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Renjun fu accompagnato in quella che sarebbe stata la sua dimora. Si trattava di un elegante piccolo edificio che si trovava in un grande e perfettamente curato giardino. Al suo interno trovò un eunuco, Hansol, che gli spiegò che da quel momento in avanti lui e le due dame di corte, Jinae e Youngmi, sarebbero stati al suo servizio e che con buone probabilità gli sarebbe stato assegnato anche uno storico. Il ragazzo inizialmente non seppe come prendere la cosa. Non era mai stato servito e riverito, al contrario si era sempre occupato di sé stesso da solo ed alle volte anche degli altri e l'idea che qualcuno lo osservasse per la maggior parte del tempo scrivendo ogni suo gesto e parola non lo rassicurò certamente. L'eunuco gli spiegò che il giardino, chiamato Huwon, era strettamente riservato alla famiglia reale e a pochi fidati perciò lui avrebbe avuto tutta la tranquillità di cui avrebbe avuto bisogno per ambientarsi. I tre avevano offerto la loro totale disponibilità a parlargli di qualsiasi cosa il ragazzo avesse voluto conoscere e Renjun non si tirò indietro convinto di dover saper quante più cose possibili per poter sopravvivere in quel luogo.
<<Oggi, durante l'incontro con il re, erano presenti anche due donne>> disse piano, come se sentisse il peso di non conoscere le due figure che dovevano aver tanta importanza da poter incontrare il re in privato <<Credo che una di loro fosse la regina, mentre l'altra ragazza...>>
Renjun si zittì per qualche istante, domandandosi perché la sua mente avesse cominciato a preoccuparsi di un possibile legame fra quella bellissima ragazza e Jeno. Lo conosceva da malapena poche ore e, nonostante un primo impatto impossibile da criticare, era sicuro che la gentilezza nei suoi confronti non fosse dovuta ad altro che al suo ruolo di Yuè. Il ragazzo era sempre stato diffidente in qualsiasi tipo di relazione, non aveva mai creduto all'amore a prima vista o cose simili. Le aveva sempre ritenute delle stupidaggini. Allora perché la sua mente si alleggeriva e il suo cuore si scaldava al pensare al principe di quel regno?
Le due dame di corte e l'eunuco erano seduti di fronte al ragazzo e questi si guardarono fra loro confusi dalla pausa di quello che, da quel momento in avanti, sarebbe stato il loro signore. Hansol tossicchiò, richiamando l'attenzione su di sé.
<<In realtà quella donna è sua maestà la regina madre, mentre la giovane ragazza di cui parlate è sua altezza reale la principessa Hui, moglie del principe ereditario Jung>> spiegò attentamente l'eunuco <<Sua maestà la regina Chaewon è sfortunatamente venuta a mancare pochi anni dopo la nascita del principe Jeno e da allora, nonostante le diverse proposte dei ministri, il re Dojung non ha più preso moglie>>
Renjun si prese qualche istante, sorpreso da quella notizia. Per quanto ne sapesse non era raro per i vecchi re prendere più di una moglie, mentre queste fossero tutte in vita, perciò l'idea che il re avesse scelto di restar fedele alla moglie defunta lo colpì non poco.
<<Doveva amarla davvero>> disse piano, fra sé e sé, riuscendo però ad essere sentito dai presenti grazie al silenzio che aleggiava intorno a loro.
<<Il re l'ha sempre considerata il suo unico e vero amore>> annuì piano Jinae <<Nonostante varie nobili abbiano provato a catturare l'interesse del re questo non ha mai ceduto>>
<<Il re e la regina erano soliti passeggiare in questo giardino come due giovani innamorati ed alle volte il re lo fa ancora>> seguì Youngmi sognante <<Sembra quasi che lui possa ancora sentire la presenza della regina al suo fianco>>
Il ragazzo rimase totalmente estasiato da quel racconto. Mai aveva immaginato che qualcuno potesse essere così fedele al suo cuore. Per un piccolo istante desiderò poter provare quello stesso ed immenso sentimento, la sua mente però poi lo portò a pensare a come il re dovesse aver sofferto nel perdere la persona amata e quanto dovesse essere stato forte per rimettere insieme i pezzi del suo essere per il bene del suo regno.
Come un lampo improvviso nel cielo un pensiero balenò nella mente del giovane.
<<Avete nominato il principe ereditario>> gli fece notare <<Come mai era assente all'incontro?>>
L'eunuco sospirò piano mentre le due dame di corte si guardarono con dispiacere.
<<Il principe si trova ora ad Hanyang per sedare una ribellione scoppiata da diverse settimane>> spiegò l'eunuco.
<<Una ribellione? Per quale motivo?>>
Hansol sospirò un attimo, poi cominciò a raccontare tutto ciò che sapeva al riguardo.
<<Vedete, il nostro re ha stretto un'alleanza con il regno Qing. I due re si conoscono sin da quando erano giovani e una volta saliti al trono hanno deciso di appianare tutte le divergenze fra i due paesi. Alcuni uomini più potenti, che dalle varie lotte ricavavano grandi interessi, non si sono mai mostrati d'accordo. Nonostante ciò si sono sempre mossi nell'ombra senza crear troppi problemi. Da quando però sua altezza reale il principe Jung ha sposato la principessa Hui, primogenita della famiglia Ming, del regno di Qing, tutti coloro che sono contrari all'unione hanno iniziato a muoversi creando vari disordini. Hanno sfruttato le loro capacità per manipolare le menti di alcuni abitanti del regno che convinti che il re agirà nell'interesse del regno di Qing hanno dato inizio a diverse ribellioni>>
In quel momento Renjun in parte capì perché tutti sembrarono così felici della sua comparsa. La profezia che sembrava riguardarlo diceva che la sua comparsa avrebbe portato pace in quel regno in lotta. Ma in che modo avrebbe mai potuto appianare delle ribellioni? Come avrebbe potuto convincere quei manipolatori a rinunciare ai propri interessi per il bene re regno? Ogni qual volta dovesse uscire passava minuti e minuti a fissare il suo armadio aperto, indeciso su cosa indossare, come avrebbe mai potuto risolvere una questione che sembrava essere così particolarmente complicata.
Lasciò ricadere la testa indietro con un sospirò pesante. Proprio in quel momento, osservando distrattamente il soffitto, notò un particolare che certamente non si sarebbe mai aspettato. Chinò leggermente la testa e non riuscì ad impedirsi di lasciarsi andare in un sorriso ironico.
<<Immagino che avrei dovuto aspettarmelo>>
L'eunuco e le due dame di corte sembrarono confusi dal suo comportamento e, in cerca di spiegazione, alzarono anche loro lo sguardo.
<<Qualcosa non va con il soffitto signore?>> domandò Jinae, dubbiosa.
Renjun abbassò immediatamente lo sguardo su di loro.
<<Come, non lo vedete?>> disse, indicando un punto preciso al centro del soffitto in legno <<Lì, appeso a quella trave>>
I tre guardarono meglio, assottigliando gli occhi, poi si voltarono verso il ragazzo.
<<Io non vedo nulla>> rispose Youngmin, confusa.
<<Forse>> ipotizzò l'eunuco <<Lei è in grado di vedere cose che per noi sono impossibili?>>
Renjun spinse le labbra in un piccolo broncio, un misto di confusione e frustrazione. L'eunuco poteva aver ragione, in fondo lui proveniva da un altro mondo e la sua presenza in quel posto non era dovuta certamente ad un fenomeno dovuto alla normalità delle cose. Assottigliò gli occhi e lanciò uno sguardo accusatorio all'acchiappasogni che torreggiava su di loro. Lo stesso che gli era stato dato in quel negozio il giorno prima e che aveva appeso sul suo letto.
<<Credo che sia ora per lei di riposare signore>>
L'eunuco parlò nuovamente, distogliendo la sua attenzione dall'oggetto che per qualche istante ondeggiò sembrando schernirlo per qualche istante. Aveva provato così tante emozioni in quel giorno che la stanchezza cadde su di lui improvvisamente come un manto. Annuì lentamente mentre uno sbadiglio stanco abbandonava le sue labbra. Senza attendere alcun ordine le due dame di corte prepararono il futon di seta azzurra e lo distesero nella parte più interna della stanza, srotolando poi una piccola tendina in bambù che divenne un divisorio, rendendo quella piccola zona ancora più privata. I tre s'inchinarono davanti a lui, cogliendolo di sorpresa, prima di lasciare la stanza alle loro spalle.
Renjun si distese all'interno del futon e tirò la parte superiore a coprirsi il viso, lasciando fuori solo i cappelli. Chiuse gli occhi, deciso a lasciare tutto ciò che era successo in quella giornata al di fuori e lentamente scivolò nel mondo dei sogni.
***
Il ragazzo spalancò gli occhi di colpo scattando a sedere. Sfarfallò un paio di volte le palpebre cercando di mettere a fuoco tutto ciò che lo circondava. Con lentezza riuscì finalmente a riconoscere perfettamente la sua camera da letto. I vestiti del giorno prima abbandonati sulla sedia della scrivania, la coperta arrotolata su sé stessa e intorno alle sue gambe. Doveva essersi mosso molto durante la notte. Come se si fosse ricordato solo in quel momento portò lo sguardo sull'acchiappasogni posto sul suo letto, mobile e impassibile proprio come un'oggetto dovrebbe essere.
<<Che sogno strano>> si disse, portandosi una mano fa i capelli arruffati.
La sveglia del suo cellulare risuonò riempiendo la camera silenziosa ed il ragazzo la spense infastidito. Svogliatamente scivolò giù dal letto e con passi stanchi si mosse verso il bagno. Aprì il rubinetto verso l'acqua fredda e con movimenti automatici si lavò il viso, sperando che quello bastasse a risvegliarlo completamente. Senza guardare afferrò l'asciugamano al suo fianco e lo passò sul viso, poi puntò i suoi occhi nello specchio davanti a sé. L'oggetto fra le sue mani scivolò nello stesso istante in cui i suoi occhi si posarono sulla sua immagine riflessa.
I capelli erano tornati di un semplice platino, ma sul suo zigomo era ben evidente il taglio che la guardia gli aveva inferto.
Incerto sollevò la mano tremante e posò delicatamente un dito sulla ferita, sobbalzando leggermente per il dolore che il contatto gli causò.
Guardò il suo riflesso negli occhi e in essi poté notare il passaggio veloce di una luce argentea.
Sorpreso e leggermente spaventato si aggrappò saldamente al lavandino, come se il reggersi all'oggetto avrebbe potuto impedirgli di essere catapultato chissà dove. Abbassò leggermente la testa guardandosi le nocche ormai sbiancate per la forza della sua presa ed un respiro affannato lasciò le sue labbra.
<<Non è stato...un sogno>>
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