Capitolo 10
Pov Cat
Dopo che Tori ci ha lasciate per andare a scuola, mi preparo e vado subito al Bots con Jade e Strauss. Questo cagnolino è davvero adorabile! È tutto peloso e coccoloso! Se Sam fosse stata lì con noi quando Tori me l'ha regalato sicuramente non avrebbe accettato di averlo in casa. Sopratutto perché lei non ama molto gli animali.
J: Cat!
C: emh..si?
J: devo fare una telefonata, torno subito
C: ok
Ma chi deve chiamare? Sono solo le 9 di mattina! I nostri amici sono a scuola, mi sembra che ora c'e la lezione con Sicowitz, perciò sarà qualcun'altro. Un po' mi dispiace non esser andata oggi. Le lezioni con Sicowitz sono molto divertenti e mi sarei sicuramente distratta da tutto quello che sta succedendo. Neanche 5 minuti e Jade torna. Che velocità.
J:eccomi
C: chi hai chiamato?
J: tua nonna
Rimango di spiazzo. Perché l'ha chiamata?
J: Cat, per il "tutti si tingono" ...
Ora si che ho capito. Non ricordavo bene il discorso fatto con la nonna ieri. Vuole portarmi lì?
C: dobbiamo andare lí giusto?
Vedo Jade annuire.
J: ti sei svegliata finalmente!
E con una mano mi scompiglia i capelli abbassadomi leggermente la testa per il peso. Perché si comporta così? Non è da lei.
Quando finiamo la colazione Jade paga, contro la mia volontà, e usciamo dal locale. Chissà cosa dirà nonna quando vedrá il piccolo Straus... A lei le sono sempre piaciuti i cani, ma è allergica, come mia madre, perciò non ne abbiamo mai potuto tenere uno; stessa cosa per i gatti. Nessuna delle due fiata durante il cammino e andiamo dritte, spedite verso la casa di riposo; ci fermiamo solo ogni tanto per le "esigenze" del cucciolo. Arrivati lì, vediamo tante persone, tutti pronti per tingersi e c'é lo stesso manifesto attaccato al muro, come l'ultima volta in cui mi ero tinta i capelli di blu ed era successo quel casino con la moto di Sam. Ci dirigiamo verso mia nonna che sta parlando con alcune signore, penso sue amiche.
N: Cat! È questo chi è?
C: emh...questo è Strauss
N: che carino! Ma ora portalo lontano da me. Non voglio problemi proprio oggi. Andate da Rita, quella con i capelli rossi, si occuperà lei di voi. Io vado dal Sign. Butera, sapete...è italiano!
E se ne va. Butera...mi sembra un cognome familiare. Non ci faccio tanto caso e andiamo subito a cambiare look.
Dopo 40/45 minuti
J: cat! Sei bellissima!
Jade non si è tinta i capelli ma ha aiutato Rita a tingerli a me. Per lo più lei mi teneva una mano sugli occhi in modo tale che non potessi vedermi allo specchio. Sembra che mi trovo davvero dal parrucchiere: sono seduta su una poltrona grandissima e comodissima e mi hanno fatto lavaggio e taglio, per di più qui è tutto gratis! Rita se ne è andata poco fa. Ora sono sola con Jade. Però mi sarebbe tanto piaciuto vederla con un nuovo colore...
C: posso vedermi ora? Cosa mi avete combinato?!
J: non preoccuparti. Ora ti faccio vedere.
Mi toglie la mano dagli occhi e mi ritrovo davanti una persona. Esatto: una persona e non me. Non mi riconosco più. Non posso credere che quella che stao vedendo sono io. Ho i capelli bruni e me li hanno legati in una coda alta. Nessun capello fuori posto, hanno usato molta lacca. Portando i capelli che calano dalla coda sulla spalla noto che le punte sono più chiare, quasi bionde. Sono felicissima. Per la prima volta mi sento bene in una acconciatura che rispecchia pienamente me stessa.
J: il topo ti ha mangiato la lingua?
La guardo, sorrido e corro ad abbracciarla. Con mia sorpresa Jade ricambia l'abbraccio. Sembra come che ne ha bisogno. Cosa le sarà successo? Prima che possa chiedere qualcosa alla mia amica arriva mia nonna.
N: Cat! Sei bellissima!
Faccio un sorisetto timido ma poi mi ricordo del mio amore. Esatto... AMORE!
C: dov'è Straus??
Jade mi indica un punto della sala dove alcune signore stanno spupazzando il mio cagnolino. Che teneri!
J: ora vogliamo andare a vedere un film?
C: mi piacerebbe andare a fare shopping.
J: ok
Cosa? Jade ha detto ok? Forse ho capito male. Non è mai stata così concorde e gentile con me come oggi.
...
Ora posso davvero dire che sono stanchissima. Non mi sento più le gambe dalla stanchezza. Beato Straus che sta dormendo nei sedili posteriori della macchina di Jade. Vorrei stare io al posto suo. Siamo dovuti andare in macchina perché il centro commerciale vicino alla scuola era chiuso e perciò l'unico aperto oggi si trovava a Madghon Street poco fuori città e ovviamente non potevamo andarci a piedi. Tutto sommato è stata una giornata incredibile. Ho fatto tante compere, tantissimi vestiti, e un solo nuovo paio di scarpe. In pratica mi sono rifatta tutto il guardaroba. Jade mi ha quasi obbligata a comprare le scarpe col tacco con la scusa che era da tanto tempo che non le rindossavo, ed ha ragione. Ho perso l'abitudine di portarle perché sono scomode, le Vans al confronto sono comodissime! Ma ho voluto comprarle lo stesso perché mi piaceva troppo il modello e lo stile della scarpa: semplice, come piace a me.
C: Jade
J: si?
C: oggi sei stata più gentile del solito...cosa è successo? Vuoi parlarne? Sai che sono qui se vuoi.
J: quando arriviamo a casa.
Sapevo che le era successo qualcosa!
Arrivati a casa, Strauss si va subito a mettere nella sua cuccia (devo dire che si è ambientato molto bene) mentre io e Jade ci sediamo sul divano e senza aspettare un secondo subito dichiara...
J: Beck mi ha lasciata
C: cosa?! Perché?!
Dinuovo???!
J: la nostra relazione non poteva continuare. E sono d'accordo con lui. Ci serve una pausa. Un'altra pausa. Litighiamo sempre ma allo stesso tempo ci amiamo più di ogni altra cosa. Ma penso che la colpa di tutto ciò sia solo mia. Non riesco mai a farne una giusta, sono sempre io quella che comincia una discussione. Questo perché io credo che gridare e litigare sia il miglior modo di esprimere il proprio parere. Oggi uscendo con te mi sono sfogata un pó. Non ho pensato a lui. Ma sarà sempre e comunque l'unico che mi fa sentire completa e, con lui non mi vergogno mai di ciò che sono e ciò che faccio. Voglio averlo qui, accanto a me e dirgli che lo amo. Ma sarebbe inutile. Vuole una pausa. Pausa sia. Ma un giorno se ci rimetteremo insieme non voglio farlo più soffrire, non voglio più soffrire. Devo cambiare o lui non mi vorrà più.
Jade singhiozzava e abbassa il capo. Non avrei mai immaginato che ci fosse un cuore sotto la corazza di Jade. O forse lo sapevo e non lo avevo mai notato. Ora piange. La abbraccio forte a me e lei contracambia. Questo è il primo vero gesto di affetto che mi ha fatto da quando ci siamo conosciute. Sentire quelle lacrime uscire dal suo viso, umide sulla mia spalla, non facevano che aumentare in me la tristezza. Pensare quando a volte il mondo è ingiusto e ti mette sulla cattiva strada. Anche io come Jade per i miei sbagli ho rinunciato ad una persona a me cara. Oggi oltre a non essere andata a trovare quella persona non ho pensato a lei neanche un secondo. Lo considero un altro atto meschino da parte mia; Sam è pur sempre la mia migliore amica e questa cosa mi fa venire ancora più senso di colpa. Mi metto a piangere anche io confortata dall'abbraccio di Jade. Lei si è calmata, io non molto.
C: vedrai che-e le cose si r-risistemeranno per tutt-i...e tu non devi assolutamente cambi-iare per gli altri. Devi essere te stessa, sono gli altri che devono app-rezzarti per quel che sei, se quest-o non succede vuol dire che loro so-ono gli idioti!!!
Si stacca da me e vedo i suoi occhi gonfi e il trucco sbavato e per la prima volta provo pietà per lei. Mi fa un gran sorriso e poi sussurra un grazie. Ci asciugiamo entrambe le lacrime.
J: dai vediamo un pó di tv...
C: ok.
Almeno è sempre meglio che piangersi addosso. Jade gira vari canali fino a quando non trova un film poliziesco. È uno di quei soliti in cui ci sono qualche maniaco-killer e un commissario che deve trovare l'assassino e arrestarlo. Mi usce un piccolo sorriso. Mi ricordo quando sono stata in prigione quelle 2 settimane, lontana da tutti e da tutto. La prigione è brutta, c'è molta gente strana, fuori dal normale e per di più alcuni di questi erano nella mia cella. Non devo fare più sciocchezze. Mai più! Ora capisco cosa si prova a stare in mezzzo a certa gente. Non guardo tutto il film, anche perché, oltre a causa della paura, mi addormento.
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Sono nel vuoto, tutto intorno a me è bianco. Non riesco a camminare per paura di cadere chi sa dove. All'improvviso sento dei rumori, mi dirigo verso il suono, terrorizzata, guidata dal mio udito e mi ritrovo nel corridoio per giungere nella casa di Carly e il portone è aperto. Noto una figura dai capelli biondi che lancia sedie e posate dappertutto ascoltando ogni tanto la parola "Idiota" , "Falso" e alcune parolaccie che non oso ripetere. Mi incammino verso di lei ma all'improvviso ascolto un urlo: un urlo di dolore e di paura, che rimbomba dapper'tutto. Mi tappo le orecchie per il forte rumore e vedo Sam che si accascia a terra. Le lacrime escono dal mio viso e inizio a correre verso di lei. Un grido mi si blocca in gola. Ma più corro più mi allontano, fino ad essere distante chilometri da quel portone, che in quel momento si sta chiudendo. Caccio un urlo. Le lacrime continuano a scendere, ma all'improvviso precipito nel vuoto e torno alla realtà.
Angolo Autrice
Buonasera a tutti! Non so come ringraziarvi per le 1k visualizzazioni! Sinceramente non mi aspettavo tanto interesse per una storia appena cominciata! E vi avverto che voglio portare la FanFiction a grandi livelli quindi non so cosa aspettarmi!! Ora non vi assillo perché avrete sicuramente cose più interessanti da fare. Grazie ancora di cuore! Se vi piace questo capitolo mettete una stellina e... VI ANO TROPPO!
N
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