capitolo 23
NOTE: Hey tu! Si, proprio tu che stai leggendo! Non dimenticare di accendere la stellina in basso a sinistra! ❤️ Buona lettura! 📖
CALVIN
Calvin si stava preparando per andare al lavoro quando all'improvviso suonarono alla porta di casa.
"Vado io!" Disse Dion che era in salotto insieme alla madre a sistemare.
Poco dopo Calvin sentì strillare e poi qualcuno correre per casa. Aveva appena fatto in tempo ad aprire la porta della camera da letto che un bambino gli era già saltato addosso, strillando felice.
"Zio Calvin! Zio Calvin!"
Calvin prese il nipote tra le braccia e sorrise mentre osservava sua sorella fissarlo imbarazzata sulla soglia di casa.
"Non sapevo avessi ospiti" disse sua sorella mentre Calvin la raggiungeva con il figlio tra le braccia e si sporgeva verso la sua guancia per lasciarle un bacio.
"Non sono proprio ospiti. Lui è Dion" disse Calvin voltandosi verso il suo ragazzo che era avvampato per l'imbarazzo.
"Ommioddio sei davvero tu?" Fu quello che disse la donna prima di gettare le braccia al collo dello studente che aveva gli occhi azzurri sbarrati e fissava Calvin con orrore.
"Hem... sono Dion!"
La donna gli strinse il viso con entrambe le mani e lo guardó attentamente in faccia.
"Calvin mi ha parlato un sacco di te, ma non mi ha mai detto che fossi così bello..." si voltò verso Calvin e lo guardó. "Avevi paura?" Chiese e Calvin alzò gli occhi al cielo.
"Mi fido del mio amore..." rispose Calvin alzando le spalle e Dion avvampò ancora più forte.
Nel frattempo Amanda stava fissando emozionata Dion stringendo tra le braccia il suo peluche.
Calvin fece scendere il nipote e si avvicinò alla bambina, tendendole la mano.
"Vieni..." disse dolcemente alla bambina che allungò la manina verso la sua mentre continuava a fissare Dion.
Calvin la prese in braccio e l'avvicinó al suo ragazzo che la stava fissando.
"Lui è Dion. Ti ricordi che te ne avevo parlato?"
Nel frattempo, sua sorella si stava presentando alla madre dello studente che era rimasta in disparte e anche un po' in imbarazzo.
La bambina aveva annuito e si era portata alle labbra l'orecchio del peluche mentre lo guardava dritto in faccia. Poi la bambina si sporse verso lo zio, per parlargli all'orecchio.
"È un principe quindi?" Aveva chiesto in un sussurro.
Calvin aveva sorriso felice e aveva annuito.
"Certo che si!"
La bambina aveva guardato Dion ed era avvampata, poi aveva sorriso felice, ricambiata da Dion.
Nel frattempo la madre del giovane si era fatta avanti e la bambina la guardó, aggrottando le sopracciglia.
"Tu chi sei?" Aveva chiesto con la sua vocina tenera.
"Io sono la mamma di Dion!" Disse la donna e la bambina spalancò la bocca.
"Sei una Regina?!" Chiese la bambina spalancando la bocca, emozionatissima.
Calvin ridacchiò, notando come la donna aggrottò le sopracciglia.
Calvin le spiegò la storia dei principi e delle principesse e lo sguardo della donna si addolcì.
"È una cosa molto bella" disse la donna mentre la bambina si sporgeva verso di lei tendendo le mani.
Calvin la guardó e la donna sorrise annuendo.
Amanda finì tra le braccia della donna sotto lo sguardo sbigottito della madre che era rimasta in piedi accanto a loro.
"Non lo ha mai fatto con nessuno prima d'ora" disse la madre confusa dall'atteggiamento della figlia. "Non da mai confidenza a nessuno" disse osservando la bambina che sorrideva felice tra le braccia della madre di Dion.
"Non avevo idea avessi impegni oggi. Se non puoi tenerli vedrò di cambiare i miei piani..."
"A me fa piacere tenere i bambini, lo sai. Vorrà dire che staranno seduti ad un tavolo al bar e darò loro una occhiata..."
"Posso tenerli io" disse all'improvviso la madre di Dion, facendo voltare il figlio che la stava guardando scioccato.
"Davvero?" Chiese la sorella di Calvin guardandola perplessa.
"Ho sempre desiderato fare la nonna!" Disse la donna emozionata e Dion deglutì guardando perplesso Calvin.
"Io... ehm. Non so cosa dire...?" Disse la giovane donna guardando Calvin che aveva annuito.
"Grazie, siete degli angeli!" Disse prima di sporgersi per baciare la figlia sulla guancia e poi l'altro figlio.
Dopo essersi salutati, la donna lasciò l'appartamento di Dion e Calvin. Amanda e suo fratello guardarono incuriositi lo zio che si passò una mano tra i capelli sospirando.
"Lo zio deve lavorare oggi pomeriggio..." disse per poi indicare la madre di Dion.
"Perché non state un po' con lei?" Chiese il moro guardando i due bambini che annuirono con un sorriso.
"Pensavo di portarli un po' al parco.... Va bene?" Chiese la donna.
Calvin annuì.
"Certo. Poi passate al locale, voglio stare un po' con loro..." disse con un sorriso.
DION
Dion si era svegliato il lunedì mattina nel letto accanto a Calvin che si stava girando dopo aver spento la sveglia sul cellulare.
"Buongiorno" disse il maggiore stringendolo in un abbraccio.
"Buongiorno anche a te" mormorò il biondino sospirando contro la sua spalla. "Non voglio andare a scuola"
"E invece devi!" Disse Calvin prima di staccarsi dal fidanzato e scendere dal letto.
Dion sospirò e fece poco dopo lo stesso mentre si stropicciava un occhio ed usciva dalla camera da letto, stupendosi di trovare sua madre già vestita con un completo elegante che non le aveva mai visto.
"Mamma? Che ci fai già in piedi?"
La donna, che stava sistemando i cuscini sul divano, sobbalzò spaventata e si voltò verso il figlio, toccandosi i capelli.
"Io... ho dei colloqui di lavoro" disse la donna, a disagio.
Dion sbarrò gli occhi.
"Colloqui di lavoro? Davvero? Che bello mamma!"
La donna arrossì appena.
"Già.. io.. ho cercato un piccolo appartamento. Dovrei vederlo nei prossimi giorni sai. Un posto tutto nuovo dove poter cominciare.."
Dion sorrise alla madre e le gettò le braccia al collo.
"Sono fiero di te, mamma!" Disse emozionato e la donna tirò su con il naso, nascondendo il viso contro la sua spalla.
"Davvero lo sei?" chiese la donna tremando e singhiozzando.
Dion si allontanò da lei per guardarla in faccia.
"Allora stai davvero piangendo!" disse stupito. La donna avvampò.
"Non capisco perché ti stupisci tanto..." disse la madre allontanandosi da lui.
"Perché non ti ho mai vista piangere" ammise il figlio e la donna scrollò la testa.
"Tu non hai idea delle lacrime che ho versato per tutta la mia vita. MI mostravo forte solo davanti a te e cercavo di non piangere mai davanti a tuo padre. NOn volevo dargli altri modi per definirmi una senza carattere..." disse afferrando la borsa, mentre Calvin spuntava dalla cucina con la colazione. "Ho passato tutta la mia vita a fingere, non voglio più farlo. Adesso è giunto il momento di cominciare le nostre nuove vite.. Hai una bellissima famiglia Calvin, grazie per prenderti cura del mio bambino..." concluse la donna con un sorriso accarezzando il viso del figlio.
⁓⁂⁓
Quella sera, Calvin e Dion aspettavano la madre che sarebbe rientrata dopo una giornata di colloqui. La donna era arrivata a casa intorno alle otto di sera, il viso stanco ma felice.
"Allora? Come è andata?" aveva chiesto il figlio emozionato mentre mangiavano e la donna sorrise.
"Ho ricevuto ben due proposte! Devo decidere se scegliere di lavorare come commessa al supermercato in centro oppure fare da segretaria in uno studio legale.." disse per poi rivolgersi al figlio. "Ho ricevuto una telefonata oggi pomeriggio. La polizia è riuscita a rintracciare tuo padre..." disse allungando una mano per stringere quella del figlio.
Dion la guardò con i suoi occhi azzurri speranzosi.
"La fine è finalmente vicina!" disse la donna.
"Allora dobbiamo proprio festeggiare!" Disse Calvin con un ampio sorriso mentre si alzava da tavola.
KAYDEN
Kayden era sul balcone in camera sua che guardava il cielo scuro mentre portava una sigaretta alle labbra. All'improvviso un bussare alla porta della sua camera lo fece voltare di scatto e suo padre fece il suo ingresso nella stanza.
"Che ci fai qui tutto solo?" chiese l'uomo mentre Kayden deglutiva e cercava un modo di nascondere la sigaretta.
L'uomo lo raggiunse sul balcone e lo guardò incuriosito, poi sorrise.
"E' inutile che cerchi di nasconderla, so che fumi. Non ti sgriderò, anzi. Ne hai una da dare al tuo vecchio?"
Kayden era sconvolto da quella frase e si portò la sigaretta alle labbra mentre infilava la mano in tasca e consegnava al padre pacchetto e sigaretta. Vedere l'uomo effettivamente fumare lo lasciò sbigottito.
"Allora? Che c'é? Sembra che tu abbia visto un fantasma..." disse l'uomo appoggiandosi alla balaustra mentre aspirava il fumo. "Com'è andata con i tuoi amici?"
Kayden avvampò e distolse lo sguardo, osservando un punto indistinto.
Si morse le labbra e poi prese un respiro. Doveva dirgli la verità? Gli dispiaceva mantenergli un segreto.
"Non sono stato con i miei amici..." disse guardando l'uomo che lo stava fissando ora con confusione.
"Ah no? E allora?"
"Sono stato con il mio ragazzo"
Kayden distolse lo sguardo e si portò la sigaretta alle labbra per fare qualcosa. Il silenzio di suo padre si protrasse a lungo, ma finalmente parlò.
"Hai un fidanzato?"
Kayden annuì.
"Si, si chiama Louis... noi... beh l'ho conosciuto a Capodanno..." disse perdendosi nei suoi ricordi, al loro primo bacio a mezzanotte, al freddo. Quando gli aveva detto che lo avrebbe aiutato con suo fratello...
"Non ne sapevo nulla... Perché non me lo hai detto?"
Kayden scrollò le spalle.
"Pensavo di deluderti..."
L'uomo guardò il figlio con le sopracciglia aggrottate.
"Perché mai?" chiese l'uomo.
"Beh, io so di non essere tuo figlio, aggiungici pure che non sono etero..." disse abbassando la testa.
L'uomo sospirò e spense la sigaretta, poi allungò un braccio verso di lui, stringendolo a sè.
"Beh, egoisticamente ammetto che mi sarebbero piaciuti dei nipotini.." disse tra sè, ma se sei felice cosi e ami quel ragazzo, chi sono io per dirti qualcosa?" disse l'uomo. "Non sentirti a disagio con me, Kay. Ti voglio bene come se fossi mio figlio, anzi. Per me tu sei mio figlio, a tutti gli effetti... "
Kayden sospirò.
"Io... non so se la mamma te lo ha detto ma... ho scoperto di avere un fratello tramite mio padre biologico..." disse Kayden.
L'uomo scrollò la testa.
"No, non lo sapevo. Cioè sapevo che avevi un padre biologico, ovviamente, ma non che quest'uomo avesse un altro figlio..."
Kayden si morse il labbro.
"Il mio ragazzo mi ha aiutato a sapere chi fosse. E... ora so la sua identità, solo non ho ancora avuto il modo di parlarci. E' un compagno di classe di Joey. Sono terrorizzato nel dirglielo. Ho paura che la possa prendere male, come un tradimento da parte mia.... Però mi hanno detto che lui mio fratello lo conosce bene. E sono amici..."
L'uomo rimase in silenzio qualche secondo.
"Caspita, come è piccolo il mondo..." disse pensieroso. "Non hai ancora avuto la possibilità di parlarci?"
Kayden negò con la testa.
"In realtà ho il terrore di rovinare la sua famiglia. E' stato adottato e gli zii del mio ragazzo dice che lo hanno aspettato per anni. Non voglio portarglielo via. Vorrei solo sapere com'è..." ammise Kayden nervoso.
"Beh, vai a parlarci, no? Gli spieghi la situazione almeno. Dovete sapere entrambi la verità...." consigliò l'uomo con un sorriso. "Vivere una menzogna non fa mai bene a nessuno"
Dopo quelle parole il padre uscì dalla stanza, lasciando Kayden confuso.
Che fosse un indizio su quello che stava succedendo a lui e sua madre?
Note: ed eccoci qui con un nuovo capitolo!!! Non manca più molto alla fine!
Vi ricordo che ho pubblicato un libro con i miei personaggi, lo trovate sul mio profilo, si chiama semplicemente "I MIEI PERSONAGGI"
Ci vediamo lunedì con il capitolo 24! Cosa potrebbe succedere secondo voi?
Mi raccomando non chiudete la storia senza aver prima stellinato e/o commentato! ✨Galaxy✨
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top