Quarto capitolo
Matt mi aspetta nella sua auto, è bellissima e sportiva, di colore rosso.
Salgo in auto e lo saluto, lui mi bacia la guancia.
"Sei bellissima." Dice.
"Grazie, sei gentile."
Arrossisco subito, mi imbarazza molto questa situazione, e non capisco tutta quella confidenza.
Però per qualche motivo mi fa piacere.
"Dove si trova questo posto?" Chiedo.
"Non molto lontano da qui, intanto scegli la musica da ascoltare"
"Si!"
Guardo tra i suoi CD e trovo più che altro Rock e Metal, eppure sembra un ragazzo così tranquillo.
Alla fine riesco a tirar fuori un CD dei Coldplay e ascoltiamo quello.
Arriviamo alla pizzeria, è davvero molto famosa, ci saranno duecento persone lì dentro.
Per fortuna Matt ha prenotato un tavolo.
Il cameriere ci porta il menù, c'è davvero una vasta scelta.
Matt sa già cosa vuole, probabilmente è già stato qui parecchie volte.
"Che vuoi mangiare Blake?"
"Pensavo a una margherita, te?"
"Io ne prenderò una con le verdure grigliate."
Pensavo avesse gusti diversi anche in questo.
Mentre aspettiamo la nostra ordinazione cominciamo a parlare, parliamo del più e del meno, nulla in particolare.
Mi racconta storie divertenti della sua infanzia e io faccio altrettanto, scherziamo e cominciamo a conoscerci meglio.
Mi piace.
Le pizze arrivano e le finiamo entrambi, sono veramente buonissime.
Arriva il conto e lui da gentiluomo paga per entrambi, è imbarazzante farsi pagare la cena da qualcuno.
Mi riporta a casa e tra una risata e l'altra si avvicina a me sempre più.
Il cuore accelera i suoi battiti, lo sento.
Le farfalle nello stomaco mescolate all'imbarazzo di un primo bacio che sta arrivando un po' troppo presto secondo me, ma lo lascio fare perché credo che lui mi possa piacere davvero tanto.
Mi prende le mani, le sue sono morbide e calde, rassicuranti.
Si avvicina a me lentamente come se volesse vedere un cenno d'approvazione, alla fine mi bacia.
Le sue labbra rosee mi affascinano, sono davvero belle, ricambio il bacio con piacere.
Mi sento bene con lui.
"Mi piaci Blake, con te il tempo sembra volare"
Non mi è mai capitato che un ragazzo così affascinante mi dicesse certe cose.
Arrossisco senza dargli una risposta.
"Credo che sia ora di tornare a casa Matt, sono stata davvero bene con te stasera.'"
"Potremmo rifarlo ogni tanto."
"Si, adesso vado."
Mentre sto scendendo dall'auto mi sento tirare la mano, Matt mi sta spingendo verso di lui.
Si avvicina e mi bacia nuovamente.
"Buonanotte Blake."
"Buonanotte..."
Torno a casa, chiudo la porta e finalmente riesco a respirare normalmente.
Questo insieme di emozioni mi ha stancata moltissimo ed è molto tardi, metto il pigiama e vado sul mio letto.
Molti pensieri mi affollano la mente, com'è potuto succedere tutto così velocemente?
Mi distendo e in un batter d'occhio mi addormento.
Mi trovo in un prato verde, un prato luminoso, sta splendendo il sole.
Mi giro per vedere cosa ci sia lì intorno e l'unica cosa che vedo è una casa, casa mia.
Ma ha qualcosa di strano... sembra che sia appena stata costruita, è nuova.
Sento il fruscio delle foglie sugli alberi accanto all'abitazione, è così diversa.
All'improvviso una melodia si sente a malapena.
Le note somigliano a quelle del libro libro ma a suonarla non è un pianoforte, è un violino.
Noto una figura davanti alla porta principale, è girata di spalle, non ne vedo il viso.
Mi avvicino a quella figura per vedere meglio chi sia ma quando cammino non succede nulla, la casa resta distante.
Mi sento chiamare.
"Blake, Blake..."
Mi sveglio improvvisamente e vedo mia madre.
"Stai facendo tardi a scuola, a che ora sei tornata ieri sera?"
"Alle 11:00."
Vado a scuola e seguo le lezioni, ma la mia mente resta fissa su quel sogno.
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