8. [...] the loving that you're missing


I know I can treat you better than he can
And any girl like you deserves a gentleman


«Sto solo dicendo!»

«Sì, ma non ha senso!»

«Questo lo dici tu, hurricane»

«No, lo dice qualsiasi persona normale!»

«Pff, te lo stai inventando!»

Fulminandolo, Selene tirò uno scappellotto dietro alla nuca di Lewis, portandolo a sorridere istintivamente. «Ripetilo!»

«Credi che abbia paura? Te lo stai inventando» scandì per bene, parola dopo parola, osservando la compagna irritarsi sempre di più. «Ho ragione io»

«No che non hai ragione»

«Ma per quale motivo allora il cadavere di Pepa sarebbe dovuto scomparire? È sicuramente viva!»

«Sì, ma se l'avessero rapita mentre stava morendo, probabilmente ci sarebbe stata una scia di sangue!»

«Tristàn avrebbe dovuto cercarla!»

«Tristàn aveva appena appena perso sua moglie!»

«Fatto sta che avrebbe dovuto cercarla meglio! Secondo me è stata Donna Francisca»

«E poi dove l'avrebbe messa, scusa? L'avrebbe impagliata e usata come soprammobile?»

«Mah» Lewis incrociò le braccia al petto, cercando di reprimere il sorriso che gli stava spuntando in viso. «Secondo me spari tante cazzate»

«Non l'hai detto sul serio!»

«Sì invece!»

«Guarda che se non mi chiedi perdono ti spoilero il futuro di Tristàn!» lo minacciò, puntandogli contro il dito. «E sappi che lui farà una fin...»

«NO» subito il pilota scattò in avanti, andando a tappare con entrambe le mani la bocca della ragazza, che alzò le sopracciglia divertita. «Non mi spoilerare nulla!»

«Nun afefo itenzione di faffo» mugugnò lei, liberandosi del tocco di Lewis a malincuore. «Non avevo intenzione di farlo» ripeté, stavolta con una dizione corretta. «Anche perché, sennò, che gusto c'è? Maggie non me lo vuole mai guardare Il Segreto

«Probabilmente perché ha ancora qualche neurone sano e funzionante. Scommetto che se invece lo facessi vedere a Verstappen lo troverebbe entusiasmante!»

«Nah» Selene sorrise. «La prima cosa che Max direbbe sarebbe "Oddio, zusje, hai finalmente trovato qualcosa di più demenziale di te da vedere! È incredibile", e ne sono più che sicura!»

Lewis annuì debolmente. «Beh effettivamente, sì!» poi si stiracchiò. «Ti va un tè?»

«Certo!»

Quando quella mattina il pilota l'aveva invitata a casa sua, la sola ipotesi che era venuta in mente alla ragazza aveva come parole chiave scopare e sesso, la realtà, invece, non sarebbe potuta essere più diversa. Di certo, l'unica cosa a cui non avrebbe mai pensato era quella di spararsi tutte le ultime puntate della prima stagione de Il Segreto!

Le soap opera Selene le odiava con tutta sé stessa - piuttosto che guardarle avrebbe preferito drogarsi per endovena - ma quella... quella aveva un valore speciale per lei. Aveva iniziato a guardarla anni prima con la sua amata nonna, che però se n'era andata poco dopo la morte del personaggio di Tristàn, e da quel momento, ogni volta che si sentiva triste, faceva sempre un rewatch delle prime tre stagioni.

Come se sua nonna potesse guardarle insieme a lei.

Come se, così facendo, potesse sentire più vicina l'unica persona che le avesse mai guardato le spalle.

Quando Lewis sparì nel retro cucina, per preparare il tè, Selene non poté fare a meno di alzarsi e raggiungerlo. Si appoggiò, silenziosa, contro l'uscio della porta, osservando il pilota mentre si dava da fare con il bollitore.

«Lewis?» chiamò debolmente, quando la tentazione di fargli una domanda fu troppo forte per essere trattenuta.

«Yes?» smettendo di trafficare con qualsiasi utensile stesse usando, l'inglese si voltò, rivolgendole un tenero sorriso. «Che c'è, hurri?» le domandò, avvicinandosi e passandole una mano tra i capelli, scompigliandoglieli e rendendoli elettrici.

«Come facevi a sapere che Il Segreto è l'unica soap che ho mai guardato e che mi piace?»

«Un mago non rivela mai i suoi trucchi»

«Hai iniziato a seguirmi con un profilo falso e hai scorso i post, vero?»

«Così ovvio?»

«Abbastanza»

Lewis soffocò la propria risata, scuotendo il capo. «Lo sai che sei forte, hurricane

«Sì»

«E anche modesta»

«Soprattutto quello» la spagnola si morse il labbro, riuscendo così ad evitare di sorridere. «Grazie» bisbigliò.

«E di che?»

«Di aver guardato le puntate con me»

«È stato bello, mi sono piaciute e...»

«Lewis» lo richiamò. «Coraggio, ammettilo che non ci hai capito nulla. L'ho visto nei tuoi occhi»

«Vabbè, quello è soggettivo. Abbiamo visto quattro puntate, me ne mancano altre... quante? Trecento?»

«Più o meno»

«Allora è normale. Sta tranquilla, hurricane, non mi sono annoiato» il pilota poi si chinò, sfiorandole l'orecchio con le labbra e riempiendole la schiena di brividi. «Non ci si annoia mai con te»

"Accidenti Len, quanto ancora andrai avanti a parlare di quel filosofo? È noioso"

«Sono noiosa, invece»

«No che non lo sei! Come ti viene in mente una cosa del genere?»

"Puoi solo smettere di parlare? La tua voce mi sta infastidendo"

«È così e basta! E poi... ho la voce disturbante»

Lewis ora la fissava con gli occhi spalancati. «Stai scherzando, spero!»

"Sei fortunata ad avere un bel faccino, perché se dovessi soltanto sentirti parlare me ne andrei all'istante!"

«Sono bella... è l'unica qualità che ho»

«Ma... a che diamine stai pensando?! Tu noiosa? Forse hai sbattuto la testa, forse hai la febbre! Hurricane, seriamente?»

«Non ho detto altro se non la verità»

Lewis ci mise qualche secondo a rispondere, piegando leggermente la testa e fissandola in un modo strano, come se i suoi occhi potessero scavarle dentro al petto e carpire i suoi segreti più profondi.

«E questa...» indugiò. «...verità è la tua... o è il prodotto di frasi che ti sono state dette per sminuirti?»

A giudicare dal modo in cui il corpo della sua interlocutrice si irrigidì, l'inglese non ebbe problemi a dedurre da solo una risposta.

«Non posso farci niente...»

«Selene ascoltami!» sentenziò, poggiandole le mani sul viso. Si assicurò di accorciare le distanze al minimo, prima di riprendere a parlare. «Tu non sei noiosa! Né hai la voce fastidiosa, né tantomeno sei solo bella. Se passo tanto tempo con te è perché sei fantastica! Letteralmente, conosci a memoria l'intero proemio dell'Iliade, sai recitare strofe su strofe della Divina Commedia, sei un genio della filosofia! Sei buffa, sei divertente, sei in grado di farmi ridere soltanto con una smorfia. Sei stupenda, ma quella è l'ultima delle caratteristiche che dovrebbero importarti, non quando dentro hai più di quanto tu creda e ti abbiano fatto credere!»

Si zittì per un attimo, poi aggiunse: «Sei perfetta così come sei, hurricane»

Gli occhi della ragazza si fecero lucidi all'istante.

Lewis allora si sporse ancora di più in avanti, lasciandole un bacio sulla fronte. Quando notò che, forse per via di un groppo in gola, Selene non riuscisse a parlare, non ci pensò due volte a sfoderare l'unica cosa sulla filosofia di cui era a conoscenza.

«Sapevi che Barthes diceva che una lacrima vale più di mille parole?» tentò, chiudendo gli occhi in attesa di una risposta. Quello poteva essere l'unico appiglio che aveva a disposizione: purtroppo non la conosceva così bene da sapere quali fossero gli spunti per tirarla su di morale - per ora almeno, perché aveva in programma di scoprirli tutti, dal primo all'ultimo.

La voce flebile di Selene, seppur lieve, fu però abbastanza per fargli tirare un sospiro di sollievo.

«"Cosa sono mai le parole? Una lacrima sola dice assai di più"» lo corresse, citando il filosofo francese nel modo più preciso possibile. «È questo... quello che... dicevi, no?» mormorò, tirando su con il naso.

«Sì»

«Come fai a conoscere Roland Barthes?»

«Ho fatto un po' di ricerche»

«Perché?»

«Perché voglio comprendere il mondo di cui fai parte, il mondo che ti piace, che ti fa sentire a casa. Voglio conoscere la tua realtà, i tuoi filosofi preferiti, il modo in cui vedi le cose. Non voglio essere soltanto un pazzo che ti ascolta senza capire»

«Io...»

«Pensi che il mondo non voglia vederti, ma... sei il centro di questo sistema solare, hurricane. Le stelle ti girano intorno, le persone sono i pianeti che ti si rivolgono. Sai cosa succederebbe senza il sole, Selene? L'universo crollerebbe, l'ossigeno sparirebbe, tutte le forme celesti verrebbero inglobate. È esattamente quello che succede senza di te»

«Lewis...»

«Sto dicendo la verità, Len»

Len...

"Len... non stai dicendo sul serio. L-Len, andiamo... non puoi starmi dicendo di no. Se mi ami... se mi ami, perché stai rifiutando questa proposta?"

«Hurri? Stai bene?»

«Eh?»

«È successo qualcosa?»

«N-no, è che... è che Len... è il modo in cui mi ha chiamata Sam quando ho... rifiutato la sua proposta»

«Oh»

«Già»

«Non lo sapevo»

«Non ti preoccupare, non è mica colpa tua»

«Mi spiace per il soprannome, però è la verità. Senza di te, niente di tutto quello che è successo in questi mesi sarebbe avvenuto, specie per quanto riguarda la relazione tra Maggie e Verstappen!»

«È Victoria quella che li ha fatti avvicinare, che li ha fatti conoscere, non io»

«E per questo credi di essere stata meno importante? Ascolta, ho letto le interviste che Maggie ha rilasciato dopo quella famosa sfilata a Madrid, ci tengo veramente tanto ad ascoltare le donne parlare e a capire cosa le ha spinte ad agire in quel mondo. Lei è stata incredibilmente coraggiosa, sì, ma non c'è mai stata una volta in cui non ha detto il tuo nome. Sei stata l'unica persona che ha citato in ogni occasione, neppure Verstappen!»

«È perché ci conosciamo da tanti anni»

«No» Lewis scosse il capo. «È perché sei la sola persona di cui si fida ciecamente. Max ti è secondo. Perché tu sei il motivo per cui quello che ha passato non l'ha uccisa, tu sei quella che l'ha tenuta a galla quando l'oceano pareva soffocarla. Tu hai permesso alla sua vita di riprendere colore, con i tuoi consigli, con le tue parole, con le tue battute e i tuoi commenti. Non è stato nessun altro, Selene, sei stata tu. E sappi che sono fiero di dire di conoscerti, perché sei una persona semplicemente sublime»

«Io non... mi merito queste parole»

«Invece sì!» il pilota le afferrò le mani, percependo una scossa attraversargli il petto. «Perché non riesci a crederci?»

«Perché quando tutti cominciano a dirti che non sei abbastanza, che non fai altro che sprecare ossigeno necessario a persone veramente degne di vivere, inizi a pensare che forse sia vero, Lewis»

Lo sguardo di pietà che seguì fu letale per la spagnola, che fece un passo indietro, forse sentendosi troppo violata nel suo dolore. Strappò via le dita dalla presa dell'inglese, non riuscendo a spiegarsi quell'incessante bisogno di rimetterle al loro posto, voltandogli le spalle.

«Mi spiace» sussurrò. «Mi spiace, ma non sono pronta per parlare di una cosa del genere. Non quando mi sono sentita in questo modo per tutta la vita»

Il tocco delicato di Lewis sulla sua schiena le fece venire i brividi. «Non avresti dovuto»

«Mh?»

«Sentirti così» mormorò. «Non avresti dovuto sentirti così»

«Ci sono abituata, te l'ho detto quella volta in hotel»

«Non dovrebbe essere così, Selene»

«Eppure lo è, ed io non posso farci niente. Che volete che faccia, eh? Che mi metta a fare battute per alleggerire la tensione? Ho fatto anche quello. Vuoi che commenti il mio ex che mi manda il link di un vecchio post Facebook di mia mamma in cui diceva di volere una figlia sola? L'ho fatto. Gli ho mandato il link di un sito d'aborto»

«Perché la sua compagna è incinta?»

Al ricordo di quella che fu la sua risposta alla stessa identica domanda di Max, le scappò quasi un sorriso. «Perché è un aborto mancato»

Lewis scoppiò a ridere, avanzando ed andandola ad avvolgere tra le sue braccia. «Lascia che ti prometta una cosa, hurricane»

«Che genere di cosa?»

«Da questo momento in avanti voglio insegnarti a dare valore a te stessa» spiegò, incrociando il suo sguardo lucido. «Voglio farti capire che tu ne vali la pena, in qualsiasi caso, con qualsiasi mezzo. Voglio mostrarti che non sei sbagliata, che non hai fatto un errore perché qualcuno ti ha detto così. Che sei abbastanza»

«Perché ti ci impegni così tanto? Cosa vuoi da me?»

«Devo essere sincero?»

«Sì»

«Voglio vederti sorridere»

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