capitolo 4
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LOUIS
Louis giunse all'indirizzo che gli aveva dato Logan qualche minuto prima delle sette. Sollevò la testa e osservò il palazzo davanti a lui, poi attraversò la strada e raggiunse il portone, cercando sul citofono il cognome Warrick.
Dopo qualche secondo, cliccò sul tasto e rimase in attesa.
"Si?" rispose la voce poco dopo.
"Sono Louis..." disse il rosso e poco dopo il portone si aprì.
Il rosso prese l'ascensore e raggiunse il terzo piano. Quando scese si accorse di una porta semichiusa e si avvicinò.
"E' permesso? Warrick?" chiese Louis e un attimo dopo il suo ex compagno di scuola comparve a torso nudo davanti a lui.
Louis sbarrò appena lo sguardo e cercò di fissarlo in faccia. Come lui, Logan aveva i capelli rossi ma ricci, portava un paio di occhiali e faceva decisamente palestra, a giudicare dalle spalle e dai pettorali sporchi di pittura.
"Cavolo, puntualissimo, prego, accomodati!" disse Il rosso afferrando uno strofinaccio mentre Louis entrava in casa e si guardò attorno, mentre veniva colpito dall'odore di acrilico, poi la sua attenzione cadde sul pavimento di una stanza, coperto da dei teli trasparenti per non sporcarlo, su cui c'erano delle tele colorate.
"Di qui" disse Logan, chiudendo poi la stanza e Louis notò che si era coperto con una felpa nera.
Entrarono nella piccola cucina e Logan si voltò verso di lui.
"Posso offrirti qualcosa?" chiese il ragazzo guardandolo da dietro la spalla ma Louis scrollò le spalle.
"No, grazie... Hai parlato con il tuo ragazzo?" chiese mentre si sedeva e Logan lo fulminò.
"Non è il mio ragazzo..." disse fissandolo torvo e Louis alzò le mani verso l'alto.
"Scusa, pensavo solo che visto che vi frequentate..."
Logan lo guardò.
"Io e Albert scopiamo e basta, non stiamo insieme!"
A quelle parole, Louis fece il segno con le mani di cucirsi le labbra. Lui non era affatto d'accordo con quella definizione, lui se faceva l'amore con un ragazzo significava che aveva una relazione, soprattutto se, come nel caso di Logan e Albert, andava avanti da mesi. Non sarebbe mai riuscito a farci solo sesso e poi ognuno alla propria vita. Il pensiero di vedere la persona che gli piaceva anche in compagnia di altri ragazzi lo faceva stare male.
All'improvviso il pensiero che Kayden potesse non essere single gli fece provare una fitta nello stomaco.
Doveva smetterla di prendersi cotte senza nemmeno rendersene conto.
Logan afferrò il pc portatile che teneva chiuso su una sedia e lo posò sul tavolo, mentre riceveva una chiamata sul cellulare.
Louis lo vide rispondere e poi alzarsi dalla sedia per andare ad aprire la porta.
"Ciao..." sentì Louis dire dalla voce di Albert Ritz.
"Hey... vieni, c'è il mio amico Louis deve chiederti..." stava dicendo Logan.
"Si, ma prima dammi un bacio..." sussurrò Albert.
"Dai, non siamo da soli, per favore.." rispose Lohan e Louis alzò gli occhi al cielo.
Come se avesse mai potuto scandalizzarsi per un bacio! Il rosso scrollò la testa, soffiando poi il ciuffo che gli cadde sul viso, portandolo nuovamente dietro l' orecchio.
"Ti prego..." sentì dire da Albert e Louis sorrise.
E menomale che scopavano solo, pensò Louis, per poi sospirare. Lui non aveva una relazione da anni ormai, non sapeva nemmeno più che cosa significasse.
Louis si strinse nelle spalle e sollevò la testa quando vide i due entrare, Albert con un grande sorriso sulle labbra, Logan con il viso arrossato e gli occhi bassi, mentre si sistemava gli occhiali sul naso.
"Ciao, sono Albert" disse il poliziotto, tendendo la mano a Louis che gliela strinse.
"Louis" rispose il giovane tendendo la mano al poliziotto che si sedette davanti a lui al tavolo, mentre Logan gli consegnava una tazza di the e gli mostrava il portatile sulla sedia libera.
Albert lo afferrò e dopo averlo aperto lo accese, mentre fissava Louis.
"Mi ha detto Logan che hai bisogno di me per trovare delle persone?" chiese il castano posando gli occhi azzurri su di lui.
Louis annuì, mentre univa le mani a mò di preghiera e le metteva tra le cosce, poi guardò Logan che stava riempiendo la tazza con il the, pensieroso, poi portò di nuovo l'attenzione sul poliziotto.
"E' per un ragazzo che frequenta l'associazione di mio zio. Mi ha detto che ha scoperto che il suo padre biologico è in fin di vita e per liberarsi la coscienza ha rivelato di avere un altro foglio da qualche parte. Io... ecco... volevo sapere se fosse possibile scoprire chi è questo ragazzo..."
Albert lo guardò.
"Ah. Quindi stai cercando una persona.." disse e Louis annuì, sentendo di aver appena compiuto una enorme stronzata.
"Lo so che non è possibile, o almeno per me.." disse Louis, teso. "Ma ti giuro, lo sto facendo con le buone intenzioni del mondo. Questo ragazzo è scappato di casa, non si fa più vivo da giorni e non vuole fare pace con la madre che gli ha rivelato la notizia..."
Albert afferrò la tazza che Logan gli stava porgendo e rimase in silenzio per parecchi minuti, sorseggiando il the, mentre accendeva il portatile. Louis stava cominciando a perdere le speranze, voleva così tanto aiutare Kayden che forse quello che aveva in mente non era fattibile nemmeno per la polizia.
Doveva cominciare a farsi gli affari suoi, si disse.
"Come si chiama questo ragazzo?" chiese il poliziotto all'improvviso e Louis lo guardò con gli occhi sbarrati.
"Kayden" disse, poi afferrò il cellulare e aprì la galleria. Prima di uscire aveva fotografato il documento che compilavano ogni volta che un giovane entrava in associazione, per registrarli. Non volevano problemi.
"Kayden Bower" disse Louis mostrando il cellulare al poliziotto che guardò la foto.
"Lo sai che non puoi tenere certe foto sul cellulare, vero? Stai violando la privacy di questo ragazzo..."
"Lo so, ma pensavo potesse esserti utile. Più cose sai meglio è, giusto?" disse Louis sentendo il cuore battere all'impazzata.
E se alla fine lo avesse arrestato perché aveva commesso un'infrazione?
Albert lo fissò e annuì, cominciando a scrivere al computer.
Logan lanciò un'occhiata allo schermo e fece una smorfia.
"Dio, un Acquario!" sbuffò.
Albert alzò gli occhi azzurri al cielo, continuando a scrivere.
"Non iniziare" disse Albert.
"Non è colpa mia. Gli acquario sono troppo indipendenti e poi sono freddi e distanti. Il mio ex mi ha devastato emotivamente!" disse Logan sedendosi accanto a Albert.
"Non ascoltarlo..." disse Albert mentre continuava a scrivere.
"Ma è vero, non amano le dimostrazioni di affetto, per non parlare delle dichiarazioni d'amore! Nemmeno ti voglio bene ti dicono!" disse Logan incrociando le braccia al petto.
"Tu odi le dimostrazioni d'affetto e non vuoi mai parlare di sentimenti..." disse Albert prima di smettere di scrivere. "E non sei un Acquario"
Logan lo guardò indignato, mentre le sue guance diventavano rosse.
"Io non ho mai detto di..." stava dicendo il rosso, ma Albert sollevò una mano per zittirlo.
"Questo Kayden non ha un padre registrato all'anagrafe, il padre è ignoto è registrata solo la madre..." disse Albert guardandolo. "Che si è risposata con David Bower, imprenditore. Ha adottato Kayden all'età di sette anni, quando ha poi avuto un figlio dalla moglie... La madre di Kayden.."
"Lo so, infatti lui non frequenta il padre biologico, non sa nemmeno che faccia ha, così ha detto..."
"Nemmeno il nome?" chiese Albert e Louis alzò le spalle.
"Non ne ho idea, a me Kayden non l'ha detto, per cui non so cosa risponderti..."
"Mi manderesti la foto? Farò delle verifiche con il mio collega..." disse Albert.
A sentire pronunciare il collega, Logan sussultò e si allontanò, lo sguardo cupo.
Louis gli mandò la foto e poi si alzò dalla sedia, dallo sguardo di Logan capì che il suo amico voleva restare da solo con il proprio ragazzo. Louis afferrò il cappotto e la sciarpa che si mise attorno al collo.
"Fatemi sapere" disse mentre salutava la coppia e poi uscì dall'appartamento, le mani affondate nelle tasche del cappotto.
"Ti informerò appena so qualcosa" disse Albert con un sorriso amichevole.
LOGAN
Logan accompagnò Louis alla porta e dopo averla chiusa, si strinse nelle braccia, pensieroso.
Raggiunse la cucina che aveva la testa piena di pensieri e si diede dello stupido mentalmente. Perché doveva ingelosirsi del collega di Albert? Non stavano insieme, si vedevano solo per scopare, non avevano mai parlato di rendere le cose ufficiali.
Eppure Albert la sua famiglia te l’ha presentata. Tu per quanto tempo pensi di tenere tua sorella lontana?
Logan si grattò la nuca mentre entrava in cucina e notava l’occhiata di Albert che si stava aprendo la divisa.
Logan si sentiva terribilmente attratto da Albert ma aveva paura a tentare di nuovo con una relazione. Dopo l’ultima, che lo aveva psicologicamente distrutto, non riusciva più a fidarsi di nessuno. Anche se di ragazzi come Albert non esistevano più. Quando Logan lo aveva incontrato mentre cercava il latte al bancofrigo del supermercato, era rimasto imbambolato a fissarlo. Non riusciva a staccare gli occhi da quelli azzurri del poliziotto.
Anche Albert sembrava incapace di staccare gli occhi dai suoi, però aveva ricevuto una telefonata e se n'era andato velocemente.
Logan non lo aveva più rivisto se non una sera quando stava rientrando da una festa e una pattuglia ad un posto di blocco lo aveva fermato.
Logan aveva sospirato e si era fermato.
"Patente e libretto" disse il poliziotto che si era avvicinato e Logan si era sporto per afferrare dal vano porta oggetti il libretto e poi aveva afferrato il portafoglio dalla tasca. Quando sollevò lo sguardo, trattenne bruscamente il respiro.
Un paio di occhi blu lo stavano scrutando e il cuore di Logan aveva fatto una capriola nel petto e il rosso si era ritrovato a boccheggiare.
Com'era possibile? Si chiese.
Aveva letto l'oroscopo quella mattina e non gli aveva detto niente su un incontro speciale. Perché allora aveva incontrato di nuovo quell'uomo?
Logan lo fissò prima in faccia e poi fece vagare lo sguardo sul suo corpo.
E così era un poliziotto, si disse, mentre ammirava il giovane in divisa e immagini poco consone gli affollavano la mente e si immaginava il poliziotto nudo nel suo letto e magari ammanettato...
Logan strinse le labbra per non sorridere e tornò a fissare il poliziotto che stava scrivendo qualcosa su un foglio.
"Può andare" disse, mentre gli consegnava nuovamente patente, libretto e, dentro la patente, il foglio piegato.
Logan aprì il foglio, stupito di trovarci sopra il nome e il numero del poliziotto.
Logan sollevò lo sguardo sullo specchietto retrovisore e lo osservò raggiungere la macchina e parlare con il collega che era con lui.
Logan mise in moto e se ne andò, mentre pronunciava mentalmente il suo nome.
Si erano incontrati il giorno dopo al bar sotto casa di Logan e poi… erano saliti nel suo appartamento e avevano finito per fare sesso.
Era cominciata in quel modo e ormai continuavano così da mesi.
Albert lo aveva quasi costretto a conoscere i suoi genitori, quando questi si erano presentati all'improvviso. Logan aveva scoperto che Albert era nato e cresciuto a Los Angeles, poi si era trasferito a New York insieme a Nathan e poi nuovamente insieme si erano trasferiti a Black Angel City.
Quel racconto non era piaciuto per niente a Logan che subito aveva sentito una strana gelosia colpirlo.
Quando poi aveva conosciuto il famoso Nate, era stato malissimo.
Nate era un bellissimo ragazzo ed era evidente fosse gay, dal modo in cui Logan lo aveva sorpreso più volte a sorridere ad Albert o a guardarlo quando l'altro faceva dell'altro.
Logan però non aveva mai avuto il coraggio di chiedergli nulla al riguardo, ma ogni volta che sentiva il suo nome pronunciato dal compagno, sentiva una pugnalata al cuore.
"Hai sentito cosa ti ho detto?" La voce di Albert lo fece sobbalzare e quando si voltò, si accorse che le braccia del poliziotto erano attorno alla sua vita e il castano teneva il mento posato sulla sua spalla.
Logan lo guardò in silenzio.
"No, che hai detto?" Chiese, confuso.
Albert lo scrutò e si sporse per lasciargli un bacio sulle labbra.
"Non ingelosirti…" gli disse sorridendo. "Come la vuoi la pizza?"
Dopo quelle parole si era allontanato per raggiungere la camera da letto e Logan strinse i pugni.
Come aveva fatto a capire che era geloso di Nate? Si chiese per l'ennesima volta Logan portandosi le mani sulla faccia.
Non doveva essere geloso. Non doveva opprimerlo, non stavano insieme, scopavano solo…
"Logan, hai visto la maglia che avevo messo nell'armadio? È quella grigia…"
Logan si voltò e sospirò, mentre raggiungeva la camera da letto e chiudeva la porta del suo studio.
Albert era davvero un disordinato cronico!
NOTE: Ed eccoci con un nuovo capitolo e dei nuovi personaggi! Che ne pensate per ora? Mi raccomando non chiudete la storia senza aver prima stellinato e/o commentato, Galaxy 💕
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