30. Long Story Short
And I fell from the pedestal
Right down the rabbit hole
Long story short, it was a bad time
Pushed from the precipice
Climbed right back up the cliff
Long story short, I survived
Quando quella mattina la sua pagina Instagram iniziò ad essere tempestata di richieste, Selene seppe all'istante che c'era qualcosa che non andava. Appoggiato sul comodino, il suo cellulare squillava in continuazione: la tentazione di lanciarlo dalla finestra si fece imponente.
«Mhh» mugugnò Lewis, sfregandosi gli occhi con il dorso della mano. «Len, che diamine...?» chiese, sollevandosi leggermente e costringendo la spagnola a fare lo stesso.
La ragazza si separò a malincuore da quella stretta, una chiazza rossa sulla guancia sinistra a dimostrare che fosse rimasta ferma contro il petto del fidanzato per diverso tempo. «Uff» borbottò. «Ma perché le persone devono rompere il cazzo alle...» si interruppe, lanciando un'occhiata assonnata alla sveglia. «... alle sette e quaranta del mattino?»
«Vedi che vogliono e torniamo a dormire, per favore, principessa»
«Che credi, che mi alzi solo perché dei decerebrati mi stanno bombardando Instagram? Pff, novellino!»
Una lacrima scivolò giù dagli occhi di Lewis, colmi di goccioline per via del forte senso di sonno che stava provando. Sbadigliò, scuotendo il capo, e sporgendosi oltre il bordo del letto, andando a carezzare Roscoe, che dormiva amorevolmente a terra.
Selene nel frattempo recuperò il suo cellulare: era talmente stanca che le ci volle un attimo per tradurre nella sua testa in spagnolo l'articolo che Maggie le aveva inviato. Quella serie di parole sconnesse iniziarono a creare una frase di senso compiuto nella sua lingua madre e lei quasi cacciò un urlo.
«¡Scoop! ¡Aparentemente, Lewis Hamilton ya no está en el mercado, y la mejor amiga de Max Verstappen fue quien compró su corazón!» tradusse, a bocca aperta.
«Cosa? Che succede?»
Ruotò lo schermo verso Lewis, mostrandogli una foto di loro due scattata a tradimento mentre si baciavano. «È un articolo su di noi...»
«Oh no, di già?»
«Purtroppo»
«Che vogliamo fare?»
«Ah, di questo non mi preoccuperei più di tanto, se fossi in te. Se Maggie mi ha inviato l'articolo, significa che anche Max l'ha visto»
«E quindi questo dovrebbe terrorizzarmi di meno, perché...»
Selene sorrise. «Perché Max si è convinto di non avermi ancora provato a sufficienza che supporta la nostra relazione, perciò, se lo conosco abbastanza, nel giro di qualche minuto posterà qualcosa su Instagram dopo decenni e sarà una foto di me, te e lu...» non fece in tempo neanche a finire di parlare che il suo telefono si illuminò di nuovo.
Parli del diavolo e spuntano le corna.
Quando andò ad aprire il post, non poté fare a meno di scoppiare a ridere. La foto che Max aveva aggiunto al suo feed l'avevano scattata il giorno della proposta di matrimonio a Maggie: c'erano lei e Lewis piegati in avanti, le labbra che quasi si sfioravano, e l'olandese che li fissava dal basso con una smorfia buffa.
«Oh mio dio» l'inglese scoppiò a ridere. «La descrizione che dice?»
«No, io mi oppongo»
Cretino.
Che cretino che era.
Ma anche... che grande amico che era.
Nel giro di pochi minuti il post venne condiviso nelle storie da Charles e Daniel, che commentarono con frasi del tipo: "Uhh, when Selly met Larry" da parte del primo e "Ohhh, i piccioncini" da parte del secondo.
Maggie invece si curò di postare una foto personalmente, mentre sorrideva insieme ai suoi due amici, scrivendo una cosa del tipo "I guess we got our deserved happy ending <3". Victoria si limitò ad una Instagram Story in cui disegnò sulle facce di Selene e Lewis un paio di corna e dei baffetti alla Che Guevara.
Ci vollero un paio d'ore, il tempo minimo per la spagnola per svegliarsi da un sonno, prima che i due diretti interessati intervenissero.
Attraverso il suo team, Lewis rilasciò una dichiarazione su come quella relazione fosse un affare soltanto loro e che non avrebbe potuto essere più felice di così.
«Selene è una di quelle persone di cui non puoi fare a meno» aveva detto, cosa che aveva scaldato all'istante il cuore della sua ragazza. «È una di quelle anime che semplicemente guardandoti riesce a scavarti dentro, ha due occhi così magnetici che... beh non puoi fare altro che esserne attratto. È una persona complessa, incredibilmente complessa, ma è così bello riuscire a decifrarla che non penso potrei mai farne a meno. I nostri amici hanno tutti scherzato su questa 'scioccante rivelazione'! Però... siamo adulti a sufficienza da sapere quello che vogliamo e siamo entrambi sicuri di noi. Abbiamo una grande differenza d'età, questo sì, perché dodici anni sicuramente non sono pochi, ma non riuscirei mai a figurarmi accanto a qualcuno che non sia lei!»
Cinque secondi dopo, la corvina aveva realizzato di essere davvero una cattiva influenza su di lui.
«Oh, e poi... al massimo posso essere il suo sugar daddy»
Il video della dichiarazione si era interrotto lì e Selene era rimasta a guardarlo a bocca aperta, completamente sbalordita. Si sarebbe aspettata di tutto ma di certo non un'esclamazione del genere!
La gente nei commenti era impazzita: LMAO, HAHAHAHAHAHA, IS HE FR? e cose del genere avevano invaso il profilo dell'inglese, che aveva cercato pure di mettere like a quante più risposte possibili.
«Non ci credo»
Persino Max era rimasto senza parole. «Smooth» aveva commentato alla fine. «Non me l'aspettavo!»
«Vedi?»
Poi l'olandese aveva cambiato discorso di botto. «Senti, devo chiederti una cosa»
«Sì? OH, NON DIRMI CHE È CIÒ A CUI STO PENSANDO IO!!!»
«Non lo so? A cosa stai...?»
«VUOI DIVENTARE DONNA? Sappi che ti supporterò incondizionatamente!»
Le aveva tirato, per tutta risposta, uno scappellotto dietro alla nuca. «No, tonta» aveva esclamato, sbuffando. «Esco da sette ore di ascolto di fila di Taylor Swift solo per trovare la canzone perfetta per fare una sorpresa a Maggie...»
«SETTE ORE?»
«Sì, Selene, sette ore»
«Oddio... ma che cazzo hai fatto in sette ore?»
«Ascoltavo e leggevo i testi, tesoro! Che altro avrei dovuto fare?»
«Ah non lo so, ma sette ore sono tante!»
«Ma va? Forza su, dimmi tu!»
«Sorpresa per cosa?»
«Amore mio, fra otto mesi ci sposiamo, oggi è il 20 dicembre, secondo te per cosa?»
«Onestamente pensavo per il 24, visto che saranno quattro anni dallo... dal, beh, sì, insomma, dallo stupro» gli aveva fatto notare, osservandolo corrucciare la fronte. «Forse sarebbe più carino per questo giorno, dopotutto per il vostro matrimonio avete ancora tempo! E poi, Taylor potrebbe rilasciare tante canzoni nuove nel mentre, se la scegli già adesso, rischi che ne abbia trovata un'altra che le piace di più!»
«Allora aiutami per il 24!»
«Paroline magica?»
«Strega?»
«Nope, try again»
«Bastarda?»
«Neanche... su forza, Maxie, hai bisogno di aiuto!»
«Sei veramente una strega» aveva sospirato lui, scuotendo il capo. «Per favore, zusje, mi aiuteresti?»
«Certo che sì, idiota»
E così si erano messi a lavoro, intenti a scovare la migliore delle opzioni. Maggie non era una fonte certa, visto che cambiava canzone preferita ogni tredici minuti, perciò impiegarono un bel po' ad optare per la traccia perfetta.
The Great War, avevano scelto alla fine, Midnights, che aveva scalato in fretta le classifiche della rossa, divenendo uno dei suoi album preferiti, pieno di bop e melodie stupende. Anche se affermava che Anti-hero fosse quella più relatable per lei, sicuramente una canzone che parlava di sopravvivenza era la scelta perfetta!
Che poi, anche Selene l'aveva una canzone perfetta, una che le ricordava il passato ma che al tempo stesso la spingevano verso un futuro migliore.
If the shoe fits, walk in it everywhere you go.
Perché Lewis era la scarpa che calzava.
Lewis era la scarpa che avrebbe portato con sé in ogni occasione, non importava la tipologia di evento, perché per renderla felice, lo sapeva bene, si sarebbe adattato a qualsiasi cosa. Una comunione, un matrimonio, una cresima? Si sarebbe fatto crescere i tacchi. Una maratona? Si sarebbe reso la scarpa più comoda del mondo.
E solo perché l'amava.
I'm all about you
Perché mai si sarebbe sognata di amare qualcuno di diverso dall'inglese, che per tutto quel tempo non aveva fatto altro che farle capire quanto importante fosse. La stessa persona che l'aveva amata anche quando lei non riusciva a guardarsi allo specchio, tormentata dalla paura di dimenticare, quando era convinta che se avesse alzato lo sguardo e avesse incontrato le proprie iridi non vi avrebbe più trovato niente di ciò che la rendeva speciale.
Lo stesso uomo che dopo averla vista deragliare l'aveva riportata sulle giuste rotaie.
Long story short, it was a bad time
Non era stato semplicemente un bad time, ad essere sinceri. Era stato direttamente uno dei periodi più brutti della sua intera vita, almeno fino a quel momento: si era sentita persa, completamente fuori rotta, un satellite che aveva perso tutte le connessioni con la Terra, e se non fosse stato per lui, probabilmente non sarebbe mai più atterrata a casa.
Se non fosse stato per Lewis avrebbe sposato Sam, e avrebbe commesso un errore madornale. La prima volta aveva detto di no, era stata abbastanza coraggiosa da rifiutare, ma... ma alla seconda aveva ceduto, certa che non avrebbe mai più avuto nessuno disposto a starle accanto, non quando si era convinta di aver perso definitivamente Maggie e Max.
Ora lo sapeva, però.
Ora lo sapeva che, quei due, non li avrebbe mai e poi mai persi, semplicemente perché non l'avrebbe mai permesso. Per la loro amicizia avrebbe lottato fino all'infinito senza mai stancarsi, perché erano le persone più vere che conoscesse...
E perché non avrebbe mai potuto neanche lontanamente immaginare una vita senza averli intorno.
Si voltò verso Lewis, che stava giocando con Roscoe amorevolmente, come un padre con i suoi figli, e le si scaldò il cuore. Rimase ad osservarlo, in piedi, con l'espressione più da ebete che conosceva, e seppe con certezza che da un amore come quello non si sarebbe mai e poi mai ripresa.
O sarebbe durato in eterno o sarebbe stato il dolore più grande che avrebbe mai potuto patire. Ed ora poteva anche capire il significato di Cornelia Street: that's the kind of heartbreak time could never mend, I'd never walk Cornelia Street again.
Perché anche per lei era così: se mai tra lei e Lewis fosse finita, avrebbe direttamente cambiato continente, non potendo sopportare la vicinanza di qualcuno che non avrebbe potuto avere.
Lo amava troppo.
Ed amava persino quella bestiolona di Roscoe, chi l'avrebbe mai detto!
Quando lo sguardo le cadde fuori dalla finestra, per poco non le venne un colpo: la pioggia cadeva a gocce enormi, schiantandosi al suolo rumorosamente, ed un'idea le si formò nella testa.
«Amore?»
«Sì, principessa?»
«Vieni fuori con me, per favore»
«Sta diluviando...»
«Sì, lo so, però sarà per poc...»
«Hey, placati, hurricane» le sorrise, alzandosi in piedi e lasciando un'ultima carezza al suo bellissimo cane. «Non ho mai detto che non ti accompagnerò!» poi la raggiunse, chinandosi nella sua direzione, e con voce suadente aggiunse: «Ti accompagnerei ovunque, principessa»
«Stupido» riuscì a mugugnare, nervosamente, prima di baciarlo. «Andiamo?»
«Andiamo»
Non fecero in tempo a momenti neppure a chiudersi la porta alle spalle che la pioggia a vento li inondò, inzuppando i loro vestiti e i loro giacconi. Scesero fino al vialetto, nascosti dagli occhi indiscreti della gente, e si strinsero l'uno all'altra.
«Vuoi prenderti una febbre prima di Natale come l'altra volta?» le chiese ridacchiando, colpendole il naso con la punta del proprio. «Guarda che dopo Maggie ti uccide!»
«No, volevo... volevo solo...»
«Come mai così nervosa, principessa?»
La spagnola prese un respiro profondo. «È che... non sono brava ad esprimere i miei sentimenti, non sono brava a parlare senza essere enigmatica, eppure ci sto provando con tutta me stessa»
«Potrai essere enigmatica tutte le volte che vuoi, amore mio, vedrò di riuscire a capirti ogni singola volta»
Selene gli allacciò le braccia al collo, sfiorandogli alcune delle treccine che gli ricadevano sulle spalle. «Volevo solo dirti che ti amo, che ti amo più di quanto ami me stessa, e che... e che sono veramente felice di... noi due. Voglio un futuro insieme a te ed è l'unica cosa di cui sono sicura»
Lewis le sorrise, carezzandole delicatamente il viso. «Ti amo anche io, principessa. E non c'è bisogno di dirmelo frequentemente, lo so che per te è difficile fidarti delle persone. Potresti anche non dirmelo mai, e non mi cambierebbe nulla, perché so quello che provi per me e mi va bene così»
«Te lo meriti, però, un ringraziamento per tutto quello che fai per me»
«Il solo ringraziamento che voglio è la tua presenza, perché mi illumini le giornate, tesoro» la confortò, stampandole un bacio sulla guancia. «Ti ricordi cosa ti ho detto il giorno in cui ci siamo conosciuti?»
«Prima o poi smetterà di piovere» citò lei, abbozzando un sorriso. «Non mi pare che oggi abbia intenzione di smettere...»
«No, ma...» Lewis la strinse ancora di più a sé. «...abbiamo tutta la vita per vedere il cielo tornare sereno, non credi? Abbiamo ancora tanti anni da passare insieme, principessa, non sprechiamoli a rimuginare su cose del genere, va bene? Ci meritiamo un bel po' di tranquillità!»
Il viso della spagnola si illuminò.
«Oh no...»
«E tante risate!»
«Oh... oddio, pensavo... no, no, fa niente!»
Selene corrucciò le sopracciglia. «Pensavi a cosa? Dimmelo! Dimmelo, dimmelo, dimmelo!»
«No! Dopo inizierai a fare battute!»
«Battute? OH! Non sarà mica qualcosa di sporc...»
«No!»
«Ah ah!» la ragazza rise, tirandogli una sberla sul braccio. «Brutto marpione che non sei altro!»
«Len...»
«Ah ah, zitto, marpione!»
«Selene, sei...»
«Shh, marpione of my life!»
Long story short, I survived.
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