22.

Oggi devo incontrare Yoongi a casa dei suoi genitori, i medici gli hanno detto che deve fare attenzione a non stancarsi tanto, potrebbe fargli male.

<<Allora, dove andiamo?>>

<<Voglio tornare a scuola, non l'ho più vista. Voglio fargli anch'io un'ultima visita.>> Lui sorride, eppure il tono con cui ha detto l'ultima frase non mi piace per niente.

Yoongi si avvicina alla bicicletta e mi fa segno di salire di dietro <<Scordatelo! Non puoi stancarti, va' dietro tu.>>

Dopo una decina di minuti ci troviamo di fronte alla scuola; il posto dove ci siamo conosciuti.

Pensavo che non avrei mai sentito la mancanza di questo posto, eppure, alcune volte mi assale un senso di malinconia a ripensare a quei quattro anni che ho passato qui.

Yoongi si dirige a passo svelto in biblioteca <<Voglio essere certo di una cosa.>> sussurra prendendomi per mano, trascinandomi con lui.

Và in fondo alla stanza e prende la lavagnetta che si trova vicino alla finestra <<Questo, l'hai scritto tu vero?>> indica una scritta quasi sbiadita; dopo poco riesco a riconoscerla: "Eri felice?"

Annuisco, era la frase che ho scritto l'ultimo giorno di scuola. Sotto di essa c'è un'altra scritta: "Ero molto felice." La scrittura è sbiadita tanto quanto la mia, devono averla scritta lo stesso giorno... aspetta!

Guardo Yoongi ad occhi sgranati; è stato lui, l'ha scritto lui.

Yoongi sorride <<Sapevo che eri stata tu, insomma non ne ero sicuro ma una parte di me lo credeva.>> Lui cancella la prima parola della frase e prende in mano il gessetto bianco per scrivere qualcosa: "Sono molto felice.>>

Sorrido a quella scritta, e così fa anche Yoongi.

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