospirato.

“Sto bene, poteva andare peggio…” aveva detto Kayden sollevando la mano sana per passarla tra i suoi capelli.

“Odio quella cazzo di moto. Spero ti si sia rotta completamente cosi non ci sali mai più!”

Kayden alzò gli occhi al cielo.

“Non è stata colpa mia! So come si guida una moto. E’ che era buio e la strada era ghiacciata. Sono scivolato per il ghiaccio e la moto mi è caduta sulla gamba. Ma sono sempre stato vigile, parlavo con i paramedici mentre mi portavano qui. Hai vistO? Sono stato bravo e mi sono fatto portare qui, cosi potrai passare quando finisci il turno….” Disse Kayden con un sorriso e Louis lo fulminò con lo sguardo.

“Non era questo quello che intendevo quando dico di vederci dopo il mio turno…” disse Louis.

Kayden scrollò la testa e si sporse per baciargli una guancia.

Louis ritornò nel pomeriggio. Erano le cinque quando raggiunse il piano dove Kay era ricoverato e si bloccò sulla soglia quando vide Christian seduto sulla sedia accanto a lui che gli toccava il gesso del braccio con una mano.

Fu Kayden il primo ad accorgersi di lui in piedi sulla soglia e gli rivolse un sorriso dolcissimo.

Louis si avvicinò al suo letto e posò lo zaino a terra, mentre fissava Christian con odio.

“Perché non te ne vai alle macchinette? Hai bisogno di un caffè!” disse il rosso sedendosi sulla sedia e avvicinandosi al letto, posando una mano sul ventre di Kayden.

Il moro si morse le labbra per non ridere, fingendo di guardare qualcosa fuori dalla finestra, i piccioni in effetti erano molto interessanti.

Christian aveva fissato in silenzio il rosso poi si era alzato.

“Ci vediamo” gli aveva detto il batterista a Kayden che gli aveva sorriso e i due si erano stretti la mano sotto lo sguardo geloso di Louis.

Christian aveva afferrato la giacca e si era rivestito poi aveva lasciato la stanza, scendendo al piano terra. Stava per uscire quando la sua attenzione venne catturata dalle macchinette e soprattutto da un poliziotto che era di fronte ad esse che stava dicendo qualcosa alla macchinetta, prima di darle un calcio.

Christian fece dietrofront e si avvicinò, osservando da vicino il poliziotto, tenendo entrambe le mani nelle tasche del cappotto.

Quando il poliziotto si accorse di non essere da solo, si voltò e rimase immobile a fissarlo.

Era giovane, occhi chiari e capelli biondi. I due si fissarono a lungo, poi il poliziotto avvampò, portandosi una mano tra i capelli. Le sue guance divennero rosse mentre indicava la macchinetta che lampeggiava.

“C-credo non funzioni” disse il poliziotto guardando il rosso.

“Che peccato, avevo proprio voglia di un caffè…” disse.

“C’è un bar poco più avanti..” disse il giovane e Christian lo fissò, sorridendo.

“Ti offro un caffè, allora…” aveva detto con sicurezza il rosso e il poliziotto lo aveva fissato in silenzio.

“N.non è necessario, mi è passata la voglia…”

“A me no, anzi. Ho proprio voglia di un caffè… Mi fai compagnia?”

Il poliziotto si era guardato attorno e poi aveva annuito.

I due si incamminarono insieme verso il bar dell’ospedale.

“Sono Christian comunque…” aveva detto il rosso tenendo la mano al poliziotto che aveva allungato la propria per stringere quella del rosso, guardandolo dritto negli occhi.

“Io sono Robert…”

Continua…

Note: Grazie mille a tutti coloro che hanno letto questa storia, che mi sono stati vicini per tutti questi mesi, che mi hanno supportata (e sopportata!) dopo la cancellazione del mio profilo. Ma sono ancora qui, ho concluso questa storia e ne ho in mente un'altra come vedete!

I prossimi aggiornamenti ci saranno il sabato. ❤️

Tenete d'occhio il mio profilo per sapere quando arriverà la prossima storia ❤️

A presto, Galaxy✨

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