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"Sunghoon Park, che rappresenta la Corea del Sud, pattina su Yellow!"

Il pubblico non ha mai esultato così forte per lui in vita sua. Annunciano il ritorno del prodigio, della pattinatrice stellare, della fenice che risorge dalle ceneri, della primavera dopo l'inverno più freddo.

Sono passati quattro anni dall'ultima gara di Sunghoon.

E mentre suonano le prime note della musica, dopo quattro lunghi e infiniti anni, Sunghoon ritrova se stesso.



"Park Sunghoon, rappresentante della Corea del Sud, con un punteggio di 332,98!"

"Kim Sunoo, in rappresentanza degli Stati Uniti, batte il record olimpico stabilito quattro anni fa a Londra, con un punteggio di 336,55!"



L'oro è un derivato secondario del colore primario giallo, codice seriale #D4AF37 nel database internazionale. Sunghoon non si era mai interessato degli aspetti scientifici, ma non aveva meno familiarità con il colore di quanto lo fosse con il dorso della sua mano.

"Sunghoon, hai un colore preferito?"

"Hm? Forse oro."

"Oro...posso capire perché."

Sunghoon ricorda la conversazione con Sunoo quella notte sul tetto, e si chiede quando l'oro sia diventato più bello non nelle sue mani, ma negli occhi dell'altro ragazzo.

"Guarda le stelle, Sunghoon." Le stelle sono abbaglianti quella notte. "Guarda come brillano per te."

Sunghoon alza le mani intrecciate per indicare il cielo. "Guarda come brillano per noi."

Il mondo intorno a lui tace. Gli occhi del ragazzo più giovane brillano nella luce, la medaglia luminosa al collo, le braccia spalancate, in attesa del suo abbraccio.

Sunghoon guarda Sunoo e vede un cielo pieno di stelle, che brilla d'oro nell'oscurità solo per lui.

Ed era tutto oro.

THE END

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