L'inizio Nel Passato
anno 1450 D.C.
Scudi. Spade. Sangue. Cavalli imbizzarriti e frecce volanti. Questo era lo scenario in cui mi avevano buttato. Una guerra tra due imperi. Preso con la forza all'età di 14 anni, sono stato allenato per 6 anni come guerriero, diventando uno dei soldati scelti per proteggere la principessa Alish, figlia del grande re Agoroth. Iniziata la battaglia contro l'impero, mi spostarono come soldato scelto in campo, mettendomi in posizione favorevole contro un nemico che usufruiva maggiormente di frecce e cannoni. Ero nella squadra d'assalto principale, protetta da due squadre appositamente equipaggiate con armatura e scudi, nonché da un cannone semovente spinto da noi. Eravamo arrivati fin sotto le loro linee, e li ci aprimmo. Lasciai la spada guardando quel panorama di cadaveri causato da me. Solo allora me ne accorsi: erano bambini. Tutti piccoli di età, buttati in prima linea come sacrificio per sfoltire le nostre linee, allenati solo per lanciare o sparare, senza però capacità di combattimento corpo a corpo. In lontananza una macchia nera in avvicinamento: soldati e cannoni semoventi, cavalieri splendenti con i loro destrieri e un uomo splendente come il sole davanti a tutti: Re Thaonos. Mi voltai verso le guardie addette a controllare se c'erano sopravvissuti, gli feci segno, e loro capirono. Rafforzando di nuovo la difesa delle mura ci preparammo per la seconda, o per meglio precisare la prima vera ondata dell'impero opposto. Fu una strage. Essendo in minoranza numerica ci falciarono come grano, arrivando fino alle mura ed entrandoci. Io per primo corsi verso le stanze del re, e li trovai anche la regina con la loro figlia. In dieci ci mettemmo davanti alla porta, ma solo io sopravvissi. Entrarono, falciarono chi trovavano, alla fine rimasero la famiglia reale e me vivi. Volevano dimostrare di essere forti. Uccisero prima la regina, con lenti fendenti che puntavano a tendini, poi a vene, poi a un lento dissanguamento. Dopo di lei, venne il re, dove però dopo il taglio dei tendini gli tranciarono di netto la testa, mettendola dentro un sacco. Mi presero, mi alzarono la testa tirando i capelli, costretto a guardare quella scena. Lei mi sorrideva, le sue labbra si muovevano "...ti amo...", poi la portarono via. La donna che amavo, un amore che ancora nessuno sapeva perché proibito dal padre tempo addietro, sarebbe diventata la schiava di qualche malato pazzoide. Non ebbi il tempo di reagire quando iniziai a vedere nero. Mi avevano tranciato la testa.
"tu... Tu sei il diavolo?"
"io sono l'unico che può salvarti... Esprimi un desiderio e sarà fatto"
"voglio vivere per sempre, cosi da proteggere la mia amata senza paura della morte..."
"...sarà fatto..."
mi risvegliai in mezzo alla camera, tutto il sangue intorno a me, cercai di muovere il corpo ma non lo sentivo. Aguzzando la vista vidi il mio corpo di lato e ciò mi spaventò. appena iniziai ad agitarmi vidi il corpo muoversi, poi alzarsi e camminare in modo sbadato inciampando nei corpi degli altri. cercai di concentrarmi per direzionarlo, alla fine arrivò vicino a me e mi prese, poi mi riattaccai. appena poggiai la testa sentii il collo incollarsi, mi toccai e il taglio non c'era
<<allora è vero... sono immortale...>>
sentii le urla della mia amata fuori dalla finestra, corsi e la vidi trascinata con forza su una carrozza
<<non ve lo permetterò...>>
con una rincorsa sfondai la finestra e saltai fuori, cadendo per un altezza di almeno cento piedi. atterrai sfondando il pavimento, le gambe si ruppero, ma un secondo dopo ero già in piedi
<<lasciatela!>>
gli uomini mi attaccarono, io riuscii a respingerli ricevendo anche qualche fendente in pieno corpo. arrivai davanti a lei, la principessa era perplessa
<<come...perché non sei morto?>>
<<perché ti amo troppo, è nessuno potrà uccidermi>>
la vidi fare un leggero sorriso, fermato poi da uno sguardo sconvolto. cadde in ginocchio, nella schiena una freccia. un uomo sulla carrozza aveva lanciato una freccia verso di lei, poi scappò via
<<no! amore mio! ti prego non morire!>>
i suoi occhi ormai erano vitrei, era morta sul colpo. il tempo si fermò intorno a noi, una creatura apparve davanti a me
<<salve umano...>>
la voce era familiare
<<tu sei il demone che mi ha dato l'immortalità...>>
<<si, il patto è stato fatto... però necessita di un costo...>>
alzai lo sguardo
<<...il costo sarà lei... ogni sua reincarnazione sarà il costo per il patto...>>
<<non volevo questo... non volevo pagare il patto con la sua vita...>>
<<mi dispiace, ma non mi hai dato nulla in cambio dell'immortalità... e perciò mi prenderò ciò che ti è più caro>>
<<non voglio questo... riprenditi la tua maledizione!>>
<<ormai è stato fatto, non si può più togliere... vivrai in eterno guardando le reincarnazioni della tua amata che muoiono tra le tue mani...>>
il sorriso del demone era palese così come la mia disperazione
<<no... io non ti permetterò di ucciderla ancora... io la salverò e vivremo felici...>>
<<vedremo...>>
il demone scomparve, il tempo tornò a scorrere, presi in braccio il corpo della mia amata e lo portai fin fuori le mura. la guerra era finita, avevamo perso, ma a me non interessava. camminai per giorni con il corpo in braccio, a volte caddi a terra stanco ma non mi fermai. Arrivai stremato in un villaggio di contadini, e li mi fermai. seppellii la mia amata con una lapide
"Principessa Alish Karalin
morta per un colpo di freccia, 1450 D.C."
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top