#3 SFIDA: URUK'HAI
▪️ Avete tempo cinque giorni, ossia: martedì 16 luglio, h. 16.00. Oltre la data e l'orario indicati, verrete eliminati! Se avrete problemi che vi impediscano di portare a termine il vostro compito, contattateci via messaggio privato, così da vedere cosa poter fare.
▪️ Commentate esaustivamente, mi raccomando, dovete esprimere la vostra impressione, se vi ha colpito o meno, se vi ha invogliato a leggere la storia per intero oppure no, se avete notato errori di qualunque tipo etc etc, insomma, non accettiamo commenti di tre righe e che si limitano al generico.
▪️ Commentate in linea, dove troverete questo simbolo, così da evitare di fare confusione: ➡️.
▪️ ME RACUMANDI: URUK'HAI COMMENTANO LA COMPAGNIA DELL'ANELLO E COMPAGNIA DELL'ANELLO URUK'HAI.
▪️ Inutile dirvelo, ma questa sfida sarà una carneficina. Moriranno molti di voi, falciati dalle frecce di Legolas, abbattuti dall'ascia di Gimli o, più banalmente, calpestati dagli elefanti.
▪️ Stavolta ci saranno tre eliminati!
Bando alle ciance!
Per Mordor!
MayaStevens1 - Gli ultimi Guardiani Ryod ➡️
(…)I Doni non sono giocattoli, non sono delle bacchette magiche che aumentano un po' i vostri poteri... possono uccidervi» la voce del master si fa più dura e il suo sguardo più lontano. Un silenzio gelido scende tra di noi.
Sospira. «Cinquant'anni fa, ero riuscito a trovare una Guardiana della Luce – era una ragazzina, aveva qualche anno in meno di voi. Aveva perso i genitori durante la guerra del Vietnam e, una volta scoperta, decisi di adottarla e portarla qui con me in Italia. Mi ricordo che trovò il suo Bracciale per caso, mentre eravamo in giro per Milano.
All'inizio mi sembrava di averla persa e mi disperai, ma poi ricomparve quasi dal nulla, con un bracciale luminoso attorno al polso e gli occhi di sola luce. Glielo ritirai a fatica e lo misi in tasca, volevo prima studiarlo, ma in un qualche modo, una volta tornati a casa alla sera, lei riuscì a
riprenderselo... Il giorno dopo la trovai morta nel suo letto, il Bracciale spento al polso. Lo presi nella mia mano, ma scomparve. La sua tomba è ora nel giardino posteriore della Villa.»
Il gelo si fa ancora più pesante. Le parole mi muoiono in gola, mentre un silenzioso senso di colpa inizia a dilaniarmi lo stomaco. Sì, ora capisco perché ha paura.
Mi volto verso le altre ragazze, stavolta sono io alla ricerca di un supporto, ma, appena lo faccio, i nostri sguardi s'incontrano, tutti e tre sconvolti.
Il master prende fiato e scuote la testa. «Non ve ne ho parlato prima perché volevo aspettare che foste più pronti, tutto qui. Non v'impedirò di cercarli, ma voglio solo che sappiate che, una volta trovati, la loro potenza è immensa non guarda in faccia a nessuno. Gli dèi non guardano in
faccia a nessuno.»
Cerco lo sguardo di Giulia, la sua decisione, ma il racconto del master sembra averla sconsolata e con la coda dell'occhio m'implora di dire qualcosa. Qualunque cosa.
Lou_Marie_Allie - M3M0RIES F1LE ➡️
Chi siamo noi per decidere chi ha il diritto di vivere in base a ciò che preferisce o da dove viene?
«Avelyne, ti vedo distratta, c'è qualche problema?» mi richiama l'insegnante, mettendo il video in pausa.
La fisso con il volto contratto, la sua figura slanciata appoggiata a uno dei banchi, le gambe accavallate e mi guarda con attenzione. Sul viso ormai segnato dagli anni, un'espressione interrogativa.
Si sposta sulla spalla la lunga treccia castana, qui e là striata di bianco, a dimostrare che il tempo sta gravando su di lei nonostante fisicamente rimanga ancora una donna con un certo fascino.
Con un cenno della mano mi esorta ad alzarmi in piedi e spiegare alla classe il mio pensiero a riguardo. Accetto volentieri, ma ciò che sto per dire non piacerà a nessuno.
I miei occhi si adagiano su Marìka, con il gomito puntellato sul banco e una mano contro la fronte. I folti ricci che le ricadono davanti le coprono il viso grazioso, nascondendo sotto la massa scura la peculiarità delle sue lunghe ciglia. Ha gli occhi chiusi e sta mormorando qualcosa tra sé, probabilmente è solo terrorizzata da quello che potrei lasciarmi scappare.
Non posso biasimarla, al suo posto non sarei tranquilla neanche io se avessi a che fare con una persona come me. Mi alzo e mi schiarisco la gola, pronta a dire la mia opinione.
«Il fatto è che tutto questo è crudele!» La voce mi esce più strozzata di quanto pensassi. «Quel video è atroce, come potete lasciare che degli studenti vedano tali... torture? Questo non è insegnamento, perché io da lì ho appreso solamente che la libertà...»
«La libertà porta al pericolo, signorina Avelyne» mi interrompe, citando una parte del motto della città. «E il pericolo porta alla morte.»
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