6.
Oppa, ricordi?
Sono già passati cinque mesi dalla prima lettera che ti ho scritto, io continuerò a farlo anche se tu non mi risponderai mai.
Oggi mentre riordinavo la mia camera, ho trovato una scatola sotto al letto, era piena di cose tue: la maglietta che dimenticasti qui l'ultima notte che passammo insieme, l'anello che ti ho regalato, alcune nostre foto e una canzone che mi dedicasti. In fondo alla scatola c'era anche il fiore bianco che mi regalasti, lo ricordi vero? Fu' lo stesso giorno del mio primo bacio, del nostro primo bacio.
Eravamo seduti di fronte al laghetto, quello vicino la scuola. Tu mi regalasti questo piccolo mazzolino di fiori, poi ti avvicinasti a me e posasti le tue labbra sulle mie.
Il mio primo bacio fu' strano: non in malo modo, ma sentivo il cuore battere forte.
Mi domandai se col tempo, col l'esperienza, il mio cuore avrebbe smesso di battere così forte e se le farfalle nello stomaco sarebbero volate via.
Non fu' così.
Ancora oggi, se ci penso, ho le farfalle nello stomaco e il cuore batte forte, però oltre a queste cose, in me sì fa strada una profonda malinconia.
Riesco ancora a ricordare il sapore delle tue labbra: un misto tra lo zucchero e la menta.
Mi chiedo se tra qualche anno dimenticherò tutto questo, se dimenticherò il sapore delle tue labbra, il tuo neo sul naso, i tuoi piccoli occhi neri, il tuo profumo, forse dimenticherò anche quella scatola con tutti i nostri ricordi.
Non voglio.
Io non voglio dimenticarti, non voglio che diventi una cosa del passato, voglio che tu sia il mio futuro...
lo sarai, vero oppa?
-Meiko.
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